Il 16 ottobre si celebre la Giornata mondiale dell’alimentazione (World Food Day). Questa giornata nasce per ricordare la fondazione della Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), avvenuta proprio il 16 ottobre del 1945.
Frasi e aforismi sul cibo e il mangiare, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul profumo e l’odore, Frasi e aforismi sul gusto e Frasi e aforismi sulla cucina e il cucinare.
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Frasi e aforismi sul cibo e il mangiare
Sapori che ricordano odori. Che riportano a luoghi.
La magia di certi piatti.
(Fabrizio Caramagna)
Certi cibi, trattenuti nella bocca per un attimo, fanno danzare la lingua, carezzano il palato, schiudono la gola.
(Fabrizio Caramagna)
Certi cibi vanno mangiati piano e gustati fortissimo.
(Fabrizio Caramagna)
Le relazioni sono più facili se uno dei due è un cibo.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono piatti che apprezzi e sai perché.
Poi ci sono piatti che adori e non sai come.
(Fabrizio Caramagna)
Mentre il cibo scendeva in gola, sentivo i suoi sapori e profumi invisibili affondarmi nella mente e riempirmi d’estasi.
(Fabrizio Caramagna)
Dopo aver assaggiato certi piatti, si dovrebbe cambiare nome, dato che non si è più gli stessi.
(Fabrizio Caramagna)
Il cibo vibra negli occhi, si assapora in bocca e si scioglie nello stomaco.
(Fabrizio Caramagna)
Gustare è un lusso riservato a pochi.
Chi non può permetterselo mangia.
(Fabrizio Caramagna)
Che lo vogliate o no, un buon piatto è anche scoperta, brivido, stupore, sogno, prodigio, affinità, adorazione, qualche volta disappunto e delusione. Se non fosse tutto questo si chiamerebbe solo cibo.
(Fabrizio Caramagna)
Ai tempi dei social, quando ti portano un piatto molto buono ma poco fotogenico per una foto, provi quasi un piacere diminuito.
(Fabrizio Caramagna)
Quando il gusto si orienta a celebrare i fasti del più insulso fast food, vuol dire che la fantasia ha veramente deciso di darsela a gambe levate.
(Fabrizio Caramagna)
La donna innamorata brucia il cibo nel forno. Quella che ha appena chiuso una storia d’amore, si dimentica di accendere il forno.
(Fabrizio Caramagna)
Il mondo. Un terzo vive senza pensare a fianco di due altri terzi che vivono senza mangiare.
(Fabrizio Caramagna)
A mangiare e bere quello che mangiano e beviamo, a respirare quello che respiriamo e a leggere quello che noi leggiamo, non si vede nessun progresso del nostro tempo su quello dei nostri padri, e anzi, a dir la verità, si nota persino un certo imbarbarimento, tanto che inizio a pensare che le teorie dell’evoluzione di Darwin non si applichino al gusto.
(Fabrizio Caramagna)
È scientificamente provato che con i diminutivi il cibo ha un sapore migliore e rende meno sazi.
(Fabrizio Caramagna)
L’unica cosa buona del cibo spazzatura è che sa ascoltare le tue ansie meglio di un piatto della nouvelle cuisine.
(Fabrizio Caramagna)
Quel sottofondo costante, quella sensazione che il resto del mondo stia facendo una festa rumorosa dove si dicono cose assurde e idiote, mangiando cibo dozzinale, e tu sei lì fuori che guardi e ti chiedi come facciano.
(Fabrizio Caramagna)
In un mondo perfetto non esisterebbero cibi che fanno ingrassare.
Ci sarebbe la parmigiana dimagrante.
La lasagna che snellisce i fianchi.
La cioccolata che fa venire addominali perfetti.
(Fabrizio Caramagna)
Non ho mai capito perché il cibo malsano abbia un sapore decisamente migliore del cibo sano.
(Fabrizio Caramagna)
Mangiare poco ci toglie uno dei dieci grandi piaceri della vita ma ci permette di goderci gli altri nove.
(Fabrizio Caramagna)
Solo un genio dell’ambiguità avrebbe potuto inventare quell’unità di misura chiamata “porzione”. Nessuno sa davvero quanto sia grande una porzione di cibo.
(Fabrizio Caramagna)
“Roba da mangiare” è una cosa molto diversa da “roba per stare magri e in forma”.
(Fabrizio Caramagna)
Quando siamo a dieta mangiamo delle cose impresentabili di cui un giorno si scoprirà che erano effetto di tutto tranne che di dimagrire.
(Fabrizio Caramagna)
L’interessante commiserazione reciproca tra quella che si vanta di mangiare cibi salutari o vegani e quella che si vanta di mangiare qualunque cosa.
(Fabrizio Caramagna)
Eravamo più felici quando le case profumavano di maccheroni al forno con la crosta di formaggio, di parmigiana con le melanzane e di maialino arrosto con patate… ora… ora le case profumano di quinoa e di tofu.
Ma che diavolo di odori sono la quinoa e il tofu?
Come possiamo pensare di creare dei ricordi con questi odori?
(Fabrizio Caramagna)
E’ tutto un cercare cibi corroboranti, fortificanti, ricostituenti, stimolanti e salutari. Al cibo non è permesso essere fragile.
(Fabrizio Caramagna)
Il massimo dell’imbarazzo coi vegani non è nemmeno quando ti spiegano il piatto, è quando ti devono convincere che i vaccini non funzionano tirando fuori le solite teorie complottiste
(Fabrizio Caramagna)
Quel piacere di ritrovare in dispensa una prelibatezza che avevamo dimenticato e che indica meno di una settimana alla data di scadenza.
(Fabrizio Caramagna)
La maturità è anche subire il ricatto morale del prodotto messo in frigo che non ti va ma che devi mangiare perché scade domani.
(Fabrizio Caramagna)
Riguardo il mangiare, il nostro fegato e la nostra gola hanno esigenze generalmente contradditorie.
(Fabrizio Caramagna)
Quando mangio troppi dolci mi sembra di sentire i vestiti nell’armadio che dicono: “tanto, prima o poi, dovrai passare da noi”.
(Fabrizio Caramagna)
Quanti di noi sono davvero consapevoli che la nostra felicità dipende da un algoritmo? La scelta di un luogo dove andare in vacanza può essere decisa da un algoritmo. I tempi di attesa di un cibo ordinato online sono regolati da un algoritmo. Persino la richiesta di un mutuo può essere decisa da un algoritmo.
(Fabrizio Caramagna)
L’ego mangia per due e raramente va a letto sazio.
(Fabrizio Caramagna)
Abbuffati di libri e letture, non sarai mai sazio.
(Fabrizio Caramagna)
“Flan di grilli, zuppa di cavallette e arrosto di mosche, sono i piatti del giorno”.
No, non è il menù che viene letto dal cameriere a Gregor Samsa, trasformato in scarafaggio.
E’ il menù dei prossimi secoli, quando le risorse di cibo presenti sulla terra si saranno esaurite.
(Fabrizio Caramagna)