Frasi e aforismi sulla società

Frasi e aforismi sulla società, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul mondo, Frasi e aforismi sulle persone, Frasi e aforismi sull’economia e Frasi e aforismi sulla democrazia.

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Frasi e aforismi sulla società

Perché la società occidentale dovrebbe essere meglio di altre società? Passiamo il tempo a stordirci di calcio, distrarci a Dubai e Las Vegas, istupidirci con film superficiali, giocare in borsa, venerare chi è famoso, prostituirci intellettualmente, ingannare gli altri.
(Fabrizio Caramagna)

Cosa ci si può aspettare da una società che affida la soluzione dei suoi problemi ai politici e non a chi saprebbe risolverli?
(Fabrizio Caramagna)

La velocità con cui si passa da un interesse eccessivo al totale disinteresse, a volte in pochi minuti, è una delle caratteristiche della nostra società.
(Fabrizio Caramagna)

Questa società è dipendente dall’iniziare mille cose e persone, e non finire niente e nessuno.
(Fabrizio Caramagna)

La società moderna produce quantità industriali di oblìo. Ogni giorno dimentichiamo centinaia di cose.
(Fabrizio Caramagna)

Soffocati dalle immagini, rapiti dall’immediato, trascinati da mille distrazioni, non riusciamo più a soffermarci sulle persone.
(Fabrizio Caramagna)

Questa società è un invito universale all’amnesia. Nel giro di pochi secondi dimentichiamo ogni cosa. Anche quello che fino a pochi istanti prima ci interessava o ci incuriosiva.
(Fabrizio Caramagna)

Questa società oscilla tra il disturbare in continuazione e il menefreghismo.
(Fabrizio Caramagna)

Volevamo creare una società senza classi. Abbiamo creato una società senza classe.
(Fabrizio Caramagna)

C’è qualcosa di molto sbagliato in questa società.
Qualcosa che ci porta a competere per diventare qualcuno che non siamo mai stati e che mai saremo.
(Fabrizio Caramagna)

Questa società è strana.
Si deride chi ha un chilo di carne in più per poi idolatrare chi ha un grammo d’anima in meno.
(Fabrizio Caramagna)

In società molti amano competere nell’apparenza. In palio c’è il trofeo per il più ridicolo.
(Fabrizio Caramagna)

In questa società competitiva possiamo metterci a competere su tutto, ma evitiamo di competere su chi ha il dolore più grande.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo diventati una società di esseri scontenti, attratti dalla delusione, dalla contraddizione e dalla facile lamentela.
(Fabrizio Caramagna)

Il “ma”, il “però” e il “nonostante”. La supremazia degli avversativi in una società sempre più individualista, che accetta poco il confronto con gli altri.
(Fabrizio Caramagna)

Nella scala competitiva della società, chi è sopra può calpestarci e chi è sotto può toglierci lo scalino che ci sosteneva.
(Fabrizio Caramagna)

Tra covid, guerre, inflazione e follie da social questo decennio è un esperimento sociale. Non c’è altra spiegazione.
(Fabrizio Caramagna)

In questa società, c’è sempre qualche invidioso dietro l’angolo pronto ad indicarti la strada sbagliata.
(Fabrizio Caramagna)

La società moderna è un manicomio all’aperto, dove chi ha subito un trauma traumatizza a sua volta gli altri.
(Fabrizio Caramagna)

La nostra società è fatta di riti. Tra questi il più diffuso, barbaro e crudele, resta il sacrificio umano della fiducia altrui.
(Fabrizio Caramagna)

Una società del non pensiero, della vanità che diventa competizione, di inganni e trofei, di cuori stanchi e sensibilità che vengono schiacciate.
(Fabrizio Caramagna)

È veramente irritante osservare come lasci traccia solo ciò che è mediocre, ciò che è tiepido, ciò che è inoffensivo, ciò che è banale… mentre ciò che è meraviglioso e trascendentale viene subito escluso.
(Fabrizio Caramagna)

In questa società ci vogliono innocui, uguali e senza passioni. Ci vogliono mediocri e sottomessi.
(Fabrizio Caramagna)

Nella società moderna gli individui sono ogni giorno più somiglianti gli uni agli altri e ogni giorno più lontani tra loro, nonostante dispongano di sempre nuove connessioni.
(Fabrizio Caramagna)

Il grande problema della società è l’ignoranza, ma il grande problema dell’ignoranza è la società.
(Fabrizio Caramagna)

Che bello se si potesse fare un elenco di valori civici e morali e imporli alla società. Si potrebbero stampare come la moneta che all’interno di uno Stato ha un corso legale che tutti devono accettare.
(Fabrizio Caramagna)

La società è sempre più marcia: homo homini pus.
(Fabrizio Caramagna)

Quelli che vogliono salire in metro senza aspettare che tutti scendano. Anche da qui si misura l’egoismo della società.
(Fabrizio Caramagna)

Una società fallita scarica i suoi problemi sull’individuo: “paga le tasse e arrangiati come puoi con le spese mediche e i ricoveri ospedalieri”.
(Fabrizio Caramagna)

Questa società è riuscita a intristire anche la felicità.
(Fabrizio Caramagna)

Nella società moderna si porge l’altra guancia solo nei selfie.
(Fabrizio Caramagna)

Se qualcuno dispone oltremisura del superfluo e tanti invece arrancano e non ce la fanno a star dietro al necessario, allora questa società, oltre ad essere del tutto ingiusta, è gravemente malata.
(Fabrizio Caramagna)

Quel bisogno morboso di avere sempre gente attorno, per non guardare dentro se stessi. Come si chiama questa malattia che colpisce larghi strati della società?
(Fabrizio Caramagna)

Che la società sia “liquida”, non significa che sia leggera.
Lo sa bene qualche naufrago.
(Fabrizio Caramagna)

L’obiettivo della società contemporanea non è quello di scoprire chi siamo, ma di rifiutare quello che siamo e costruire identità completamente nuove. I social sono perfetti per questo scopo.
(Fabrizio Caramagna)

Una delle grandi conquiste in negativo della nostra società è la rimozione della responsabilità.
(Fabrizio Caramagna)

Uno dei più grandi danni di questa società è l’avere esteso l’adolescenza a cinquant’anni.
(Fabrizio Caramagna)

Nella società moderna non ci sono punti di vista, né prospettive. Si calpesta una distesa di piattume, dove neanche le parole più profonde riescono a risuonare.
(Fabrizio Caramagna)

Questa società ti regala ansie e agitazioni e poi ti vende il metodo per sconfiggerle.
(Fabrizio Caramagna)

Vivere in società richiede una laurea specialistica in pazienza e sopportazione, un master in tolleranza e una carriera in risoluzione organizzativa di problemi dettati dall’egoismo e dall’invidia altrui.
(Fabrizio Caramagna)

Tutto va così veloce in questa società. Quando il verme è ancora dentro il frutto, l’amo è già dentro il verme.
(Fabrizio Caramagna)

Noi. In amore è il più bel pronome, un pronome che include due persone facendone una sola
Nella società il “noi” è invece un pronome che riunisce un gruppo per escluderne un altro.
(Fabrizio Caramagna)

Per la fisica e la geometria la terra è una sfera. Per la società è una piramide che tutti tentano di scalare. Per la morale è un circolo vizioso.
(Fabrizio Caramagna)

La socialità è un labirinto in cui io entro per cercare subito l’uscita.
(Fabrizio Caramagna)

Il posto nella società ce lo assegnano gli altri. Nella natura ce lo assegniamo noi stessi. Siamo noi che decidiamo che sentiero prendere, con che fiori parlare, su che roccia sederci.
(Fabrizio Caramagna)

Certe persone, obbligate dalla nascita a prendere posto nella società degli uomini e a piegarsi alle loro leggi, lo fanno senza crederci veramente, senza essere veramente convinte dell’opportunità di queste regole e disposizioni assurde, sorprese persino che tutto questo non risulti evidente agli altri, come se dovessero prendere parte a una recita messa in atto da un regista folle e sconosciuto e fossero sempre in bilico tra il disgusto e la voglia di ridere, in perenne attesa, da un momento all’altro, che si alzi il sipario e qualcuno dica che era tutto uno scherzo.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono molte differenze tra gli esseri umani: di etnia, di classe sociale, di religione, di sesso. Ma ce n’è una che è più insuperabile di altre: la differenza di età. Essa crea barriere odiose e talora tragiche. Come quella tra un ottantenne e una trentenne che hanno l’anima del tutto affine, ma non possono amarsi perché le apparenze e le regole della società non lo consentono.
(Fabrizio Caramagna)

La società rende rugosa l’anima.
La competizione, l’invidia, le chiacchiere le tolgono tutta la grazia, morbidezza e ampiezza.
Solo il viaggio la rende di nuovo lucente, giovane e vibrante.
Bastano pochi istanti di stupore di fronte a un paesaggio perché l’anima torni a essere quello che era.
(Fabrizio Caramagna)

Esibire la propria superficialità. Questo è l’unico lasciapassare per il quieto vivere in società.
(Fabrizio Caramagna)

Chi è più malata, una lesbica che vuole sposare un’altra donna o una società che la costringe a passare la vita con un uomo che non ama?
(Fabrizio Caramagna)

Siamo una società dove la ricerca del benessere ha sostituito la ricerca del bene.
(Fabrizio Caramagna)

Il contratto sociale è il fondamento attraverso cui si regge la società, ma la quota annuale di partecipazione sta diventando sempre più alta.
(Fabrizio Caramagna)

Educare alla produttività, all’efficienza e all’obbedienza o all’impegno, alla sensibilità e alla coscienza? Quale delle due società vogliamo?
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono poche cose più nobili al mondo di quella amabile indolenza che ci permette di rimanere informati su cosa succede in società senza morire di tristezza.
(Fabrizio Caramagna)

La società è sempre colta di sorpresa a ogni nuovo gesto di gentilezza.
(Fabrizio Caramagna)

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Le mie 10 frasi preferite sulla società di autori celebri e famosi

Il primo che, avendo recintato un terreno, osò dire: questo mi appartiene, e trovò uomini abbastanza ingenui per credergli, quegli fu il vero fondatore della società civile.
(Jean-Jacques Rousseau)

E’ una società di persone sole, di consumatori bulimici, di spettatori assuefatti, dagli orizzonti corti e frammentati.
(Alexander Langer)

Viviamo in una società competitiva che scatena rivalità senza esclusione di colpi. E il comportamento aggressivo come un modello per farsi largo nella vita.
(Sergio Quinzio)

Viviamo in una società malata e parte della malattia consiste nell’inconsapevolezza di essere malati.
(Jim Morrison)

Tutto quel che vedevo mi pareva perverso: una società in cui non si rispetta niente e nessuno, ma in cui tutti credono di essere liberi e di avere diritto a tutto, per finire soli e tristi.
(Tiziano Terzani)

La pazzia è rara negli individui, ma in gruppi, partiti, nazioni ed epoche è la regola
(Friedrich Nietzsche)

Chi è incapace di vivere in società, o non ne ha bisogno perché è sufficiente a se stesso, deve essere o una bestia o un dio.
(Aristotele)

La buona società è una cosa necessaria: farne parte è solo una gran noia ma esserne fuori è una tragedia.
(Oscar Wilde)

La società è composta di due grandi categorie di persone: chi ha più cibo che appetito, chi ha più appetito che cibo.
(Nicolas Chamfort)

Perché la società dovrebbe sentirsi responsabile soltanto dell’educazione dei bambini, e non dell’educazione degli adulti di ogni età?
(Erich Fromm)

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