Frasi e aforismi sul regno

Frasi e aforismi sul regno, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul re, Frasi e aforismi sulla regina e Frasi e aforismi sulla principessa.

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Frasi e aforismi sul regno

Oggi sul prato ho letto fiabe ai bambini del fiordaliso, sono entrato nei castelli del regno delle margherite e ho sognato di sposare la figlia del sultano delle iris. E il biancospino più bello rideva di tanta meraviglia.
(Fabrizio Caramagna)

Beate le fate perché di esse sarà il regno della meraviglia.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio regno è più semplice di quanto sembri: castelli di desideri, un ponte che poggia sulla meraviglia, la poesia a fare da scudo, e non ci sono mai battaglie se non d’amore.
(Fabrizio Caramagna)

Il regno delle fate è quello che ci accompagna da anni, da quando ti ho conosciuto,
ed è quello che ci aspetta davanti a noi, attraverso le porte del futuro.
Non vedo l’ora di entrarvi insieme a te.
(Fabrizio Caramagna)

Il suo regno era un campo di papaveri.
Il suoi scettro una chitarra.
Il suo tesoro il sorriso di lei.
La sua corona un sogno.
(Fabrizio Caramagna)

Beato te chi vive al mare
perché suo è il regno dei cieli,
e gli ampi respiri,
e le dolci sabbie,
e le voci delle onde.
(Fabrizio Caramagna)

È amore quando sei disposto a lasciare tutto.
Il regno, il castello, il potere e un futuro luminoso e già scritto.
Altrimenti stiamo parlando d’altro.
(Fabrizio Caramagna)

“Un cavallo, un cavallo, il mio regno per un cavallo”, disse il re che stava giocando a scacchi e stava perdendo la partita.
(Fabrizio Caramagna)

Un intero regno attende che io ti proclami regina, sotto le mie lenzuola.
(Fabrizio Caramagna)

Il letto era il nostro regno. Il materasso la nostra alleanza. Il cuscino la nostra corona. E le lenzuola, le lenzuola erano sempre umide.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio regno è nel tuo ombelico e il tuo ombelico è nel mio letto
(Fabrizio Caramagna)

Mi piace scrivere le parole e inviarle a esplorare questo mondo, al di là del regno del silenzio.
(Fabrizio Caramagna)

Beate queste mie labbra perché di loro sarà il regno della tua schiena.
(Fabrizio Caramagna)

Leggere è addentrarsi nell’oscuro regno dell’invisibile.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono luoghi dove non esisto e luoghi che sono il mio regno
(Fabrizio Caramagna)

Beati coloro che celebrano gli incontri, perché di loro sarà il regno delle coincidenze.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio regno per un regno di verità.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio regno per sapere se mi stai pensando in questo momento.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio regno per un te, qui e ora.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio regno per un abbraccio che guarisca tutto ciò che non so curare con le parole.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio regno per il calore della tua pelle.
(Fabrizio Caramagna)

Il sonno è il mio regno, i sogni i miei vassalli.
(Fabrizio Caramagna)

“La mia democrazia per un regno” disse il monarca nostalgico.
(Fabrizio Caramagna)

Il nostro paese è un regno e non una repubblica. E sai perché? Perché è pieno di buffoni e giullari.
(Fabrizio Caramagna)

Lei disse: “Beati gli uomini intelligenti, perché di essi sarà il regno dei miei seni”.
(Fabrizio Caramagna)

Beati coloro che vedono quello che vogliono vedere perché di essi è l’illusorio regno della convinzione.
(Fabrizio Caramagna)

Nessun regno uguaglia quello di Narciso per numero di sudditi.
(Fabrizio Caramagna)

Il regno di Dio non è di un mondo dove regna la realtà.
(Fabrizio Caramagna)

Nel regno dei folli, la regina misurava il tempo con girandole di danza, l’oca con il becco appuntito firmava i decreti e l’inverno chiedeva invano di essere ricevuto a palazzo.
(Fabrizio Caramagna)

Il re andava a trottare nel regno del Vorrei in compagnia del suo fido destriero, poi tornava in città e raccontava ai sudditi le meraviglie che aveva visto.
La regina invece andava a trottare nel regno del Senno di poi in compagnia del suo fido destriero, poi tornava in città con lo sguardo triste e raccontava ai sudditi i rimpianti che aveva incontrato.
(Fabrizio Caramagna)

Il re del regno di Ors recitava i suoi discorsi, scritti dal consigliere Sigrid, ex gnomo del bosco, ex pagliaccio del circo, ex commediante.
(Fabrizio Caramagna)

Nel suo regno i sudditi potevano andare solo all’indietro.
I cavalieri disputavano le gare di contro-trotto.
(Fabrizio Caramagna)

Giunto nel Regno delle Campanule, si registrò un rallentamento della velocità della tristezza di circa il settanta per cento.
(Fabrizio Caramagna)

Il selfie è il nuovo “specchio, specchio, dimmi chi è la più bella del reame”.
(Fabrizio Caramagna)

– Specchio, specchio, chi è la più bella del reame?
– Non so quale sia la più bella, ma posso dirti chi sta avendo cinque chili di troppo.
(Fabrizio Caramagna)

Chi è la più bella del reame spaziale? Chiedeva la luna ogni notte allo specchio del mare.
(Fabrizio Caramagna)

Lo strascico di cento metri dell’abito della principessa fu la scintilla che accese la ribellione dei nudi sudditi del regno.
(Fabrizio Caramagna)

Sventurati quelli che non leggono, perché di essi è il regno dei ciechi.
(Fabrizio Caramagna)

Sventurati quelli che dicono ciò che pensano tutti, perché di essi è il regno della mediocrità.
(Fabrizio Caramagna)

Sventurati i pentiti, perché loro sarà il regno delle persone che, dopo essersi battute il ​​petto in una chiesa, generalmente non mettono in pratica ciò che predicano.
(Fabrizio Caramagna)

Il pessimista è un realista radicale. Assume le limitazioni del suo tempo come leggi universali. È cieco di fronte all’infinito regno del possibile.
(Fabrizio Caramagna)

Nel regno dei ciechi, anche il più brutto fa l’amore.
(Fabrizio Caramagna)

Quel popolo lontano, di quel regno remoto, erano caduti nell’oblio di tutti, fuorché degli esattori delle imposte.
(Fabrizio Caramagna)

L’inettitudine è il regno dell’incompiuto.
(Fabrizio Caramagna)

Trapanando, ho fatto un buco nella parete così profondo che sono finito nel regno di Narnia.
(Fabrizio Caramagna)

I coleotteri sono l’ordine con il maggior numero di specie nell’intero regno animale, 375.000 specie.
La varietà ha tanti modi di esprimersi. Anche nelle forme più repellenti.
(Fabrizio Caramagna)

Se potessi entrare per qualche istante nel regno minerale. Mi vestirei con sobrietà al matrimonio delle pietre, scivolerei dentro la clessidra insieme ai granelli di sabbia, imparerei dalla roccia a stare imperturbabile sotto il sole e la pioggia, ammirerei la luce del diamante. Ma una cosa vorrei fare più di tutte: incontrare la grafite e chiederle quali sono le parole più belle che sono passate sotto la sua matita.
(Fabrizio Caramagna)

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