Frasi e aforismi sull’epoca

Frasi e aforismi sull’epoca, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul tempo, Frasi e aforismi sul passato, Frasi e aforismi sul presente e Frasi e aforismi sulla storia.

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Frasi e aforismi sull’epoca

L’epoca contemporanea si definisce per la mancanza di limiti all’indecenza. Tutto può essere fatto, detto, mostrato.
(Fabrizio Caramagna)

Questa è l’epoca in cui “sentirsi soli” vuol dire “nessuno mi mette un like”.
(Fabrizio Caramagna)

Nell’epoca contemporanea, invece che a.C. e d.C., bisognerebbe scrivere. a.Z e d.Z, avanti Zuckenberg e dopo Zuckenberg.
(Fabrizio Caramagna)

Le nuove categorie psicologiche della nostra epoca: i depressi cronici, i passivo aggressivi, gli anafettivi, gli ossessivo compulsivi, i farmacodipendenti, i bipolari. Sono categorie che non esistevano nei secoli passati. Il disagio della mente non aveva tutte queste sfumature.
(Fabrizio Caramagna)

E’ un paradosso. Nessun’altra epoca della storia ha riversato la sua energia nel criticare il prossimo, qualunque cosa faccia, e nessun’altra epoca è così priva di un pensiero critico. Prona, passiva, acritica, manipolabile, questa è l’epoca più vuota e superficiale della storia.
(Fabrizio Caramagna)

In un’epoca di narcisismo e di social, l’unico che ha i suoi vantaggi nel restare sconosciuto è Dio.
(Fabrizio Caramagna)

L’espressione più ripetuta di questa epoca è “chissà dove andremo a finire”.
(Fabrizio Caramagna)

Nell’epoca dell’online e della virtualità, “solo tu mi capisci” lo diciamo agli sconosciuti.
(Fabrizio Caramagna)

Nella nostra epoca la gente ormai non vuole sentire un’opinione, te la vuole dare.
(Fabrizio Caramagna)

Questa è un epoca di neo-confusionismo.
(Fabrizio Caramagna)

In questa epoca ci illudiamo chiamando il desiderio amore, il saccheggio economia e la schiavitù democrazia.
(Fabrizio Caramagna)

Molto ego, molta insicurezza e poca personalità. La tendenza della nostra epoca.
(Fabrizio Caramagna)

E’ un’epoca in cui rendiamo naturale l’artificiale e personifichiamo il virtuale.
(Fabrizio Caramagna)

Questa è l’epoca in cui gli ignoranti esercitano la propria ignoranza come se fosse un diritto.
(Fabrizio Caramagna)

Questa è l’epoca delle grandi storie d’amore ambientate ognuno a casa sua.
(Fabrizio Caramagna)

La parola chiave della nostra epoca è manipolazione e stiamo assistendo alla sua escalation.
(Fabrizio Caramagna)

La nostra epoca ha inventato così tanti modi di comunicazione che si è dimenticata che cosa comunicare.
(Fabrizio Caramagna)

Nella nostra epoca si svolge una guerra completamente diversa rispetto a quella dei secoli scorsi. E’ una guerra tra i fatti e gli slogan. Tra l’informazione e la propaganda. Tra i numeri e le bugie.
(Fabrizio Caramagna)

Questa epoca si è a tal punto immiserita che l’aggressività e la maleducazione non potevano sperare di meglio per esprimersi senza freni, indisturbate.
(Fabrizio Caramagna)

È questo cercarsi solo in briciole di emozioni, il folle inganno e la malata tendenza dei nostri tempi.
(Fabrizio Caramagna)

E’ un’epoca cui tutto accade in poco tempo perché l’attenzione, il corpo e la mente non sono in grado di contenere tanta frenesia.
(Fabrizio Caramagna)

In quest’epoca si passa da ammirazione a rimozione nell’arco di pochi istanti.
(Fabrizio Caramagna)

La nostra epoca si è inventata un nuovo sentimento: “ti odio ma ti leggo sempre”.
(Fabrizio Caramagna)

Non circola neanche un po’ di buon senso in questa epoca. L’aria è ferma nell’irrazionalità dell’ego.
(Fabrizio Caramagna)

Io vengo da un’altra epoca. Nelle mie parole c’è un marcato accento dell’Ottocento.
(Fabrizio Caramagna)

La nostra epoca ha assunto le sembianze di un selfie che, di scatto in scatto, irrefrenabilmente si autoriproduce.
E’ una specie di virus che, di volto in volto, ha il solo scopo di trasmettersi, senza mai generare verità.
(Fabrizio Caramagna)

In questa epoca l’anima è come un inquilino sfrattato. L’uomo moderno ha abbandonato l’anima per parlare con creature strane: smartphone, banconote e carte di credito.
(Fabrizio Caramagna)

Epoca digitale.
Per la prima volta nella storia dell’umanità sono i figli ad insegnare ai genitori.
(Fabrizio Caramagna)

Viviamo nell’epoca in cui si mostra il corpo ma si pretendono i complimenti per l’intelligenza.
(Fabrizio Caramagna)

Questa rischia di diventare l’epoca cui il miglior pregio di una persona è l’essere fotogenica.
(Fabrizio Caramagna)

La nostra epoca è intensamente animata ma stranamente priva di anima.
(Fabrizio Caramagna)

La nostra epoca, in mezzo alle parole “liberté, fraternité, égalité”, ha inserito “xénophobie”.
(Fabrizio Caramagna)

Questa è l’epoca dell’effimero.
Ciò che un istante prima sembrava bello e inavvicinabile, all’improvviso diventa noioso e infastidisce.
(Fabrizio Caramagna)

Nella nostra epoca è tutto così veloce che ogni fatto ci impone reazioni immediate e non ci lascia il tempo per le riflessioni.
(Fabrizio Caramagna)

L’epoca attuale: troppe smanie, e pochi obiettivi.
(Fabrizio Caramagna)

Della nostra epoca avida e ingorda, abbiamo dimenticato una cosa: a non mordere più di quanto possiamo inghiottire.
(Fabrizio Caramagna)

I like «ti prego notami» sono le richieste d’attenzione della nostra epoca.
(Fabrizio Caramagna)

Condannati a scriversi per sempre e non vedersi mai, è una delle punizioni dell’epoca contemporanea.
(Fabrizio Caramagna)

Questa è l’epoca in cui gli invitati ai matrimoni sono doppiamente scocciati perché sanno quasi per certo che non sarà l’unico.
(Fabrizio Caramagna)

Nella nostra epoca non ci sono punti di vista, né prospettive. Si calpesta una distesa di piattume, dove neanche le parole più profonde riescono a risuonare.
(Fabrizio Caramagna)

Viviamo un’epoca in cui sono più le volte in cui si muore che quelle in cui si vive. Si muore anche più volte al giorno.
(Fabrizio Caramagna)

La nostra epoca è nevrotica e alienante. Solo ogni tanto lascia cadere una goccia di felicità sopra il piatto ammaccato dei nostri desideri.
(Fabrizio Caramagna)

Di solito il futuro gode di miglior fama che il passato.
Solo nella nostra epoca, tra global warming, pandemie, crisi economiche e guerre, il futuro è nerissimo.
(Fabrizio Caramagna)

Le menzogne cambiano da un’epoca all’altra. I creduloni sono sempre uguali.
(Fabrizio Caramagna)

Nella nostra epoca molti pensano che le virtù non siano fatte per essere usate. Sono fatte solo per essere mostrate.
(Fabrizio Caramagna)

Apparteniamo a un’altra epoca, noi, cresciuti sui libri sfogliati con pazienza e le ricerche in biblioteca a sfogliare enciclopedie e dizionari.
Oggi si ha fretta e si chiede subito ai motori di ricerca, a Wikipedia, ai forum, ai social.
(Fabrizio Caramagna)

C’è in ogni epoca, qualcosa che sta fuggendo allo spirito dei tempi, che sta già passando nell’epoca successiva.
(Fabrizio Caramagna)

Tu che mi baci in un’epoca mai vista.
Questo momento si meriterebbe, almeno, un museo.
(Fabrizio Caramagna)

Tutti che aspettano una giornata e poi ci sono io che vorrei un’epoca.
Oggi non è lunedì, ma la Belle epoque.
(Fabrizio Caramagna)

Mettiti un fiore nei capelli, una poesia sulle labbra, una gonna di crinoline e andiamo a vedere di che colore sono i tramonti nel diciottesimo secolo.
(Fabrizio Caramagna)

Il corteggiamento prima dei social era da batticuore vero. Se dovessi dare un nome a quell’epoca, la chiamerei l’epoca del batticuore.
(Fabrizio Caramagna)

Il calendario diceva che io conoscevo lei solo da pochi mesi ma esistono amicizie che nascono migliaia di anni prima, i loro atomi di tempo si sono già intrecciati in qualche lontana epoca del passato. Forse eravamo già amici nel Pliocene o ai tempi della regina Cleopatra.
(Fabrizio Caramagna)

Per cambiare epoca non c’è bisogno della macchina del tempo.
E’ sufficiente partire da Malpensa e atterrare dopo poche ore a Calcutta o in Iran.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni epoca rema a favore della corrente della storia, anche se pensa di farlo controcorrente.
(Fabrizio Caramagna)

Nel mondo delle farfalle ci sono epoche che durano pochi secondi. Passano in un istante dal medioevo al romanticismo.
(Fabrizio Caramagna)

In questa epoca stiamo facendo da cavie a tutto. Spero ce lo riconoscano, nei libri di storia.
(Fabrizio Caramagna)

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