Frasi e aforismi sulle elezioni, gli elettori e il voto, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sui partiti politici, Frasi e aforismi sulla politica, Frasi e aforismi sulla democrazia e Frasi e aforismi sul potere.
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Frasi e aforismi sulle elezioni, gli elettori e il voto
Gli imbecilli sono talmente tanti che qualsiasi politico, nei suoi programmi elettorali, si rivolge prima a loro.
(Fabrizio Caramagna)
Nessuna legge elettorale sarà mai una buona legge se permette a chiunque di votare.
(Fabrizio Caramagna)
Muoiono di ammirazione per i candidati per i quali non votano, votano per i candidati che non ammirano e si lamentano dei risultati.
(Fabrizio Caramagna)
L’affluenza alle urne è sempre più bassa. Presto, invece delle percentuali, diranno il nome e cognome dei votanti. Come alle urne del cimitero.
(Fabrizio Caramagna)
I risultati del voto registrano una scarsa affluenza: di sangue al cervello.
(Fabrizio Caramagna)
Alle prossime elezioni, invece che per un nuovo Parlamento, mi piacerebbe votare per dei nuovi cittadini. Si può fare?
(Fabrizio Caramagna)
Se uno urla “sono il migliore!” in mezzo alla strada lo prendono tutti per matto, se lo fa in tv prende minimo il 30% dei voti.
(Fabrizio Caramagna)
Viviamo in tempi di volgarità e ignoranza estrema. Il partito politico che riesce a rappresentare meglio tutto ciò è quello che prende più voti.
(Fabrizio Caramagna)
Non sono tanto sicuro che quel partito non ce la possa fare a vincere le elezioni. Mai sottovalutare la capacità dei popoli di farsi del male.
(Fabrizio Caramagna)
Popolismo.
Partito politico che non ha mai mantenuto nessuna delle promesse fatte e che vincerà ancora le elezioni perché gli elettori soffrono di amnesia.
(Fabrizio Caramagna)
A che ora i partiti politici passano in reparto a somministrare agli elettori le pillole dell’amnesia?
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono tre classi di amnesia: quella parziale, quella totale e quella degli elettori.
(Fabrizio Caramagna)
La scelta del politico non è tra il bene e il male, ma tra ciò che porta voti e ciò che non li porta.
(Fabrizio Caramagna)
– Il nostro candidato ha solo il paese in testa.
– Certo, ma la testa è vuota!
(Fabrizio Caramagna)
Nei dibattiti tra i candidati si perde così tanto tempo a ridicolizzare l’altro, che non c’è più spazio per presentare il proprio programma politico.
(Fabrizio Caramagna)
Nelle elezioni moderne nessun candidato offre niente di buono e l’unica opzione del cittadino è cercare di evitare il peggio…
(Fabrizio Caramagna)
Dice solo cose vaghe e viene bene in foto: è il candidato politico perfetto.
(Fabrizio Caramagna)
Alle elezioni gli elettori in realtà votano per il Signor Murphy: non c’è situazione che non possa peggiorare.
(Fabrizio Caramagna)
L’effetto perverso della democrazia è che i poveri e i disperati votano sempre per la cosa più estrema che gli viene offerta, perché significa cambiamento.
(Fabrizio Caramagna)
È già stato dimostrato che alle urne il popolo sceglie qualsiasi cosa, pagliacci, fascisti, miliardari, talvolta anche politici.
(Fabrizio Caramagna)
Se venisse sottoposto a suffragio universale, la musica di Bach sarebbe insignificante rispetto alla musica Trap.
(Fabrizio Caramagna)
Il voto in bianco non è un voto neutrale. È il voto di chi non vuole essere complice di nessun disastro. Che sia di destra o di sinistra.
(Fabrizio Caramagna)
A volte si va al voto, a volte si va al vuoto.
(Fabrizio Caramagna)
Il voto: un naufragio universale scambiato per suffragio.
(Fabrizio Caramagna)
Il risultato del voto è sempre stato determinato dagli indecilli.
(Fabrizio Caramagna)
Ricordate che per il voto non esiste diritto di recesso. Dovete aspettare almeno quattro anni per chiedere il cambio.
(Fabrizio Caramagna)
La democrazia è un buon sistema finchè non si va a votare.
(Fabrizio Caramagna)
Urne funerarie ed elettorali: ambedue contengono le ceneri di un’illusione.
(Fabrizio Caramagna)
Le mosche più stupide e ignoranti votano sempre il partito dei ragni.
(Fabrizio Caramagna)
Le elezioni sono un reality show in cui il popolo partecipa solo all’ultima puntata, quando tutti i migliori sono già stati eliminati o squalificati.
(Fabrizio Caramagna)
“Metterci una croce sopra” è un’espressione che allude anche allo sfinimento di chi non ne può più di mesi di campagna elettoriale.
(Fabrizio Caramagna)
Non viene eletto il presidente chi ha più voti, ma chi ha meno veti.
(Fabrizio Caramagna)
Nelle votazioni la scheda bianca ha lo stesso scopo del jolly nel mazzo: i più astuti la trasformano nella loro carta migliore.
(Fabrizio Caramagna)
I dibattiti pubblici sono l’ultima cosa. Molte elezioni si decidono grazie agli scandali.
(Fabrizio Caramagna)
Gli slogan dei politici in campagna elettorale.
“Meno tasse, meno spesa, meno deficit, meno debito, più concorrenza, merito, innovazione”.
Ci fosse almeno qualche innovazione nei loro slogan.
(Fabrizio Caramagna)
I milioni di italiani che non hanno votato oggi hanno parlato. Il loro messaggio è molto chiaro: “non vogliamo nessuno di questi candidati”.
(Fabrizio Caramagna)
Ai politici va riconosciuto che hanno almeno la coerenza di non mantenere nulla di ciò che hanno promesso nella campagna elettorale.
(Fabrizio Caramagna)
No, non è la mia opinione contro la tua. La manipolazione degli elettori attraverso bugie e fake news non è libertà di espressione: è un reato.
(Fabrizio Caramagna)
Lo sciocco crede che il partito che lui odia manipoli l’elettore. L’intelligente sa che l’elettore è manipolato da tutti.
(Fabrizio Caramagna)
Un conto è scegliere il male minore tra gli schieramenti elettorali e un conto è cambiare partito in sette giorni, diventare militante e fare il prepotente con chi non lo è.
(Fabrizio Caramagna)
Nel contare i voti le dittature hanno il sistema più efficiente al mondo. Il conteggio finisce prima ancora che le votazioni siano terminate.
(Fabrizio Caramagna)
Populismo.
Patologia che affligge circa un votante su due
I sintomi sono manifestazione di paura, egoismo e cattiveria e l’incredibile capacità di credere a tutto.
È curabile con ampie letture dei classici, analisi dei principi base dell’economia e una conoscenza empatica di ciò che è diverso.
(Fabrizio Caramagna)
Come in politica i candidati e i partiti che votiamo una volta eletti tradiscono il mandato, a volte stringendo alleanze con partiti che non avremmo mai votato, così fanno le persone nella vita quotidiana. In ogni momento tradiscono discorsi, promesse, idee comportandosi in modo esattamente contrario.
Il tradimento e l’incoerenza sono diventati una abitudine del nostro termpo.
(Fabrizio Caramagna)
A risiko, spesso i più deboli si alleano per battere chi ha più carri armati e territori. Ecco perché non è raro che il favorito perda. (Valido anche per le elezioni).
(Fabrizio Caramagna)
Verrà il giorno in cui un politico finalmente dirà: “Votereste per me? Volete sapere qual è il mio programma? Piacervi. Convincervi. Ammaliarvi. Entrare dentro il vostro cervello per manipolarlo meglio”.
(Fabrizio Caramagna)
Ma non si potrebbe integrare il voto degli italiani con un televoto da Germania, Francia e Finlandia?
(Fabrizio Caramagna)
Metto sempre una croce sulla scheda elettorale. Per ricordarmi di stare alla larga da chi farnetica.
(Fabrizio Caramagna)
Gesù si stropiccia gli occhi e guarda incredulo: “Ma è possibile, continuano a votare Barabba come duemila anni fa!”
(Fabrizio Caramagna)
Oggi si vota per il candidato che ci delude di meno.
(Fabrizio Caramagna)
Regola del voto.
I perdenti con un margine ristretto daranno tutta la colpa all’astensione, con la bizzarra argomentazione che i pigri e gli indifferenti avrebbero votato per loro.
(Fabrizio Caramagna)
Raccattare è una parola che non amo.
E’ tutto un raccattare consensi, persone, voti.
(Fabrizio Caramagna)
Le elezioni sono il salvagente che i politici gettano agli elettori dopo averli scaraventati per 4 anni nella tempesta del malgoverno.
(Fabrizio Caramagna)
Gli scrittori e i politici vogliono lettori ed elettori. Mostrandogli una copertina colorata e un titolo accattivante che nasconde la povertà dei contenuti.
(Fabrizio Caramagna)
Quando si spalancano le gabbie dell’irrazionalità e della rabbia, ogni risultato elettorale diventa possibile.
(Fabrizio Caramagna)
A volte l’astensionismo ha anche una dimensione morale: è come dire “con quelle regole io non gioco”.
(Fabrizio Caramagna)
Analizzate le analisi, sociologizzate le sociologie, sondati i sondaggi, alla fine resta il fatto che certi candidati politici sono semplicemente un disastro. Per questo hanno perso.
(Fabrizio Caramagna)
Il popolo italiano è più avvezzo al televoto che al voto
(Fabrizio Caramagna)
Secondo un sondaggio fatto nel 2020 il 38% degli americani non avrebbe per nessuna ragione la birra “Corona” a causa del coronavirus.
E noi siamo ancora qui a parlare di suffragio universale.
(Fabrizio Caramagna)
Quando lo spoglio dei voti è quasi completato. E tu inizi a provare brividi di freddo.
(Fabrizio Caramagna)
Le mucche e i cavalli non portano voti. Le capre e le pecore, sì.
(Fabrizio Caramagna)
Anche nelle dittature si vota. Sono l’indipendenza delle istituzioni, la separazione dei poteri, la libertà di critica e di opposizione civile e organizzata a fare le democrazie.
(Fabrizio Caramagna)
In una dittatura prima si contano i voti dell’opposizione e poi quelli del governo, in modo che i conti tornino.
(Fabrizio Caramagna)
Promesse elettorali di cambiamento.
Bisogna riconoscere che il suo profilo social l’ha però rinnovato.
(Fabrizio Caramagna)
Se gli haters e i diffusori di fake news, sotto la protezione dell’anonimato, si muovono nella rete con insulti e notizie fuorvianti, pensate che cosa possono fare, non visti, in una cabina elettorale.
(Fabrizio Caramagna)
Io voto per il gelsomino, il vento di maestrale, l’albatros, la saggezza della quercia.
Anche loro possono governare il mondo.
(Fabrizio Caramagna)
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Le mie 9 frasi preferite sulle elezioni, gli elettori e il voto di autori e politici celebri e famosi
Un politico pensa alle prossime elezioni, un uomo di stato alle prossime generazioni.
(James Freeman Clarke)
Il popolo non elegge chi lo cura, ma chi lo droga.
(Nicolás Gómez Dávila)
− Dice che, dopo il voto, taglia le tasse.
− Digli che lo votiamo, dopo le elezioni.
(Altan)
C’è un’azione peggiore che quella di togliere il diritto di voto al cittadino, e consiste nel togliergli la voglia di votare.
(Robert Sabatier)
Anni fa le fiabe iniziavano con “C’era una volta…”.
Oggi sappiamo che iniziano tutte con “Se sarò eletto…”
(Carlyn Warner)
La cosa migliore di questo gruppo di candidati è che solo uno di loro può vincere.
(Will Rogers)
Ogni cinque anni gli elettori fanno la loro croce; e dopo la devono portare.
(Birgit Berg-Khoshnavaz)
Elettore. Colui che gode del sacro privilegio di votare per l’uomo scelto da un altro uomo.
(Ambrose Bierce)
Se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori.
(Corrado Guzzanti)