Frasi e aforismi sulla fame, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul cibo e il mangiare, Frasi e aforismi sulla cucina e il cucinare e Frasi e aforismi sulla sete.
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Frasi e aforismi sulla fame
Vuole strade, vuole orizzonti, vuole fame, vuole fuoco, vuole passioni la vita.
(Fabrizio Caramagna)
La fame non vuole restrizioni, mira sempre, senza tentennamenti, al suo Tutto.
(Fabrizio Caramagna)
Nella società dell’egoismo, l’affamato è altro, l’annegato è l’altro, il bombardato è l’altro, l’assassinato è l’altro e così via.
(Fabrizio Caramagna)
Ho scoperto la tua pelle e l’ho inseguita
con la cautela di un passero,
con la delicatezza delle nuvole,
con la voracità di un affamato.
(Fabrizio Caramagna)
Un bacio sa di pane caldo per chi è affamato di tenerezza.
(Fabrizio Caramagna)
Se ti rubo un bacio è per darlo a un cuore povero e affamato.
(Fabrizio Caramagna)
Penso che tu abbia una foresta nei tuoi occhi. Ho paura di attraversarla di notte e di incontrare un lupo affamato.
(Fabrizio Caramagna)
Tu mi hai trovato, tu mi hai toccato, tu mi hai incantato con sguardi, suoni e gesti. E ora solo di te ho fame e sete.
(Fabrizio Caramagna)
L’urgenza ha sempre la meglio a tavola. Il buon gusto può indugiare per un’eternità, mentre la fame non aspetta.
(Fabrizio Caramagna)
Non è quando si ha fame che si può essere più sicuri dei propri gusti
(Fabrizio Caramagna)
La speranza è una forma di fame: la fame dell’anima.
(Fabrizio Caramagna)
Morderlo il tempo, fino a strappargli il sapore; prima che svanisca il gusto e con esso la fame.
(Fabrizio Caramagna)
Hanno fame di luce le sere di giugno.
Persino le parole vanno a cercare la parte più chiara e luminosa di ciò che vogliono dire.
(Fabrizio Caramagna)
Voglio saziare la mia fame con i colori freschi delle tue labbra.
(Fabrizio Caramagna)
Cucinare per se stessi certi piatti non è fame, sono ricordi.
(Fabrizio Caramagna)
Ho lasciato la mia vita aperta, nel caso tu abbia fame o freddo o sonno o paura. E se non hai niente, qui c’è un un tavolo e un cuscino dove puoi distenderti e sentire che suono fanno i nostri respiri quando guardano le stelle.
(Fabrizio Caramagna)
Nostalgia del ventre materno, primo paradiso perduto, tagliato il cordone ombelicale, nell’uomo resta comunque una fame non più di cibo ma di protezione.
(Fabrizio Caramagna)
Chi vive di parole, è sempre nutrito e al tempo stesso affamato.
(Fabrizio Caramagna)
Il narcisismo è un fiore carnivoro affamato solo di se stesso.
(Fabrizio Caramagna)
A volte è più affamato il cervello che la pancia.
(Fabrizio Caramagna)
Pregare per risolvere i tuoi problemi è come vedere qualcuno affamato e mandargli gli emoji dell’hamburger e della pizza.
(Fabrizio Caramagna)
Il datore di lavoro prometteva al dipendente un bel avvenire, cosa che gli permetteva di farlo crepare di fame nel presente.
(Fabrizio Caramagna)
Quando ha fame, ogni utopista finisce per accettare una buona zuppa conservatrice.
(Fabrizio Caramagna)
Il problema, in questo mondo, è che il branco è troppo affamato per scegliere l’onestà anziché l’inganno.
(Fabrizio Caramagna)
Se una volpe viene a mangiare nel cavo della tua mano, o è perché è morta di fame o perché è morta la sua libertà.
(Fabrizio Caramagna)
Le chiamiamo “briciole” e le lasciamo con indifferenza sul tavolo. Ma loro sono lì a ricordarci la vita dura delle campagne, la fame, la guerra, l’etica delle cose semplici.
(Fabrizio Caramagna)
La fame fa uscire il lupo dal bosco e lo scrittore dalla letteratura.
(Fabrizio Caramagna)
La sete è un impulso improvviso. La fame, un’ondulazione lenta.
(Fabrizio Caramagna)
Fame da insonnia, fame da noia, fame da felicità, fame da “ho voglia di rivederti”, fame da “ti prego, non mi lasciare”.
Gli spazi per l’inappetenza sono sempre più stretti.
(Fabrizio Caramagna)
Quella giusta sensazione di sazietà, quel momento in cui non c’è più la fame e non c’è ancora la sensazione fastidiosa del troppo pieno.
Dovrebbe essere così anche nella vita.
(Fabrizio Caramagna)
Siamo così assuefatti alla sazietà che ci siamo dimenticati che cosa fosse nei secoli scorsi alzarsi dalla tavola con quel senso doloroso di fame.
(Fabrizio Caramagna)
Confondo sempre la fame con la tristezza, la tristezza con la malinconia, la malinconia con l’amore e l’amore con il cioccolato.
(Fabrizio Caramagna)
Il mio metodo per perdere peso è guardare le bollette prima di pranzo. L’appetito scompare completamente.
(Fabrizio Caramagna)
Solo i veramente affamati hanno questa abilità di manovrare il volante con le ginocchia mentre aprono il sacchetto delle patatine.
(Fabrizio Caramagna)
Quando leggo una tua risposta frugo tra le righe, giro tra le virgole e i punti rotondi, cerco un angolino in cui hai lasciato una frase diversa dal solito. Sono come un passero affamato in cerca di briciole di luce.
(Fabrizio Caramagna)
È fame di mani e parole. Che lascio scendere lungo la curva del mio collo.
(Fabrizio Caramagna)
L’ingordigia delle tue labbra,
l’avidità delle tue mani,
la fame dei tuoi occhi.
(Fabrizio Caramagna)
Tu sei il pane caldo per l’uomo affamato, la combinazione della cassaforte, l’ultimo miglio prima della fontana, il vento che porta la primavera…
(Fabrizio Caramagna)
Amo la primavera, quando c’è fame irrequieta di ciò che sboccia senza che ancora prenda forma.
(Fabrizio Caramagna)
D’estate la felicità ha già fame alle sette del mattino e non perde mai l’appetito.
(Fabrizio Caramagna)
Entrano in un ristorante. Lei guarda il menù. Poi guarda lui e pensa che, più che avere fame, ha l’appetito inconfessabile di qualcos’altro.
(Fabrizio Caramagna)