Frasi e aforismi sul cittadino

Frasi e aforismi sul cittadino, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla politica, Frasi e aforismi sulla società e Frasi e aforismi sulle elezioni, gli elettori e il voto.

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Frasi e aforisi sul cittadino

In analisi logica alcuni cittadini sono soggetto, molti complementi di mezzo.
(Fabrizio Caramagna)

Perché educare dei cittadini, se si possono educare dei sudditi e degli schiavi?
(Fabrizio Caramagna)

L’unico modo che abbiamo concepito per fare sentire piú sicuri i nostri cittadini, è quello di far sentire insicuri i cittadini di altri paesi.
(Fabrizio Caramagna)

Quando siamo tutti i giorni per ore in coda nel traffico, per colpa di un cantiere dove non c’è mai nessuno a lavorare, e non osiamo protestare, perdiamo il diritto di essere cittadini e diventiamo dei sudditi.
(Fabrizio Caramagna)

Sono un uomo prima di essere un cittadino.
Ma un uomo non può essere felice se non è anche un cittadino felice.
(Fabrizio Caramagna)

I cittadini hanno stipulato un contratto con la crisi. Con la possibilità di rinnovarlo ogni anno
(Fabrizio Caramagna)

Alle elezioni i cittadini si sono pronunciati per il vuoto palese.
(Fabrizio Caramagna)

Ancora una volta: i politici sono nostri dipendenti. I cittadini sono il loro datore di lavoro. Se i politici rompono costantemente il contratto, devono essere licenziati.
(Fabrizio Caramagna)

La corruzione è qualcosa di più che che rubare. E’ privare il paese della salute, della scuola, del futuro. E’ fabbricare cittadini poveri, disperati, persino suicidi.
La corruzione è uno dei peggiori crimini contro l’umanità.
(Fabrizio Caramagna)

Nelle elezioni moderne nessun candidato offre niente di buono e l’unica opzione del cittadino è cercare di evitare il peggio…
(Fabrizio Caramagna)

Le crisi economiche finiscono quando finiscono per il cittadino, non per l’Istituto Nazionale di Statistica e o per il portavoce del governo.
(Fabrizio Caramagna)

“Indignazione” e “Senso civico”. Questi sono i due personaggi ormai del tutto assenti dalla scena. Potrebbero esserci per loro ancora superstiti attori e interpreti, ma non di certo una richiesta di biglietti al botteghino.
(Fabrizio Caramagna)

L’Italia è quel paese dove, se aggiungi dieci cittadini a dieci altri cittadini, non fai una addizione, ma venti divisioni.
(Fabrizio Caramagna)

C’è una cosa peggiore che togliere il diritto di voto al cittadino, e consiste nel togliergli la voglia di votare.
(Fabrizio Caramagna)

Alle prossime elezioni, invece che per un nuovo Parlamento, mi piacerebbe votare per dei nuovi cittadini. Si può fare?
(Fabrizio Caramagna)

Se non sai dialogare, ascoltare, sacrificarti, essere generoso, lucido, onesto, metterti nei panni del cittadino, avere cura del bene pubblico, allora puoi fare il politico.
(Fabrizio Caramagna)

La Religione mi garantisce che sono figlio di Dio, la Filosofia che sono un essere pensante, la Costituzione che sono un cittadino. L’Economia mi fa tuttavia sapere che sono un numero che non conta niente.
(Fabrizio Caramagna)

Togliere a un cittadino il diritto di lasciare il suo paese è altrettanto crudele che esiliarlo.
(Fabrizio Caramagna)

Il dittatore crede che la sua nazione sia tanto più grande quanto i suoi cittadini siano minuscoli.
(Fabrizio Caramagna)

Il pericolo di ogni potere è quello di mettere i cittadini nelle condizioni di non avere più nulla da perdere.
(Fabrizio Caramagna)

L’anarchia e la gerarchia si situano agli opposti come l’ateismo e la fede. In mezzo passa una linea mediana, dove il cittadino moderato rifiuta tanto la tirannia delle leggi che il loro annientamento.
(Fabrizio Caramagna)

Attraverso l’empatia, il rispetto e la conoscenza io mi sento Contemporaneo di tutti gli uomini e Cittadino in ogni luogo.
(Fabrizio Caramagna)

A causa dei social che ci fanno indossare sempre nuove maschere, siamo esiliati dalla nostra identità e cittadini stranieri nel nostro io.
(Fabrizio Caramagna)

Il senso civico degli Unni a volte ci è superiore.
(Fabrizio Caramagna)

Attraverso la lotteria lo Stato perde autorità e si mette sullo stesso piano di un ciarlatano: con l’illusione di una vincita, statisticamente quasi impossibile, spilla un sacco di soldi ai cittadini. Inoltre insinua in loro l’idea che si possano fare i soldi senza nessuna fatica.
(Fabrizio Caramagna)

A volte la scelta è tra essere cittadini del mondo e stranieri a se stessi o cittadini di se stessi e stranieri nel mondo.
(Fabrizio Caramagna)

È notevole il numero di concittadini in cui notiamo una sorta di sindrome di Stoccolma per certi leader politici.
(Fabrizio Caramagna)

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