Frasi e aforismi sulla comunicazione e il comunicare

Frasi e aforismi sulla comunicazione e il comunicare, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulle parole, Frasi e aforismi sull’alfabeto e Frasi e aforismi sul silenzio.

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Frasi e aforismi sulla comunicazione

La nostra epoca ha inventato così tanti modi di comunicazione che si è dimenticata che cosa comunicare.
(Fabrizio Caramagna)

Tutti supponiamo che, avendo un cellulare o una matita abbiamo qualcosa da dire e, quel che è peggio, che qualcuno sia obbligato a leggerlo.
(Fabrizio Caramagna)

La gente non ha capito la differenza tra comunicare, condividere e ammorbare.
(Fabrizio Caramagna)

Adoperare tempo e risorse in una comunicazione e accorgersi che tutti gli altri si limitano all’esibizione. E hanno ragione loro. E hai torto tu
(Fabrizio Caramagna)

Tutti parlano, ma parlano a se stessi. Tutti ascoltano, ma ascoltano se stessi. E la chiamano comunicazione.
(Fabrizio Caramagna)

La comunicazione è il punto di partenza, ma la comprensione è il punto d’arrivo, perché puoi dire tutto quello che vuoi, ma se qualcuno non è disposto a capire, continuerà ad esserci il caos.
(Fabrizio Caramagna)

La mancanza di comunicazione rovina molte cose, perché invece di sapere come si sente l’altro, lo supponiamo e basta.
(Fabrizio Caramagna)

La supposizione è una barriera infrangibile alla comunicazione.
(Fabrizio Caramagna)

Se fai più domande nello stesso messaggio, risponderanno solo a una.
Legge della comunicazione nell’epoca moderna.
(Fabrizio Caramagna)

Non c’è fiducia o comunicazione in una coppia se uno dei due deve mentire, omettere e nascondere cose per paura della reazione dell’altro.
(Fabrizio Caramagna)

Una relazione senza comunicazione è una relazione con molti segreti.
(Fabrizio Caramagna)

Oltre all’amore, c’è la fiducia, la comunicazione, l’ascolto attivo, l’interesse reciproco, il desiderio. L’amore di per sé non basta.
(Fabrizio Caramagna)

Quante volte diciamo una frase e l’altro interpreta qualcosa che si allontana dal nostro messaggio genuino. Ecco il grande conflitto di ogni relazione: la comunicazione e le sue infinite interpretazioni.
(Fabrizio Caramagna)

Due forme di comunicazione.
La derisione, l’insulto e lo scherno.
Il dialogo, il confronto, lo scambio di opinioni.
Lascio immaginare quale sia la più rara.
(Fabrizio Caramagna)

I tre nuovi livelli di comunicazione: l’insulto, dare la colpa agli altri, la minaccia.
(Fabrizio Caramagna)

Civiltà delle emoticon: troppo da dire per non dirlo con un emoticon..
(Fabrizio Caramagna)

Tutte queste emoticon, immagini messe a tappare falle gigantesche di comunicazione.
(Fabrizio Caramagna)

Chiamerei “arte della reciproca seduzione” questo gioco di continuo inganno e disinganno che ha anche il nome di “comunicazione”.
(Fabrizio Caramagna)

Comunicare è sedurre a colpi di segni.
(Fabrizio Caramagna)

Nell’epoca della comunicazione di massa, una persona, nel corso della sua vita, usa un numero di frasi e informazioni decisamente maggiore rispetto ad altri periodi storici, mentre è sempre minore il numero di persone che la ascoltano.
(Fabrizio Caramagna)

Solitudine.
Quando un milione di messaggi
ti riempie il telefono e nessuno è l’unico che speri.
(Fabrizio Caramagna)

E’ un esempio di incomunicabilità moderna lo spettacolo degli automobilisti nelle loro auto. Quelli che viaggiano in coppia non dicono neanche una parola e quelli che non hanno passeggeri parlano e urlano da soli.
(Fabrizio Caramagna)

La comunicazione tra uomini avviene attraverso insulti e nessuno di questi è reale e tra donne attraverso l’adulazione e nessuna di queste è reale.
(Fabrizio Caramagna)

Parole dette per sentirsi meglio. Parole dette per capirsi meglio. Il linguaggio è formato in prevalenza dalle prime. Che comunicano solo a se stesse.
(Fabrizio Caramagna)

L’incomunicabilità è il modo con cui l’assurdità si fa capire.
(Fabrizio Caramagna)

Comunichiamo via chat ma non abbastanza perché si possa chiamare comunicazione.
Raccontiamo la nostra vita ma non abbastanza da far venir voglia di viverla.
E a volte, via chat, ci innamoriamo anche ma non abbastanza da chiamarlo amore.
(Fabrizio Caramagna)

Parole che graffiano mentre escono e restano sospese nell’aria quando, disperate, tentano di comunicare qualcosa.
(Fabrizio Caramagna)

Esposti al caso, alla fretta e alla paura di comunicare, quanti sguardi essenziali ci siamo persi per strada? Quante parole e gesti di cui avevamo bisogno?
(Fabrizio Caramagna)

Quella notte d’estate
parlavamo di rado,
erano i nostri corpi a comunicare
il brivido delle tue anche
mi diceva tutto quelle che c’era da sapere
sull’amore.
(Fabrizio Caramagna)

Ciò che comunica non è la parola, ma il sapore che lascia.
(Fabrizio Caramagna)

Non esiste comunicazione migliore di quella stabilita dalla pelle, senza parola alcuna.
(Fabrizio Caramagna)

Mille modi per comunicare con chi vuoi e io uso ancora il cielo come taccuino e un filo d’erba per scrivere le cose importanti.
(Fabrizio Caramagna)

Di notte si comunica meglio. Anche il gesto più leggero, può diventare una parola.
(Fabrizio Caramagna)

Comunicare è sempre riscoprire che abbiamo tanto in comune, forse tutto.
(Fabrizio Caramagna)

“Non so cosa dire” è già un buon punto di partenza per una comunicazione non finta.
(Fabrizio Caramagna)

Ho imparato ad amare i temporali, il rumore delle serrande sbattute dal vento, il ticchettio della pioggia sui vetri, le folate di vento che spazzano via foglie e abitudini. Mi piace pensare che siano i miei cari scomparsi che ridono e scherzano, che hanno trovato un modo per tornare, per comunicare con me.
(Fabrizio Caramagna)

Non so se Dio esiste, ma di una cosa sono sicuro, se davvero esistesse e volesse parlarci, non dovrebbe farlo con segni o indizi, dovrebbe farlo guardandoci negli occhi.
(Fabrizio Caramagna)

Ho appena avuto in incontro silenzioso con un bambino. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo comunicato nel linguaggio delle stelle. Poi siamo giunti alla stessa conclusione che ci ha fatto scoppiare a ridere nello stesso momento.
(Fabrizio Caramagna)

Anche gli incidenti stradali sono conseguenza della mancanza di comunicazione.
(Fabrizio Caramagna)

Eppure la comunicazione continua a funzionare di più a telefoni spenti.
(Fabrizio Caramagna)

La pelle è un vento solido che mette in comunicazione il sangue con il cielo.
(Fabrizio Caramagna)

Le parole comunicano poco e spesso sono pallide ombre di nomi dimenticati. Ma hanno uno straordinario potere. Prendono ago e filo e ricuciono, riparano, rimediano. Forse alla fine le parole servono solo a questo: a guarire.
(Fabrizio Caramagna)

Era un asociale, e dopo tanti sforzi riuscì a inventare il linguaggio dell’incomunicabilità. Solo che non lo comunicò a nessuno.
(Fabrizio Caramagna)

Un altro telefono che ho lasciato cadere e si è rotto. Devo avere un problema karmico da risolvere con le comunicazioni…
(Fabrizio Caramagna)

Certe persone hanno il potere di comunicazione di una marmitta catalitica.
(Fabrizio Caramagna)

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