Frasi e aforismi sull’alzare e l’alzarsi

Frasi e aforismi sull’alzare e l’alzarsi, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul rialzarsi, Frasi e aforismi sull’abbassare e l’abbassarsi, Frasi e aforismi sull’altezza e Frasi e aforismi sulla sveglia e il risveglio.

**

Frasi e aforismi sull’alzare e l’alzarsi

La prima volta dell’uccello che alzandosi in volo scoprì che non cadeva come la foglia.
(Fabrizio Caramagna)

C’è qualcosa di morbido in queste lenzuola piene di sogni ancora da fare. Ecco perché non riesco ad alzarmi.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi mi sono dovuto alzare alle prestissimo meno un quarto.
(Fabrizio Caramagna)

Se quella donna è così bella appena alzata dal letto, come sarà quando sta per andare a dormire?
(Fabrizio Caramagna)

Una madre è colei che si sveglia ogni mattina per sistemare il cielo e il mondo e la luce prima che il suo bambino si alzi.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio letto stanotte deve essere stato danneggiato da qualche corpo celeste e ha una gravità tre o quattro volte superiore a quella normale. Alzarsi è così difficile!
(Fabrizio Caramagna)

Giorni in cui pensi di poter fare tutto, a differenza di altri in cui alzarsi dal letto è un trionfo.
(Fabrizio Caramagna)

Quelle giornate storte in cui la sveglia urla per farti alzare, la caffettiera stride annunciando il caffè e il tostapane rutta un paio di fette di pane tostato. Il sole vomita un altro giorno.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi la mia produttività è al livello: alzati dal letto e vai sul divano a stenderti sotto la coperta perché fa troppo freddo per fare qualsiasi cosa.
(Fabrizio Caramagna)

Tutta l’energia che riservo per la giornata viene spesa alzandomi dal letto.
(Fabrizio Caramagna)

L’oscenità di alzarsi presto, abbandonare l’iniqua immobilità del materasso, ripetere miserie e fallimenti, ricominciare un altro giorno.
(Fabrizio Caramagna)

Che forza di volontà hanno quelle persone che si alzano al primo suono della sveglia. Io mi alzo alla sveglia della settimana successiva.
(Fabrizio Caramagna)

Ho bisogno di una di quelle settimane in cui “lavorare” significa “alzarsi dal lettino per fare il bagno al mare”.
(Fabrizio Caramagna)

Agli scienziati chiedo un tubo che vada dalla vescica alla toilette per non dovermi alzare dal letto di notte.
(Fabrizio Caramagna)

Quando si alza dal letto, il millepiedi non sa mai se scendere con il piede sinistro o il piede destro.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo così assuefatti alla sazietà che ci siamo dimenticati che fosse nei secoli scorsi alzarsi dalla tavola con quel senso doloroso di fame.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo tutti troppo attratti dall’Impossibile, per quanto siamo poco disposti ad alzarci dalla sedia per raggiungerlo.
(Fabrizio Caramagna)

Sei ufficialmente una persona di mezza età quando per alzarti dalla sedia dici: “Oplà”
(Fabrizio Caramagna)

L’uomo con il telecomando che non si alza dal divano neanche se suona l’allarme antincendio. E la donna che si chiede in che momento della relazione lui ha perso tutto lo spirito di iniziativa.
(Fabrizio Caramagna)

Stamattina i fiori hanno alzato il mento e si sono sporti dalla finestra di febbraio.
Sono andati a vedere quando arriva la primavera.
(Fabrizio Caramagna)

Stasera non sei qui.
Ma se faccio come i bambini
e mi alzo sulle punte e guardo oltre la finestra,
sei meno lontano da me.
(Fabrizio Caramagna)

Lassù c’è sua maestà NGC 1365.
Vaga solitaria a 60 milioni di anni luce da noi ed è immensa con i suoi 200000 anni luce di diametro.
E’ una delle galassie più belle dell’universo. E ha pure un buco nero.
E noi non alziamo mai la testa verso il cielo.
(Fabrizio Caramagna)

Anche se per pochi istanti al giorno, bisogna alzare il viso verso il cielo e sentirne la sua danza, impastare la terra di quaggiù con le sue alte sfere invisibili.
(Fabrizio Caramagna)

A volte lo senti che devi cambiare passo e lasciare una persona. E’ come quando a 10 anni ci si alzava sui pedali della bici per prendere velocità.
(Fabrizio Caramagna)

Il carattere di una persona si vede anche nel movimento.
Da come si muove nello spazio, da come si volta, da come si siede o si alza da una sedia si intuisce quello che è e se si piace o meno.
(Fabrizio Caramagna)

Quel modo di alzare il mento che hanno coloro che non hanno nessuna voglia di arrendersi.
(Fabrizio Caramagna)

Di quelle persone che anche se non alzano la voce le senti da lontano, con la loro presenza. Chissà come ci riescono, mi chiedo.
(Fabrizio Caramagna)

A scuola alzavo la mano e però la alzavo poco, non così in alto come le altre, lì ho capito che non ero fatto per i piedistalli.
(Fabrizio Caramagna)

Cimentarsi in alzate di spalle al destino fa bene anche alla cervicale.
(Fabrizio Caramagna)

Mi piace vedere la minestra fumare nel piatto, è come il fumo che si alza da un comignolo, sa di casa.
(Fabrizio Caramagna)

Se l’orologio segna le 10:10 quando non sono le 10:10, forse sta alzando le lancette in segno di aiuto.
(Fabrizio Caramagna)

La gonna di lei era così corta e così leggera a ogni suo passo,
e il vento era così saggio da non alzarla.
(Fabrizio Caramagna)

Anche quando il potere non alza la voce, parla a voce alta.
(Fabrizio Caramagna)

In assemblea si alza il tono della voce perché si ha difficoltà ad alzare il tono del pensiero.
(Fabrizio Caramagna)

Chi alza la voce non ha contenuti da esporre, solo vuoti da coprire.
(Fabrizio Caramagna)

Per ingannare il cliente ci sono modi più subdoli che alzare il prezzo e abbassare la qualità. Vendergli per esempio qualcosa di cui non ha nessun bisogno.
(Fabrizio Caramagna)

Il silenzio sanguinario del boia prima di alzare le spalle e dire: È il mio dovere.
(Fabrizio Caramagna)

Aveva l’aria di stonare con il suo sorriso, di perdere il suo ombrello nel bel mezzo di un acquazzone e, nonostante questo, di alzare le spalle e aspettare con calma.
(Fabrizio Caramagna)

Quella irritante sensazione di quando la vita dice No, con un sopracciglio alzato, quando tu invece stavi per dire un Sì pieno di speranza.
(Fabrizio Caramagna)

Negli uomini maturi e un po’ panciuti camicia e pantaloni presentano un andamento inverso: la prima si alza e i secondi si abbassano.
(Fabrizio Caramagna)

Quando la gallina fa l’uovo e si alza, lo fa con la soddisfazione di un mago.
(Fabrizio Caramagna)

L’invidia ti fa desiderare ciò che non è tuo: l’asino, vedendo che hanno messo un ferro di cavallo al cavallo, alza una zampa.
(Fabrizio Caramagna)

Un sopracciglio che si alza, l’angolo delle labbra che trema, un battito perso. A volte il dolore si esprime così.
(Fabrizio Caramagna)

Nel dare il via all’esecuzione del concerto, il direttore d’orchesta, alzando le spalle, sembra un gabbiano scuro.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio momento preferito durante le pulizie è quando devo alzare i piedi per lasciar passare l’aspirapolvere che tiene qualcun altro.
(Fabrizio Caramagna)

Cari misteri, non state in silenzio tutti assieme altrimenti non si capisce nulla, uno alla volta e per alzata di mano mi potete spiegare perché non parlate?
(Fabrizio Caramagna)

Si alza la mano per chiedere la parola, però a volte si alzano le parole per poi usare le mani.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi le aspettattive si sono alzate insieme a me e sono andate subito a chiudersi nello sgabuzzino.
(Fabrizio Caramagna)

Ho riascoltato quella canzone che mi ricorda che dovrei dimenticarti, ho alzato il volume e l’ho rimessa.
(Fabrizio Caramagna)

Mi sono alzato con la ferma intenzione di dimenticarti, come ogni giorno.
Mi sono arreso, per oggi.
(Fabrizio Caramagna)

La fede non è una sicurezza né un riposo. E’ fatta di movimenti e di momenti dove la fiamma si alza o si abbassa.
(Fabrizio Caramagna)

Delle notti d’estate amo l’ora in cui la brezza si alza leggera facendosi carico di ogni nostra aspettativa. Concedendo traiettorie, stelle e respiri.
(Fabrizio Caramagna)

Dall’inferno Belzebù ci chiede se il caldo torrido ci sta piacendo o se deve alzare di più la temperatura.
(Fabrizio Caramagna)

La felicità e la tristezza sono sempre su un’altalena, quando si alza una si abbassa l’altra. Ed oggi la prima sta puntando al cielo.
(Fabrizio Caramagna)

Gesù davanti a una tomba: – Lazzaro, alzati e cammina.
Vampiro: – Non sono Lazzaro, sono Dracula, inoltre, ora sono le cinque del pomeriggio ed esco solo di notte.
(Fabrizio Caramagna)

Abbassami i pantaloni e alzami la libidine.
(Fabrizio Caramagna)

Che cosa resta di un matrimonio di due vecchi? Una vagina scontenta, un fallo che si corica anziché alzarsi, un amore fatto di minestrina e pere cotte e l’albero della vita contro cui piscia il tempo.
(Fabrizio Caramagna)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *