Frasi e aforismi su Cenerentola

La favola di Cenerentola è narrata in centinaia di versioni in gran parte del mondo. In Occidente la prima versione nota è quella di Giambattista Basile, “La gatta Cenerentola”, scritta in napoletano e ambientata nel Regno di Napoli. Le successive versioni di Charles Perrault e i fratelli Grimm contribuirono alla sua popolarità. Il cartone animato di Walt Disney la fece entrare nel mito.

Su Cenerentola sono state coniate frasi celebri e divertenti come queste due: “Mai voltarsi indietro. Se Cenerentola fosse tornata a prendere la sua scarpa, non sarebbe mai diventata una principessa” e “Cenerentola è la prova che un paio di scarpe può cambiarti la vita” (che troviamo anche nella serie tv Sex & the city).

Qui di seguito una raccolta di frasi e aforismi su Cenerentola, scritti da Fabrizio Caramagna, dove si provano a immaginare versioni alternative della fiaba di Cenerentola. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulle favole e le fiabe, Frasi e aforismi sul principe azzurro e Frasi e aforismi sulla principessa.

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Frasi e aforismi su Cenerentola

Nella versione political correct di Cenerentola, la fata madrina è di colore.
(Fabrizio Caramagna)

Quella Cenerentola era appena scappata perché aveva capito che non le piaceva il principe, le piacevano le principesse.
(Fabrizio Caramagna)

Le piaceva così poco quel principe che Cenerentola stette attenta tutta la serata a non lasciarsi dietro nessuna scarpa.
(Fabrizio Caramagna)

Davanti allo sbalordito principe, alla sua famiglia reale e all’intera corte, Cenerentola fracassò le sue scarpette di cristallo sul pavimento e se n’è andò sorridendo insieme al maniscalco dei cavalli.
(Fabrizio Caramagna)

Il principe azzurro mise il like alla foto profilo di un’altra donna e l’incantesimo si spezzò. La principessa aprì gli occhi, si allacciò le scarpette e corse via dal castello.
(Fabrizio Caramagna)

Cenerentola non ha mai perso nessuna scarpa. Se l’è tolta per continuare a ballare scalza.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo l’incidente della scarpetta di cristallo, Cenerentola preferì indossare dei lunghi stivali aderenti.
(Fabrizio Caramagna)

Quella notte Cenerentola decise che andare a una festa non avrebbe cambiato la sua miserabile vita. Prese un libro e studiò per il suo esame.
(Fabrizio Caramagna)

Fatti un pianto disperato come Cenerentola nella sua stanza ma non piagnucolare mai davanti agli altri.
(Fabrizio Caramagna)

Era un principe così narcisista, bugiardo, manipolatore e psicopatico che Cenerentola lasciò il ballo alle nove di sera.
(Fabrizio Caramagna)

In realtà il principe parlava di caccia al cervo e di tasse da imporre ai sudditi. Cenerentola, del modo migliore per pulire il marmo della sala da ballo.
Non trovarono nessun’affinità tra di loro.
(Fabrizio Caramagna)

Nella favola moderna Cenerentola perde la cover e il principe cerca il telefono che combaci.
(Fabrizio Caramagna)

Nella favola moderna, il principe toglie la mela avvelenata dalla bocca di Biancaneve, scaccia il lupo che voleva mangiare Cappuccetto Rosso e risveglia la Bella Addormentata. Poi torna a casa con la soddisfazione di aver compiuto il suo dovere, e – siccome è trasngender – indossa la scarpetta di Cenerentola davanti alla specchio, rimirandosi tutto.
(Fabrizio Caramagna)

Nella favola moderna il principe è un feticista e, con la scusa di Cenerentola, carezza i piedi di tutte le donne del regno.
(Fabrizio Caramagna)

Chi ha detto che Cenerentola e il principe vissero felici e contenti? Ogni volta che la principessa si toglieva le scarpette di vetro, uno strano sortilegio la trasformava nella Cenerentola di un tempo. Era davvero fastidioso per lei.
(Fabrizio Caramagna)

Era una strega confusa, pensava di essere Cenerentola, finché non smise di spazzare e pulire per terra e cominciò a volare.
(Fabrizio Caramagna)

Aveva quattro figlie e le chiamò Cenerentola, Biancaneve, Belle e Rapunzel. Quindi insegnò loro come fare a sposare un principe miliardario.
(Fabrizio Caramagna)

La Cenerentola moderna lascia le scarpine nelle ville di decine miliardari, riceve i suoi corteggiatori, si fa portare in giro per il mondo e poi li scarica.
(Fabrizio Caramagna)

Lei mi disse: “Sono stanca di essere Cenerentola in attesa della Fata Madrina e delle scarpette di cristallo, oggi voglio un paio di scarpe come piacciono a me e per questo vado a fare shopping”.
(Fabrizio Caramagna)

Prima che potesse completare la sua missione, l’orologio suonò le dodici, e Cenerentola si ritrovò improvvisamente in mezzo alla strada senza ciglia finte, sopracciglia tatuate, botox sugli zigomi e sulle labbra, unghie finte ed extension, e sembrò irriconoscibile.
(Fabrizio Caramagna)

La fata madrina consigliò Cenerentola:
“Se non lo vuoi azzurro, sceglilo del colore che preferisci, ma per favore, non con i risvoltini al ginocchio e le sopracciglia ad ali di gabbiano”.
(Fabrizio Caramagna)

Lei non mai voluto essere una principessa, o Cenerentola o Biancaneve, ha preferito essere una guerriera e non credere alle favole.
(Fabrizio Caramagna)

“Non raccontarmi favole, Perrault” gli disse sua moglie quando, tornato a casa alle tre del mattino, lui cominciò a raccontarle la storia di Cenerentola.
(Fabrizio Caramagna)

Il fatto che il principe di Cenerentola non ricordasse la sua faccia il giorno dopo mostra che i tempi non sono cambiati molto.
(Fabrizio Caramagna)

I maschilisti sono di quelli che pensano che il principe abbia preferito Cenerentola alle sorellastre perché faceva i lavori di casa senza lamentarsi.
(Fabrizio Caramagna)

Alcune persone pensano di essere Cenerentola e invece non sono che la matrigna della storia…
(Fabrizio Caramagna)

La batteria del telefono è come l’orologio di Cenerentola. Ci fa congedare dal ballo nel momento meno opportuno.
(Fabrizio Caramagna)

Lupo: – Cappuccetto Rosso, cosa hai nel cesto?
– La mela di Biancaneve, la zucca di Cenerentola e il pane di Pollicino.
(Fabrizio Caramagna)

In ogni famiglia c’è sempre un componente che viene sacrificato; una ragazza che interpreta Cenerentola, mentre le altre interpretano il ruolo di principesse.
(Fabrizio Caramagna)

– Dimmi figliolo, che cosa vuoi che ti racconti prima di andare a dormire? Biancaneve, Cappuccetto Rosso o Cenerentola?
– Un dramma esistenzialista di Anton Cechov.
(Fabrizio Caramagna)

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