Frasi e aforismi sulla guerra

Frasi e aforismi sulla guerra e contro la guerra, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sull’odio, Frasi e aforismi sul fanatismo, Frasi e aforismi sui soldati e Frasi e aforismi sul litigio e il litigare e Frasi e aforismi sulla pace.

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Frasi e aforismi sulla guerra

La guerra è il matrimonio tra la forza e l’odio celebrato dall’irrazionalità.
(Fabrizio Caramagna)

Quante ipocrite affermazioni sul valore insostituibile della vita umana: che cosa ne ha sempre fatto lo Stato durante le guerre?
(Fabrizio Caramagna)

A volte sono futilità e questioni estetiche quelle che muovono le guerre. Come la curva di un fiume che sta male sulla carta geografica, soltanto perché è sul territorio altrui.
(Fabrizio Caramagna)

In guerra non ci sono vincitori o perdenti, ci sono sopravvissuti.
(Fabrizio Caramagna)

Tutti vogliono la pace ma non ci sono libri scolastici di storia che non si vantino delle guerre che il paese ha vinto in passato.
(Fabrizio Caramagna)

La guerra ha le sue ragioni che la ragione non conosce, ma che i generali e i dittatori conoscono molto bene.
(Fabrizio Caramagna)

Disse il bambino: “Raccontami ancora quella storia, dove tutto finisce bene”. Sua madre, con una lacrima, cominciò a raccontare. Fuori cadevano le bombe e i missili.
(Fabrizio Caramagna)

Non chiederti se una bomba è americana, russa, islamica, nazista, liberatrice, giusta o non giusta. Una bomba è sempre una bomba.
(Fabrizio Caramagna)

Spesso in guerra si muore per qualcuno, raramente per qualcosa.
(Fabrizio Caramagna)

Scegli attentamente le tue guerre, potresti rimanere dentro una di esse per sempre.
(Fabrizio Caramagna)

In guerra, un ottimista uccide più persone di un pessimista.
(Fabrizio Caramagna)

Uno non sa quanto vale un letto con le lenzuola fresche, una fetta di pane appena sfornato o un caffè caldo finché non lo vestono da soldato e lo mandano in guerra.
(Fabrizio Caramagna)

Non c’è niente di meglio di un conflitto per ripetere gli stessi errori di quello precedente.
(Fabrizio Caramagna)

È difficile trovare la verità, ma di certo, non sta dentro nessun missile.
(Fabrizio Caramagna)

Se non ci fossero le guerre chissà quali altre tremende cose inventerebbero gli uomini per distruggersi.
(Fabrizio Caramagna)

In guerra, barbaro è sempre il nemico.
(Fabrizio Caramagna)

C’è qualcosa di gravemente sbagliato negli esseri umani nel modo in cui non si stancano delle guerre.
(Fabrizio Caramagna)

Di solito il futuro gode di miglior fama che il passato.
Solo nella nostra epoca, tra global warming, pandemie, crisi economiche e guerre, il futuro è nerissimo.
(Fabrizio Caramagna)

In guerra si passa dal comandamento “Non uccidere” a “Uccidi più nemici che puoi”. E si sa che è più facile disobbedire a Dio che ai generali.
(Fabrizio Caramagna)

Per fare bene la guerra non bisogna pensare che alla propria pelle, o meglio non bisogna pensarci del tutto. In guerra le sfumature uccidono.
(Fabrizio Caramagna)

Ci son immagini cosi forti e così tragiche che ti pare di sentirne il rumore.
E vorresti che gli occhi si facessero lampi per rispondere
e le mani rifugi per accogliere.
(Fabrizio Caramagna)

Tante ragioni per pesare, chiarire, spiegare, trovare un accordo e poi si fa la guerra.
Si comprende tutto, e si fa la guerra come se non si comprendesse nulla.
(Fabrizio Caramagna)

Approfittatore è quello che ti mette in mano la guerra e non ti parla di armi, di nemici o del dopoguerra.
(Fabrizio Caramagna)

In guerra servirebbero distributori automatici di fiori, da gettare contro i cannoni.
(Fabrizio Caramagna)

Il Novecento è un secolo lungo: e per quanto riguarda le guerre, i lager e la violenza è ancora qui.
(Fabrizio Caramagna)

Gli uomini si dividono in due categorie: quelli con le palme aperte e quelli con i pugni chiusi.
(Fabrizio Caramagna)

La guerra e l’odio esistono solo nella testa dei generali,
perché i soldati hanno sempre paura.
(Fabrizio Caramagna)

Il Generale attende imperturbabile l’esito della battaglia,
e mentre lo immagini su una collina, pensi che non c’è nessun altro malvagio al mondo
cosi silenzioso e freddo come lui.
(Fabrizio Caramagna)

Osservo le persone a me vicine e se scoppiasse una guerra saprei esattamente chi diventerebbero: partigiano, fascista, spia, vigliacco leccapiedi, disertore.
(Fabrizio Caramagna)

Sotto la tenda dei feriti, questi fratelli sofferenti e morenti, con il cranio bendato, gli occhi persi a cercare qualcosa, questi volti sconosciuti e tuttavia così vicini, sotto quella tenda tutto veniva detto e taciuto.
(Fabrizio Caramagna)

In guerra identifichi immediatamente il momento in cui Dio inizia a fare copia-incolla e fa morire gli schieramenti di ambo le parti nello stesso modo.
(Fabrizio Caramagna)

I soldati degli eserciti vivevano in uno spazio ristretto, a volta una buca, e in essa mangiavano, dormivano, issavano le baionette, sparavano, facevano i feriti, i morti e tutto quello che può fare un soldato, ma di notte sognavano come tutti gli uomini: piazze, città, campi, prati d’erba fresca e panchine dove ci si innamora e si guarda il cielo.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo l’assalto, i soldati erano tornati in trincea. Le labbra parevano ferite di coltello, erano consumate dagli spari e dalla polvere. Gli occhi sembrava che piangessero ma non piangevano. Erano pieni di spavento e di rabbia. Tutti tremavano, e non si capiva chi era quello che tremava di più. Tutti avevano perso la loro carne, le loro ossa, la loro anima e le cercavano nel mucchio.
(Fabrizio Caramagna)

Non ci sono guerre giuste. Per fortuna, ogni tanto, ci sono soldati giusti.
(Fabrizio Caramagna)

Quando in certe parti del mondo vedo lo sguardo triste di milioni di bambini, sento il dolore di tutte le scapole a cui sono state tolte delle ali
(Fabrizio Caramagna)

Non ci sono guerre giuste. Per fortuna, ogni tanto, ci sono soldati giusti.
(Fabrizio Caramagna)

Tra gli individui, ripagare il male con il bene passa agli occhi dei più come un segno di stupidità o impotenza. Tra le nazioni, il fatto non è neanche pensabile. Di qui le guerre anziché la pace.
(Fabrizio Caramagna)

Il club con più membri al mondo è quello dei nemici delle guerre del passato. Solo il club degli amici delle guerre del presente ha lo stesso numero di membri.
(Fabrizio Caramagna)

Le civiltà moderne non sono abbastanza civilizzate da evitare le guerre, ma lo sono abbastanza per arrossirne.
(Fabrizio Caramagna)

A volte si fanno guerre per un nonnulla.
E’ anche vero che ne evitiamo moltissime perché non siamo in grado di capire tutte le offese e le violenze che riceviamo.
(Fabrizio Caramagna)

Il mondo è pieno di massacri impuniti, socialmente accettati. Nessuna lacrima e pietà per chi è solo massa senza peso. D’altronde, abbiamo inventato gli insetticidi.
(Fabrizio Caramagna)

Nella nostra epoca si svolge una guerra completamente diversa rispetto a quella dei secoli scorsi. E’ una guerra tra i fatti e gli slogan. Tra l’informazione e la propaganda. Tra i numeri e le bugie.
(Fabrizio Caramagna)

Guerre melodiose: la rana, il grillo, la civetta difendono il loro territorio con il canto.
(Fabrizio Caramagna)

Da secoli è in atto una guerra geometrica. Il cactus è a favore delle rotondità e delle curve smussate, ma le spine amano le linee dritte e affilate. Chi vincerà?
(Fabrizio Caramagna)

Se fossi ricco finanzierei una guerra civile tra i venti dell’ovest e i venti dell’est: per vedere in cielo le nuvole più strane.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni qui, ti racconto di quando amarti diventa una guerra. Contro di te, contro il buon senso, contro la vita, contro me stesso.
(Fabrizio Caramagna)

Le guerre le fanno il coraggio e l’eroismo. Ma le inventa la paura.
(Fabrizio Caramagna)

Che strana questa cosa.
Mi fai la guerra in testa e l’amore in tutte le parti del corpo
(Fabrizio Caramagna)

Ferisci me. E sanguini tu.
Che strana guerra ci facciamo.
(Fabrizio Caramagna)

Nella guerra tra fratelli non ci sono vincitori, ma una lista infinita di perdenti.
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno ti sveglierai e la guerra nella tua mente sarà finita e il silenzio accarezzerà i tuoi capelli e il cielo nei tuoi occhi non sarà così scuro e le tue mani potranno tenere qualcosa che ami senza romperlo.
(Fabrizio Caramagna)

Dalla guerra dei Cent’anni alla guerra dei Trent’anni alla guerra per i Quindici minuti di celebrità, la storia sta diventando sempre più veloce.
(Fabrizio Caramagna)

Le nostre speranze in mezzo al mondo somigliano a dei bambini spediti in guerra.
(Fabrizio Caramagna)

La prossima guerra mondiale non la combatteremo contro altri uomini ma contro la natura, e la perderemo.
(Fabrizio Caramagna)

Gli uragani, gli incendi, i terremoti, le alluvioni, le guerre… e io desidero ancora la bellezza.
(Fabrizio Caramagna)

E Dio ri-creò l’uomo, ma gli fece la testa a forma di margherita, così non poteva fare le guerre, macellare animali, inquinare la natura.
(Fabrizio Caramagna)

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Le mie 8 frasi preferite sulla guerra, di autori celebri e famosi

La guerra è ciò che accade quando il linguaggio fallisce.
(Margaret Atwood)

Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre.
(Albert Einstein)

Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.

Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.

Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra
(Gianni Rodari)

La guerra non è altro che questo: figli che muoiono e madri che piangono i figli.
(Marco Imasio)

Io sogno di dare alla luce un bambino che chieda: “Mamma, che cosa era la guerra?”
(Eve Merriam)

Un giorno faranno una guerra e nessuno vi parteciperà.
(Carl Sandburg)

Perché uccidiamo persone che stanno uccidendo persone per dimostrare che uccidere è sbagliato?
(Holly Near)

Riesco a immaginare un mondo senza la guerra, senza l’odio. E noi che lo attacchiamo proprio perché non se lo aspettano.
(Jack Handley)

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