Frasi e aforismi sul padrone, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla schiavitù e gli schiavi, Frasi e aforismi sul potere, Frasi e aforismi sul comando e il comandare e Frasi e aforismi sul cane.
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Frasi e aforismi sul padrone
Le peggiori atrocità, di nascosto da tutti, le commettono i deboli che si inginocchiano davanti ai padroni e ne eseguono gli ordini.
(Fabrizio Caramagna)
Molti non sanno di essere gli schiavi di cui si servono i padroni per sottomettere altri schiavi.
(Fabrizio Caramagna)
E’ meglio essere schiavi di un padrone che di un servo, non perché il primo sia più in alto, ma perché il padrone ha meno rivincite da prendersi.
(Fabrizio Caramagna)
Ognuno marcia con il padrone alle spalle, e lo schiavo dinanzi, e l’alleato a fianco, e i simili intorno e gli dei sopra la testa.
(Fabrizio Caramagna)
Il desiderio inconscio di tutti i padroni è avere un esercito di schiavi. Il desiderio di quasi tutti gli schiavi è di acquistare la libertà, anche se qualcuno di loro sogna nel suo piccolo di diventare padrone di altri schiavi…
(Fabrizio Caramagna)
La società contemporanea è composta di schiavi. Alcuni sono chiamati padroni.
(Fabrizio Caramagna)
Il padrone è diventato flessibile. Come il frustino di un domatore.
(Fabrizio Caramagna)
Quando il tuo account social diventa padrone di te e tu sei il suo burattino.
(Fabrizio Caramagna)
Il nostro io è formato da uno schiavo e un padrone che a volte si scambiano i ruoli.
(Fabrizio Caramagna)
Lei è una di quelle donne elettriche. Se l’avvicini e la tocchi con un dito, uno scintilla illumina la stanza, e tu resti folgorato e sai che una strana sensazione di stupore e dipendenza si impadronirà di te per tutta la vita.
(Fabrizio Caramagna)
Un telefono che squilla, una email da leggere.
Nessuno è padrone del proprio tempo.
Chissà se anche Dio si deve sottomettere
a una preghiera da esaudire,
un dolore da curare,
una messa da ascoltare.
(Fabrizio Caramagna)
Il padrone e il cane a passeggio. Uno guida, l’altro si affida. Uno forte, l’altro di più.
(Fabrizio Caramagna)
Certi cani al guinzaglio sono diversi dagli altri. Impettiti e solenni e con passo leggero non tirano, non strattonano ma aprono la strada col muso fiero. Sembrano quasi che stiano scortando il padrone.
(Fabrizio Caramagna)
Si dice che i cani somiglino ai loro padroni. Chi ha un gatto, invece vuole somigliare al suo felino.
(Fabrizio Caramagna)
Il cane corse al padronile a scegliere un padrone malinconico, goffo e poeta che non parlava con nessuno. Tra loro ci fu subito intesa.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono cani che portano i loro padroni a fare una passeggiata, così possono incontrare altri cani.
E ci sono cani che portano i loro padroni a fare una passeggiata, così possono incontrare altri padroni.
(Fabrizio Caramagna)
L’italiano riesce a servire due padroni, e riesce a farsi pagare da entrambi (meglio se in nero).
(Fabrizio Caramagna)
Le sedie non si siedono mai. Sono sempre in piedi. Aspettandoci. Come un cane che aspetta il suo padrone.
(Fabrizio Caramagna)
La tavola è una estensione della personalità, un prolungamento dei sensi. Racconta molto del padrone di casa.
(Fabrizio Caramagna)
Amo i cuscini.
Non sono mai padroni della propria forma.
Sono quel che sono. Sono quel che siamo.
(Fabrizio Caramagna)
La gelosia martella senza tregua ed è giusto che la subisca e la soffra chi, nella sua possessività, si è autoeletto padrone di un’altra persona.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono persone che non sanno ammirare senza cominciare a sentirsi padroni della persona ammirata, e se la persona ammirata non risponde alle loro richieste, diventa immediatamente un nemico.
(Fabrizio Caramagna)
Il panico ha la curiosità del topo, cerca in ogni anfratto coi suoi occhi rossi, vuole impadronirsi della mente degli uomini.
(Fabrizio Caramagna)
Il consumatore nega di essere persuaso a desiderare gli oggetti che consuma. Si sente padrone della sua volontà. Ma è proprio di questo che lo hanno persuaso.
(Fabrizio Caramagna)
Non ci sono solo semplici porte. Ma campanelli d’allarme e zerbini che mostrano la volgarità del padrone di casa.
(Fabrizio Caramagna)
L’erba è alta nell’orto, il susino s’è inselvatichito, l’ombra del faggio ha perso la memoria delle cene spensierate consumate dai padroni di casa con gli amici
(Fabrizio Caramagna)
La critica ha la licenza di benedire o maledire, a torto o ha ragione. Padrone delle sue adulazioni e dei suoi disprezzi, mette l’autore su un trono o lo butta giù. E’ la rivincita dell’impotente.
(Fabrizio Caramagna)
Ci si basta soprattutto quando è la monotonia a farla da padrona.
(Fabrizio Caramagna)
Crediamo di essere i padroni del mondo quando è ovvio che Dio ha creato la terra perché tutto fosse finalizzato alla riproduzione e al benessere del maggior numero di zanzare.
(Fabrizio Caramagna)
Nel sesso e nel feticismo, la completa sottomissione è una strana forma di potere, dove lo schiavo diventa padrone del suo padrone.
(Fabrizio Caramagna)