Frasi e aforismi sull’avidità e la cupidigia

Frasi e aforismi sull’avidità e la cupidigia, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sull’avarizia, Frasi e aforismi sul desiderio, Frasi e aforismi sull’ambizione, Frasi e aforismi sui ricchi e la ricchezza e Frasi e aforismi sui soldi e il denaro.

**

Frasi e aforismi sull’avidità e la cupidigia

Il suo ultimo desiderio era di esprimere un altro ultimo desiderio.
Un’avidità che non lo ha portato da nessuna parte.
(Fabrizio Caramagna)

Di tutti quelli che ci derubano a piene mani, senza pudore o etica, non sono sorpreso dalla loro avidità ma, a quanto pare, dal fatto che pensino di essere immortali.
(Fabrizio Caramagna)

L’avidità è uno stato involutivo del nostro rapporto con il denaro: è una sfacciata pretesa di possesso, senza più alcun ritegno.
(Fabrizio Caramagna)

La terra può nutrire tutto tranne l’avidità.
(Fabrizio Caramagna)

Per la nostra avidità, molto è poco; per la nostra necessità poco è molto.
(Fabrizio Caramagna)

“Non è abbastanza”. Questa espressione così ambigua può indicare coraggio, determinazione e speranza, ma anche ingordigia e avidità.
(Fabrizio Caramagna)

In questa epoca avida e ingorga, gli all you can eat sono la perfetta rappresentazione di una società che vuole accumulare e ingoiare qualsiasi cosa, a scapito della qualità.
(Fabrizio Caramagna)

Si chiamava B. e parlava solo di lavoro, macchine, case e proprietà. Aveva quel modo di parlare come se dovesse ricavare da ogni cosa una specie di profitto personale. Quando incontrava qualcuno, ogni sua parola, ogni suo gesto era un salvadanaio che lui scuoteva per capire se c’erano dei soldi dentro da cui trarre un guadagno. Se i salvadanai erano pieni metteva in azione la macchina dell’avidità e dell’inganno. Se erano vuoti, se ne andava via infastidito.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni volte che si verifica una crisi economica si incolpa l’avidità. Come se l’avidità fosse una caratteristica dei nostri tempi e bastasse eliminarla per risolvere tutto. Ma l’avidità è sempre esistita ed è uno dei vizi più antichi. I latini la chiamavano cupiditas (cupidigia) e Virigilio parlava di “auri sacra fames”, sacra fame dell’oro
(Fabrizio Caramagna)

L’avidità è un sentimento profondamente umano. Avete mai sentito parlare di un leone che voleva uccidere dieci gazzelle in più rispetto a quelle che voleva mangiare?
(Fabrizio Caramagna)

Nella nostra epoca avida e ingorda, abbiamo dimenticato una cosa: a non mordere più di quanto possiamo inghiottire.
(Fabrizio Caramagna)

“Buongiorno miei posteri, ho devastato ecosistemi, inquinato il cielo, moltiplicato i deserti, creato guerre, fame, immigrazione, odio, sottratto il futuro ai miei figli, aumentato il debito pubblico, ma non ricordo nulla. Non so perché sia successo. Forse sono stato drogato. Deve essere stato il signor Avidità o il signor Menefreghismo. O forse il signor Social. Non ricordo proprio. Chiedo perdono”.
(Fabrizio Caramagna)

L’avaro vuole conservare, l’avido vuole accumulare.
(Fabrizio Caramagna)

L’avido si sente soddisfatto solo quando moltiplica le cose che possiede. L’addizione non gli basta.
(Fabrizio Caramagna)

Il bisogno vuole lo stretto necessario. L’avidità il superfluo e l’inutile.
(Fabrizio Caramagna)

L’avidità non si ferma al presente, vuole anche tutto il futuro per sé.
(Fabrizio Caramagna)

Nel desiderio, c’è forza. Nell’avidità, prepotenza.
(Fabrizio Caramagna)

L’avidità soffoca. La generosità libera.
(Fabrizio Caramagna)

Il desiderio è sano, finché non si trasforma in scorie tossiche sotto forma di avidità.
(Fabrizio Caramagna)

La cupidigia e l’avidità fanno sanguinare il mondo più dell’odio.
(Fabrizio Caramagna)

La cupidigia di cui soffre una singola persona, può danneggiare un’intera società.
(Fabrizio Caramagna)

La stupidigia. E’ l’accoppiata di stupidità e cupidigia.
(Fabrizio Caramagna)

Solo la solitudine allenta la cupidigia.
(Fabrizio Caramagna)

Ho visto l’uomo più infelice del mondo, sai? Era stanco, pallido, avido e lavorava su una montagna di soldi urlando ‘ci sono quasi’.
(Fabrizio Caramagna)

Il supplizio dell’avidità è di dover scegliere, quindi escludere.
(Fabrizio Caramagna)

Nel capitalismo sotto il mantello della libertà si nasconde la cinturà dell’avidità
(Fabrizio Caramagna)

Spesso la nostra generosità verso gli altri stuzzica il mostro dell’avidità che hanno dentro.
(Fabrizio Caramagna)

L’ambizione non è la stessa cosa dell’avidità, ma le persone si confondono.
(Fabrizio Caramagna)

L’avidità moderna (appena acquistata una cosa pur tanto desiderata, si pensa già alla prossima da acquistare) è in realtà una specie di voracità che mette l’uomo sullo stesso piano di quei predatori insaziabili che divorano ogni cosa.
(Fabrizio Caramagna)

Gli occhi degli arroganti. Occhi di chi vuole qualcosa dalla vita, e la vuole subito. Sono occhi impazienti di avere, occhi urgenti e avidi.
E poi ci sono gli occhi dei sensibili. Sono diversi, non solo per la quantità di luce che c’è dentro. In quegli occhi c’è rispetto, gentilezza, paura e incanto e per quanto uno cerchi di arrivare al fondo, quella profondità non ha mai fine.
(Fabrizio Caramagna)

Il confine sottile tra vivere intensamente e farlo avidamente. E’ così facile oltrepassarlo ogni volta.
(Fabrizio Caramagna)

La cupidigia è più forte dell’avidità. L’avidità si limita ai beni materiali. La cupidigia va oltre. C’è una cupidigia della carne e del piacere. E c’è una cupidigia della fama.
(Fabrizio Caramagna)

La cupidigia e l’invidia hanno questo in comune: hanno un verme che li rode dentro per ciò che non hanno.
(Fabrizio Caramagna)

Cupidigia e carità. Come due strade. Da una parte ci sono tutti i mali. Dall’altra tutti i beni.
(Fabrizio Caramagna)

Le meschinità che compiono certi ricchi per non pagare troppo caro giustifica tutte le avidità dei poveri.
(Fabrizio Caramagna)

Chissà che mondo sarebbe se l’evoluzione fosse stata diversa.
Se invece che nella tecnologia l’uomo avesse investito nella poesia,
se avesse sviluppato il colonialismo del dare anziché quello del prendere.
se avesse cercato la bellezza di una parola anziché quella di un conto corrente.
(Fabrizio Caramagna)

L’ultimo a uscire spenga la cupidigia.
(Fabrizio Caramagna)

Un campo di girasoli. Una straripante moltitudine di fiori gialli. E pare di sentire un rumore di bocche grandi che bevono avidamente. Sono le bocche dei girasoli che bevono il sole, l’aria, il vento.
(Fabrizio Caramagna)

Il bacio avido di una luna che è rimasta a vedere l’alba mi ha teso un’imboscata in mezzo a una radura di alberi.
(Fabrizio Caramagna)

L’ingordigia delle tue labbra,
l’avidità delle tue mani,
la fame dei tuoi occhi.
(Fabrizio Caramagna)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *