Frasi per dire Vieni con me

Frasi d’amore per dire Vieni con me e Vieni qui, scritte da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi per dire Ti amo, Frasi per dire Ti penso e Frasi per dire Io ci sono.

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Frasi per dire Vieni con me

Vieni,
Andiamo a fare il rumore di un bacio, mentre la sera sfiora il mondo?
(Fabrizio Caramagna)

Vieni a veder l’anima con me stasera? Portati un vestito semplice, parole chiare, un po’ di sogni e una carezza leggera.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me? Ti porto dove tutto si confonde e la notte è il riflesso della luna sull’acqua, andiamo dove le ombre inventano disegni mai visti.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me?
Ci inventeremo un binario, una valigia, uno sguardo complice, una vista sul mare.
(Fabrizio Caramagna)

Potremmo sempre incontrarci in un bosco pieno di fate, unicorni e cascate colorate: cosa importa se sarà solo un’illusione. Non lo vedi come è distratta la vita? Dai, vieni, prendiamoci per un attimo gioco di lei.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me?
Andiamo a dondolarci tra un “ti amo” e un tramonto fino a perdere tutti i nostri punti di vista?
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me, andiamo a impigliarci nel vento, in un cespuglio di more e nei desideri giusti.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni, ti porto a vagabondare tra un brivido e un tulipano.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni, ti ho fatto spazio tra i sogni della notte e i bagliori del mattino,
tra le malinconie del passato e un sorriso che ha voglia di esplodere.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni, andiamo a ridere insieme, a sfogliare le pagine del cielo e a regalarci qualcosa di molto privato come un “mi sei mancato”.
(Fabrizio Caramagna)

Ho la casa piena di “vieni a trovarmi e scoprire quante volte penso a te?”
(Fabrizio Caramagna)

Vieni qui. Ho un bacio che ti starebbe d’incanto.
Stessa taglia del tuo sorriso.
(Fabrizio Caramagna)

Vuoi uscire con me?
Ho una mappa che porta fuori dal mondo, una bussola che indica tutte le meraviglie e un timone bloccato in direzione dell’incanto.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni qui stasera. Due birre, le gambe accavallate sulla luna, i capelli spettinati dal vento. Avevo domande urgenti, ma adesso giochiamo.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me. Indossa un vestito corto, un po’ di imbarazzo, il tuo cuore un po’ matto e quella timidezza che non durerà.
(Fabrizio Caramagna)

Alziamo il volume alla luna e andiamo a danzare su uno degli anelli di Saturno. Vieni con me?
(Fabrizio Caramagna

C’è una stazione non segnata sulle mappe astrali dove passano i treni per l’Altrove.
Vieni con me, prendiamone uno, ti porto a vedere Alpha Centauri.
(Fabrizio Caramagna)

Dai vieni, usciamo dai margini, della pagina, del taccuino, della scrivania, della stanza, della casa, della città, del paese, del pianeta.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me, ho trovato un pianeta che fa al caso nostro, con vista imperdibile su una galassia.
Tu prendimi per mano, al resto penserò io.
(Fabrizio Caramagna)

Vestiti di cielo e stupore.
Ti porto al mare.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni. Ho un’anima per aspettarti e tanto sole per quando piove.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me. Ti porto nel bosco ad ammansire i lupi, a coltivare le fragole, ad ascoltare le confidenze delle radici, a sentire il profumo del muschio innamorato.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me.
Scegliamo la strada meno battuta.
E’ fatta di domande strane e piccoli pezzetti di conchiglie e fate che ti guardano dai cespugli e ogni passo brilla alla luna.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni qui, ti dico tutte le cose che non so e tu mi dici quelle che non sai.
Poi gridiamole nell’aria e lasciamo che il vento se le porti via per sempre.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me. Ti invito a una sfida a braccio di ferro tra le mie labbra e le tue.
(Fabrizio Caramagna)

Spogliati le labbra e vieni qui a darmi un bacio.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni qui e baciami. Ti insegnerò ad avere vizi di cui non ti pentirai mai.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni qui. Ho una collezione di voglie da sussurrarti.
(Fabrizio Caramagna)

Vestiti di cuore e vieni a dirmi che mi manchi, adesso da me.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me, ti porto a cogliere asfodeli blu, tra un tentativo di ignorarsi e l’altro.
(Fabrizio Caramagna)

Fin dove c’è il sole. Fin dove arrive l’inimmaginabile.
Fino dove i gradini lo permettono.
Qui o laggiù.
Voglio portarti con me.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni qui. Ti regalo un silenzio e la furia delle mie tempeste.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni, ho una virata spregiudicata da fare con te, in un campo di girasoli
(Fabrizio Caramagna)

Vieni e guarda la luna e non dirmi di averla già veduta, perché stasera è immensa e nuova, disarmante e sorprendente, per chi ha gli occhi stanchi di capire.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me. Andiamo a inseguire l’autunno. Dentro sfumature sottili e colori dorati. Andiamo a sfiorare tutte le cose belle prima che cadano per sempre.
(Fabrizio Caramagna)

Io ti porto carezze e nuovi sogni da guardare.
Tu vieni qui vestita di felicità.
(Fabrizio Caramagna)

Certe sere ci sono dei “Vieni, ho cucinato per te”
che valgono tutti i quadri del Louvre.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni da me? Potremmo cucinare un piatto di rigatoni al dente e ridere sul tempo di cottura, bevendoci tutta la sera in un sorso.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni che ti preparo una torta di mele avvolta nello zucchero, e dopo giochiamo ad essere felici insieme, per tutta la vita.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni qui. Tra le mie braccia c’è un rifugio. Tra il collo e le spalle due possibili stanze. Sul petto un cuscino. Sulle labbra uno scrigno per il tuo respiro.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni qui stasera. Due birre, le gambe accavallate sulla luna, i capelli spettinati dal vento. Avevo domande urgenti, ma adesso giochiamo.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni. Andiamo ad allunare su uno stupore?
(Fabrizio Caramagna)

Vieni qui.
Voglio sentirmi battere
l’ora
ai cento all’ora.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni a mischiarmi le aspettative sul tavolo come fossero carte da gioco, ne peschiamo una e proviamo a realizzarla.
(Fabrizio Caramagna)

Mi sono vestito da occasione perduta.
Vieni a trovarmi con un tuo bacio?
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me. Ti porto a cadere in tentazione in un campo di lavanda.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me a farti un giro a vuoto sotto un mulino a vento? Da lì la vista della leggerezza è impagabile.
(Fabrizio Caramagna)

Ciao, ti va di venire a fare un giro nel parco della città. A immaginare boschi e sentieri inesplorati al posto del cemento?
(Fabrizio Caramagna)

Vieni a trovarmi? Oggi è la giornata ideale per un esperimento chimico con qualche parte del tuo corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Ti tengo un Andrà tutto bene per ogni volta che vieni da me.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni qui. Ti mostrerò io la galassia da cui sei venuta.
Smettila di guardare dalla parte sbagliata del cielo.
Smettila di chiederlo agli altri.
Loro non sanno chi sei.
(Fabrizio Caramagna)

Parole, accuse, bugie.
Non spiegarmi nulla. Non serve. Piuttosto, vieni con me a guardare fuori dalla finestra e stiamo così, ad ascoltare il silenzio della notte, a trovare di nuovo il ritmo del nostro stare insieme.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me, andiamo a contare quante tonalità di grigio può avere il cielo quando è uggioso e triste.
(Fabrizio Caramagna)

“Vieni, ti aspetto nella gola del lupo” disse lei.
(Fabrizio Caramagna)

Se vieni qui, potrei raccontarti tutte quelle volte che non siamo accaduti. Quanti baci avremmo potuto darci.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni, ignoriamoci da vicino.
Così vicino da sentire l’odore del nostro orgoglio e delle piccole incomprensioni e del “se vuole mi cerca lui, io non lo cerco più”.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni a limarmi gli spigoli, a smussarmi gli angoli e visto che ci sei apri una finestra in questa mia stanza cieca.
Dicono che dall’altra parte ci sia un cielo mai visto.
(Fabrizio Caramagna)

Troppe cose già dette, troppe cose già respirate.
Vieni con me. Ti porto dove i pianeti si riallineano al nostro passaggio e ogni cosa ha la freschezza di ciò che non è ancora successo.
Baciamoci e inventiamo l’universo.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni qui.
Spezzami il cuore, ma fallo nel modo giusto.
Fai che escano aquiloni e nuvole mai viste.
Sono stufo di vedere uscire solo sangue.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni, insegnami a toccare il fondo tra le nuvole.
(Fabrizio Caramagna)

Esci con me? Ti porto a riformulare tutte le teorie sull’attaccamento (da Buddha a oggi), e poi ci guarderemo negli occhi e sorrideremo e ci baceremo, felici di intrecciare le nostre dita l’una nell’altra e di incatenarci nei brividi.
(Fabrizio Caramagna)

Col tempo ho imparato a dare più valore a un “Vieni” che a un “Non andare via”.
(Fabrizio Caramagna)

Siediti qui, abbiamo tutto il tempo di imparare ad ascoltarci, di sognare qualcosa l’uno per l’altro.
(Fabrizio Caramagna)

1 commento su “Frasi per dire Vieni con me”

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