Frasi e aforismi sulla lentezza

Frasi e aforismi sulla lentezza, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul tempo, Frasi e aforismi sulla serenità e Frasi e aforismi sulla velocità.

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Frasi e aforismi sulla lentezza

E comunque io piuttosto che la velocità della luce scelgo la lentezza di un bacio.
(Fabrizio Caramagna)

Il numero di volte in cui il mondo si è mosso al ritmo meravigliosamente lento di una lingua che fa l’amore o di un pennello che dipinge.
(Fabrizio Caramagna)

Fallo lentamente, questo è il miglior tributo all’effimero.
(Fabrizio Caramagna)

Internet veloce, treni ad alta velocità, piatti veloci.
Gli alberi continuano a crescere con la lentezza di sempre.
(Fabrizio Caramagna)

Lento.
Come un un ulivo al bordo di un muro di pietre a secco.
Lentissimo.
Come i nodi del suo legno.
(Fabrizio Caramagna)

La frase “Lentamente ma senza sosta” non è nata senza un fondamento. Avere fretta di raggiungere un obiettivo è solitamente la zavorra che ci rallenta.
(Fabrizio Caramagna)

Ci riprovò con così tanta dolcezza, determinazione e lentezza che chiunque avrebbe potuto giurare che lei si sarebbe arresa per sempre.
(Fabrizio Caramagna)

Bisognerebbe parlarsi dopo mezzanotte. Quando tutto scorre piano, come i titoli di coda dei vecchi film in bianco e nero.
(Fabrizio Caramagna)

In certe situazioni piano non è lento, ma intenso.
(Fabrizio Caramagna)

La velocità, questo mercante di illusioni, non la paghiamo solo con gli incidenti sulle strade, ma anche con una lettura troppo rapida delle cose. E a leggere lentamente che dovremmo applicarci per cogliere le persone, i fatti e le emozioni. E invece la nostra attenzione dura pochi secondi e giriamo subito pagina.
(Fabrizio Caramagna)

Tra il rumore e la velocità della vita, una foglia mi chiama per nome e tutto si calma, tutto torna a essere silenzioso e lento.
(Fabrizio Caramagna)

I tempi del ricamo e del cucito.
Quando il tempo passava lentamente e lentamente passavano le ore i giorni e gli anni.
(Fabrizio Caramagna)

Invitato per poche ore dal mondo
a godere della sua serenità,
rallento il mio corpo
in una rete di “lo faccio dopo”.
I doveri da fuori mi guardano stupiti.
(Fabrizio Caramagna)

Il buio si dilata, il cuore rallenta, la calma scende addosso. Quella lentezza che solo di notte sa come avvolgerti.
(Fabrizio Caramagna)

Le maglie larghe della lentezza, buone per infilarci le mani e sentire la fretta mutarsi in calma e tepore.
(Fabrizio Caramagna)

Un bar qualunque, una manciata di ore che si fanno lentezza, una cioccolata calda e un sogno da guardare con calma.
(Fabrizio Caramagna)

Ho riempito le mie valigie di possibilità. Mi godo questa infinita lentezza che precede il viaggio, lancio in aria i dadi della curiosità e so che comunque andrà tutto bene.
(Fabrizio Caramagna)

Passata una certa età, sembra impossibile vivere dentro la durata – quella per esempio che segnava le nostre interminabili vacanze di bambini. Il tempo perde la sua luminosità e la sua lentezza, è un tempo nervoso, fatto di scadenze e impegni, in cui l’inizio e la fine sono due punti di uno stesso lampo fugace. Dopo una certa età noi del tempo viviamo solo la sua frenesia.
(Fabrizio Caramagna)

La mia vita frenetica in città non aveva un cielo. Qui al mare lo ritrovo.
Vedo l’orizzonte. Ascolto le onde. Rallento finalmente. La velocità mi impediva di essere me stesso. Nel momento in cui scendo dalla macchina, che mi ha portato fin qui, smetto di essere veloce.
Adesso la felicità ha una durata indefinita. Non faccio che una cosa alla volta, con la stessa lentenzza delle nuvole lontane.
Adesso sono tutto quello che il mondo vuole proibirmi di essere: un atomo di luce, un colore, un granello di salsedine, che vive nel qui e ora. Senza ambizioni. Senza orgoglio. Senza vanità.
(Fabrizio Caramagna)

La città. Il tempo che scorre. I tram pieni di persone sole. I colori sui muri e il grigio sui visi. I passi veloci, gli sguardi smarriti e le vite di fretta.
Poi viene la sera. Ogni cosa rallenta, prende fiato. E tu che cammini, indossando un sorriso bellissimo
(Fabrizio Caramagna)

La lentezza o la velocità dell’esecuzione non ne misurano l’eccellenza. Alcune opere sono nate rapide e leggere sotto la piuma, altre, dopo essere state a lungo covate, escono a poco a poco da un uovo incantato.
(Fabrizio Caramagna)

Un uomo così lento e goffo che inciampa nella sua ombra.
(Fabrizio Caramagna)

Il progresso? Ma certo che esiste. E’ incontestabile che il disservizio e la lentezza nel raggiungere certe località in treno funzionano molto meglio oggi che cinquant’anni fa.
(Fabrizio Caramagna)

Quello lento in macchina davanti a te è sempre l’ultimo a superare il semaforo verde.
(Fabrizio Caramagna)

Era un semaforo così lento che non riusciva a stare al passo degli altri. Un giorno fu preso e portato a dirigere il traffico ferroviario.
(Fabrizio Caramagna)

Lei mi disse “Considerato quanto sono lenti e imbranati gli uomini alle casse del supermercato, mi chiedo come facciano a governare il mondo”.
(Fabrizio Caramagna)

Tartaruga: Sono l’animale più lento del mondo.
Lumaca: no, sono io.
Microonde: no, i miei secondi lo sono.
Donna: Sarò pronta tra un minuto.
(Fabrizio Caramagna)

Benchè dotato di una grande fantasia,
il tempo si attiene scrupolosamente alle leggi che egli stesso si è dato.
Ha una certa familiarità con l’eterno,
ma dialoga anche con il vuoto e la noia.
A volte raggiunge velocità inverosimili e così può sembrare strano che un minuto duri solo sessanta secondi.
Altre volte è di una lentezza esasperante e ci si chiede che cosa se ne faccia di tutte quelle 24 ore.
(Fabrizio Caramagna)

Il maggiore alleato della tortura è il tempo. La tortura non ama la fretta. Sa che ogni secondo può essere un lento congegno di dolore e crudeltà.
(Fabrizio Caramagna)

Qualsiasi cosa ci sembri improvvisa, ha sempre avuto un lento e graduale insorgere.
(Fabrizio Caramagna)

Un mattino senza ritmo. E’ lenta anche la luce, immobile l’aria, gli occhi persi in sogni che non sanno materializzarsi.
(Fabrizio Caramagna)

A volte, nel tentativo di essere produttivi, ci poniamo obiettivi ambiziosi, pianifichiamo un’attività efficiente e sosteniamo un ritmo “ottimale” che in realtà è frenetico. Abbiamo fretta, la concorrenza è schiacciante, il mondo ci chiede di non essere mediocri. Il risultato è prevedibile: bruci prima di arrivare.
Allora arriva il senso di colpa, perdi l’autostima e ti confronti con altri che fanno di più in meno tempo, senza considerare che forse le loro circostanze personali sono più propizie.
Pianificare in modo efficiente significa considerare il riposo, il tempo libero, la vita sociale, l’imprevisto e la possibilità di fermarsi a respirare. Sii consapevole del tuo vero ritmo, non di quello che vorresti avere. Forse un giorno ti guarderai indietro e penserai “wow, sono veloce”. Invece di pensare che ora sei lento.
(Fabrizio Caramagna)

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