Frasi e aforismi sull’anno

Frasi e aforismi sull’anno, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sull’età e gli anni della vita, Frasi e aforismi sul capodanno e l’anno nuovo, Frasi e aforismi sul calendario e Frasi e aforismi sul tempo.

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Frasi e aforismi sull’anno

Le pietre respirano. Una volta ogni mille anni e la nostra vita è troppo breve per accorgersene.
(Fabrizio Caramagna)

Quando parliamo di tempo il sociologo parla di decine di anni, lo storico di migliaia di anni, il biologo di milioni, il fisico di miliardi, il teologo dell’eternità.
(Fabrizio Caramagna)

L’uomo è sulla terra da più di 500.000 anni, ma quella che chiamano civiltà è iniziata soltanto 10.000 anni fa, cioè ieri. Prima l’uomo faceva il pesce, la scimmia, il selvaggio. E’ stato un tirocinio piuttosto lungo quello di diventare uomo. Ed è ancora ben lontano dal finire.
(Fabrizio Caramagna)

Ho progetti per i prossimi cinque anni. Ma non ne ho per i prossimi cinque minuti.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono anni in cui la Terra sembra stia seguendo un’orbita più ampia del solito, perché non finiscono mai.
(Fabrizio Caramagna)

Di quanti anni è fatto un giorno pieno di nostalgia?
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono voluti anni di esperienza per iniziare a non capirci nulla sulla vita.
(Fabrizio Caramagna)

Mi ci vogliono anni per digerire certi minuti.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni anno mi faccio cogliere impreparato dalla fioritura delle magnolie, da questa esplosione principesca dei boccioli.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono momenti in cui una luce particolare ti avvolge
e i ricordi si aprono,
ed ecco che senti l’aria di un altro luogo, di un altro anno, di un’altra vita.
(Fabrizio Caramagna)

Vorrei stare con te e vorrei fermare il mondo proprio in questo minuto.
E vorrei che questo minuto durasse anni.
(Fabrizio Caramagna)

E’ strano il tempo.
Puoi parlare con una persona 5 minuti e pensarci per 20 anni.
(Fabrizio Caramagna)

Per caso ti incontrai per strada. Eri sempre uguale. Ci sedemmo su una panchina e parlammo tutto il tempo di noi. Uno spazio di tempo lungo pochi minuti, largo i tre anni che aspettavo di rivederti.
(Fabrizio Caramagna)

Ricordo che un giorno d’estate di tanti anni toccai una felicità mai vista prima. E il sole mi ritagliò un’ombra sul muro. Da qualche parte quell’ombra è ancora là.
(Fabrizio Caramagna)

Ho un ricordo di te di miliardi di anni fa. Guardavamo il big bang e la nascita del tempo e dell’universo, ed eravamo felici. Sapevamo che in quel caos di galassie e materia e anni luce, anche a distanza di secoli, ci saremmo ritrovati.
(Fabrizio Caramagna)

Mi sforzo di immaginare quante rughe avrebbe il cielo, dopo milioni di anni, se ogni volta non ci fosse la notte a toglierne tutte le imperfezioni.
(Fabrizio Caramagna)

Quando ti dice addio e tu sai che quel saluto vale per tutto il giorno, la sera, la notte, la settimana, l’anno, la vita.
(Fabrizio Caramagna)

Sul calendario c’è una data che mi osserva e mi aspetta:
è la data della mia morte.
ogni anno la oltrepasso senza sapere quale sia.
(Fabrizio Caramagna)

Non sei scomparso del tutto quando qualcuno pensa ancora a te quarant’anni dopo la tua morte.
(Fabrizio Caramagna)

Certi anni andrebbero accorciati. Gennaio. Dicembre. E il niente in mezzo. Per lasciarseli alle spalle il più velocemente possibile.
(Fabrizio Caramagna)

Sono passati 13,8 miliardi di anni e tu sei nato, forse vivrai un secolo e poi l’universo rimarrà senza di te per tutta l’eternità.
Questo per farti capire quanto sei effimero.
(Fabrizio Caramagna)

Il duemila e ventitré è maggiore di età ma continua a comportarsi come un ragazzino di dodici anni.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni anno ho l’impressione di perdere 3 anni. Quello che finisce il 31 dicembre, quello che finisce il giorno del mio compleanno e quello che finisce il 31 agosto, quando torno dalle vacanze.
(Fabrizio Caramagna)

L’anno è passato e i suoi frammenti sono sparsi tra le briciole di panettone sul tavolo, nelle telefonate frettolose in cui avrei voluto dire di più, nei sorrisi che avrei voluto dare e ricevere.
(Fabrizio Caramagna)

I mesi dell’anno: gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, estate, estate, estate, rientro al lavoro, ottobre, Halloween, quasi Natale, NATALE!
(Fabrizio Caramagna)

Anche quest’anno nel calendario il mese di Nonancòra è giunto puntuale.
(Fabrizio Caramagna)

Un anno sfortunato è composto da almeno 24 mesi.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni anno bisognerebbe inventare un colore nuovo, di quelli mai immaginati.
O più semplicemente, due ali per volare.
(Fabrizio Caramagna)

Settembre. Il primo dell’anno.
Il primo giorno di ogni mese.
I solstizi e gli equinozi.
Abbiamo sempre bisogno di nuovi inizi,
di una voce nuova che ci dica:
“Non importa se se sei caduto, Ora puoi ricominciare”.
(Fabrizio Caramagna)

Dev’essere terribile tenere un diario su uno di quei pianeti dove un giorno dura anni. “Caro diario: non so più cosa scrivere”.
(Fabrizio Caramagna)

In un pianeta dell’universo dove un’ora dura sette anni, entro fine giornata hai pagato tutto il mutuo!
(Fabrizio Caramagna)

Quelli che occupano il lettino della piscina con un asciugamano e poi spariscono. Pare che tornino a distanza di anni.
(Fabrizio Caramagna)

– Scusa, sa dove posso trovare un telefono pubblico?
– Sì, negli anni ’90.
(Fabrizio Caramagna)

Si compiono gli anni ma com’è difficile che siano davvero compiuti, pieni, colmi, realizzati.
(Fabrizio Caramagna)

Il suo cervello non compie gli anni, invecchia compiendo pregiudizi.
(Fabrizio Caramagna)

Questa imprudenza che abbiamo di compiere ogni volta gli anni, come se il tempo fosse infinito.
(Fabrizio Caramagna)

Non sono anni. Sono atomi persi dal corpo e luce aquisita dall’anima.
(Fabrizio Caramagna)

Il lago oggi compie gli anni:
le candeline sono le vele all’orizzonte.
(Fabrizio Caramagna)

Un anno ha circa 50 lunedì.
Se raggiungi gli 80 anni, avrai vissuto 4000 lunedì.
Che i lunedì non ti piacciano o che tu non veda l’ora che finiscano, significa solo aver sprecato oltre dieci anni di vita… in una lamentela piuttosto inutile.
(Fabrizio Caramagna)

A causa delle continue novità e delle tecnologie in evoluzione, dopo uno o due anni divientiamo patetici collezionisti di cose inutili.
(Fabrizio Caramagna)

Anno 2060. La gente è sempre più ignorante. Orrore in un programma televisivo. Un uomo semina il panico citando il filosofo Habermas. La polizia indaga e scopre un terribile segreto: legge ancora libri.
(Fabrizio Caramagna)

Anno 2200 DC. Il museo aveva un’unica sala e in quella sala c’era l’ultimo filo d’erba rimasto al mondo. I visitatori lo osservavano con stupore e pensavano a quanto dovesse essere verde il mondo centinaia di anni prima.
(Fabrizio Caramagna)

Nell’anno 2385, il 1 maggio, si celebrava la Giornata del lavoratore: uno solo. Si chiamava Yin Mao. Circondato da robot e intelligenze artificiali, era l’unico che aveva un lavoro in tutto il mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Anche quest’anno qualcuno si rammaricherà di non aver vinto la lotteria pur non avendo acquistato alcun biglietto.
(Fabrizio Caramagna)

Voglio vivere in un mondo dove gli anni della vita vengono decisi ogni anno per sorteggio.
(Fabrizio Caramagna)

Tra pochi giorni sarà un anno che io e te non esistiamo.
Non sarebbe ora di accadere?
(Fabrizio Caramagna)

Saranno ormai un paio d’anni che ho la parola “non lasciarmi da solo” tra sterno e gola.
(Fabrizio Caramagna)

“Sei il mio primo pensiero ogni giorno” dopo qualche anno diventerà il “ma come ho fatto a starci insieme”.
(Fabrizio Caramagna)

Faccio quattro passi fino al sentiero dei miei anni migliori. Forse qualche amico è ancora laggiù a saltare nelle pozzanghere e a camminare sui tetti senza perdere l’equilibrio.
(Fabrizio Caramagna)

Era un anno strano. Era l’anno in cui le iene hanno mangiato tutti i fiori, i clown hanno inghiottito i sorrisi e i cannibali si sono stufati di divorare i cuori altrui.
(Fabrizio Caramagna)

Racconta la leggenda che quell’anno entrò nel luminoso mese di aprile e poi non volle più uscire da lì. Dovettero intervenire maggio e giugno per richiamarlo alla ragione.
(Fabrizio Caramagna)

Milioni di anni fa non c’era ancora vita sulla terra.
Chissà quanto a lungo pazientò il Sole
prima di stringere tra le braccia le prime forme di un fiore o di un albero.
(Fabrizio Caramagna)

Forse ci sono molti dei, ma regnano uno alla volta, ogni mille anni.
(Fabrizio Caramagna)

Forse qualcuno sta suonando la Quinta Sinfonia di Beethoven, a molti anni-luce da qui.
(Fabrizio Caramagna)

Se la luna sapesse tutto quello che ha combinato in 2000 anni di letteratura.
(Fabrizio Caramagna)

Da più di cent’anni i girasoli aspettano un altro Van Gogh.
(Fabrizio Caramagna)

La finale dei cento metri: il paradosso di prepararsi anni per un gesto di pochi secondi.
(Fabrizio Caramagna)

Tramonti che ti sbattono in faccia la loro gioventù, come se dicessero: ho miliardi di anni, ma ogni sera sono sempre nuovo.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono ombre che durano anni, e luci che si consumano in un attimo.
(Fabrizio Caramagna)

Dalla guerra dei Cent’anni alla guerra dei Trent’anni alla guerra per i Quindici minuti di celebrità, la storia sta diventando sempre più veloce.
(Fabrizio Caramagna)

Con mia moglie ho appena festeggiato dieci anni di incomunicabilità.
(Fabrizio Caramagna)

In un matrimonio sono i primi trent’anni a essere difficili, poi ci si abitua…
(Fabrizio Caramagna)

Nella nostra epoca il matrimonio che dura di più è quello con il proprio mutuo:
30 anni di amore-odio, con la paura che ci lasci per una banca.
(Fabrizio Caramagna)

Millennio: 1000 anni
Secolo: 100 anni
Decennio: 10 anni
Lustro: 5 anni
“Io e te insieme per sempre”. Da 2 a 6 mesi.
(Fabrizio Caramagna)

Ricetta della longevità: se per decreto togliamo quindici giorni a ogni mese, vivremo il doppio degli anni.
(Fabrizio Caramagna)

– E’ il circolo degli ottimisti? Voglio diventare socio
– Per quanto tempo?
– 100 anni.
– Così poco?
(Fabrizio Caramagna)

– Oggi si compiono 250 anni della teoria della relatività.
– Sono 100 anni.
– E’ relativo.
(Fabrizio Caramagna)

Parole nel dizionario, che aspettano da anni qualcuno che le scelga: sono belle parole, come callido, eristico, indarno, liliale, vapido, ma nessuno le considera.
(Fabrizio Caramagna)

Passarono gli anni e si incontrarono di nuovo
i loro corpi vecchi e longevi non si riconoscevano,
ma lui vide sul collo di lei
l’impronta invisibile di un suo bacio di tanti anni prima.
(Fabrizio Caramagna)

Rispetto ai milioni di anni della terra, la nostra storia è così corta che ancora corrono nelle praterie gli animali dipinti nelle grotte di Lascaux.
(Fabrizio Caramagna)

Con la palestra non solo ridefiniamo il nostro corpo, ma ridefiniamo anche le categorie dello spazio tempo. Diciamo di andarci da 3 anni ma ci siamo stati cinque giorni.
(Fabrizio Caramagna)

Ho appena negoziato il mio bonus di fine anno con il mio capo e ho ricevuto due pacche sulla spalla e un “ne riparleremo il prossimo anno”.
(Fabrizio Caramagna)

I cittadini hanno stipulato un contratto con la crisi. Con la possibilità di rinnovarlo ogni anno.
(Fabrizio Caramagna)

Che il virus dell’influenza si rinnovi ogni anno è un’abitudine tipicamente consumista.
(Fabrizio Caramagna)

Che malattia hanno quelli che ti pressano e ti fanno lavorare un giorno intero di fretta per poi dirti “abbiamo deciso di rimandare di un anno”.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni anno spostiamo il limite della decenza un po’ più in là.
(Fabrizio Caramagna)

Ho l’impressione che alcune persone abbiano consumato in pochi giorni la quota di cose intelligenti che potevano dire in un anno.
(Fabrizio Caramagna)

Per avere uno Shakespeare servono mille anni di storia. Per avere una influencer mille like.
(Fabrizio Caramagna)

L’ultima pagina del calendario, la velocità con cui passa il tempo, questo anno che finisce ed è stato terribile per alcuni, meraviglioso per altri.
La relatività della vita. E tu ogni volta ci passi in mezzo, sorpreso e senza parole.
(Fabrizio Caramagna)

Per il nuovo anno vi auguro ponti, vertigini e orizzonti
(Fabrizio Caramagna)

Propositi per l’anno nuovo: direi meno Oroscopi, meno speranze
e magari più prove e tentativi, che persino Colombo dalle Indie finì in America.
(Fabrizio Caramagna)

Propositi per l’anno nuovo: buttare via qualcosa di vecchio per dare spazio al nuovo: in casa, ma anche nella vita e nel cuore.
(Fabrizio Caramagna)

Chiudo la porta del tempo perso. Spengo stagioni di rammarichi e di incroci sbagliati.
E a occhi aperti vado incontro fiducioso all’anno che verrà.
(Fabrizio Caramagna)

Il canto del gallo ha migliaia di anni ma è nuovo ogni mattina.
(Fabrizio Caramagna)

Anno nuovo, nessuno ti conosce.
Chissà se vieni dalle stelle, dal fango o da un altro luogo.
Non c’è alcun legame, alcun ricordo di te.
Sei completamente nuovo.
Nuovo è il tuo vento, nuova è la tua luce,
nuova è la tua pioggia.
Ci sono ponti che non ho ancora passato,
ci sono rive che non ho ancora toccato.
Chissà se sarai tu a portarmi oltre,
se sarai tu a darmi il giusto passo.
O se, invece, dovrò aspettare un altro anno ancora.
(Fabrizio Caramagna)

“Possa questo nuovo anno essere ricco di denunce, cause legali, licenziamenti ingiusti, separazioni matrimoniali e tanti processi infiniti” disse l’avvocato.
(Fabrizio Caramagna)

Il fannullone non fa un elenco di cose da realizzare nell’anno nuovo.
Ma di cose non realizzate nell’anno vecchio.
(Fabrizio Caramagna)

Fece il bilancio di un anno sbilanciato.
(Fabrizio Caramagna)

Faccio il bilancio della mia bilancia:
Chili persi quest’anno: 11.
Chili guadagnati quest’anno: 19
Saldo a favore: 8.
(Fabrizio Caramagna)

– Che il nuovo anno ti porti tutto ciò che desideri.
– Ma io desidero solo te.
– E allora è meglio che non ti porti nulla.
(Fabrizio Caramagna)

L’oroscopo di quest’anno è cominciato male. Voglio denunciare i miei pianeti per allineamento indebito.
(Fabrizio Caramagna)

Fare il bilancio di fine anno, e guardare gli errori commessi sapendo con certezza che l’anno prossimo saranno gli stessi.
(Fabrizio Caramagna)

Stanotte, silenziosi, i lampioni non hanno detto nulla sull’anno nuovo e hanno continuato a splendere come prima.
(Fabrizio Caramagna)

Natale. Per la prima volta l’anno si ferma dopo tanto correre
e ogni cosa sembra obbedire a una legge segreta di generosità.
(Fabrizio Caramagna)

Natale. Il rumore della carta dei regali che si aprono, il profumo delle candele, i vetri appannati, il profumo di pandoro e torrone, le parole che risuonano in modo più leggero e gentile rispetto alle parole dell’anno.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni volta a Natale la bontà e gli uomini si scambiano gli indirizzi, ma poi durante l’anno non vanno mai a trovarsi.
(Fabrizio Caramagna)

Se il Natale venisse una volta ogni cento anni invece di una volta all’anno, e sopraggiungesse con il bagliore di un lampo, con quanta meraviglia gli uomini aprirebbero i loro cuori, con quanta generosità donerebbero agli altri! Il ripetuto susseguirsi dei natali, invece, fa ormai pensare soltanto a un dovere, a una abitudine, a una necessità da ripetere in modo meccanico.
(Fabrizio Caramagna)

Gennaio è la strettoia
dove non passano più il sangue e la luce dell’anno,
dovunque ti giri ci sono solo ghiaccio, freddo e grigio.
(Fabrizio Caramagna)

Al primo gennaio, giorno degli auguri, si dovrebbe aggiungere, in un’altra parte dell’anno (magari il 1 febbraio), un Giorno della Buona Volontà. Un giorno in cui scrivere a tutti coloro a cui non scriviamo da tanto tempo (per delusioni, antipatie, rancori, incomprensioni o semplicemente perché ce ne siamo dimenticati). Basterebbe scrivere una semplice frase in cui auguriamo loro felicità e un cammino di luce nella vita.
(Fabrizio Caramagna)

Ripongo ogni anno la primavera in un cassetto, ma quando sboccia, sono fiori nuovi, e non sono mai preparato.
(Fabrizio Caramagna)

Aprile è quel mese così bello che a poche ore dalla sua fine ti sembra capiti nel calendario una volta ogni 12 anni, e non ogni 12 mesi.
(Fabrizio Caramagna)

Per gli studenti, giugno è quel periodo dell’anno in cui se avvicinano l’orecchio ai libri di scuola sentono il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Le stelle sono belle ma, per quanto ne sappia, hanno avuto a disposizione miliardi di anni per esibirsi.
Certi fiori, invece, hanno solo pochi giorni.
(Fabrizio Caramagna)

Anno dopo anno si susseguono le catastrofi. In natura, in borsa, in guerra. Ma noi le osserviamo freddamente e quasi con indifferenza. La nostra osservazione è la vera catrastrofe.
(Fabrizio Caramagna)

Il progresso? Ma certo che esiste. E’ incontestabile che il disservizio e la lentezza nel raggiungere certe località in treno funzionano molto meglio oggi che cinquant’anni fa.
(Fabrizio Caramagna)

I fanatici hanno la vista lunga e la vita corta. Il secolo di Hitler è durato solo 13 anni.
(Fabrizio Caramagna)

Facciamo piani come se il minuto successivo, l’ora successiva, Il giorno successivo, il mese successivo, l’anno successivo dipendessero da noi. Come se la vita stessa dipendesse da noi.
(Fabrizio Caramagna)

Vedo fiori appassire nel giardino del “dammi del tempo”.
Vedo sbagli, dubbi e anni sprecati.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono donne così innamorate degli uomini, che rinunciano all’anno di garanzia, e vogliono subito andare a convivere.
Ma con alcuni uomini ci vorrebbero almeno due anni di garanzia.
(Fabrizio Caramagna)

L’uomo che cerca un pretesto per rivederti e usa tutta la sua fantasia in una specie di spettacolo pirotecnico degno di Don Giovanni.
Quella fantasia non la vedrai più, dopo qualche anno che ci stai insieme.
(Fabrizio Caramagna)

L’uomo che ci mette 7 secondi per comprare una Playstation nuova e 7 anni per dichiarare il suo amore a una donna.
(Fabrizio Caramagna)

Gli uomini che continuano a sbagliare regali nonostante i velati suggerimenti che le donne spargono nel corso dell’anno.
(Fabrizio Caramagna)

Una donna è capace di tenere cose screenshot invisibili di parole dette 20 anni prima che rinfaccerà al suo uomo al momento opportuno.
(Fabrizio Caramagna)

Anni e anni a cercare di cancellare una persona e poi in quell’attimo che la rivedi capisci che è indelebile.
(Fabrizio Caramagna)

Passano gli anni e si è sempre accompagnati
da questa sensazione di avere qualcosa da fare,
molto importante, molto urgente.
Se solo riuscissimo a scrollarci il tempo di dosso,
questa malattia di dover impiegare ore e minuti in qualcosa,
come saremmo più leggeri, più liberi.
(Fabrizio Caramagna)

Serve un accordo per togliere la parola “Egregio dottore” all’inizio delle email. il tempo che si risparmia in un anno vale uno +0.1 pil
(Fabrizio Caramagna)

Il mio collega festeggia 30 anni di carriera professionale e 29 anni da leccapiedi.
(Fabrizio Caramagna)

Fino a un anno di attesa per essere visitato da un oculista…
Quando ti riceve per la tua presbiopia, tu ci vai per la cataratta.
(Fabrizio Caramagna)

Se accosti l’orecchio a un lettino sulla spiaggia, sento il suono dell’inflazione che ti dice: “Quest’anno +20%”.
(Fabrizio Caramagna)

Covid. Questo marzo 2020 non è stato un mese, è stato un anno, è stato un secolo. E’ stata un’epoca.
(Fabrizio Caramagna)

L’8 marzo non dovrebbe essere la festa della donna, ma il giorno in cui l’uomo, almeno una volta all’anno, si riabilita di fronte alla donna, scusandosi per tutte le sue manchevolezze.
(Fabrizio Caramagna)

Per ferragosto si fa quello che si fa ogni anno: aspettare che passi il più velocemente.
(Fabrizio Caramagna)

Ferragosto è il periodo dell’anno in cui viene fuori quella particolare allergia estiva che si chiama “allergia alla gente”.
(Fabrizio Caramagna)

Sotto l’albero c’era un’ombra. Ma anche essa bruciava. Tutto era oppresso dal calore. E io mi muovevo come se facessi sforzi enormi per fendere l’aria spessa, per sciogliermi da qualcosa che mi teneva avvinto con il suo mantello polveroso e rovente. Era il giorno più caldo dell’anno.
(Fabrizio Caramagna)

I meteorologi che dicono “questo caldo oltre la media finirà il giorno Y, poi tornerà un luglio accettabile”. Il problema è che questo accettabile si riduce sempre di più, ogni anno che passa. Presto “l’accettabile” durerà solo mezza giornata.
(Fabrizio Caramagna)

Acquedotti romani appoggiati a terra che stanno li da 2000 anni.
Ponti in cemento che si sgretolano dopo 50 anni.
(Fabrizio Caramagna)

Una volta ho sentito un vecchio dire: “Ho amato la stessa donna per cinquant’anni”. Ho pensato a quanto fosse bello finché non ha aggiunto: “Avrei voluto che lei lo sapesse”.
(Fabrizio Caramagna)

L’orso soffre d’insonnia sei mesi all’anno. Per questo è sempre scontroso.
(Fabrizio Caramagna)

Un vecchio vive in me fabbricando la mia morte.
Ogni anno soffia sulle candeline e trasforma un anno in più in cenere.
(Fabrizio Caramagna)

Credi di spegnere le candeline del compleanno, non fai altro che accendere invisibili lumini nel cimitero degli anni.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo un certo numero di anni non si compie il Compleanno ma il Concluanno,
il giorno dove muore la propria età
e manca un anno in meno alla propria fine.
(Fabrizio Caramagna)

In Italia nel 2010 sono stati pubblicati 80.000 libri con poche citazioni memorabili, mentre nell’antichità venivano scritti pochi libri ogni anno con un’enorme quantità di citazioni.
(Fabrizio Caramagna)

Quando si esce da un museo, è come essere tornati da un viaggio di migliaia di anni, durato poche ore.
(Fabrizio Caramagna)

Il tempo scorreva da anni. Ma erano sempre i medesimi granelli amari a muoversi senza pace dentro il sortilegio di una clessidra attonita.
(Fabrizio Caramagna)

Sono ormai dieci anni che il mio scheletro rifiuta di seguire la velocità del mio sangue e si siede appena può.
(Fabrizio Caramagna)

L’ultimo respiro è l’ultimo della fila. Ma aspetta con pazienza da anni. Senza mai lamentarsi.
(Fabrizio Caramagna)

Ammazziamo il tempo anno dopo anno e pensiamo di restare impuniti. Ma prima o poi arriverà il momento…
(Fabrizio Caramagna)

Ogni anno, sempre in quel giorno, passava dei momenti molto brutti. Strani disagi lo tormentavano. Non lo sapeva ma era l’anniversario (in anticipo) della sua stessa morte.
(Fabrizio Caramagna)

Voglio morire per approfittare delle promozioni sulla cremazione perché dicono che il prossimo anno sarà alle stelle.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni volta le 24 ore raggiungono un accordo per determinare la fine del giorno. Che così da migliaia di anni finisce a mezzanotte, anche se alcune ore dissidenti vorrebbero farlo finire in un altro momento.
(Fabrizio Caramagna)

Dividiamo il tempo in secoli, decadi, lustri, anni, stagioni, mesi, settimane, giorni, ore, minuti e secondi. Però il tempo ha una sua fluidità che sfugge a ogni calcolo e quando passa ride dei nostri tentativi di schematizzarlo.
(Fabrizio Caramagna)

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Frasi e aforismi sull’anno sabbatico

Basta, ho deciso finalmente. Mollo tutto e me ne vado in Brasile. Mi concedo un anno sambatico.
(Fabrizio Caramagna)

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