Frasi e aforismi sui soldati

Frasi e aforismi sui soldati, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla guerra, Frasi e aforismi sulla pace, Frasi e aforismi sui generali e Frasi e aforismi sulla violenza.

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Frasi e aforismi sui soldati

La guerra e l’odio esistono solo nella testa dei generali,
perché i soldati hanno sempre paura.
(Fabrizio Caramagna)

“Fate fuoco!” ordinò il generale.
E i soldati, obbedendo agli ordini, fecero uno stupendo falò bruciando tutti i fucili.
(Fabrizio Caramagna)

Uno non sa quanto vale un letto con le lenzuola fresche, una fetta di pane appena sfornato o un caffè caldo finché non lo vestono da soldato e lo mandano in guerra.
(Fabrizio Caramagna)

I soldati degli eserciti vivevano in uno spazio ristretto, a volta una buca, e in essa mangiavano, dormivano, issavano le baionette, sparavano, facevano i feriti, i morti e tutto quello che può fare un soldato, ma di notte sognavano come tutti gli uomini: piazze, città, campi, prati d’erba fresca e panchine dove ci si innamora e si guarda il cielo.
(Fabrizio Caramagna)

Non ci sono guerre giuste. Per fortuna, ogni tanto, ci sono soldati giusti.
(Fabrizio Caramagna)

Il disprezzo e la noncuranza della vita umana prima era prerogativa dei capi di stato e dei generali che mandavano i soldati in guerra. Oggi chiunque può investire una persona per strada e scappare come se non fosse successo nulla. Può addirittura andare a una festa in discoteca poche ore dopo l’accaduto.
(Fabrizio Caramagna)

I soldati avevano gli occhi pieni di polvere, pieni di sangue, pieni di urli: e imparavano a morire. Erano già quasi pieni di morte: ma non ci credevano. Speravano di continuare ancora a imparare. E per questo uscivano a ondate dalla trincea.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo l’assalto, i soldati erano tornati in trincea. Le labbra parevano ferite di coltello, erano consumate dagli spari e dalla polvere. Gli occhi sembrava che piangessero ma non piangevano. Erano pieni di spavento e di rabbia. Tutti tremavano, e non si capiva chi era quello che tremava di più. Tutti avevano perso la loro carne, le loro ossa, la loro anima e le cercavano nel mucchio.
(Fabrizio Caramagna)

Era una civiltà così piccola che poteva stare sotto lo stivale di un soldato.
(Fabrizio Caramagna)

Metti in fila le cose che hai realizzato e che ti rendono felice. Saranno soldati, pronti a difenderti sempre, quando ti sentirai giù di corda e senza valore.
(Fabrizio Caramagna)

I numeri sono i soldati della matematica: la sottrazione è il sergente, la somma il capitano, la moltiplicazione il colonnello e la radice quadrata è il generale.
(Fabrizio Caramagna)

Generalizzazioni. Soldatini in riga nel vocabolario dei pensieri, sempre arruolabili per ogni tipo di chiacchiera.
(Fabrizio Caramagna)

Gli studenti sembrano piccoli soldati, quando li vediamo portare pesanti paracaduti sulla schiena.
(Fabrizio Caramagna)

I soldatini di piombo, nelle loro scatole colorate, rompono le file e cedono al disordine. Chissà cosa pensano le bambole sempre ben pettinate sui comodini.
(Fabrizio Caramagna)

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