Frasi e aforismi sui pianeti

Frasi e aforismi sui pianeti, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sull’universo, Frasi e aforismi sulle stelle, Frasi e aforismi sulla galassia, Frasi e aforismi su Saturno e Frasi e aforismi sulla terra.

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Frasi e aforismi sui pianeti

Ci sono delle notti in cui il cielo è così silenzioso che puoi sentire il suono dei pianeti che ruotano e delle comete che sfiorano le galassie.
(Fabrizio Caramagna)

Invidio la saggezza di stelle e pianeti, che conoscono il segreto della giusta distanza perché l’attrazione non diventi catastrofe cosmica.
(Fabrizio Caramagna)

Forse su pianeti gemelli esistono civiltà evolute e contemporanee, ma condannate a non venire mai in contatto con noi.
Non esiste un ponte o un guado per varcare un fiume così ampio come lo spazio/tempo dell’universo.
(Fabrizio Caramagna)

Il numero degli abitanti della terra è noto: 7,5 miliardi. Purtroppo non si conosce il numero dei disabitanti in cerca di un altro pianeta.
(Fabrizio Caramagna)

Troppe cose già dette, troppe cose già respirate.
Vieni con me. Ti porto dove i pianeti si riallineano al nostro passaggio e ogni cosa ha la freschezza di ciò che non è ancora successo.
Baciamoci e inventiamo l’universo.
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno noi sensibili, sognatori e idealisti migreremo in un’altra galassia e in questo pianeta resteranno solo i furbi e gli egoisti a guardarsi smarriti e a non capire più con chi prendersela.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi ho solo bisogno di una mano che misuri la mia febbre di vivere
e di un abbraccio che mi porti in un altro pianeta.
(Fabrizio Caramagna)

Mi spiace, sai, ma non ho senso dell’orientamento. Ho sempre questa sensazione di perdermi dovunque vada e qualunque cosa faccia. Forse mi sono solo smarrito e sto cercando il pianeta da cui provengo.
(Fabrizio Caramagna)

Ce l’hai mica un pianeta dove puoi ospitarmi stasera?
(Fabrizio Caramagna)

Vieni, ho trovato un pianeta che fa al caso nostro, con vista imperdibile su una galassia.
Tu prendimi per mano, al resto penserò io.
(Fabrizio Caramagna)

Affinità elettive. Ritrovare nell’altra persona lo stesso desiderio, lo stesso impulso per un altro pianeta.
(Fabrizio Caramagna)

Andiamo a leggere il Piccolo Principe su una stella? Possiamo allontanarci dal mondo per qualche ora, contando i pianeti e lottando contro i baobab.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi mi sento fragile. Qualcuno mi mandi una pattuglia di aquiloni che mi porti in salvo su qualche pianeta.
(Fabrizio Caramagna)

Sono bravo a parlare con il vento, a osservare i colori della coccinella tra le geometrie delle foglie, a girarmi intorno e ascoltare trilli e frusci d’ali, a indovinare rumori che mi parlano di altri pianeti.
(Fabrizio Caramagna)

Ho visto le buone intenzioni e i buoni propositi andare su un altro pianeta.
(Fabrizio Caramagna)

Dev’essere terribile tenere un diario su uno di quei pianeti dove un giorno dura anni. “Caro diario: non so più cosa scrivere”.
(Fabrizio Caramagna)

Se mai dovessimo colonizzare il sistema solare avremo problemi con i compleanni. Non si potrebbe più usare il calendario terrestre!
E l’oroscopo? Di che segno sei, se sei nato su Marte?
(Fabrizio Caramagna)

Ho così tanti progetti, doveri e compiti da portare a termine che la conclusione è chiara: o vado a vivere su un altro pianeta dove le giornate superano le 24 ore oppure devo cercare di rallentare in qualche modo la rotazione della terra.
(Fabrizio Caramagna)

Tutti i pianeti girano intorno al sole, e non si chiedono se il sole, in un momento di malinconia e di solitudine, abbia voglia di girare intorno a uno di loro.
(Fabrizio Caramagna)

Se anche non sono con te, gravito pur sempre intorno a te.
Puoi forse strappare un pianeta dalla sua orbita?
(Fabrizio Caramagna)

Come quando stai sorridendo ma sei da tutt’altra parte.
Così è la luna certe notti. Ci guarda ma la sua attenzione è rivolta a qualche altro pianeta.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio non è buon umore o cattivo umore. Sono piuttosto sbalzi spazio-temporali durante i quali vengo sbattuto da un pianeta all’altro, da Saturno a Venere, da Marte a Giove.
(Fabrizio Caramagna)

Come sono corte le canzoni quando le stai riadattando ad astronave per raggiungere pianeti lontani.
(Fabrizio Caramagna)

Ora dovresti dire qualcosa. E io potrei far finta di non aver sentito. Oppure dovresti darmi un bacio. E forse io dovrei prenderti la mano e portarti a vedere Alfa Centauri.
(Fabrizio Caramagna)

Dove trovo il calendario degli eventi estivi del pianeta Proxima Centauri b?
(Fabrizio Caramagna)

Vado un attimo a riposarmi su Proxima Centauri b, tu passa quando vuoi.
(Fabrizio Caramagna)

Capisco l’entusiasmo per la scoperta di pianeti che possono ospitare acqua allo stato liquido, ma io voglio di più: pianeti con il grano, il basilico e il pomodoro. E ovviamente fragole e piante di cacao.
(Fabrizio Caramagna)

È vero.
Sei brava a far dondolare le tue gambe sul bordo della luna, anche stando seduta su una sedia qualunque.
Hai fascino e stile.
Poi però sali sul primo asteroide che passa e sprechi il tuo tempo con pianeti che non ti meritano.
Ami le collisioni, i buchi neri e le atmosfere aliene.
E ti sei dimenticata di che luce sei fatta.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo due pianeti dispersi nell’universo. Satellitiamoci.
(Fabrizio Caramagna)

Saturno e Urano sono gli unici pianeti che hanno accettato di mettersi l’anello al dito e sposarsi.
(Fabrizio Caramagna)

La terra, il più assurdo dei pianeti dell’universo, forse è ancora nella fase caotica che precede il big-bang.
(Fabrizio Caramagna)

Quante migliaia di stelle che non ne vogliono sapere di cadere nel nostro pianeta e vanno a cadere in qualche altra galassia…
(Fabrizio Caramagna)

In un pianeta fatto soltanto d’oro, niente è prezioso come una goccia d’acqua.
(Fabrizio Caramagna)

La mongolfiera che vola in alto,
fa il dono di un nuovo pianeta al cielo
e un battito di incanti anima gli occhi
mentre guardiamo quello strano arcano lassù.
(Fabrizio Caramagna)

Il primo fiore entra nel prato
in un mormorio di indizi di primavera
e disegna la sua orbita di luce
come un pianeta venuto da un altro universo.
(Fabrizio Caramagna)

Come ci si innamora? Si casca, si inciampa…?
Si perde l’equilibrio e si cade sul marciapiede,
sbucciandosi le ginocchia e il cuore?
O si vola verso l’alto, dicendo addio alle vecchie abitudini, ai vecchi gesti, ai vecchi spazi?
Migrando da un pianeta all’altro, da una galassia all’altra?
(Fabrizio Caramagna)

Vorrei che tu fossi nella mia vita,
nella mia galassia,
nel mio pianeta,
nella mia orbita,
con la tua testa sulla mia spalla,
a guardare una luna mai vista.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni tanto affiora una voce in me. Mi dice:
“Sei inutile”
“Sei orribile”
“Nessuno ha bisogno di te”.
Eppure dentro di me
ci sono frammenti e atomi
di pianeti lontani,
di supernove luminose,
di galassie infinite.
I secoli e l’universo
hanno lavorato per creare ciò che sono.
(Fabrizio Caramagna)

Era il 23 settembre 1969, il mio satellite si è staccato dall’orbita di un pianeta lontano e da allora sto ancora navigando.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono persone il cui compito è soffrire per tutto ciò che accade nel mondo, e che ancora non hanno ricevuto istruzioni da altri pianeti su come fare per scappare da lì.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni persona è come un pianeta, che percorre un’orbita con tutti i suoi abitanti, le sue città e i paesaggi. Che cosa possiamo sapere di questa persona? Pochissimo. Forse abbiamo riconosciuto qualche abitante, qualche città e qualche paesaggio, così simili al nostro. Nulla di più. Ogni persona è un pianeta sconosciuto.
(Fabrizio Caramagna)

Le biglie di vetro con cui giocavamo da bambini. Si sono perdute, forse sono cresciute e sono diventati pianeti, mondi possibili, in altri universi.
(Fabrizio Caramagna)

In alcune galassie dell’universo ci sono pianeti senz’acqua che offrono enormi ricompense a chi converte l’oro in acqua.
(Fabrizio Caramagna)

Con tutti questi pianeti extrasolari scoperti non ci si può non chiedere se non ne esista almeno capace di ospitare qualche nostro politico.
(Fabrizio Caramagna)

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