Frasi e aforismi sulla discriminazione

Frasi e aforismi sulla discriminazione, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi contro il razzismo, Frasi e aforismi contro l’omofobia, Frasi e aforismi sull’emarginazione e l’esclusione e Frasi e aforsmi sui profughi e i migranti.

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Frasi e aforismi sulla discriminazione

Questa è la società della discriminazione. Ci sono persone discriminate per il colore della loro pelle, altre per l’orientamento sessuale, altre per le idee. Addirittura ci sono persone discriminate per un semplice selfie. Non esiste forma o azione, anche insignificante, che non sia suscettibile di discriminazione.
(Fabrizio Caramagna)

Sono un’attivista a favore delle minoranze discriminate che vogliono più colori negli arcobaleni.
(Fabrizio Caramagna)

Non esiste una discriminazione negativa e una positiva. La discriminazione positiva che si nasconde dietro la frase “nella natura muoiono i più deboli e non si può fare nulla, che siano anziani abbandonati negli ospizi o profughi migranti”, è profondamente egoistica. Ricorda che un giorno il debole potresti essere tu.
(Fabrizio Caramagna)

Razzismo: penso, dunque discrimino.
(Fabrizio Caramagna)

Finché i beni non basteranno per tutti, la società inventerà nuove forme di discriminazione.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni frontiera è una forma di discriminazione.
(Fabrizio Caramagna)

A parole sono tutti contro la discriminazione, il risentimento, il razzismo e l’elitarismo. Ma poi, nel chiuso della loro stanza, quando nessuno li vede…
(Fabrizio Caramagna)

Chi dice che gli omosessuali non subiscono discriminazioni è lo stesso che chiede che non si bacino per strada.
(Fabrizio Caramagna)

Qualsiasi norma che imponga requisiti diversi alle coppie omosessuali ha un nome molto semplice: discriminazione.
(Fabrizio Caramagna)

Non sarà bello dirlo, ma credo che lo scopo nascosto e perverso di ogni discriminazione sia quello di nascondere la propria fragilità e mettersi in una condizione di superiorità rispetto a chi è diverso da noi.
(Fabrizio Caramagna)

Che brutta parola. Pigmentocracia: separazione, segregazione e discriminazione per il colore della pelle.
(Fabrizio Caramagna)

Il discriminatore di solito fa il commediante e crede che facendo battute nasconda la sua condizione di violento e razzista.
(Fabrizio Caramagna)

La discriminazione inizia nella Bibbia: omofobia, razzismo, maschilismo… E non vedo i credenti indignati per questo.
(Fabrizio Caramagna)

Guerre sante, Inquisizione, persecuzioni, discriminazioni, e ancora alcuni pensano che la religione ci renda persone migliori.
(Fabrizio Caramagna)

Discriminazione odiosa e riprovevole (eppure accettata da tutti) è che ci sono carriere lavorative per i giovani degli strati alti (detti anche figli di papà) e carriere per quelli degli strati inferiori.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni forma di discriminazione è odiosa. Anche discriminare i competenti a favore dei raccomandati.
(Fabrizio Caramagna)

Nessuna legge potrà mai abolire la discriminazione basata sulla bellezza.
(Fabrizio Caramagna)

La verità è che nessuno potrà e vorrà mai fare nulla contro la discriminazione a favore delle donne più belle.
(Fabrizio Caramagna)

Da un certo punto di vista, la pubblicità è una forma occulta di sessismo, discriminazione e oggettivizzazione della figura femminile.
(Fabrizio Caramagna)

Il termine “ageismo” è stato coniato nel 1968 dal gerontologo Robert Butler per riferirsi alla discriminazione nei confronti degli anziani.
Ogni giorno migliaia di anziani vengono nascosti e abbandonati nelle case di riposo, nella nostra totale indifferenza.
(Fabrizio Caramagna)

Il paradosso di chi milita contro la discriminazione e il pregiudizio ma deve servirsi dei propri pregiudizi per squalificare il discriminatore.
(Fabrizio Caramagna)

Esercitiamo l’unica giusta e dignitosa discriminazione. Quello che rifiuta tutti gli stupidi.
(Fabrizio Caramagna)

– Stupido
– Non insultarmi
– Non ti sto insultando
– Mi hai chiamato stupido
– È una mia opinione, rispettala.
– Non posso. Tu mi stai discriminando. Mi stai escludendo dal mondo degli intelligenti!
(Fabrizio Caramagna)

Scrivi sui social: “Mi piacciono le ciliegie” e loro rispondono:
– Non dici niente delle carote?
– Discrimini le pere?
– Hai qualcosa contro i carciofi?
(Fabrizio Caramagna)

Sono contro ogni discriminazione, ma chi sceglie l’ignoranza avendo accesso alla conoscenza non dovrebbe essere trattato come un essere umano.
(Fabrizio Caramagna)

Va bene la tolleranza. Ma la tolleranza indiscriminata disorienta e appiattisce la nostra sensibilità.
(Fabrizio Caramagna)

“Chi non smette di mangiare è chiamato ghiottone, chi non smette di bere è chiamato ubriacone, alcolizzato e vizioso. Questa è una discriminazione” disse il bevitore biascicando le parole.
(Fabrizio Caramagna)

“Dovrebbero vietare i dipinti e le sculture di questo Fernando Botero per discriminazione contro i magri che fanno tanti sacrifici con la dieta” disse uno stupido.
(Fabrizio Caramagna)

La vera discriminazione sessuale è che le donne diventano sempre più belle e gli uomini sempre più brutti!
(Fabrizio Caramagna)

Ai matrimoni estivi e afosi c’è una enorme discriminazione di genere: donne in abiti leggeri e sandali e uomini in giacca e cravatta.
(Fabrizio Caramagna)

“Io sono contrario alla discriminazione. Odio tutti allo stesso modo” disse il misantropo.
(Fabrizio Caramagna)

Dovrebbero esserci semafori con luci di tutti i colori. Questa discriminazione a favore del rosso e del verde è odiosa.
(Fabrizio Caramagna)

La discriminazione è girarsi tutti verso l’uomo grasso quando l’odore di scoreggia è presente in un luogo chiuso.
(Fabrizio Caramagna)

Il mestiere del rovo è quello più difficile: viene emarginato da tutti, nonostante al suo interno ci siano i frutti più buoni.
(Fabrizio Caramagna)

Il vento colpisce qua e là senza fare discriminazioni.
(Fabrizio Caramagna)

Parlare di “terzo mondo” è discriminatorio. Nell’universo siamo tutti terzo mondo a partire dal sole.
(Fabrizio Caramagna)

In un mondo senza discriminazioni, solo ai criminali dovrebbe essere impedito di spostarsi da un paese all’altro.
(Fabrizio Caramagna)

Non è stato il male, ma la discriminazione tra il bene e il male a toglierci il paradiso.
(Fabrizio Caramagna)

Discriminare è una degenerazione, ma senza discriminazione non sarebbero nate le lingue.
(Fabrizio Caramagna)

Il fatto di sentirsi discriminati a causa di una certa inclinazione politica non è un’indicazione che tale inclinazione sia corretta.
(Fabrizio Caramagna)

Discriminare: dal latino discriminare, da dis- ‘separare’ e crimine- ‘delitto’, qualsiasi azione di separazione di alcuni elementi rispetto ad altri. E quindi l’esclusione e l’emarginazione di una persona o di un gruppo per motivi religiosi, sociali, etnici o economici. A questi soggetti oggi si può aggiungere la discriminazione di chi è troppo sensibile, colto e dotato di spirito critico.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo a un passo dal momento in cui essere intelligenti e saper usare le parole diventerà un fattore di discriminazione ed esclusione sociale.
(Fabrizio Caramagna)

Avere spirito critico, cultura, passione storica, sensibilità per le parole e la letteratura ti porterà oggi al fallimento e domani all’esclusione sociale.
(Fabrizio Caramagna)

Sembra incredibile ma la cultura e la sensibilità si stanno rivelando come due fattori di discriminazione sociale, dopo la povertà e la miseria.
(Fabrizio Caramagna)

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Le mie 4 frasi preferite sulla discriminazione, di autori celebri e famosi

Se una mattina ci svegliassimo e scoprissimo che siamo tutti della stessa razza, credo e colore, troveremmo altre cause di pregiudizio entro mezzogiorno.
(George Aiken)

Discriminare. Notare i particolari per cui una persona o una cosa è, se possibile, più riprovevole di un’altra.
(Ambrose Bierce)

Spesso è più facile indignarsi per un’ingiustizia commessa dall’altra parte del mondo che per un’oppressione e discriminazione a mezzo isolato da casa.
(Carl T. Rowan)

La discriminazione è una bestia infernale che tormenta i neri in ogni singolo momento della loro vita per ricordargli che la menzogna della loro inferiorità è accettata come verità nella società che li domina.
(Martin Luther King)

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