Frasi e aforismi sulla schiavitù

Il 2 dicembre si celebra la Giornata Internazionale per l’abolizione della Schiavitù (The International Day for the Abolition of Slavery), per ricordare il 2 dicembre 1949, data di approvazione da parte dell’Assemblea delle Nazioni Unite della repressione del traffico di persone e sfruttamento della prostituzione altrui.

Frasi e aforismi sulla schiavitù e l’essere schiavi. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulle catene, Frasi e aforismi sulla libertà, Frasi e aforismi sull’altruismo e il volontariato e Frasi e aforismi contro il razzismo.

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Frasi e aforismi sulla schiavitù

Una sveglia dice di più sulla tua schiavitù di mille catene.
(Fabrizio Caramagna)

Cosa possiamo aspettarci da una specie che lavora per pagare la sua schiavitù quando la libertà è gratis?
(Fabrizio Caramagna)

Per la libertà le parole, per la schiavitù i luoghi comuni.
(Fabrizio Caramagna)

La bugia rende schiavo anche il più libero degli esseri umani.
(Fabrizio Caramagna)

Il codardo accetta la schiavitù del “domani andrà tutto meglio”.
(Fabrizio Caramagna)

Galleggiava nell’abitudine e sopravviveva, come ogni bravo schiavo, usando le catene come remi.
(Fabrizio Caramagna)

Chi ti inocula il senso di colpa cerca la tua sottomissione. “Io ti biasimo, ma ti offro un riscatto” Non permetterlo, è il meccanismo con cui cominciano molte schiavitù.
(Fabrizio Caramagna)

La cosa peggiore della sottomissione è che diventa un’abitudine e non ti accorgi nemmeno della tua schiavitù.
(Fabrizio Caramagna)

La società contemporanea è composta di schiavi. Alcuni sono chiamati padroni.
(Fabrizio Caramagna)

Si è sempre lo schiavo di un altro schiavo.
(Fabrizio Caramagna)

Chissà in che direzione vanno, gli schiavi della fretta.
(Fabrizio Caramagna)

E’ meglio essere schiavi di un padrone che di un servo, non perché il primo sia più in alto, ma perché il padrone ha meno rivincite da predersi.
(Fabrizio Caramagna)

Gli schiavi. Tutti pronti al meglio per incominciare la settimana di qualcun altro.
(Fabrizio Caramagna)

Molti non sanno di essere gli schiavi di cui si servono i padroni per sottomettere altri schiavi.
(Fabrizio Caramagna)

Una parola che mi sa di libertà è stringere.
Una parola che mi sa di schiavitù è costringere.
(Fabrizio Caramagna)

Il desiderio inconscio di tutti i padroni è avere un esercito di schiavi. Il desiderio di quasi tutti gli schiavi è di acquistare la libertà, anche se qualcuno di loro sogna nel suo piccolo di diventare padrone di altri schiavi…
(Fabrizio Caramagna)

Ogni mattina, dopo il risveglio, mi metto le scarpe ed entro nello spazio. Mi metto l’orologio ed entro nel tempo. Accendo lo smartphone ed entro nella schiavitù.
(Fabrizio Caramagna)

Si sta sviluppando un mercato globale di lavoratori diretti da un algoritmo. La potenza della parola “schiavitù” sta diventando un pallido eufemismo
(Fabrizio Caramagna)

L’unica consolazione per chi è schiavo del lavoro è avere altri schiavi che lavorano per lui.
(Fabrizio Caramagna)

L’oro ha fatto più schiavi di quanti mendicanti abbia fatto la miseria.
(Fabrizio Caramagna)

Ci concedono la libertà all’ingrosso per ridurci in schiavitù al dettaglio.
(Fabrizio Caramagna)

La macchina si è infine sostituita allo schiavo. Ma sarà sufficiente non sudare più e avere l’occhio fisso su dei robot e degli algoritmi per non diventarne il servitore?
(Fabrizio Caramagna)

Fare promesse rende schiavi. Meglio donare subito.
(Fabrizio Caramagna)

La debolezza ha inventato l’intelligenza, come la furbizia la menzogna, la bellezza la malizia, la schiavitù la satira e l’indicibile la poesia.
(Fabrizio Caramagna)

Quando ci voltiamo
scopriamo che c’è tanta schiavitù in ciò che lasciamo
e tanta libertà in ciò a cui andiamo incontro.
(Fabrizio Caramagna)

Il nostro io è formato da uno schiavo e un padrone che a volte si scambiano i ruoli.
(Fabrizio Caramagna)

Una persona con un minimo di intelligenza non impicca nessuno, né deve sopportare un solo minuto di schiavitù.
(Fabrizio Caramagna)

Il servilismo è una forma di schiavitù volontaria.
(Fabrizio Caramagna)

Le sfumature di una lingua quando un accento può cambiare le sorti di una persona.
In sanscrito dāś significa “dignità” e dās significa “schiavitù”.
Ma anche conoscere una lingua cambia le nostre sorti. Saper usare le sue parole ci dà dignita, non saperle usare ci rende schiavi.
(Fabrizio Caramagna)

Dovremmo accettare di essere liberi di fare ciò che vogliamo solo quando possiamo accettare di essere schiavi di ciascuna delle conseguenze di quella libertà.
(Fabrizio Caramagna)

Se insieme alla storia dei condottieri, degli imperatori, dei grandi pensatori e degli esploratori, avessimo l’opportunità di leggere i pensieri dei legionari, dei vasai, dei falegnami, dei marinai, delle mogli sempre in casa, degli schiavi e dei prigionieri, chissà se non saremmo più consapevoli di ciò che è la storia.
(Fabrizio Caramagna)

Il paradosso del proliferare di termini come individualismo e libertà hanno avuto l’inaspettata conseguenza di trasformarci in una società fortemente schiavizzata.
(Fabrizio Caramagna)

A volte ho la sensazione che ci sia un’alleanza segreta tra fotocopiatrici e semafori per dimostrarci che siamo solo schiavi del tempo.
(Fabrizio Caramagna)

Nel sesso e nel feticismo, la completa sottomissione è una strana forma di potere, dove lo schiavo diventa padrone del suo padrone.
(Fabrizio Caramagna)

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