Frasi e aforismi sui licenziamenti e i licenziati, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul lavoro e i lavoratori, Frasi e aforismi sulla crisi, Frasi e aforismi sull’economia e Frasi e aforismi sulla povertà e i poveri.
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Frasi e aforismi sui licenziamenti
Le malvagità del capitalismo cominciano con un foglio di excel e una lista di licenziati.
(Fabrizio Caramagna)
Le aziende moderne si divertono a giocare con i propri dipendenti, come le orche con le foche.
(Fabrizio Caramagna)
Di questo passo nella mia azienda resteremo in 2. Io che firmo i moduli di licenziamento e il capo.
(Fabrizio Caramagna)
Per un’azienda non c’è nessun problema riguardante la forza lavoro che una divisione per due non possa risolvere.
(Fabrizio Caramagna)
Licenziare. E’ come avere in pugno il destino di centinaia di persone e farlo piangere.
C’è un potere sconfinato ma anche una suprema indelicatezza nel far piangere il destino.
(Fabrizio Caramagna)
Sul lavoro devi rendere più di quanto costi, e se ti guasti nessuno t’aggiusta: vieni subito sostituito.
(Fabrizio Caramagna)
“Verranno tagliati 10.000 posti di lavoro per rendere più profittevole la società informatica” ha dichiarato l’addetto stampa che subito dopo è stato licenziato e sostituito da un algoritmo.
(Fabrizio Caramagna)
Che brutta parola “licenziamento”.
Senti invece come suona bene “ricollocamento personale”: rassicurante, piena di possibilità.
(Fabrizio Caramagna)
Disse l’imprenditore: “Ora, se riesco a licenziare un programmatore della mia azienda, mi diranno che è un oltraggio alla libertà di programmazione”.
(Fabrizio Caramagna)
Mentre l’operaio stava uscendo dalla fabbrica dove era stato appena licenziato, un politico si avvicinò e disse: – Qui sono stati appena inaugurati cento posti di lavoro!
(Fabrizio Caramagna)
Beati quei lavoratori che lavorano come se dovessero ereditare l’azienda, perché saranno i primi ad essere licenziati.
(Fabrizio Caramagna)
In Italia un milione di disoccupati. E non si possono neppure licenziare.
(Fabrizio Caramagna)
Sul lavoro c’è sempre questo ricatto invisibile ma dominante: devi fare di più, altrimenti rischi il licenziamento.
(Fabrizio Caramagna)
Sul lavoro devi essere sempre esuberante e pieno di energie, altrimenti rischi di diventare un esubero.
(Fabrizio Caramagna)
Le cene aziendali sono come un casting davanti al tuo capo dove fai le prove per un giusto licenziamento.
(Fabrizio Caramagna)
Il mio capo è venuto nel mio ufficio per dirmi che sono licenziato. E mi sveglia per dirmi questa sciocchezza!
(Fabrizio Caramagna)
– Come ha perso il suo ultimo lavoro?
– Sono stato licenziata per aver scopato il mio capo.
– Assunta!
(Fabrizio Caramagna)
– Non la licenzierò per due motivi.
– Capo, mi sta guardando le tette?
– Esatto.
(Fabrizio Caramagna)
Il mio capo mi ha licenziato, ma almeno non mi ha dato unfollow.
(Fabrizio Caramagna)
Di fronte agli scarsi risultati, Dio prese misure drastiche. Licenziò alcuni angeli e assunse il capo del marketing del diavolo.
(Fabrizio Caramagna)
La crisi colpisce anche la mafia. Sta licenziando i giudici a libro paga.
(Fabrizio Caramagna)
Grazie ai licenziamenti e ai tagli, Sisifo spinge la pietra due volte più velocemente.
(Fabrizio Caramagna)
L’unico contratto a tempo indeterminato su cui sono tutti d’accordo nel mettere la clausola di licenziamento è il matrimonio.
(Fabrizio Caramagna)
I nostri dipendenti (i governanti) stanno distruggendo l’azienda (lo Stato). Dovremo licenziarli.
(Fabrizio Caramagna)
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Le mie 5 frasi preferite sul licenziamento, di autori celebri e famosi
Un impiegato va dal principale per chiedere un aumento di stipendio, dicendogli: “Io qui faccio il lavoro di tre persone”. E il capo replica: “Dammi il nome degli altri due che li licenzio”.
(Milton Berle)
La globalizzazione ha creato questo fragile incastro. In nessun altro momento della storia la cancellazione di un ordine di Natale a New York ha significato dei licenziamenti in Cina.
(Nassim Nicholas Taleb)
“Ora basta. Se il direttore non ritira quello che ha detto, me ne vado all’istante”. “Perché, che ti ha detto?”. “Sei licenziato”.
(Mauroemme)
L’ultima persona che se ne è andata o che è stata licenziata sarà ritenuta responsabile di ogni cosa che va male, fino a che un’altra persona non se ne andrà o sarà licenziata.
(Arthur Bloch, Corollario alle Leggi di Gore sulla progettazione, La legge di Murphy)
Esiste solo un capo supremo: il cliente. Il cliente può licenziare tutti nell’azienda, dal presidente in giù, semplicemente spendendo i suoi soldi da un’altra parte.
(Sam Walton)