Il 18 luglio si celebra la Giornata Mondiale dell’Ascolto (World Day Of Listening), per ricordare il primo studioso del paesaggio sonoro e fondatore dell’ecologia acustica Raymond Murray Schafer, nato il 18 luglio 1933.
Frasi e aforismi sull’ascolto e l’ascoltare, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sull’empatia, Frasi e aforismi sull’attenzione e Frasi e aforismi su altruismo e volontariato.
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Frasi e aforismi sull’ascolto
In un mondo pieno di frenesia e arrivismo,
sono rimasti in pochi quelli che hanno la voglia di ascoltare il rumore di una piuma che cade.
(Fabrizio Caramagna)
Ascoltare è ascoltarsi. Perché solo quando si ascolta la parola (e il rumore e il vuoto) che ci si porta dentro, si è poi pronti ad ascoltare l’altro.
(Fabrizio Caramagna)
E ascolterò le parole del tuo cuore come il ponte ascolta le storie del fiume.
(Fabrizio Caramagna)
Nel mondo nessuna cosa sta in silenzio se l’ascoltiamo con l’anima.
(Fabrizio Caramagna)
All’alba, a saperlo ascoltare, anche il cambio di colori sembra avere un suono.
(Fabrizio Caramagna)
Di lei si diceva che non conoscesse la musica, ma chiunque avrebbe dato qualsiasi cosa per ascoltare il suo cuore quando guardava il mare.
(Fabrizio Caramagna)
Esiste l’arte di ascoltare e l’arte di proteggere, e a volte coincidono.
(Fabrizio Caramagna)
Ascoltare, cura. Parlare, salva. Stare in silenzio, porta consiglio. Gridare, aiuta.
(Fabrizio Caramagna)
Quando smetterai di ascoltarmi, smetterò di parlarti. Fino ad allora lotterò affinché tu mi comprenda.
(Fabrizio Caramagna)
Le persone sensibili praticano un’audacia selettiva: si mettono a nudo solo davanti a chi sa ascoltare.
(Fabrizio Caramagna)
Il silenzio è la colonna sonora di chi sa ascoltare.
(Fabrizio Caramagna)
Ascoltava con la malinconia di sapere che non avrebbe mai più ascoltato tutte quelle voci che si stavano facendo ricordo.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono giorni in cui finisci per raccontarti a un campo di grano, a un trifoglio, a una linea d’orizzonte, perché le persone purtroppo non sanno più ascoltare.
(Fabrizio Caramagna)
C’è una malattia che è quella di voler sempre parlare, senza ascoltare gli altri. Ma ce n’è un’altra, ancora più strana, che consiste nel voler sempre ascoltare gli altri senza prima aver imparato ad ascoltarsi.
(Fabrizio Caramagna)
Non sgomitare per parlare. Ascolta.
Non promettere, dimostra.
Non calpestare, accompagna.
Non fare calcoli, sogna.
Non esistere, vivi
(Fabrizio Caramagna)
Il modo in cui tu mi ascolti, mentre io ti parlo. Qualunque sia la cosa che sto per dirti, tu la vesti di luce.
(Fabrizio Caramagna)
Lei parlava, descrivendo i suoi difetti e i suoi limiti.
Io ascoltavo, riscrivendo i suoi pregi e la sua bellezza.
(Fabrizio Caramagna)
Ascolta bene quelli con le ferite e le ossa rotte.
Fanno il suono della sensibilità.
(Fabrizio Caramagna)
L’arte più difficile è questa:
creare un cerchio grande grande
mettersi ai margini
e mettere l’altro al centro.
Fargli posto e dargli spazio.
E ascoltare, ascoltare tutto quello che dice,
e ascoltarlo anche quando tace.
Soprattutto quando tace.
(Fabrizio Caramagna)
T’ascolterei come si ascolta un temporale dopo mesi di aridità, facendo attenzione a non perdere neanche una goccia di pioggia.
(Fabrizio Caramagna)
Con alcuni ci parlo. Con altri mi ascolto.
(Fabrizio Caramagna)
Magari l’ascolto non offre la soluzione, ma offre sempre un residuo di umanità.
(Fabrizio Caramagna)
Io voglio perdermi
tra i tuoi pensieri
nel modo in cui ascolti il mare
mentre ti addormenti.
(Fabrizio Caramagna)
Ah, se i pensieri potessero essere ascoltati dolcemente nel modo in cui lo può essere l’inspirazione e l’espirazione del respiro.
(Fabrizio Caramagna)
Quando ti chiedo chi sei,
raccontami la musica che hai ascoltato,
gli incontri che ti hanno stupito,
le occasioni che hai sprecato,
i fiumi che hai risalito.
Allora saprò chi sei.
(Fabrizio Caramagna)
Vuoi sapere che cosa penso? Avvicina il tuo orecchio al mio. Copri l’altro con la tua mano. Pensa a a me come se fossi una conchiglia. Ecco, adesso lì senti i miei pensieri? Hanno il suono di ciò che non hai mai ascoltato.
(Fabrizio Caramagna)
Se ci si fermasse ad ascoltare il lavoro delle radici, chi riuscirebbe a dormire?
(Fabrizio Caramagna)
Tutti abbiamo delle cose da raccontare, basta trovare un foglio bianco che ci ascolti.
(Fabrizio Caramagna)
Le emozioni hanno il suono simile a quello di una lingua esotica di cui non sappiamo il significato. A volte sono difficili da capire, a volte sono solo un sussurro che vive lì, timido dentro di noi. Ma tutto quello che chiedono è di farsi ascoltare.
(Fabrizio Caramagna)
Tutti parlano, ma parlano a se stessi. Tutti ascoltano, ma ascoltano se stessi. E la chiamano comunicazione.
(Fabrizio Caramagna)
È sempre più facile etichettare che ascoltare. Siamo troppo impegnati a guardarci l’ombelico.
(Fabrizio Caramagna)
E’ un’epoca in cui scrive tanto perché si ascolta poco.
Il giorno in cui scriveremo poco torneremo a essere buoni ascoltatori.
(Fabrizio Caramagna)
La persona assordante è una persona che ha deciso non ascoltare gli altri.
(Fabrizio Caramagna)
La democrazia contemporanea.
Si dà a tutti la possibilità di urlare, e dove tutti urlano nessuno riesce più ad essere ascoltato.
(Fabrizio Caramagna)
Ascoltiamo con più attenzione quelli che ci lasciano parlare.
(Fabrizio Caramagna)
Meno cose si hanno da dire, più si vuole qualcuno che le ascolti.
(Fabrizio Caramagna)
Oggi non si guarda più, non si ascolta, non si sente.
Si visualizza soltanto.
(Fabrizio Caramagna)
Nell’epoca della comunicazione di massa, una persona, nel corso della sua vita, usa un numero di frasi e informazioni decisamente maggiore rispetto ad altri periodi storici, mentre è sempre minore il numero di persone che la ascoltano.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono due modi di ascoltare: assaporare i suoni o accoglierli brutalmente nel vuoto del timpano.
(Fabrizio Caramagna)
Donne, l’uomo è progettato per ascoltare al massimo 15 secondi. Tutto quello che dite dopo è coperto da una scimmia che gli urla nel cervello le ultime notizie di sport.
(Fabrizio Caramagna)
Niente entra nelle orecchie e negli occhi come esce dalla bocca o dalla pagina.
L’ascolto e la lettura sono sempre una traduzione.
(Fabrizio Caramagna)
Leggere è affinare l’udito interiore.
(Fabrizio Caramagna)