Frasi e aforismi sul ristorante, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla cucina e il cucinare, Frasi e aforismi sul cibo e il mangiare e Frasi e aforismi sull’hotel e l’albergo.
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Frasi e aforismi sul ristorante
Il menù del ristorante: spazio vitale in cui si sfoglia il catalogo di abituali conforti e possibili stupori.
(Fabrizio Caramagna)
Che lo vogliate o no, un buon piatto è anche scoperta, brivido, stupore, sogno, prodigio, affinità, adorazione, qualche volta disappunto e delusione. Se non fosse tutto questo si chiamerebbe solo cibo.
(Fabrizio Caramagna)
Certi piatti, trattenuti nella bocca per un attimo, fanno danzare la lingua, carezzano il palato, schiudono la gola.
(Fabrizio Caramagna)
Quanto intigranti quei piatti – architettati con stile e con mille potenziali sfumature – che mettono alla prova il tuo gusto e lo fanno viaggiare in un’altra dimensione.
(Fabrizio Caramagna)
L’uomo che apre tutte le porte al tuo passaggio, che siano quelle del ristorante o del Louvre.
E poi si ferma per baciarti, che gli altri aspettino.
(Fabrizio Caramagna)
Il vero gentiluomo al ristorante aspetta che ordini la donna, capisce qual è la seconda scelta a cui rinuncia a malincuore e la prende lui.
(Fabrizio Caramagna)
L’uomo un po’ impacciato e imbranato a cena al ristorante, decide per una cosa, lei prende l’altra, arrivano i piatti e lui capisce che vuole quello di lei.
(Fabrizio Caramagna)
In ogni ristorante c’è un tavolo davanti al quale non passa mai nessun cameriere e il commensale deve rassegnarsi a morire ignorato finché secoli dopo i suoi resti vengono ricostruiti dagli archeologi del cibo e del consumo alimentare.
(Fabrizio Caramagna)
Un cameriere potrebbe dirvi che le persone si dividono in due categorie: quelli che leggono tutto il menù e poi fanno domande intelligenti e quelli che non leggono il menù e ti fanno domande ridicole stupendosi se vengono date loro risposte già scritte nel menù.
(Fabrizio Caramagna)
Quei maliziosi camerieri e maitre di sala che ci fanno credere che i piatti che non sono sul menù sono stati aggiunti appositamente per noi.
(Fabrizio Caramagna)
Per quanto si sforzi di essere professionale, è difficile per un cameriere non notare l’amore quando un anziano sceglie un dessert particolare per il solo fatto che quel quel dessert gli ricorda la moglie.
(Fabrizio Caramagna)
In certi ristoranti ci sono i cuochi d’artificio, che preparano piatti pirotecnici e sorprendenti.
(Fabrizio Caramagna)
In un ristorante di pesce sono gli spaghetti alle vongole che danno il voto al locale. Che a fare le linguine con l’astice sono bravi tutti.
(Fabrizio Caramagna)
Quanto sono noiosi e già visti e sentiti, i nomi di certi ristoranti. Mai un ristorante creativo che si chiami “Chef Guevara”!
(Fabrizio Caramagna)
Le cose stanno andando molto peggio da quando sono scomparsi i giradischi, le cabine telefoniche e le osterie.
(Fabrizio Caramagna)
Lo sforzo di molti ristoranti è trovare un nome creativo, fantasioso e altisonante per un normale sugo di pomodoro.
(Fabrizio Caramagna)
In giro è pieno di piadinerie, toasterie, polpetterie, pinserie, cozzerie, antipasterie, torterie. E poi sushi, pokè, fusion, all you can eat, fast-food, etc.
“Ristorante” sta diventando un termine sempre più in disuso.
(Fabrizio Caramagna)
I pesci nell’acquario del ristorante parlano più di certe coppie taciturne sedute al tavolo.
(Fabrizio Caramagna)
La donna non è più un mistero da quando l’uomo si fa invitare da lei al ristorante.
(Fabrizio Caramagna)
Sei molto maschio a ordinare un whisky doppio dopo la cena, un po’ meno quando vuoi dividere a metà il conto con la tua donna.
(Fabrizio Caramagna)
Il maschio che al ristorante divide il conto in due è ancora peggio di quello che non passa a prendere la donna, arriva all’appuntamento in bicicletta e poi monta la ruota a un palo, con le mani sporche di grasso.
(Fabrizio Caramagna)
In alcuni ristoranti i piatti di dessert sono piattini.
Ma in altri ristoranti sono piatti così gustosi e abbondanti, che ti sembra di ricominciare la cena.
(Fabrizio Caramagna)
I carretti del bollito sono i figli della locomotiva che adesso hanno deciso di dedicarsi alla gastronomia e alla ristorazione.
(Fabrizio Caramagna)
Dei ristoranti non guardo solo il cibo, la cortesia, la velocità, l’ambiento e il prezzo. Guardo anche l’acustica. Ci sono ristoranti dove è impossibile parlare.
(Fabrizio Caramagna)
Certi ristoranti dovrebbero farvi pagare un coperto per tutte le volte che aprite lo smartphone.
(Fabrizio Caramagna)
E’ l’arte del poco, il gioco del nulla.
A volte basta non pagare una portata al ristorante
o rubare la posta del vicino
e il piccolo mondo moderno
svela tutta la sua natura criminale.
(Fabrizio Caramagna)
C’è sempre un gran trambusto, lassù, nelle cucine del paradiso. Accontentare tutti quelli che vogliono risotto con grattugiata di tartufo bianco e barolo d’annata è impossibile.
(Fabrizio Caramagna)
Fare opposizione è come andare al ristorante: ordini quello che vuoi e poi passi il tempo a lamentarti di cuoco e camerieri. Governare è come cucinare in casa, se il cibo non è buono, non puoi accusare nessuno: il problema sei tu.
(Fabrizio Caramagna)
Entrano in un ristorante. Lei guarda il menù. Poi guarda lui e pensa che, più che avere fame, ha l’appetito inconfessabile di qualcos’altro.
(Fabrizio Caramagna)
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Le mie 6 frasi preferite sul ristorante, di autori celebri e famosi
E’ più facile essere fedeli a un ristorante che a una donna.
(Federico Fellini)
Il colmo dell’ottimismo è entrare in un grande ristorante e sperare nella perla che si troverà in un’ostrica per pagare il conto.
(Tristan Bernard)
L’uomo non è fatto per prendere delle decisioni. Basta vederlo al ristorante, davanti ad un menù.
(Roberto Gervaso)
Ero al ristorante. C’era scritto “Spuntini a Qualunque Ora”. Così ho ordinato un paio di toast per il momento della resurrezione…
(Steven Wright)
Il ristorante è un luogo meraviglioso per gli amori novelli, sconfortante per le coppie ufficiali.
(Bertrand Morane)
Il segreto del mio lungo matrimonio? Andiamo al ristorante due volte a settimana. Ceniamo a lume di candela, musica romantica e qualche passo di danza… Lei ci va il martedì e io il venerdì.
(Henny Youngman)