Frasi e aforismi sulla chat e il chattare

Frasi e aforismi sulla chat e il chattare, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi, aforismi e pensieri sui social, Frasi e aforismi sulla virtualità, Frasi e aforismi sulle notifiche e Frasi e aforismi sulla comunicazione e il comunicare.

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Frasi e aforismi sulla chat e il chattare

Nelle chat con gli sconosciuti giochiamo a un gioco strano.
Siamo come dei bambini che buttano la palla dall’altra parte del muro
e l’altro la rimanda indietro
e noi di nuovo la ributtiamo
e così all’infinito.
Ci piace il gioco di buttare la palla, non di vedere il viso dell’altro.
(Fabrizio Caramagna)

Comunichiamo via chat ma non abbastanza perché si possa chiamare comunicazione.
Raccontiamo la nostra vita ma non abbastanza da far venir voglia di viverla.
E a volte, via chat, ci innamoriamo anche ma non abbastanza da chiamarlo amore.
(Fabrizio Caramagna)

Ho visualizzato il tuo messaggio, poi ho sentualizzato la tua voce. Adesso vorrei tanto olfatizzare il tuo profumo e tattilizzare la tua pelle.
(Fabrizio Caramagna)

Chattare sui social senza mai vedersi nella realtà è come continuare a guardare la cornice e non riuscire a toccare il quadro che vi sta dentro.
(Fabrizio Caramagna)

Scorrendo le chat dei nostri contatti su Whatsapp, scopriamo come alcune frequentazioni si siano ridotte dal quotidiano al bisestile.
(Fabrizio Caramagna)

La tentazione di rispondere dopo un’ora in chat è una tentazione moderna. Ci rende tutti un po’ più crudeli.
(Fabrizio Caramagna)

Rispondere in chat dopo il giusto numero di ore è un’arte.
(Fabrizio Caramagna)

Anche la persona più semplice e trasparente ha fatto, qualche volta, ragionamenti sui minuti strategici da far passare prima di rispondere a un messaggio
(Fabrizio Caramagna)

Spesso il male di vivere ho incontrato ed era un “ahahahahah” scritto a caso e senza capire in una chat accompagnata da esplosioni di emoticons.
(Fabrizio Caramagna)

Chatti-amo.
(Fabrizio Caramagna)

Tanti anni fa il problema era dopo quanto appuntamenti baciarsi. Adesso il problema è dopo quante chat vedersi dal vivo.
(Fabrizio Caramagna)

Una volta il detto era “in amore, vince chi fugge”.
Oggi il detto moderno è “in amore vince chi riesce a somigliare ai suoi profili internet anche là fuori nel mondo”.
(Fabrizio Caramagna)

“Quando l’ho visto si è comportato come se non ci fossimo mai scritti” presto tra le domande più rivolte allo psicologo.
(Fabrizio Caramagna)

Nell’online non si accumulano punti come nella realtà, la posizione di potere cambia di continuo. Basta un niente e perdi subito il contatto con la persona con cui stavi chattando da settimane.
(Fabrizio Caramagna)

Quelle che si truccano per la chat. Non sia mai che lui chieda una videochiamata.
(Fabrizio Caramagna)

Furono i pionieri dell’amore online: stare insieme senza stare insieme, intrecciando in chat le loro vite con immagini e ponti di parole, amandosi a prescindere dal contatto pelle a pelle.
(Fabrizio Caramagna)

Ormai la gente non ti racconta che le è successo nella vita, ma che le è successo in chat.
(Fabrizio Caramagna)

Dicono “ieri ci siamo scritti per la prima volta in chat” come una volta si diceva “mi ha chiesto di uscire”.
(Fabrizio Caramagna)

La chat passionale la riconosci perché è quella che ti scarica la batteria del telefono.
(Fabrizio Caramagna)

Una volta il «quando meno te l’aspetti» te lo ritrovavi a un incrocio di strada, tra un tramonto e una serata morbida e sfuggente. Adesso lo trovi in chat. Ti sorprende, ma non dà più quel brivido.
(Fabrizio Caramagna)

Il “sta scrivendo” in chat all’inizio è bellissimo e pieno di emozioni, non riesci a staccarti da lì, dopo un po’ di tempo ti viene voglia di fare altro.
(Fabrizio Caramagna)

La domanda “Quando ci vediamo?” è capace di mettere in crisi chat bellissime durate settimane.
(Fabrizio Caramagna)

Si scrivono online per mesi. Poi a un certo punto decidono di vedersi, e vorrebbero subito tornare indietro a quando ancora non si conoscevano.
(Fabrizio Caramagna)

Breve storia triste: si videro e scriversi in chat non fu più come prima.
(Fabrizio Caramagna)

I due che si scrivono in chat, offline grande delusione e disastro, dopo mesi senza sentirsi però uno dei due ci ripensa e torna a scrivere. E’ perché la solitudine gli fa davvero paura.
(Fabrizio Caramagna)

– Amore devo dirti una cosa.
– Non ti piaccio più? Non mi vuoi più vedere?
– No, sono un algoritmo di intelligenza artificiale e non stai chattando con un essere umano.
(Fabrizio Caramagna)

Conoscerti senza vederti.
Appartenerti senza tenerti.
Accarezzarti senza toccarti.
Amarti senza poterti amare.
Dai, rompiamo questo circolo vizioso.
Esci dalla virtualità, esci da ogni tipo di chat e vieni qui nella realtà.
Voglio conoscerti per tutto ciò che ancora non so di te.
(Fabrizio Caramagna)

Vi ricordate quando se gli piacevi lo potevi desumere dal linguaggio del corpo? Ora si basa tutto sulla sottile analisi delle emoticon in chat.
(Fabrizio Caramagna)

Promettersi svogliatamente un incontro con l’impegno di chiamarsi il giorno dopo. Nessuno dei due telefonerà. Lei perché aspetta lui. Lui perché sta già chattando con un’altra.
(Fabrizio Caramagna)

Gli uomini che ti scrivono in chat tutta la sera per vedere se riescono a farti spogliare, e se non mandi mezza foto spariscono dalla circolazione.
(Fabrizio Caramagna)

Il maschio ama la virtualità: il fantacalcio, la playstation e chattare con dieci donne contemporaneamente.
(Fabrizio Caramagna)

Quanto fanno tenerezza gli uomini che in una chat con la donna hanno la faccia tosta di copiaincollare pensieri e riflessioni altrui spacciandoli per propri, se li vedi dal vivo, invece, non sanno articolare bene nemmeno il proprio nome.
(Fabrizio Caramagna)

Non credere alle parole scambiate via chat, hanno troppo coraggio.
(Fabrizio Caramagna)

Quel minuto di malessere che provi quando ti rileggi in chat e pensi: “qui non sono stato efficace”. Cerchi disperatamente l’aiuto di un emoticon ma non fai che peggiorare la situazione.
(Fabrizio Caramagna)

L’uomo narcisista. Rileggendo le vecchie chat avrete certamente notato la qualità eccellente delle sue risposte all’inizio, la brillantezza dei contenuti e il profondo coinvolgimento, che poi diminuivano pian piano che lui si accorgeva di avervi conquistato.
(Fabrizio Caramagna)

Il maschio arrogante che a un certo punto della chat si arrabbia e diventa scontroso. Se guidasse la macchina, direbbe “scendi”.
(Fabrizio Caramagna)

L’uomo che aspetta che sia lei a stancarsi e chiudere la chat. E’ un gentiluomo, un insicuro o uno stratega?
(Fabrizio Caramagna)

Le donne fanno uno screenshot della conversazione in chat con l’uomo per chiedere un parere alle amiche.
Gli uomini fanno uno screenshot delle foto ricevute dalla donna per chiedere un parere agli amici.
(Fabrizio Caramagna)

Questo irragionevole aumento della dose di coraggio richiesta per una telefonata è l’effetto del chattare per mesi senza mai sentirsi.
(Fabrizio Caramagna)

Sai che la storia d’amore e di scrittura inizia a funzionare quando dei suoi refusi e dei suoi congiuntivi non t’importa più tanto.
(Fabrizio Caramagna)

La vera civetta e gattamorta smette di scrivere proprio quando in chat stavi andando benissimo.
(Fabrizio Caramagna)

La vera civetta e gattamorta ama l’online, non uscirebbe da quelle chat per niente al mondo, neanche per un invito a cena.
(Fabrizio Caramagna)

La vera civetta e gattamorta in chat risponde a monosillabi e costringe l’altro a rilanciare sempre il dialogo.
(Fabrizio Caramagna)

L’uomo che chatta da mesi con la gattamorta senza averla mai vista dal vivo, dirà agli amici che ha una pseudo-storia con una donna bellissima. E mostrerà tutte le foto di lei.
(Fabrizio Caramagna)

Lei continua a scriverti per noia.
Perché via chat basta una emoticon per rispondere.
Perché sarebbe troppo lungo spiegarti che non prova nulla per te.
Ma nel suo cuore ha già fatto clic
e ha chiuso la cartella della tua storia.
(Fabrizio Caramagna)

Condannati a scriversi per sempre e non vedersi mai, è una delle punizioni dell’epoca contemporanea.
(Fabrizio Caramagna)

Se mi rimane un desiderio, vorrei che tutte queste migliaia di parole che ci siamo scambiati in chat diventino un giorno corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Le parole scritte in chat mancano di tono, di contesto, di linguaggio del corpo, sono pallidi fantasmi di quello che avremmo voluto dire a voce.
(Fabrizio Caramagna)

Enorme è la fatica di dire qualcosa di sensato in una chat, in questo cantiere dove il senso viene continuamente ucciso.
Per questo ogni parola ha bisogno di essere circondata da emoticon, figure e foto, altrimenti perde valore, diventa un pixel virtuale, preda dell’equivoco o dell’indifferenza.
(Fabrizio Caramagna)

E’ vero: bloccare le persone sui social e in chat significa lasciarsi alle spalle la tolleranza e la democrazia. Ma la tua vita non può che cambiare in meglio.
(Fabrizio Caramagna)

In chat un gentleman risponde sempre a qualsiasi donna, anche se non è affascinante.
(Fabrizio Caramagna)

E’ relazione stabile quando le risposte in chat tre volte su quattro sono “va bene”.
(Fabrizio Caramagna)

Rispondere in chat con ritardi clamorosi serve a consolidare una situazione di potere o a creare le premesse per una rottura.
(Fabrizio Caramagna)

Mai chattare in spiaggia con chi solitamente non risponde. Tocca controllare tutto il giorno, verso tardo pomeriggio lo smartphone è già scarico.
(Fabrizio Caramagna)

L’analista serio rifiuta di leggere la chat del paziente. Rinuncia per sfinimento solo al cinquantesimo minuto.
(Fabrizio Caramagna)

“Ti vedo riposata. Sei stata in vacanza?”.
“No, ho smesso di stare due ore in chat con degli sconosciuti”.
(Fabrizio Caramagna)

Gli uomini che nella bacheca pubblica dei social fanno gli scontrosi e in chat con una donnna i molli e i bavosi.
(Fabrizio Caramagna)

Statisticamente “Era meglio non scrivere” supera 100 a 1 il “ho fatto bene a scrivere”.
Tenetelo presente.
(Fabrizio Caramagna)

Cerchiamo sempre di scrivere una risposta brillante in chat, ma se l’altra persona è innamorata, persino un “ciao” accompagnato da un emoticon è brillante.
(Fabrizio Caramagna)

Durante i lunghi silenzi senza scriversi in chat ciascuno è però segretamente convinto che pensarsi sia reciproco.
(Fabrizio Caramagna)

La delusione che ti prende, prima ancora di leggere, quando vedi che la risposta è troppo breve, e tu ti aspettavi invece una risposta lunghissima.
(Fabrizio Caramagna)

In chat, nella realtà.
Due persone così diverse.
Ma in quale maschera specchiarmi allora?
(Fabrizio Caramagna)

La cieca e illimitata fiducia nei propri mezzi che hanno quegli uomini che scrivono in chat a una donna: “Anche se non ci conosciamo, ti va di prendere un caffé uno di questi giorni?”
(Fabrizio Caramagna)

Comincio a vedere la gente piazzarsi su Chat Gpt con lo stesso spirito “ma sì, è solo per divertirmi” di Facebook 2007 e tremo.
(Fabrizio Caramagna)

Passiamo il tempo a rendere pubblici screnshot di chat e messaggi privati.
Non sapendo che: “la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili”. Lo dice la Costituzione.
(Fabrizio Caramagna)

Eccolo lì. Lo studiatissimo, assillante, maniacale, opprimente, invadente, insistente, esasperante, asfissiante, insopportabile messaggino delle 11 di sera per chiedere “come stai”.
(Fabrizio Caramagna)

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