Frasi e aforismi sul credulone e la credulità

Frasi e aforismi sul credulone e la credulità, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulle bugie e le menzogne, Frasi e aforismi sulla manipolazione, Frasi e aforismi sull’ignoranza e l’ignorante e Frasi e aforismi sulla pubblicità.

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Frasi e aforismi sul credulone e la credulità

Le menzogne cambiano da un’epoca all’altra. Ma i creduloni sono sempre uguali.
(Fabrizio Caramagna)

Che una cosa sia completamente assurda non impedisce a molti di crederci. Anzi, più sembra assurda e più diventa un requisito per crederci.
(Fabrizio Caramagna)

Il credulone non ama interpretare la realtà, preferisce affidarsi a interpretazioni altrui.
(Fabrizio Caramagna)

Quando qualcuno dice “Chi non la pensa come me è uno stupido”, alcuni ci cascheranno e applaudiranno, ma altri si accorgeranno subito che è lui lo stupido.
(Fabrizio Caramagna)

Non sono affatto i malvagi che fanno la maggior parte del male in questo mondo. Sono gli indifferenti, gli ignavi e i creduloni. I ‘cattivi’ sarebbero impotenti senza queste persone.
(Fabrizio Caramagna)

Nutro profondo disprezzo verso i furbi, ma ancor di più provo un forte senso di fastidio verso i cosiddetti creduloni, che permettono ai primi di fondare le proprie immeritate fortune.
(Fabrizio Caramagna)

Dai tempi di Platone il pensiero filosofico si è concentrato sulla dicotomia di vero e falso. E’ giunto il momento di spostare la nostra attenzione sulla dicotomia verità-fake news e sul problema socialmente grave della dicotomia credulone e non credulone.
(Fabrizio Caramagna)

L’intelligenza di molte persone viene via al primo lavaggio del cervello.
(Fabrizio Caramagna)

Fake news, teorie cospirazioniste, complotti, manipolazioni della realtà. Il problema oggi non è credere, ma in cosa credere.
(Fabrizio Caramagna)

C’è confusione, pregiudizi, manipolazione interessata e un pubblico stordito, confuso e all’oscuro disposto a credere a chiunque sembri avere dati, dati che in realtà non esistono perché non sono mai stati verificati ma che coincidono con il pregiudizio di ciascuno.
(Fabrizio Caramagna)

– Guarda lassù… Babbo Natale con le renne!
– Credulone, Babbo Natale non esiste. Quella è una scia chimica!
(Fabrizio Caramagna)

Scrivi qualcosa di assurdo, mettici sopra una statistica falsa e tutti ci crederanno.
(Fabrizio Caramagna)

La sottile differenza tra credente e credulone.
(Fabrizio Caramagna)

La manipolazione ha la sua forza, ma è invincibile quando gioca sulla credulità e la paura altrui.
(Fabrizio Caramagna)

Populismo.
Patologia che affligge circa un votante su due
I sintomi sono manifestazione di paura, egoismo e cattiveria e l’incredibile capacità di credere a tutto.
È curabile con ampie letture dei classici, analisi dei principi base dell’economia e una conoscenza empatica di ciò che è diverso.
(Fabrizio Caramagna)

Pensate se tutti i 7 miliardi di persone al mondo pensassero! Che energia di pensieri. Non ci sarebbero più creduloni. E i manipolatori dovrebbero cercare un altro lavoro.
(Fabrizio Caramagna)

Si possono verificare le fonti, controllare i nomi, confrontare le date, riportare le testimonianze autorevoli e le cifre corrette al fine di smascherare chi è interessato a far circolare una “fake news”. Anche così, la falsa notizia rimarrà, per coloro che continuano a crederci, come un’ulteriore prova inconfutabile di come sia facile manipolare il mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Potrebbe essere ragionevole credere in qualcosa, anche senza prove, per il semplice calcolo delle probabilità. Ma credere contro l’evidenza è da stupidi.
(Fabrizio Caramagna)

Ci hanno fatto credere che dobbiamo seguire ciò che è stabilito per avere successo, quando gli unici che hanno successo se facciamo ciò che è stabilito sono quelli che sono riusciti a farci credere che dobbiamo seguire ciò che è stabilito per avere successo.
(Fabrizio Caramagna)

I creduloni sono una “specie protetta”. Guai se si estinguessero. Che cosa farebbero politici, pubblicitari e manipolatori?
(Fabrizio Caramagna)

Verrà il giorno in cui un politico finalmente dirà: “Votereste per me? Volete sapere qual è il mio programma? Piacervi. Convincervi. Ammaliarvi. Entrare dentro il vostro cervello per manipolarlo meglio”.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi si può scegliere tra una grande varietà di menzogne a cui credere.
(Fabrizio Caramagna)

Si potrebbe pensare che si debba avere molta malafede per credere in certe idee. Invece no, le persone ci credono davvero: la creduloneria esclude la malafede, è una forma di pura imbecillità.
(Fabrizio Caramagna)

Ciò che mi dice la pubblicità di quell’automobile o di quel profumo è: “Tu hai uno spirito debole e influenzabile e io ti sto manipolando, piccola testa vuota e credulona”. Possibile che me ne accorga solo io e che, ogni volta che veda quel prodotto pubblicizzato, sia così disgustato da quel tentativo di manipolazione da comprare qualunque cosa al mondo tranne quel prodotto?
(Fabrizio Caramagna)

Bisogna aver vissuto poco per credere ancora ai “sempre” e ai “mai”.
(Fabrizio Caramagna)

I follower sono dei bambini che credono a tutto quello che gli dicono gli influencer. E se ne infatuano senza sapere bene perché.
(Fabrizio Caramagna)

Non si fida del 5G, non crede nell’efficacia dei vaccini Covid, è convinto che l’uomo non sia mai sbarcato sulla luna, però si cura con l’omepatia e crede di vincere all’enalotto.
(Fabrizio Caramagna)

– Credo che…
– Tutti gli uomini credono che. Finché non si rompono il muso.
(Fabrizio Caramagna)

Nei deserti che dobbiamo attraversare ci sono miraggi che crediamo veri. Perché la mente, nelle sabbie dell’arida realtà, non potrebbe sopravvivere altrimenti.
(Fabrizio Caramagna)

Non credere mai a tutto quello che gli uomini dicono di fare a letto e a tutto quello che le donne dicono di non fare.
(Fabrizio Caramagna)

L’uomo inferiore crede negli idoli. Quello superiore negli ideali.
(Fabrizio Caramagna)

Il più grande pericolo che ci fanno correre gli imbecilli, è di farci credere che noi siamo intelligenti.
(Fabrizio Caramagna)

Catturata dalle mani di un bambino, la lucertolina biasimava se stessa per aver creduto a chi le diceva d’esser un drago.
(Fabrizio Caramagna)

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