Frasi e aforismi sulle orecchie

Frasi e aforismi sulle orecchie e l’orecchio, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sull’ascolto e l’ascoltare, Frasi e aforismi sugli orecchini, Frasi e aforismi sulla voce e Frasi e aforismi sugli occhi.

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Frasi e aforismi sulla orecchie

Le nostre orecchie conservano nella loro forma l’immagine di quell’embrione che fummo prima di nascere.
(Fabrizio Caramagna)

Lei si sposta i capelli dietro l’orecchio ed è così che nascono le galassie, così che si formano gli alfabeti e le prime vibrazioni di amore.
(Fabrizio Caramagna)

Vuoi sapere che cosa penso? Avvicina il tuo orecchio al mio. Copri l’altro con la tua mano. Pensa a a me come se fossi una conchiglia. Ecco, adesso lì senti i miei pensieri? Hanno il suono di ciò che non hai mai ascoltato.
(Fabrizio Caramagna)

La risacca dell’onda mi bussa all’orecchio. Vuole descrivermi l’infinito.
(Fabrizio Caramagna)

In un bosco mi piace mettere l’orecchio per terra e sentire che cosa raccontano le radici al cielo e i sentieri alle galassie.
(Fabrizio Caramagna)

Molte donne si aprono con gli uomini attraverso le orecchie. È come se custodissero lì la combinazione segreta della loro cassaforte.
(Fabrizio Caramagna)

Capire il prossimo è la cosa più difficile. Devi provare a mettere il tuo occhio e le tue orecchie e le tue dita in quello spazio misterioso tra la pelle di una persona e il suo cuore.
(Fabrizio Caramagna)

Non ho mai creduto al silenzio degli oggetti. E’ tutta una questione di orecchio. Accostati a una sedia e sentirai quante cose ha da dire.
(Fabrizio Caramagna)

Appoggiare la guancia su un prato e sentire i profumi dei fiori e il canto dei grilli: le orecchie sono le narici degli occhi.
(Fabrizio Caramagna)

Ascoltare una canzone: le orecchie sono due farfalle che svolazzano su un prato stracolmo di note, emozioni e ricordi.
(Fabrizio Caramagna)

Ci hanno dato i denti per stringerli e gli occhi per guardare avanti, oltre gli ostacoli. Le orecchie, beh, quelle sono per la musica.
(Fabrizio Caramagna)

Come un acrobata vorrei saltare dentro i due cerchi d’oro che oscillano lievi sulle tue orecchie e cadere nella rete dei tuoi baci.
(Fabrizio Caramagna)

Quei “ti voglio” che sanno di attesa e trepidazione.
E quei “sto bene con te” che hanno il sapore di un grazie, sussurrato tra l’orecchio e le spalle.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo dieci anni di matrimonio è più facile amare la propria moglie che sussurrarle strane fantasie nell’orecchio.
(Fabrizio Caramagna)

“Fossi stato Dio avrei distribuito le parti del viso in un altro modo. Le orecchie davanti agli occhi mi avrebbero consentito di non vedere, il naso dentro le orecchie mi avrebbe permesso di non ascoltare” disse l’asociale.
(Fabrizio Caramagna)

Non si può scrivere come si parla. L’occhio ha un rigore che non ha l’orecchio.
(Fabrizio Caramagna)

Quando si tratta di ascoltare la verità, le orecchie diventano dei muri spessi.
(Fabrizio Caramagna)

Il coraggio di accettare che ci sono giorni in cui le orecchie hanno bisogno di sentire più bugie che musica.
(Fabrizio Caramagna)

Mi sono appena pulito le orecchie e ho trovato sul cotton fioc le sciocchezze che mi hai detto ieri.
(Fabrizio Caramagna)

Orecchiare e poi spettegolare: vizio che protratto negli anni porta sordità morale.
(Fabrizio Caramagna)

Quando ti fanno male le orecchie, è perché stanno uscendo di lì i pensieri brutti che non riesci a buttar fuori dalla bocca.
(Fabrizio Caramagna)

Qualcosa come una frase si apre il varco attraverso i miei timpani. La sento cadere sulla superficie del mio cuore e disintegrarsi in mille pezzi. Che dolore che provo.
(Fabrizio Caramagna)

L’udito è l’organo del mattino,
la vista della sera,
il tatto della notte,
il gusto di mezzogiorno,
l’olfatto delle giornate di vento e di incontri.
(Fabrizio Caramagna)

L’ombelico è un’orecchia chiusa. Che cosa ascoltava un tempo?
(Fabrizio Caramagna)

Se avessi le orecchie di un lupo, potrei sentire il rumore che fa la luna quando si toglie di dosso le catene del cosmo e sale nel cielo
(Fabrizio Caramagna)

I fiori hanno le orecchie puntate verso la felicità del cielo.
(Fabrizio Caramagna)

Il pittore aveva l’orecchio sensibile, lo accostava alla tela e sentiva il perché certi colori non volessero venire fuori.
(Fabrizio Caramagna)

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