Frasi e aforismi sull’età e gli anni della vita, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul tempo, Frasi e aforismi sull’infanzia, Frasi e aforismi sulla giovinezza, Frasi e aforismi sulla maturità, Frasi e aforismi sulla vecchiaia e Frasi di auguri per il compleanno.
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Frasi e aforismi sull’età e gli anni della vita
Non so mai rispondere quando mi chiedono “quanti anni hai?”
Ho 20 anni almeno 2 ore al giorno,
Ho 7 anni quando scopro un’altalena o un arcobaleno.
Ho 30 anni quando faccio progetti e l’orizzonte sorride.
Ho 70 anni quando mi sento solo e vorrei tutti al mio fianco.
Non ho mai la mia età.
(Fabrizio Caramagna)
Non l’età anagrafica determina i tuoi anni.
Per lo più contano
quanti colori ha la tua anima.
Quanto sai ridere.
Quanto ti indigni ancora.
Come ti emozioni davanti a un papavero.
(Fabrizio Caramagna)
Non so quanti anni ho davvero.
Le anime non portano mai documenti con sé.
(Fabrizio Caramagna)
Non abbiamo 30 o 50 anni, abbiamo l’età del tempo che abbiamo vissuto.
(Fabrizio Caramagna)
Ogni tanto bisogna concedersi il lusso di avere vent’anni, a qualsiasi età.
(Fabrizio Caramagna)
Quanti anni hai?
Dipende dal colore del cielo e dai sogni della luna e da come i miei pensieri mettono radici nell’aria.
Quasi sempre, per fortuna, sette.
(Fabrizio Caramagna)
Mi piace chi riesce a darti un nome e un’età nuova ogni giorno, per stare al passo con te, con le tue metamorfosi.
(Fabrizio Caramagna)
Cambia la tua data di compleanno ogni dieci anni: altrimenti ti ripeti, ti plagi.
(Fabrizio Caramagna)
Perché dovrei calcolare la mia età in anni se i miei capelli hanno pochi mesi, la mia abbronzatura poche settimane, il bordo delle mie unghie qualche giorno e le mie lacrime di oggi sono fatte con l’acqua che ho bevuto ieri?
(Fabrizio Caramagna)
Non posso comportarmi come qualcuno della mia età, ma posso comportarmi come qualcuno che ha l’età di una delle due cifre della mia età.
(Fabrizio Caramagna)
La vita è troppo breve per smettere di essere un bambino.
(Fabrizio Caramagna)
Oggi ho i 16 anni incastrati dentro un ciglio. Non riesco a toglierli.
(Fabrizio Caramagna)
Voglio vivere in un mondo dove gli anni della vita vengono decisi ogni anno per sorteggio.
(Fabrizio Caramagna)
Come fanno a sopravvivere coloro che hanno sempre la stessa età.
E soprattutto coloro che vivono sempre nello stesso secolo?
(Fabrizio Caramagna)
Se si può cambiare il nome e il sesso all’anagrafe, io vorrei cambiare la mia data di nascita. Credo di essere nato nel 1820, in pieno Romanticismo.
(Fabrizio Caramagna)
Non dirmi nulla. Voglio ignorare il tuo nome, la tua età, il tuo passato, la tua professione, il tuo domicilio. Fammi inventare le tue mille identità, prima di scoprire chi sei.
(Fabrizio Caramagna)
La bellezza di chi non si veste di età ma indossa solo i colori della felicità e dei sogni.
(Fabrizio Caramagna)
Anche se non sono più giovane e ho qualche acciaccio, questa settimana ho esattamente l’età del mandorlo in fiore.
(Fabrizio Caramagna)
Con l’età, il corpo si consuma, ma crescono le ali.
(Fabrizio Caramagna)
Il corpo cresce lentamente e costantemente fino all’età di diciott’anni.
L’anima, invece, può arrivare alla sua piena statura nel giro di un’ora (basta un pomeriggio di vento, di sogni e di letture) oppure può restare piccola per anni e anni senza mai svilupparsi.
Molti muoiono con un’anima che non è mai cresciuta.
(Fabrizio Caramagna)
I tuoi anni si sono compiuti solo se sei riuscito a trasformarli in lezioni di vita.
Pertanto non chiedere a uno quanti anni ha, ma quante lezioni di vita ha.
(Fabrizio Caramagna)
Ho 50 anni
eppure ci sono più di 3000 anni di storia nei miei pensieri,
4 milioni di anni nel mio Dna,
miliardi di anni negli atomi di carbonio del mio corpo,
e – forse – l’eternità nella mia anima.
(Fabrizio Caramagna)
Come c’è il dramma di chi ha un sesso ma non sente di appartenere a quel sesso, e se è maschio vorrebbe essere femmina e se è femmina vorrebbe essere maschio, e a volte non vorrebbe essere né l’uno né l’altro ma un sesso che non esiste nel mondo, così c’è il dramma di chi non sente di appartenere alla sua età. Così chi ha 50 anni sente di averne 7 e chi ne ha 20 sente di avere 50 e non riesce mai a trovare un posto tra i suoi coetanei, perché sono troppo vecchi o troppo giovani. C’è chi ha 50 anni vorrebbe andare sull’altalena e soffiare bolle di sapone e non può farlo e chi a 20 anni vorrebbe ascoltare le confidenze di un cinquantenne e dargli consigli da persona matura.
(Fabrizio Caramagna)
Il mio corpo è fatto al 70% di acqua. Le molecole d’acqua che costituiscono il mio corpo esistono da miliardi di anni. Chissà se prima di me hanno abbeverato un dinosauro assetato. Chissà a chi leveranno la sete tra milioni di anni.
(Fabrizio Caramagna)
In fondo, in questo momento, non sei altro che tu a dieci anni a cui è consentito fare un viaggio nel futuro.
(Fabrizio Caramagna)
La vita dovrebbe essere come una clessidra. Arrivati a 80 anni, bisognebbe girarla e ricominciare da capo.
(Fabrizio Caramagna)
La gioventù è l’età del “sì, si può”. Dopo è l’età del “se si può”.
(Fabrizio Caramagna)
Le donne non mentono volutamente sulla loro età. E’ che le loro giornate sono piene di doveri, occupazioni e impegni e questo altera il loro senso del tempo.
(Fabrizio Caramagna)
Strani Investimenti.
Ho impegnato così bene i miei 20 anni che in un niente sono raddoppiati.
(Fabrizio Caramagna)
Fino ai diciott’anni puoi sempre tornare indietro e percorrere la vita da un altro punto. Dopo puoi andare solo avanti.
(Fabrizio Caramagna)
L’aratro del tempo ara la mia fronte
in un lavoro di giorni e di anni,
e ogni volta che passa è una ruga in più.
(Fabrizio Caramagna)
I suoi anni li portava bene. Erano i mesi che lasciavano a desiderare.
(Fabrizio Caramagna)
I quarant’anni sono i nuovi venti ma col mal di schiena e quel dolore alla spalla e quel rigonfiamento al polso che forse è una ciste e allora aspetta che mi faccio prescrivere un’ecografia e già che ci sono la mappa dei nei e gli esami del sangue.
(Fabrizio Caramagna)
50 anni, tutto è accaduto, ma io dove ero?
Quando è avvenuta la grande sparizione?
Quando la strada ha perso la sua direzione?
In quale crepaccio sono finiti i miei sogni?
(Fabrizio Caramagna)
Era il 23 settembre 1969, il mio satellite si è staccato dall’orbita di un pianeta lontano e da allora sto ancora navigando.
(Fabrizio Caramagna)
Dicono che dopo sette anni ogni cellula del tuo corpo è cambiata. Sei un’altra persona. Quindi se incontri un conoscente per strada hai diritto a non salutarlo.
(Fabrizio Caramagna)
Si hanno 20 anni una volta sola. Ma anche una volta sola si hanno 50 anni. Una volta sola 70 anni.
(Fabrizio Caramagna)
Oggi festeggio 50 anni che vivo dentro un attacco di panico. E’ iniziato il giorno in cui sono nato.
(Fabrizio Caramagna)
La durata media della vita aumenta, l’adolescenza si è prolungata di almeno cinquant’anni.
(Fabrizio Caramagna)
Nel Medioevo, se non eri nonno a vent’anni, è perché c’era qualcosa che non andava in famiglia.
(Fabrizio Caramagna)
Non conosco donne di 40 anni che ne abbiano più di 30.
(Fabrizio Caramagna)
Sono stato accusato di ringiovanimento illecito. Dimostro meno dei miei anni.
(Fabrizio Caramagna)
Se ti dicessi che porti bene i tuoi anni direi una falsetà.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono anni di transizione, per me è il cinquantaduesimo di fila da quando sono nato.
(Fabrizio Caramagna)
I vecchi di vent’anni ci ingannano sulla loro età perché non hanno rughe. E proprio perché invece ne hanno, i giovani di sessant’anni possono essere confusi con dei vecchi.
(Fabrizio Caramagna)
La giovinezza è diventata come un elastico, si tira sempre di più. Prima ci si sentiva giovani fino a 30 anni, poi 40, adesso 50 anni. E l’elastico continua a essere tirato ogni volta di più.
(Fabrizio Caramagna)
Nella giovinezza si fa la conta degli anni, nella maturità quella dei danni.
(Fabrizio Caramagna)
Non sono anni. Sono atomi persi dal corpo e luce aquisita dall’anima.
(Fabrizio Caramagna)
Dopo un certo numero di anni non si compie il Compleanno ma il Concluanno,
il giorno dove muore la propria età
e manca un anno in meno alla propria fine.
(Fabrizio Caramagna)
Detto tra noi, la vita è più o meno quella alla quale non avete fatto caso a vent’anni, che avete creduto di dominare a trenta, che vi ha deluso a quaranta e che avete pensato di cambiare a cinquanta. Dai sessanta in su capirete tutto ma sarà troppo tardi.
(Fabrizio Caramagna)
I trent’anni possono essere un’età difficile. Ci tolgono l’entusiasmo dei vent’anni e non ci danno la stabilità e la direzione dei quarant’anni.
(Fabrizio Caramagna)
A 20 anni l’esercizio del corpo è un piacere. A 50 anni un dovere. A 80 anni un tormento.
(Fabrizio Caramagna)
Se ci dicessero che vivremo fino a 80 anni, la nostra attenzione non si focalizzerebbe più di tanto sul tempo che passa.
Ma se ci dicessero che vivremo solo 252.288.000 secondi, credo che ognuno di questi secondi che scorrono verrebbe vissuto in modo più intenso.
(Fabrizio Caramagna)
Sono ormai dieci anni che il mio scheletro rifiuta di seguire la velocità del mio sangue e si siede appena può.
(Fabrizio Caramagna)
Conosco il mio specchio da tanti anni. Mai una volta che finga di essere indifferente alla decadenza del mio viso e che faccia finta di non vedere le mie rughe. Non è proprio gentile da parte sua.
(Fabrizio Caramagna)
In che momento l’itinerario di ieri è diventato lo stesso che farai domani mattina e domani pomeriggio. Identico a quello di oggi. A che età lo stupore si trasforma in cecità e abitudine?
(Fabrizio Caramagna)
Dopo una certa età non ci sono più persone, eventi, parole, delusioni o sogni che siano nuovi: tutto è già successo prima, ogni cosa è già apparsa in precedenza, camuffata in modo diverso.
(Fabrizio Caramagna)
L’età adulta è una specie di altare pagano dove si sacrificano i sogni della giovinezza in nome della comodità, del benessere e della sicurezza economica.
(Fabrizio Caramagna)
Si preparò 25 anni per lavorare, si lamentò per 40 anni di lavorare, rimpianse durante tutta la sua pensione di non lavorare. Poi morì.
(Fabrizio Caramagna)
Il tempo scorreva da anni. Ma erano sempre i medesimi granelli amari a muoversi senza pace dentro il sortilegio di una clessidra attonita.
(Fabrizio Caramagna)
Dopo i cinquant’anni per l’uomo è tutto un’ormai. Ormai cinquantenne, ormai calvo, ormai divorziato, ormai sfiduciato.
(Fabrizio Caramagna)
“I tuoi anni sono pochi o sono tanti”?
Sta a te deciderlo. Molti se ti siedi, pochi e luminosi se andrai avanti.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono molte differenze tra gli esseri umani: di etnia, di classe sociale, di religione, di sesso. Ma ce n’è una che è più insuperabile di altre: la differenza di età. Essa crea barriere odiose e talora tragiche. Come quella tra un ottantenne e una trentenne che hanno l’anima del tutto affine, ma non possono amarsi perché le apparenze e le regole della società non lo consentono.
(Fabrizio Caramagna)
L’amore vero non ha età. Sta sempre lì, a spartirsi l’eterno.
(Fabrizio Caramagna)
Le buone idee non hanno età, hanno solo avvenire.
(Fabrizio Caramagna)
Nei pomeriggi al mare la vita si è liberata dal tempo. Non ci sono più giorni, ore, anni, secoli. E’ un vivere senza più tempo e memoria.
(Fabrizio Caramagna)
Vogliamo sempre che i giovani occupino i posti di potere in politica e nelle istituzioni. Certo che lo fanno, ma alla stessa età dei vecchi che ci sono adesso.
(Fabrizio Caramagna)
Dopo una certa età l’orgoglio è patetico, la vanità ridicola.
(Fabrizio Caramagna)
Narcisiadi: gioco sui social nel quale uomini e donne di ogni età e classe tentano di apparire migliori di come sono. Spettacolo continuo di rara comicità.
(Fabrizio Caramagna)
I bulli ci sono sempre. Solo che dopo una certa età, non li chiamerei bulli, ma narcisisti, arroganti e idioti.
(Fabrizio Caramagna)
Così tanti miliardi di spermatozoi sono morti che la nostra nascita ha qualcosa di miracoloso. E’ dentro i testicoli di nostro padre che la nostra età fu più vicina alla morte.
(Fabrizio Caramagna)
Il denaro è la sola arma di coloro che l’età ha disarmato.
(Fabrizio Caramagna)
Con l’età sogno meno, sempre meno.
Ma sempre troppo.
(Fabrizio Caramagna)
Sui nostri anni, tronchi tagliati e impilati una sopra l’altro, il ragno del destino continua a tessere la sua misteriosa ragnatela.
(Fabrizio Caramagna)
Ogni anno ho l’impressione di perdere 3 anni. Quello che finisce il 31 dicembre, quello che finisce il giorno del mio compleanno e quello che finisce il 31 agosto, quando torno dalle vacanze
(Fabrizio Caramagna)
Certi anni andrebbero accorciati. Gennaio. Dicembre. E il niente in mezzo. Per lasciarseli alle spalle il più velocemente possibile.
(Fabrizio Caramagna)
Con il passare dei miei anni, lo specchio è sempre meno soddisfatto delle sue realizzazioni.
(Fabrizio Caramagna)
Andando avanti con gli anni, i fondi da toccare non finiscono mai, mentre le cime da raggiungere diventano sempre più rare.
(Fabrizio Caramagna)
Mettiti nei miei anni.
(Fabrizio Caramagna)
Mi ritrovo a combattere sempre con le stesse paure e sembra proprio, che per loro, gli anni non passino mai.
(Fabrizio Caramagna)
Siamo come bersagli mobili al poligono di tiro: più avanziamo negli anni, più le malattie ci centrano meglio.
(Fabrizio Caramagna)
A 20 anni uno stronzetto. A 30 anni un stronzo. A 40 anni un super stronzo. A 50 anni un bastardo. A 60 anni uno bastardo vendicativo. A 70 anni, un venerabile anziano che si è guadagnato un po’ di tranquillità e rispetto dopo tanti anni di sacrifici.
(Fabrizio Caramagna)
Quei giochi che dicono “Da 0 a 99 anni”, quello che significano sottilmente è che se hai 100 anni, forse dovresti dedicarti a giocare con la morte?
(Fabrizio Caramagna)
La vita è una moneta che si svaluta con gli anni.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono persone che si crede che siano magicamente immortali, e anche quando muoiono a novant’anni si pensa che siano andati via prematuramente.
(Fabrizio Caramagna)
Dicono che dopo sette anni ogni cellula del tuo corpo è cambiata. Sei un’altra persona. Quindi se incontri un conoscente per strada hai diritto a non salutarlo.
(Fabrizio Caramagna)
A partire da una certa età siamo più ciò che siamo stati che ciò che vorremmo essere.
(Fabrizio Caramagna)
Viene quell’età in cui la morte comincia a prenderci per mano, sostituendosi alla mano del tempo che ci aveva portato fino a lì.
(Fabrizio Caramagna)
La vecchiaia è l’unica età alla quale si arriva. Dalle altre si esce, spesso anche velocemente.
(Fabrizio Caramagna)
A partire da una certa età non si dorme più. Ci si gira nel letto, esercitandosi all’agonia.
(Fabrizio Caramagna)
Dopo una certa età devi accettare che la vita non avanza in linea retta, ma gira intorno a te fino a soffocarti a poco a poco.
(Fabrizio Caramagna)
Si è guardata allo specchio vestita di sogni, deliri ed entusiasmi, poi di progetti e aspettative, poi di nostalgia e disincanto, poi di delusioni e amarezza. Successivamente si mise i vestiti della memoria e del perdono. Quando si spogliò, lo specchio rispose senza pietà: “Hai raggiunto la vecchiaia”.
(Fabrizio Caramagna)
Si può dire che la bellezza non ha età, ma più spesso è l’età a non avere bellezza.
(Fabrizio Caramagna)
Era un plagiatore così precoce che a 8 anni aveva già scopiazzato “Delitto e castigo”.
(Fabrizio Caramagna)
– Età?
– Ho l’età dei tuoi sogni, infermiera.
– La smetta di scherzare, lo devo scrivere sul contenitore dell’urina per l’analisi.
(Fabrizio Caramagna)
Dividiamo il tempo in secoli, decadi, lustri, anni, stagioni, mesi, settimane, giorni, ore, minuti e secondi. Però il tempo ha una sua fluidità che sfugge a ogni calcolo e quando passa ride dei nostri tentativi di schematizzarlo.
(Fabrizio Caramagna)