Frasi e aforismi sulle ore

Frasi e aforismi sulle ore, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul tempo, Frasi e aforismi sulla durata, Frasi e aforismi sull’orologio, Frasi e aforismi sui minuti e Frasi e aforismi sui secondi.

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Frasi e aforismi sulle ore

– Come vola veloce il tempo!
– Sì, è orribile, ci sono giornate che durano appena ventiquattro ore!
(Fabrizio Caramagna)

Il tempo non va misurato in ore e minuti, ma in trasformazioni.
(Fabrizio Caramagna)

Cose che passano troppo in fretta
Le stelle cadenti. Le ore felici. Gli haiku di Basho. L’estate. I nonni. Le foglie quando c’è vento. Le domeniche. Il primo bacio.
(Fabrizio Caramagna)

Ci son ore rotonde che rotolano bene, e ore spigolose che non finiscono mai di urtarci.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono ore che impiegano anni a passare…
(Fabrizio Caramagna)

Se si potesse rallentare la rotazione del pianeta terra, fino a bloccarla. Ci sarebbero un giorno infinito e una notte eterna, un tramonto sempre sul punto di scomparire e un’alba sempre sul punto di spuntare. Chiunque avrebbe la possibilità di spostarsi sul pianeta e scegliere l’ora in cui vivere. Tu che ora sceglieresti?
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno anche il giorno sbaglierà le ore e io sarò di nuovo a giocare a pallone nel prato sotto casa e qualcuno mi dirà “dai, passala” e io avrò un sorriso da bambino.
(Fabrizio Caramagna)

Tu mi mischi i punti cardinali, le ore, i sistemi solari.
(Fabrizio Caramagna)

– E lei ti manca?
– Ti dico solo che non vedo l’ora
che arrivi la sera per poter parlare di lei alle stelle,
che arrivi la notte per poterla sognare.
(Fabrizio Caramagna)

Dividiamo il tempo in secoli, decadi, lustri, anni, stagioni, mesi, settimane, giorni, ore, minuti e secondi. Però il tempo ha una sua fluidità che sfugge a ogni calcolo e quando passa ride dei nostri tentativi di schematizzarlo.
(Fabrizio Caramagna)

Certe volte c’è un cielo che non ha fatto i compiti e si diverte a scompaginare le ore e gli universi.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono delle stagioni e delle ore in cui gli alberi sono così leggeri che sembra che vogliano posare le radici in cielo.
(Fabrizio Caramagna)

I tempi del ricamo e del cucito.
Quando il tempo passava lentamente e lentamente passavano le ore i giorni e gli anni.
(Fabrizio Caramagna)

Le lancette si impigliano sul quadrante, le ore si nascondono come bambini stupiti e la parola “prima” e la parola “dopo” ammutoliscono. Ogni cosa aspetta dalla tua mano il tocco dell’eternità.
(Fabrizio Caramagna)

Si preferisce Fabio Volo a Marcel Proust e l’ora del giornale al calendario della storia.
E’ l’epoca dell’effimero e dell’usa e getta.
(Fabrizio Caramagna)

Solstizio di giugno.
Nasce l’estate,
ma nascendo le ore del giorno
subito si contraggono,
la vena del tempo si dissangua
in una incontenibile emorragia di luce.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni giorno riserviamo ore e ore a persone sconosciute sui social. E alle persone care riserviamo due minuti, qualche parola fra i denti e nemmeno un occhiata.
(Fabrizio Caramagna)

Le nostre ore sono secoli se stiamo dentro le certezze e le abitudini,
e minuti quando andiamo incontro a ciò che ci sorprende.
(Fabrizio Caramagna)

E’ solo un altro giorno inutile che cerca di passare tra la folla di ore, minuti e secondi o è il giorno in cui vuoi davvero realizzare qualcosa?
(Fabrizio Caramagna)

E ci sono anche sequenze di giorni che passano in una manciata di ore. E ti ritrovi a domandarti se li hai vissuti davvero.
(Fabrizio Caramagna)

A un certo punto l’ora dà un ultimatum ai minuti, altrimenti starebbero lì a farsi i fatti loro. Che nessuno dei minuti ha mai voglia di arrivare a 60 e ricominciare tutto da capo.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono rari momenti in cui l’orologio è una bussola. Non segnala l’ora, ma indica il nord dell’eternità.
(Fabrizio Caramagna)

Solo a quell’ora del giorno, con quel filo di brezza,
in quel preciso punto, il profumo della violetta.
(Fabrizio Caramagna)

Quei giorni che nascono morbidi, senza pretese. In cui hai voglia di sdraiarti vicino alla persona con cui stai bene e lasciar passare le ore di fianco.
(Fabrizio Caramagna)

Ecco un mattino diverso, dove il cielo per un attimo disobbedisce ai suoi colori, il tempo cerca la lentezza tra le lancette delle ore e il mio indice se ne va a spasso tra lo stupore e un cucchiaino del caffè.
(Fabrizio Caramagna)

La vacanza è puro ozio, è passare dentro i pensieri di sfuggita, è camminare fra le ore come se ci si trovasse lì per puro caso.
La vacanza è la sospensione del tempo.
(Fabrizio Caramagna)

Nel cuore della notte mi alzo e conto le ore, conto i miei soldi, conto gli amori finiti, i giorni vissuti, le domande senza risposta e i passi che ho sprecato.
Da bambino mi svegliavo e sapevo solo contare fino a dieci ed era tutto più lieve.
(Fabrizio Caramagna)

Ed è così la noia. Ci sono ore che zittiscono le altre. E tu aspetti di nuovo il tempo che pulsa e non sai quando le lancette te lo riporteranno.
(Fabrizio Caramagna)

Chissà se il cane che esce con me ogni giorno si domanda il colore dell’ora, se misura i minuti e i giorni, oppure è semplicemente felice, senza ieri, senza domani, semplicemente ora, nel suo spazio senza tempo.
E mentre io misuro la vita in amarezze o gioie, successi o fallimenti, lui vive cent’anni in un giorno, e nel suo camminare leggero si interroga solo sugli odori dei marciapiedi e sulle scie dei suoi simili e scondinzola appena vede qualcosa di nuovo nell’aria.
(Fabrizio Caramagna)

Passano gli anni e si è sempre accompagnati
da questa sensazione di avere qualcosa da fare,
molto importante, molto urgente.
Se solo riuscissimo a scrollarci il tempo di dosso,
questa malattia di dover impiegare ore e minuti in qualcosa,
come saremmo più leggeri, più liberi.
(Fabrizio Caramagna)

Nel paese quasi abbandonato il campanile suona le ore per i fantasmi. Un anziano dice che qui una volta era sempre festa e si sentiva il respiro del cielo
(Fabrizio Caramagna)

Talvolta torno nei luoghi dei miei amori infelici, ma le voci non echeggiano più. Si sente solo un delicato vento di follia che si aggira tra le mura e il lamento vuoto delle ore buttate e le risate di chi mi aveva avvertito prima.
(Fabrizio Caramagna)

C’è un’ora della notte,
un’ora buia e enigmatica,
in cui persino gli angeli vanno a dormire
e ogni minuto può essere un inferno.
(Fabrizio Caramagna)

L’ora dei pensieri notturni che si trasformano in risposte, delle risposte che si trasformano in pause.
L’ora in cui capisci alcune domande del giorno.
(Fabrizio Caramagna)

Le ore della notte sono un treno pieno di rumori e di immagini che promettono inutilmente alla mia insonnia una stazione dove potrà finalmente dormire.
(Fabrizio Caramagna)

Non disperare, nell’ora più tarda del giorno la luce dona un bagliore d’oro persino alle cose più grigie.
(Fabrizio Caramagna)

Nei ricordi c’è un’ora che riassume tutte le altre.
E’ l’ora più bella,
quella dove ogni angolo si illumina di luce,
e ogni cosa ha una sua lieta pronuncia.
(Fabrizio Caramagna)

“Domani”. Questa misteriosa forza che non ha volto e tuttavia sospende tutte le ore dell’oggi. Chissà che cosa sarà il domani.
(Fabrizio Caramagna)

Vorrei imparare dalle foglie che quando comprendono che sta arrivando l’ora della morte si mettono l’abito più luminoso e colorato e poi cadono danzando.
(Fabrizio Caramagna)

Chissà che ore sono adesso nella Galassia di Andromeda.
(Fabrizio Caramagna)

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