Frasi e aforismi sulla sigaretta e il fumare

Il 31 maggio si celebra la Giornata Mondiale senza Tabacco (World No Tobacco Day), indetta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la prima volta nel 1988. “Smettere di fumare per salvare il nostro pianeta” è uno degli slogan di questa giornata.

Frasi e aforismi sulla sigaretta e il fumare, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati si veda Frasi e aforismi sul vino, Frasi e aforismi sulla birra e Frasi e aforismi sul fuoco e le fiamme.

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Frasi e aforismi sulla sigaretta e il fumare

Tu pensi di fumare, ma in realtà è la mano che si avvicina alla sigaretta per raccontarle i segreti dell’accendino.
(Fabrizio Caramagna)

Esposto alla luce sgretolata della sera, con il desiderio di esistere. Invece mi dissolvo. Come la brace dell’ultima sigaretta.
(Fabrizio Caramagna)

Giorni in cui il fumo scrive in aria le linee del mio scontento e il mio posacenere mi racconta di ore perdute.
(Fabrizio Caramagna)

E poi c’è lei che fuma una sigaretta e mischia fumo sguardi e vento, come fossero nuvole. E non sai mai cosa stia pensando.
(Fabrizio Caramagna)

Finisci tu di fumarla. E’ la cosa più sensuale tra le tue labbra. Che sia fuoco o aria o solo fumo.
(Fabrizio Caramagna)

Una sera così quieta da riuscire ad ascoltare lo sfrigolio dell’ultima sigaretta. Che si consuma, insieme ai pensieri rimasti.
(Fabrizio Caramagna)

Le sigarette dopo il blues, dopo il whisky, dopo la pioggia, dopo la tua voce.
(Fabrizio Caramagna)

Uno schianto e una sigaretta accesa. Poi comunque passa, rimane il fumo nella stanza e uno strano sgomento ad accarezzare le rovine.
(Fabrizio Caramagna)

Un whisky e lo stomaco che brucia. Fumo di una sigaretta, la mente confusa da troppi umori e una musica ad interpretare il caos.
(Fabrizio Caramagna)

Una bottiglia di birra, per immaginarsi un domani. Una sigaretta, per dimenticarsi di ieri. Degli occhi, per inventarsi un adesso.
(Fabrizio Caramagna)

La sigaretta che si spegne mentre ce l’hai ancora tra le dita,
perché certi pensieri sono più urgenti dell’aspirare.
(Fabrizio Caramagna)

Accendere le ore e le giornate, per poi lasciarle consumare nel posacenere, senza fumarle.
(Fabrizio Caramagna)

Niente disegna la noia meglio del fumo di una sigaretta.
(Fabrizio Caramagna)

“Ti ucciderò con la spada, però prima accendimi la sigaretta” disse il cavaliere al dragone.
(Fabrizio Caramagna)

Per smettere di fumare, tutto ciò che devi fare è abbandonare le abitudini che ne derivano. Non è così complicato smettere di bere caffè e alcol, tagliare ogni forma di vita sociale, non lavorare, non alzarsi la mattina, non respirare…
(Fabrizio Caramagna)

Il colmo dello snobismo: accendersi una sigaretta sulla fiamma del Big Bang.
(Fabrizio Caramagna)

Il tabacco è fatto di sogni morti che, per un istante, al contatto con il fuoco, tornano in vita.
(Fabrizio Caramagna)

Il silenzio dietro una porta chiusa, una luce opaca, una sigaretta consumata per terra, una sedia traballante che guarda il soffitto e cerca invano una risposta.
(Fabrizio Caramagna)

Disse la sigaretta: “Un respiro e bruciai d’ardore, ma fu così veloce che mi tramutai in cenere”.
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno qualunque.
Semplicemente smetti.
Come un’ultima sigaretta.
Come un ultimo bacio.
E’ buio, e la notte è ancora lunga.
Ma già profuma di nuovo vita.
(Fabrizio Caramagna)

650 sigarette non fumate, 31 giorni d’astinenza. Le strade abbandonate nei suoi polmoni, tornavano a rifiorire.
(Fabrizio Caramagna)

Era una sigaretta ribelle. Voleva essere inumata anziché incenerita.
(Fabrizio Caramagna)

I fumatori: aspiranti defunti.
(Fabrizio Caramagna)

L’odio su internet è come una sigaretta che gira tra compagni.
Ognuno aspira una boccata e scrive un insulto
in questo rito collettivo dove ciò che conta è sfogare la propria rabbia,
scaricare la propria frustrazione, riempire il vuoto
e sentirsi per un attimo importante.
Non importa se poi la sigaretta finisce per bruciare vivo qualcuno.
(Fabrizio Caramagna)

Il proposito del poetastro per l’anno nuovo: smettere di fumare. Però continua a seminare fumo con le sue poesie.
(Fabrizio Caramagna)

Nel ventesimo secolo, quando lo scrittore non sapeva cosa fare del personaggio, gli accendeva una sigaretta e lo faceva fumare. Adesso anche questo non si può più fare.
(Fabrizio Caramagna)

Certe vite sono state fumate fino al filtro.
Altre non sono mai state accese.
(Fabrizio Caramagna)

La signora aveva la tosse da fumatrice, la risata sguaiata e la voce rotta per la troppa vita.
(Fabrizio Caramagna)

La tempesta mi ha detto se la sigaretta posso andarla a fumare dentro, che sta per arrivare.
(Fabrizio Caramagna)

La mia mente è il posacenere delle giornate non assaporate e non vissute.
(Fabrizio Caramagna)

I fumatori di pipa sembrano accendere piccoli caminetti.
(Fabrizio Caramagna)

Non c’è niente di più fastidioso che avere in mano una tazza di caffè bollente che ti brucia le dita, una sigaretta spenta e un accendino che non funziona e nessuna sedia su cui sedersi.
(Fabrizio Caramagna)

Se non moriremo con una sigaretta tra le dita, moriremo comunque con la voglia di averla. E, se non è la sigaretta, sarà un altro desiderio o vizio.
(Fabrizio Caramagna)

Il vapore che usciva dalla sigaretta elettronica di lei era composto per il 50% di vapore acqueo e per il 50% per cento di frivolezza.
(Fabrizio Caramagna)

L’unico problema delle sigarette è che provocano il cancro, hanno un odore orribile, sono costose, creano dipendenza, non possono essere consumate ovunque, ecc. ecc.
(Fabrizio Caramagna)

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