Frasi e aforismi sulle fate, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla meraviglia, Frasi e aforismi sugli gnomi, Frasi e aforismi sulle streghe e Frasi e aforismi sui bambini.
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Frasi e aforismi sulle fate
Non sei mai stato bambino se non sei saltato a piedi pari dentro una pozzanghera, svegliando le fate che dormivano e facendole saltare in mille gocce di luce fino al cielo
(Fabrizio Caramagna)
Gli scienziati dicono che siamo fatti di atomi, ma un albero mi ha sussurrato che siamo fatti di sogni, un’onda mi ha detto che siamo fatti di viaggi, un bambino che gioca con le fate mi ha raccontato che siamo fatti di meraviglia.
(Fabrizio Caramagna)
Quando nessuno le guarda le stelle non sono più stelle. Forse sono diamanti, polvere di fate, risate di bambini, re o schiavi. Sono come siamo noi quando nessuno ci guarda
(Fabrizio Caramagna)
Se scuoto forte un bosco, chissà quanti gnomi e fate e tesori si librano per un attimo nell’aria.
(Fabrizio Caramagna)
Che voglia di fondare un’associazione di fate e folletti e regalare a casaccio polvere di stelle alla gente
(Fabrizio Caramagna)
Oggi è un giorno perfetto per appoggiarsi a un albero e farsi raccontare quanti gnomi e fate si nascondono sotto le sue radici.
(Fabrizio Caramagna)
Beate le fate perché di esse sarà il regno della meraviglia.
(Fabrizio Caramagna)
Ho sognato che le stelle vengono fabbricate ogni notte da una fata che canta.
(Fabrizio Caramagna)
Per fortuna ho un pezzo di Luna sempre con me, se mai dovessi incontrare una fata o un elfo e condividerlo con loro.
(Fabrizio Caramagna)
Il seme divenne albero, l’albero divenne bosco, il bosco divenne luce e la luce divenne una fata.
(Fabrizio Caramagna)
Se mi cercate sono sulla riva di uno stagno a contemplare il cielo e a parlare con le fate e le ninfee.
(Fabrizio Caramagna)
Ogni bosco ha una pista da ballo invisibile dove danzano fate, elfi e folletti.
(Fabrizio Caramagna)
La mia donna ideale?
Figlia della luna, principessa della brughiera, sorella dei lupi, guerriera di spade, fata dai capelli rossi, fanciulla dagli occhi verdi e gentili.
(Fabrizio Caramagna)
Dovresti raccontarmi solo le favole.
Usare lo sguardo per disegnare galassie.
Parlarmi di luna park, fate e arcobaleni.
Ho troppa realtà per le mani.
(Fabrizio Caramagna)
Lei è una fata eterea.
Ha ali di cristallo e un sottile corpo di colore ultraterreno.
Mangia ciliegie e medita ogni giorno nuovi incantesimi.
(Fabrizio Caramagna)
La fata aveva occhi di miele e trangugiava arcobaleni a colazione.
(Fabrizio Caramagna)
E tu, dimmi, di che colore hai gli occhi quando giochi con le fate?
A chi regali i tuoi respiri quando fai girotondo con il vento?
A quale rigida classificazione sei fuggita oggi?
(Fabrizio Caramagna)
Se, mentre canti a voce alta da sola, mi vedi e non smetti, per me sei la fata che cercavo.
(Fabrizio Caramagna)
Poi ci sono le favole e due occhi che ti guardano. E io mi aspetto cieli incantati e fate colorate che ammansiscono le paure. Mi giro e ogni istante diventa un’eternità.
(Fabrizio Caramagna)
E se i fiocchi di neve fossero delle bianche buste contenenti messaggi invisibili, lettere di corrispondenza che le fate mandano ai bambini?
(Fabrizio Caramagna)
Alla mia nascita una fata si è chinata su di me e mi ha detto: “Esercitati ad osservare e a pensare. Non ti sfuggano il colore del cielo, la fragilità di un filo d’erba, lo stupore di uno sguardo. Solo così vedrai in questo mondo l’altro in trasparenza, come una filigrana invisibile dentro un foglio di carta”.
(Fabrizio Caramagna)
Caro lupo nella notte ho seguito passo passo le tue parole illuminate, ma ho trovato solo un elfo sdegnoso e un corvo bianco.
Non è facile trovare la casa delle fate.
(Fabrizio Caramagna)
Nella casa fatata,
alcuni cassetti erano rotti, altri scardinati o aperti.
Alcuni perfettamente sigillati.
Altri profumati e pieni di petali di gardenie.
(Fabrizio Caramagna)
Vorrei fondare il partito dei progressisti delle fiabe. Nessuno pensa mai a cavalieri, fate, elfi e principesse.
(Fabrizio Caramagna)
Un giorno, da bambini, la fata dei denti decide di lasciarci, magari lungo lo stesso sentiero in cui sono spariti per sempre le due tartarughe, la bicicletta dal portico, il pallone di cuoio, la tua maglietta preferita e il sorriso di tuo nonno. E sono tutte quelle perdite che ci rendono adulti. Crescere è accumulare assenze.
(Fabrizio Caramagna)
Dicono che un giorno una fata abbia dubitato della propria esistenza e, dall’altra parte del mondo, un folletto sia stato ucciso in una fuga precipitosa di unicorni.
(Fabrizio Caramagna)
I politici, come gli insetti, non hanno luce nel volto.
Pensate invece alla fate, ai folletti, agli innamorati, così colorati, così ispirati.
(Fabrizio Caramagna)
delia ti amo,scricciolo mio