Frasi e aforismi sui passi

Frasi e aforismi sui passi, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla strada, Frasi e aforismi sulla camminata e il cammino, Frasi e aforismi sul bivio e l’incrocio e Frasi e aforismi sulla corsa e il correre.

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Frasi e aforismi sui passi

Ci si dovrebbe accorgere quando una persona ci pensa.
Dovremmo avere i passi più leggeri, oppure lo sguardo più luminoso, le mani che vibrano, la grazia che visita le parole.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni percorso inizia con un difficile, goffo, audace e quasi disperato primo passo.
(Fabrizio Caramagna)

Anche il primo secondo che fu all’origine del tempo era un principiante. Compì il primo passo con coraggio.
(Fabrizio Caramagna)

Quaranta o cinquant’anni di cammino, ma c’è sempre un primo passo che ti aspetta da qualche parte.
(Fabrizio Caramagna)

Non ridurre la portata del tuo orizzonte, aumenta il numero dei tuoi passi.
(Fabrizio Caramagna)

Con i passi che abbiamo fatto dopo quell’onesto “non ce la faccio più”, abbiamo finito per fare il giro del mondo e poi abbiamo ripetuto un altro giro, anche se continuiamo ancora a dire “non ce la faccio più”.
(Fabrizio Caramagna)

A volte non è un semplice passo, a volte dentro di esso ci giochiamo tutta la vita.
(Fabrizio Caramagna)

Passi che fate sempre la stessa strada,
portatemi a un ponte che conduca a una riva sconosciuta,
a una porta dove non entrino i miei dolori,
a una stanza dove uno specchio mi rifletta in modo diverso.
(Fabrizio Caramagna)

Trova sul tuo cammino il vero cammino.
Che i tuoi passi siano l’anima del tuo viaggio.
(Fabrizio Caramagna)

Tanto cercare il nostro posto nel mondo e non abbiamo ancora fatto nemmeno il primo passo.
(Fabrizio Caramagna)

Le distanze più grandi le crei nel passo che stavi per fare e non hai fatto.
(Fabrizio Caramagna)

Non importa chi fa il primo passo, se le mani si sono già sfiorate.
(Fabrizio Caramagna)

Un atteggiamento davvero positivo può fare miracoli e aggiungere anni alla tua vita, ali ai tuoi passi, luce nei tuoi occhi.
(Fabrizio Caramagna)

Vorrei imparare il passo leggero della luna che cammina sui tetti quando è notte fonda.
(Fabrizio Caramagna)

Bisogna imparare dai rami. Non fare un solo passo verso qualcosa che non sia luce.
(Fabrizio Caramagna)

Le ragazze col passo leggero e la treccia che dondola fanno esistere il mondo
(Fabrizio Caramagna)

I primi passi sono tutti lì, in un “ti posso raccontare?” e in un banale “sì, ti ascolto”.
Poi c’è la storia, quella nasce lassù, tra il sole e le stelle.
(Fabrizio Caramagna)

Il cielo nei passi, le parole tra le nuvole, il possibile sulle labbra.
(Fabrizio Caramagna)

A piedi nudi sulla sabbia i passi non sono mai falsi.
(Fabrizio Caramagna)

Io la felicità l’ho conosciuta. Aveva gli occhi verdi di una ragazza e i passi leggeri sulla sabbia.
(Fabrizio Caramagna)

Sembra goffo, imbranato, strano.
Ma ha sempre il passo dei sogni.
(Fabrizio Caramagna)

Il venirsi incontro crea un passo di danza complice e leggero, che si chiama insieme.
(Fabrizio Caramagna)

Anelo all’amore,
perché solo lì troverò i passi che non ho ancora fatto
e le parole che non ho ancora detto.
(Fabrizio Caramagna)

Date un nome agli alberi, carezzate le foglie, riempite gli occhi di cielo, ascoltate i discorsi del prato, fate piccoli passi, fermatevi a meravigliarvi, sorridete, lasciate scivolare via tutto ciò che è pesante.
(Fabrizio Caramagna)

L’eternità è quando la serenità e il tempo vanno di pari passo.
(Fabrizio Caramagna)

E poi perdersi in un bosco, divorando lamponi e passi.
(Fabrizio Caramagna)

Il passo falso di chi cammina scalzo è più facile da perdonare.
(Fabrizio Caramagna)

Anche al passo sbagliato deve essere data la possibilità di portarti lontano.
(Fabrizio Caramagna)

Bisogna sempre fare un passo indietro. Serve ad ammirare meglio un quadro, ad avere meno fretta, a essere meno arroganti.
(Fabrizio Caramagna)

E dentro di te lo sai, proprio mentre stai scendendo le scale, che da quel passo non potrai più tornare indietro.
(Fabrizio Caramagna)

Il fallimento non è propriamente un passo indietro,
se l’esperienza è un passo avanti.
(Fabrizio Caramagna)

A volte dire no è solo un passo verso la strada del sì.
(Fabrizio Caramagna)

Il rimpianto lo sa: i passi che non hai fatto sono quelli da cui non si torna più indietro.
(Fabrizio Caramagna)

I passi falsi lasciano impronte incancellabili.
(Fabrizio Caramagna)

Tutti questi passi in salita anche quando sto scendendo.
(Fabrizio Caramagna)

Un bivio ad ogni passo, il labirinto comincia a costruirsi fin dai nostri primi anni.
(Fabrizio Caramagna)

Un passo dopo l’altro nella vita, viene voglia di fermarsi e rifiatare. E ci si chiede perché invece il tempo sia sempre così agile.
(Fabrizio Caramagna)

A volte lo senti che devi cambiare passo e lasciare una persona. E’ come quando a 10 anni ci si alzava sui pedali della bici per prendere velocità.
(Fabrizio Caramagna)

Pensavo che potremmo fare un passo indietro, o due in avanti, o camminare sulle nuvole, o fare una capriola in un prato,
potremmo anche provare a volare se vuoi,
tutto meno che stare fermi e immobili nelle nostre convinzioni e nelle nostre paure.
(Fabrizio Caramagna)

Adoro la primavera: mi insegna di nuovo il passo leggero di chi sa dove sta andando e perché.
(Fabrizio Caramagna)

Il segreto della determinazione è la costanza nel fare ogni passo con lo stesso entusiasmo del primo.
(Fabrizio Caramagna)

I nani corrono dietro a chi fa passi da giganti e poi all’ultimo momento lo superano e si prendono tutto il merito.
(Fabrizio Caramagna)

Ai passi da gigante preferisco le capriole nel prato.
(Fabrizio Caramagna)

Il progressista vorrebbe fare cento passi avanti, il conservatore cento passi intorno ai suoi privilegi.
(Fabrizio Caramagna)

Faccio quattro passi fino al sentiero dei miei anni migliori. Forse qualche amico è ancora laggiù a saltare nelle pozzanghere e a camminare sui tetti senza perdere l’equilibrio.
(Fabrizio Caramagna)

Amo i vinili di musica buona, le fotografie in bianco e nero, le vecchie macchine da scrivere. E a ogni passo in avanti, ne faccio tre indietro.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me.
Scegliamo la strada meno battuta.
E’ fatta di domande strane e piccoli pezzetti di conchiglie e fate che ti guardano dai cespugli e ogni passo brilla alla luna.
(Fabrizio Caramagna)

Un passo oltre il probabile si può fare? Per superare il muro che è stato eretto intorno e ritrovarmi accanto a te, nell’inaspettato.
(Fabrizio Caramagna)

Il buio ammorbidisce i marciapiedi e mette a dormire le forme del giorno. C’è spazio solo per i passi lenti, i corpi sospesi, gli occhi che guardano le stelle.
(Fabrizio Caramagna)

Non fa male qualche attrito ogni tanto, qualche passo falso. Sono quelli a farti trovare le persone che camminano al tuo stesso ritmo.
(Fabrizio Caramagna)

Certe volte la vita ha bisogno di quello slancio che infrange l’equilibrio e permette il passo successivo.
(Fabrizio Caramagna)

Le scarpe d’estate frusciano leggere, d’inverno invece fanno risuonare i passi.
(Fabrizio Caramagna)

La città. Il tempo che scorre. I tram pieni di persone sole. I colori sui muri e il grigio sui visi. I passi veloci e le vite di fretta.
Poi viene la sera. Ogni cosa rallenta, prende fiato. E tu che cammini, indossando un sorriso bellissimo
(Fabrizio Caramagna)

Il fascino della disinvoltura. Non avrà tutto sotto controllo, ma cammina sempre con passo elegante.
(Fabrizio Caramagna)

E tu torni,
e con te porti l’estate
e un cielo che comincia con i tuoi passi.
(Fabrizio Caramagna)

Sei entrata nella mia vita non per caso, ma come chi arriva in un luogo dove tutti gli specchi hanno atteso il tuo viso, tutte le strade i tuoi passi.
(Fabrizio Caramagna)

I nostri gesti e i nostri passi escono insieme. E non vanno al cinema. Ci portano in qualche galassia sconosciuta.
(Fabrizio Caramagna)

Dal melograno venne fuori un esercito di minuscole fate e mi sfidò a una gara di passi sulla luna, e io accettai la sfida.
(Fabrizio Caramagna)

Un passo avanti e novecentonovantanove indietro: il bello d’essere un millepiedi danzatore.
(Fabrizio Caramagna)

Mare d’inverno.
Ogni parola è battuta dal vento,
ogni gesto è immenso e smarrito,
tra i corridoi delle stagioni
non si sentono ancora i passi dell’estate.
(Fabrizio Caramagna)

I passi falsi, gli sguardi timidi di tre quarti, quell’unico e incerto movimento che porta ad inciampare, e ogni cosa che sembra che sia si trasforma subito in un non è.
Amo i goffi, i timidi, gli impacciati.
(Fabrizio Caramagna)

Se dovessi rimproverarmi di tutti gli stupidi passi che ho fatto nella mia vita, vivrei sempre seduto su una sedia.
(Fabrizio Caramagna)

D’inverno ci sono i lampioni più belli di sempre. Si accendono presto e hanno dita di luce nel buio. Ma la gente ha le mani in tasca e il passo veloce di chi non guarda.
(Fabrizio Caramagna)

Lasciami passare. Vado a morire un po’ più in là, come si conviene a un animale selvatico. Lo sai che, quando c’è buio, la luce delle stelle mi toglie ancora il fiato? Ma a te non importa più. Ti lascio un abbraccio, qualche mio ricordo e il rumore dei miei passi che si moltiplicano sul pavimento mentre me ne vado.
(Fabrizio Caramagna)

Come un fiore che non ha prodigio,
come un passo che si arresta nel suo cerchio,
come un orizzonte che non ha prospettiva,
come un nodo che stringe l’anima.
Questa è la depressione.
(Fabrizio Caramagna)

L’angoscia è bagnarsi in fiume
che non è tuo e non ha rive,
e tu non sai dove andare
e ogni passo è un pericolo.
(Fabrizio Caramagna)

Nel cuore della notte mi alzo e conto le ore, conto i miei soldi, conto gli amori finiti, i giorni vissuti, le domande senza risposta e i passi che ho sprecato.
Da bambino mi svegliavo e sapevo solo contare fino a dieci ed era tutto più lieve.
(Fabrizio Caramagna)

Cammino, mano nella mano con i miei ricordi, verso un mondo di occasioni irrimediabilmente perdute. Passo dopo passo a respirare rammarico.
(Fabrizio Caramagna)

Le disillusioni quotidiane corrono troppo veloci. Le nostre speranze non riescono a tenere il passo.
(Fabrizio Caramagna)

Non è facile dire addio al proprio paese.
Ad ogni passo che lasci dietro di te,
lui evapora come un sogno.
(Fabrizio Caramagna)

Il passo conosce la direzione ma arranca, inciampa, sbanda. E così diventa tardi per arrivare dove si voleva, ma è ancora presto per fermarsi.
(Fabrizio Caramagna)

Le strade vorrebbero evadere dalla ripetitività e banalità di certi passi.
(Fabrizio Caramagna)

Per alcuni gli ultimi mille passi sono il passo finale, per altri l’ultimo passo può sempre trasformarsi in mille piccoli passi.
(Fabrizio Caramagna)

Lo stupore dell’ultimo passo che si scopre il primo. E davanti a lui c’è un orizzonte pieno di possibilità.
(Fabrizio Caramagna)

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