Frasi e aforismi sulla salvezza e il salvarsi, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sull’aiuto e l’aiutare, Frasi e aforismi sull’altruismo e il volontariato e Frasi e aforismi sul mondo.
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Frasi e aforismi sulla salvezza
Che forza gli invisibili, quelli capaci di rimanere in un angolo e stare in silenzio mentre tutti dicono la loro.
Quelli che quando c’è bisogno, si rimboccano le mani e salvano il mondo.
(Fabrizio Caramagna)
Imparare a salvare senza chiedere nulla. Ogni nido in bilico ti invita a farlo.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono dei giorni in cui devi farlo perché è giusto così: arrampicarti sulle torri del castello, perdonare il drago anche se ti sputa fuoco, salvare la principessa senza chiedere nulla in cambio e poi andartene.
(Fabrizio Caramagna)
Il medico salva le vite, l’insegnante salva le menti.
(Fabrizio Caramagna)
Sono i baci sotto la pioggia quelli che salvano il mondo.
(Fabrizio Caramagna)
Quelle notti in cui c’è un cielo pieno di stelle e l’universo sembra infinito,
ma tu sei solo e non riesci a essere felice,
e l’unica cosa che vorresti fare è lanciare un razzo di segnalazione
e sperare che qualcuno venga a salvarti.
(Fabrizio Caramagna)
E se ci salveremo, sarà solo per un sorriso. Sotto un cielo pieno di luce.
(Fabrizio Caramagna)
La vita è solo accumulare alcuni ricordi, istanti felici, sorrisi e bicchieri di vino, sguardi, baci e tramonti indimenticabili che ci salvano nei giorni meno belli.
(Fabrizio Caramagna)
La bellezza di quando l’angoscia si sublima in arte. Doveva uccidere, finisce per salvare.
(Fabrizio Caramagna)
Un tuo messaggio, il testo che dice “stasera arrivo prima”, un po’ di vento e finalmente qualcosa che mi salva dal giorno.
(Fabrizio Caramagna)
Come la prima volta che mi hai guardato.
“Ciao, sono S.”, dicesti.
E non lo sapevo, ma mi stavi già salvando.
(Fabrizio Caramagna)
Non sarà la salvezza, ma un momento del giorno, morbido e luminoso. Due anime che si incontrano, le malinconie che arretrano, e l’orizzonte che sembra più ampio.
(Fabrizio Caramagna)
A volte la salvezza è in quella porta socchiusa dalla curiosità e poi spalancata dal coraggio.
(Fabrizio Caramagna)
Il suo sorriso era la mia salvezza, il suo carattere la mia dannazione.
(Fabrizio Caramagna)
Tu eri l’onda e il salvagente allo stesso tempo, mi travolgevi e mi salvavi.
(Fabrizio Caramagna)
Tu per me sei culmine, vertigine e salvezza.
Ma anche precipizio, abisso, burrone, scarpata, salto, dirupo, forra, rovina, depressione, frana, vuoto, dannazione.
(Fabrizio Caramagna)
Chissà come si fa ad esserci, a restare, a crederci,
salvandosi ogni volta dalla delusione?
(Fabrizio Caramagna)
E’ sempre la solita situazione.
Lui gioca a fare l’uomo ombroso, sfuggente, complicato, inquieto, dannato.
Lei gioca a salvarlo.
E vissero per sempre infelici e scontenti.
(Fabrizio Caramagna)
A volte siamo solo il salvagente di qualcuno che non vuole essere salvato. Ed è una tristezza.
(Fabrizio Caramagna)
Negli scacchi, la regina interpreta l’eroe e il re è la damigella in pericolo che deve essere salvata.
Spesso è così anche nella vita, solo che gli uomini non lo sanno quante volte vengono salvati dalle donne.
(Fabrizio Caramagna)
Della giornata di oggi salvo le risate di una scolaresca all’uscita di scuola, i colori del cielo, il mio io invisibile che sono giorni che fa la valigia per il mare e non mi dice niente.
(Fabrizio Caramagna)
Nei giorni di rumore e di caos, cerco ancor di più le linee essenziali del silenzio. Lascio che mi circondino e che mi salvino.
(Fabrizio Caramagna)
Vogliamo far capire ai ragazzi che non è la celebrità a salvarti nella vita ma la cultura?
(Fabrizio Caramagna)
Ho provato a salvarti perché mi sembrava più facile che salvare me.
(Fabrizio Caramagna)
Non torno mai al mio passato, ma quando mi capita di tornarci ti trovo sempre lì a non fare nulla per salvarci.
(Fabrizio Caramagna)
Il naufrago può ancora credere che sarà salvato da colui che l’ha abbandonato. Come l’innamorato che è stato lasciato.
(Fabrizio Caramagna)
Lì, solo, seduto sul pavimento della mia stanza, intento a stilare una lista di persone che dovrebbero venire a salvarmi quando sono in pericolo, non mi è neppure passato per la testa che l’unica persona che avrebbe dovuto venire a salvarmi ero io.
(Fabrizio Caramagna)
La disperazione denota una cattiva concezione di noi stessi: ci fa pensare che qualcuno, che dovrebbe salvarci (il caso, il tempo, il prossimo), si sia, per qualche strana, ingiustificata ragione, assentato. Mentre siamo sempre noi, in tutti i possibili casi, a doverci prendere carico, del nostro personale destino.
(Fabrizio Caramagna)
Dio salvami da quelli che ci tengono a far sapere quanto sono bravi e belli e intelligenti e di successo e lasciami essere fragile in pace.
(Fabrizio Caramagna)
“Grazie mille per avermi offerto la salvezza, ma non mi interessa incontrarti in paradiso. Avrei preferito incontrarti in terra”.
Firmato, L’ateo.
(Fabrizio Caramagna)
“Cicatrice”, sembra il nome di uno strano fiore. La desideriamo perché significa guarire. La temiamo perché significa non dimenticare. La sua presenza dice che c’è una nuova linfa nel solco della ferite. E’ la prova che ci si è salvati.
(Fabrizio Caramagna)
E un giorno ci sarà qualcuno che verrà a salvarti dall’inferno quando sarai già cenere.
(Fabrizio Caramagna)
Alla fine la sua salvezza fu la resilienza. Ostinarsi a non voler cedere alla forza di gravità, al suo potere di attrarre verso il basso.
(Fabrizio Caramagna)
Le buone idee non sono quelle che salvano situazioni disperate ma quelle che le evitano.
(Fabrizio Caramagna)
Chi ci salva dal dolore, merita tutta la nostra più intensa e sentita riconoscenza.
(Fabrizio Caramagna)
Non c’è peggior incubo che non riuscire a salvarsi nemmeno da svegli.
(Fabrizio Caramagna)
Non puoi uscirne indenne quando ti butti anima e corpo nella vita, quando la abbracci pur sapendo che nella sua dolcezza ci sarà anche del veleno.
(Fabrizio Caramagna)
Prima ti buttano in mare, poi, quando sei quasi annegato, ti tirano fuori e dicono che ti hanno salvato la vita.
(Fabrizio Caramagna)
Non tentare di salvare chi non vuole essere salvato, perché c’è chi ama rialzarsi e camminare e chi ama annaspare perché è innamorato degli abissi.
(Fabrizio Caramagna)
Il dolore devastato dall’immensa felicità di arrivare e ritrovare la persona cara sana e salva. Dovrebbe avere un sentimento tutto suo.
(Fabrizio Caramagna)
Finché ci sarà qualcuno che saprà custodire le nostre cose anche quando saremo morti, saremo in salvo.
(Fabrizio Caramagna)