Frasi e aforismi sui commenti e il commentare

Frasi e aforismi sui commenti e il commentare, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi, aforismi e pensieri sui social, Frasi e aforismi sui like e Frasi e aforismi sulla chat e il chattare.

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Frasi e aforismi sui commenti e il commentare

Il gioco dei social era semplice. Commentare con lucidità, sfogarsi ogni tanto, esibirsi con moderazione. Quando è che ci è scappato tutto di mano?
(Fabrizio Caramagna)

Commentare senza informarsi, scrivere senza leggere, lamentarsi senza provarci, etichettare senza conoscere. Benvenuti nella modernità.
(Fabrizio Caramagna)

Soffriamo di mania di commento compulsivo e di estrapolazione delle parole dal loro contesto.
(Fabrizio Caramagna)

Sui social ci vorrebbe una risposta automatica che dica: “Grazie per il tuo commento. L’unico problema è che stiamo parlando di qualcos’altro”.
(Fabrizio Caramagna)

A leggere i commenti della gente sui social mi illumino di nonsenso.
(Fabrizio Caramagna)

Citare, idolatrare, deridere, stigmatizzare, insultare o calpestare un autore. In tutti questi verbi manca sempre quello fondamentale: “leggere”.
Tutti commentano senza aver mai letto i suoi libri.
(Fabrizio Caramagna)

20 anni fa l’amica ti chiamava disperata e ti chiedeva: “dai, suggeriscimi un vestito da mettermi per quando lo vedo”. Adesso ti chiama e ti chiede: “dai, suggeriscimi un commento da mettere sotto il suo post”.
(Fabrizio Caramagna)

Libertà di parola: permesso dato agli stupidi di commentare il mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Sono tutti saccenti, arroganti, presuntuosi nei commenti in rete, pensano di sapere tutto loro, ma ci sarà qualcuno che sa cos’è un sillogismo aristotelico o un paradosso di Zenone, queste categorie della logica che ogni persona razionale e sensata dovrebbe conoscere?
(Fabrizio Caramagna)

Ogni giorno sui social devi ingoiare la tentazione di dare risposte aggressive a commenti aggressivi, ripetendoti cento volte: meglio tacere, meglio tacere…
Per stare sui social devi avere la disciplina di un santo.
(Fabrizio Caramagna)

Tipico commento dei social sulla corruzione:
“X ha rubato questi fondi pubblici.”
Risposta automatica di mille sciocchi che si credono tutti molto originali:
“E perché non parliamo allora di quello che ha rubato Y??”
(Fabrizio Caramagna)

– Fammi un riassunto della tua giornata
– 3000 visualizzazioni, 500 like, 60 commenti, 150 follower, 4 persone bloccate, 200 notifiche su whatsapp e un nuovo livello di Fortnite.
(Fabrizio Caramagna)

Gli amici adesso li riconosci nel momento del “ora metto una foto, commentala, che devo far salire l’algoritmo”.
(Fabrizio Caramagna)

Niente di più pericoloso che rispondere a un commento su Facebook. Diventa come una partita di ping pong infinita.
(Fabrizio Caramagna)

O vivi o rispondi ai commenti. Non c’è tempo per tutte e due.
(Fabrizio Caramagna)

Se lei risponde prima a un tuo commento sotto una sua foto che a un tuo messaggio privato, non gli piaci abbastanza.
(Fabrizio Caramagna)

L’invadenza, la maleducazione e la curiosità che ci porta a scrivere e commentare i fatti intimi degli altri. Il timore di essere inopportuni non coglie più nessuno. E’ un sentimento in via di sparizione.
(Fabrizio Caramagna)

Di tutto questo postare, followare, defolloware, commentare, andare dietro questo o quello, non ci resterà che la netta sensazione di aver perso tempo.
(Fabrizio Caramagna)

Leggi notizie, commenti, insulti, urla, minacce.
Leggi e rileggi senza capire quasi nulla tranne la tristezza che rimane dentro, che fa male.
(Fabrizio Caramagna)

Stammi vicino, sto passando un brutto commento.
(Fabrizio Caramagna)

Lusingare l’amor proprio dell’altro pur di asservirlo alla propria ammirazione.
E’ quello che si fa ogni giorno sui social, tramite i like, le condivisioni, i commenti, etc.
(Fabrizio Caramagna)

Il servilismo è un virus molto diffuso sui social ed appartiene a chi plaude acriticamente qualsiasi post delle star con like e commenti adulatori.
(Fabrizio Caramagna)

Pubblicare un libro ai margini della pagina in modo che il lettore scriva i propri commenti al centro della pagina e così scriva inconsapevolmente il vero libro.
(Fabrizio Caramagna)

Non importa quale squadra abbia avuto la fortuna di vincere la finale ai rigori, i commentatori diranno subito che è stata la squadra migliore dell’intera coppa.
(Fabrizio Caramagna)

Quando i commentatori sportivi dicono che “l’intenzione era buona” è perché “l’esecuzione è stata pessima”.
(Fabrizio Caramagna)

I commentatori sportivi non impareranno mai a giocare a calcio, mentre i calciatori stanno imparano a dire le stupidaggini dei commentatori sportivi.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo un popolo di poeti, santi, navigatori e commentatori di Sanremo.
(Fabrizio Caramagna)

I maschi commentatori di vestiti (una minoranza), e i maschi che pensano ad altro e neanche hanno capito precisamente cosa indossa una donna.
(Fabrizio Caramagna)

Il maschio in palestra che, per mostrarsi un femminista rispettoso, dice cose tipo “è bellissimo questo tuo tatuaggio sul polso” quando invece vorrebbe commentare il tatuaggio sul fondoschiena.
(Fabrizio Caramagna)

Inquinamento da museo. La guida logorroica inquina con i suoi commenti un pregevole quadro dell’impressionismo francese.
(Fabrizio Caramagna)

Mi immagino un topolino che la sera, usciti tutti dal museo, vada a guardarsi un po’ in pace la Nike di Samotracia senza sentire i commenti di nessuno.
(Fabrizio Caramagna)

Le sedie del cinema, quando non c’è più nessuno in sala, commentano i film che hanno visto.
(Fabrizio Caramagna)

I lampadari della nobiltà commentano con sdegno l’arrivo in casa di una lampada moderna.
(Fabrizio Caramagna)

Il lunedi che sopravvive ai commenti assonnati
e la sua forza nel rimanere pesante fino a sera.
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno raccoglierò tutti i commenti senza senso dei social. E il mondo si dimenticherà di Jonesco e il teatro dell’assurdo.
(Fabrizio Caramagna)

Il bambino pensava spesso a quel commento bullista, tutte le mattine durante il tragitto a piedi per andare a scuola. E non aveva un piano per reagire.
(Fabrizio Caramagna)

Un libro di poesia pubblicato negli anni sessanta era conosciuto e commentato da tutti. Oggi i libri di giovani poeti interessanti scompaiono prima di apparire. Non circolano. Nessuno ne parla. A nessuno interessa leggerli, a meno che non facciano parte di un circuito prestabilito.
(Fabrizio Caramagna)

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