Frasi e aforismi sul regista, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul cinema e il film, Frasi e aforismi sul teatro, Frasi e aforismi sull’attore e Frasi e aforismi sulla recitazione e il recitare.
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Frasi e aforismi sul regista
Il regista della vita è il Caso, un regista pieno di crudeltà e di assurdità, ma, fortunatamente, la Speranza è il copione da cui ogni tanto trae spunto per il suo film.
(Fabrizio Caramagna)
Le persone che vogliono scrivere la sceneggiatura delle vite degli altri sono le stesse persone che non sanno essere registi del proprio film.
(Fabrizio Caramagna)
Non è che tu sia un cattivo regista, ma nel tuo film d’amore io sono sempre la comparsa e mai il protagonista.
(Fabrizio Caramagna)
Come regista della mia vita sono così sciocco e inesperto che lascio sempre vincere il bene, anche se è poco realistico.
(Fabrizio Caramagna)
Prima ne fanno un dramma, poi dicono che sei tu il regista.
(Fabrizio Caramagna)
Certe persone, obbligate dalla nascita a prendere posto nella società degli uomini e a piegarsi alle loro leggi, lo fanno senza crederci veramente, senza essere veramente convinte dell’opportunità di queste regole e disposizioni assurde, sorprese persino che tutto questo non risulti evidente agli altri, come se dovessero prendere parte a una recita messa in atto da un regista folle e sconosciuto e fossero sempre in bilico tra il disgusto e la voglia di ridere, in perenne attesa, da un momento all’altro, che si alzi il sipario e qualcuno dica che era tutto uno scherzo.
(Fabrizio Caramagna)
Il regista del mondo disse: “Silenzio, si gira”. E la ruota del destino, cominciò a girare.
(Fabrizio Caramagna)
Un regista mostra la sua grandezza quando riesce a fare in modo che si parli più di lui che dei suoi attori.
(Fabrizio Caramagna)
Un regista deve trovare per ogni inquadratura l’equilibrio giusto tra ciò che ci si aspetta, ciò che è necessario, e ciò che è magico.
(Fabrizio Caramagna)
Un regista è un interprete. Traduce le parole della sceneggiatura in immagini, movimento e emozione.
(Fabrizio Caramagna)
Nessun artista ha così tanta responsabilità e pressione come un regista, per via del denaro investito, dei tempi da rispettare e della troupe da guidare.
(Fabrizio Caramagna)
Un regista è un uomo d’affari, quindi ha un budget da gestire, ed è al contempo un artista, quindi ha una fantasia e una creatività.
(Fabrizio Caramagna)
“Se nella macchina da presa vedi la realtà lascia perdere. E’ il suo pensiero che devi raccontare”, disse un regista.
(Fabrizio Caramagna)
Un buon regista dice di più con un’inquadratura che con mille effetti speciali avanzati.
(Fabrizio Caramagna)
Lo staff di quella compagnia di arte drammatica si rinnovava costantemente, il regista pretendeva un realismo totale nelle scene di morte.
(Fabrizio Caramagna)
Quel momento in cui non sai se il regista del film ha usato troppa intensità nel prolungare un’inquadratura o se lo streaming è stato messo in pausa.
(Fabrizio Caramagna)
Sto guardando Superman contro Batman e io non so chi sia peggio, Batman o il regista del film.
(Fabrizio Caramagna)
Non sei un vero regista di Hollywood, se nella sceneggiatura del tuo film non hai inserito almeno 10 volte la parola “resisti!”
(Fabrizio Caramagna)
– Cosa ne pensi di quei film in cui il regista ha un ruolo preponderante sia nella sceneggiatura che nella scelta degli attori, esibendo tutta la sua creatività al di fuori delle pressioni dei grandi studi commerciali?
– E quali sono questi film?
– Beh, il cinema d’autore.
– Ahhhh sì, mi piacciono le scene in cui l’attore si lancia da un precipizio di 100 metri, atterra senza farsi niente, buttà giù tre persone con un calcio volante e dice alla protagonista: “Sto per venirti a salvare”.
– Quello non è cinema d’autore! Quello è cinema trash!
(Fabrizio Caramagna)
Avviso al regista. Il cinema non è una scienza. Quando credi di aver trovato una formula, abbandonala. O ne diventerai prigioniero.
(Fabrizio Caramagna)
I miei incubi stanno diventando sempre più elaborati. Devo dirlo a un regista di film dell’orrore perché qui ci sarebbe una miniera d’oro.
(Fabrizio Caramagna)
Era un regista atipico: di notte girava commedie nei cimiteri e di giorno film horror su spiagge paradisiache.
(Fabrizio Caramagna)
Quando il regista arrivò all’inferno, disse: “La cosa migliore di questo posto sono i suoi effetti speciali. Non ce ne sono così belli in paradiso”.
(Fabrizio Caramagna)
Mi piacerebbe vedere come viene girata una pubblicità, solo per capire quali siano le istruzioni che il regista dà agli attori. Già mi immagino una scena in cui dice: “Così non va bene. Hai lo sguardo troppo profondo e autentico. Devi avere una faccia tonta, di finta felicità, se vuoi convincere il consumatore”.
(Fabrizio Caramagna)
Giorni in cui il regista della mia vita è lo stesso di “Apocalypse Now”.
(Fabrizio Caramagna)
La mia fantasia sessuale è quella di essere un regista di film porno e chiamarmi Francis Ford Copula.
(Fabrizio Caramagna)
Un giorno un regista realizzerà un thriller che non sia “frenetico” e lascerà i giornalisti critici senza un titolo.
(Fabrizio Caramagna)
“L’intero film è impregnato di quel lirismo concettuale onirico così tipico del regista”.
“Non l’hai capito, vero?”
“Neanche un po”.
(Fabrizio Caramagna)
Non esiste un regista in grado di mostrarti qualcosa come farebbe la tua immaginazione quando legge un libro.
(Fabrizio Caramagna)
Nei libri noi siamo i registi della pellicola. Possiamo scegliere il volto degli attori, i suoni, i costumi, gli effetti speciali e la fotografia.
(Fabrizio Caramagna)
– Chi è il tuo regista preferito?
– Il mio inconscio.
(Fabrizio Caramagna)
Tu sei stata protagonista delle mie insonnie, regista della mia delusione e adesso spettatrice lontana della nostra storia.
(Fabrizio Caramagna)
Io e te possiamo anche rifarla l’ultima scena e rimetterci insieme, ma il destino ha il suo film da girare e il regista non ne vuole sapere di cambiare trama.
(Fabrizio Caramagna)
Nella crisi di mezza età, gli uomini non solo comprano auto sportive e si fanno trapianti di capelli: ma diventano registi e si fanno interi film in campo lungo mentre vanno a passeggio con una ventenne.
(Fabrizio Caramagna)
“Qui bisogna tagliare” disse il regista di quel film chiamato “La ghigliottina”.
(Fabrizio Caramagna)