Frasi e aforismi sulla farmacia

Frasi e aforismi sulla farmacia e i farmacisti, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sui medici e la medicina, Frasi e aforismi sulla malattia e i malati e Frasi e aforismi sulla cura e il prendersi cura.

**

Frasi e aforismi sulla farmacia e i farmacisti

Gli anziani dormono poco per avere più tempo per andare in farmacia.
(Fabrizio Caramagna)

Il mondo è dei pessimisti, per questo di notte le farmacie sono di turno e le pasticcerie e le gelaterie chiudono.
(Fabrizio Caramagna)

In camice bianco come i sacerdoti,
i farmacisti officiano il rito della guarigione.
Passano sopra il banco l’eucarestia della medicina,
l’ostia dell’aspirina, il vino dell’antibiotico.
(Fabrizio Caramagna)

L’unico beneficio provato dell’omeopatia è quello del farmacista
(Fabrizio Caramagna)

Se la felicità si vende più in farmacia che in negozio di caramelle, non puoi aspettarti molto dal mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno sei giovane e il giorno dopo hai un portafoglio la prenotazione con il numero del farmaco da ritirare in farmacia.
(Fabrizio Caramagna)

Le luci psichedeliche dei sessantenni sono le insegne luminose della farmacia.
(Fabrizio Caramagna)

Tutto ciò che non ti uccide ti assegna una pillola da ritirare in farmacia
(Fabrizio Caramagna)

Il mio sogno è avere una farmacia e dipingere ricette e effetti collaterali sul soffitto.
(Fabrizio Caramagna)

Disse l’ipocondriaco: “Un pomeriggio con te vale più di tutte le medicine antinfluenzali in tutte le farmacie”.
(Fabrizio Caramagna)

Non so come spiegarti che sono farmaco dipendente da te.
(Fabrizio Caramagna)

Capisci che la fine della malattia è vicina quando in farmacia ti soffermi sui nuovi balsami con effetto rinforzante.
(Fabrizio Caramagna)

Tutti quanti abbiamo in casa un cassetto talmente pieno di medicine che sembra una farmacia, ma quando ti ammali trovi solo cose scadute o inutili.
(Fabrizio Caramagna)

In farmacia si scrive “attendere dietro la linea gialla”
e si legge “fatti gli affari tuoi se sto comprando un scatola di viagra”.
(Fabrizio Caramagna)

Da quando sono diventato ipocondriaco scrivo molto di più, disse quel romanziere, mi sono specializzato in bugiardini farmaceutici e nei colpi di scena degli effetti collaterali.
(Fabrizio Caramagna)

Dovrebbero istituire il numero verde per domande esistenziali in piena notte o autorizzare le farmacie a vendere senza ricetta.
(Fabrizio Caramagna)

In amore la mescolanza di nostalgia, mancanza e malinconia ha effetti indesiderati per la ragione. Consulta il tuo farmacista
(Fabrizio Caramagna)

Come farò a superare il mio raffreddore con l’imperturbabilità con cui il farmacista mi assiste ogni volta?
(Fabrizio Caramagna)

– Perché hai chiuso la farmacia?
– Non c’era più rimedio.
(Fabrizio Caramagna)

Il ferramenta è la farmacia delle cose.
(Fabrizio Caramagna)

Scendo per la strada della nostalgia,
cercando una farmacia per questo dolore ai ricordi.
(Fabrizio Caramagna)

Non c’è rimedio, scopro che nessuna farmacia mi vende dosi di te.
(Fabrizio Caramagna)

Dovrebbero vendere libri in farmacia, per una mera questione di salute pubblica.
(Fabrizio Caramagna)

– Ti amo… (lei non mi ha sentito)
– Vai in farmacia e cerca ibuprofene generico.
(Fabrizio Caramagna)

Per me, nei vecchi mobili, i farmacisti hanno Paracetamolo 500 e accanto peli di drago e unicorno, tutti nei rispettivi cassetti.
(Fabrizio Caramagna)

La dipendenza è il segno di questi anni: dipendenza dal cibo, dall’alcool, dalle droghe, dal gioco, dai farmaci, dalla bellezza, dalle abitudini, dagli oggetti, dai soldi, persino dall’amore. E’ difficile trovare qualcosa da cui non siamo dipendenti.
(Fabrizio Caramagna)

Viaggiare, essere innamorati, avere un aumento di stipendio è bello, ma pure il primo minuto del farmaco che inizia a fare effetto non ce lo scordiamo.
(Fabrizio Caramagna)

La veemenza del farmaco, la certezza della malattia, il mezzo sorriso di chi spera di guarire. E il dolore, che è metallico. Come veleno. Come un martello che batte.
(Fabrizio Caramagna)

Vivendo delle malattie, non è affatto sorprendente che le industrie farmaceutiche non cerchino di guarire i malati. Il loro scopo è cronicizzarli.
(Fabrizio Caramagna)

I figli dei medici, dei notai e dei farmacisti, che spesso ereditano le attività di famiglia. Saranno tutti dotati? Passano geni, talenti e ambizioni? Possibile che nessuno voglia fare il marinaio o il cuoco?
(Fabrizio Caramagna)

Cari farmacisti, mi consigliate un buon placebo?
(Fabrizio Caramagna)

“Dottore, ho sempre l’impulso di prendere medicine. Non avrebbe qualche farmaco per contrastarlo?” disse l’ipocondriaco.
(Fabrizio Caramagna)

Il lunedì è una invenzione dell’industria dei farmaci antidepressivi.
(Fabrizio Caramagna)

La coda della farmacia di turno è frequentata dallo stesso vecchietto che sta delle ore davanti al bancomat per prelevare i soldi.
(Fabrizio Caramagna)

Pochi valutano quanta violenza omicida c’è nel progresso: enormi energie, attenzioni, denari che vanno in una direzione che non è salvare esseri umani che stanno morendo, ma fare soldi. Persino per le società farmaceutiche quotate in borsa conta solo fare profitti e distribuire dividendi.
(Fabrizio Caramagna)

Quando ho mal di testa non vado in farmacia, ma in libreria.
(Fabrizio Caramagna)

L’amore dovrebbe venire con un foglietto come il bugiardino: modalità di somministrazione, precauzioni, controindicazioni, avvertenze, effetti collaterali e tutto il resto.
(Fabrizio Caramagna)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *