Frasi e aforismi sulla tecnologia, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul progresso, Frasi e aforismi sul capitalismo e Frasi e aforismi sul moderno e la modernità.
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Frasi e aforismi sulla tecnologia
Ci sono così tanti nuovi strumenti e oggetti là fuori che fanno cose folli e incredibili – e crescono sempre di più – che ho sentito una sorta di “stordimento tecnologico”. Non so quale provare, cosa fare, come combinarli e come il mondo li adotterà. E soprattutto mi chiedo: davvero non se ne poteva fare a meno?
(Fabrizio Caramagna)
La tecnologia avanza perché ogni tanto qualcuno dice “deve esserci un modo più veloce per risolvere questa rottura di scatole”.
(Fabrizio Caramagna)
Le tecnologie avanzano con una tale velocità che qualsiasi dispositivo, prima di essere immesso sul mercato, è già obsoleto.
(Fabrizio Caramagna)
“Usiamo il fuoco per riscaldarci di notte”.
“Sei pazzo! È pericoloso, brucerai”.
E così è sempre stato con qualsiasi tecnologia.
(Fabrizio Caramagna)
Arthur Clarke scrive che “qualunque tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia”.
Se applichiamo questo pensiero all’intelligenza artificiale (IA), i programmatori sono come maghi o stregoni, gli algoritmi sarebbero i loro incantesimi e le IA equivalgono a complessi artefatti magici che possono essere usati per il bene o per il male a seconda delle mani in cui cadono.
(Fabrizio Caramagna)
Il magnetron, è la parte del microonde che ha il nome di un cattivo. Nessuno lo conosce ma è quello che riscalda l’acqua a nostra piacimento.
Chissà quante altre tecnologie hanno nomi che nessuno sa.
(Fabrizio Caramagna)
La tecnologia ci offre l’opportunità di accorciare le distanze, col rischio però di non riuscire più a mettere fuoco chi c’è dall’altra parte.
(Fabrizio Caramagna)
La tecnologia non può sostituire l’ignoranza. La può solo amplificare.
(Fabrizio Caramagna)
La tecnologia invecchia il passato con una velocità che a volte è quasi brutale.
(Fabrizio Caramagna)
A causa delle continue novità e delle tecnologie in evoluzione, dopo uno o due anni diventiamo patetici collezionisti di cose inutili.
(Fabrizio Caramagna)
La tecnologia cambia tutto in un istante ma le persone impiegano anni per liberarsi di ciò che erano abituati a usare.
(Fabrizio Caramagna)
La tecnologia semplifica la vita che abbiamo complicato con tecnologie che semplificano la vita.
(Fabrizio Caramagna)
Questo comodità tanto assurda della vita moderna e della sua tecnologia. Siamo tutti attaccati all’illusione della sicurezza.
(Fabrizio Caramagna)
Pensa solo a dove saremmo adesso, se la natura se ne andasse e ci lasciasse da soli con i nostri giocattoli tecnologici.
(Fabrizio Caramagna)
La tecnologia, che voleva essere una via d’accesso alla complessità dell’uomo, ha distrutto l’uomo per non dare accesso che a se stessa.
(Fabrizio Caramagna)
La tecnologia è diventata una specie di magia. Le porte che si aprono senza che nessuno le tocchi, i telefoni che parlano alla gente, i convogli della metropolitana che fanno a meno di un autista, le mucche che si mungono da sole.
Ma questa magia tecnologica non è più quella di una volta, fatta di pozioni misteriose e di incanto. E’ solo una magia asservita all’efficienza.
(Fabrizio Caramagna)
Nei momenti di massimo rifiuto del progresso, sogno un mondo in cui la forma più avanzata di tecnologia sia il mio tagliaunghie
(Fabrizio Caramagna)
Un pensiero che nasce in un bosco è diverso da un pensiero che nasce in città
Se le aziende fossero state fondate in un bosco,
il capitalismo e la tecnologia sarebbero un’altra cosa.
Non ci sarebbero smartphone e automobili in giro, ma oggetti e consumi diversi.
(Fabrizio Caramagna)
Chissà che mondo sarebbe se l’evoluzione fosse stata diversa.
Se invece che nella tecnologia l’uomo avesse investito nella poesia,
se avesse sviluppato il colonialismo del dare anziché quello del prendere.
se avesse cercato la bellezza di una parola anziché quella di un conto corrente.
(Fabrizio Caramagna)
Il Novecento è stato un secolo di grandi progressi tecnologici ma anche di massacri barbari e primitivi.
(Fabrizio Caramagna)