Frasi e aforismi sull’abitare

Frasi e aforismi sull’abitare, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla casa, Frasi e aforismi sul luogo e Frasi e aforismi sulla città.

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Frasi e aforismi sull’abitare

Io vengo da un posto dove l’erba è travolta dalla meraviglia, dove i girasoli crescono fino alla luna e il mare scrive lettere d’amore al cielo.
E tu da dove vieni?
(Fabrizio Caramagna)

Vorrei abitare in un posto dove gli uffici chiudono per la stagione degli unicorni.
(Fabrizio Caramagna)

Città di cui t’innamori come di una persona. Ti parlano, ti raccontano le strade, gli orizzonti e gli incanti nascosti. Tu non ci abiti. Sono esse ad abitare te.
(Fabrizio Caramagna)

L’architettura è arte delle forme, matematica delle proporzioni, filosofia dell’abitare.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono luoghi che rendono abitabili le tue domande.
(Fabrizio Caramagna)

Il sapiente abita la propria mente, l’imbecille la visita di tanto in tanto.
(Fabrizio Caramagna)

Nella vita ci sono due tipi di persone: quelle che cambiano il biglietto aereo per vederti, e quelli che, anche se abitano nella tua città, non ti cercano mai.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono abiti che quando li indossi cominciano ad abitare te. Con nuovi dettagli che sembrano far parte della tua personalità, da sempre.
(Fabrizio Caramagna)

“Dal collo scendendo e poi sulla schiena scorrendo fino alla audacia delle caviglie ti farò abitare lo sensualità, ma solo per poco” disse lei.
(Fabrizio Caramagna)

La fossetta che fai in un attimo prima di sorridere. Ecco, si, mi piacerebbe abitare in quella fossetta lì.
(Fabrizio Caramagna)

Parlare con te, anche solo pochi istanti, era come una carezza leggera, quasi timida, ma capace di abitarmi dentro per giorni.
(Fabrizio Caramagna)

Non basta amare una persona. Devi abitarla, devi sentirti dentro; e in quel dentro non devi soffocare, ma provare la più completa libertà.
(Fabrizio Caramagna)

Dalla mia mente si diparte una strada di primavera,
e sulla strada passeggiano una stella e una margherita
ed ecco, poco più in là, il tuo sorriso come una calda casa abitata.
Aspettami, arriverò domani.
(Fabrizio Caramagna)

Se stai occupando l’attico della mia testa,
puoi abitare anche il resto dell’edificio
(Fabrizio Caramagna)

Quando mi chiedono in quale parte del mondo vorrei abitare, dico dentro “un sto bene con te”.
(Fabrizio Caramagna)

I tuoi occhi abitano la stanza più profonda del mio cuore. E da lì si vede sempre il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Chi abita vicino al mare, sente crescere il corallo di notte, impara il linguaggio delle onde e della luna, conosce i segreti di ogni conchiglia.
(Fabrizio Caramagna)

Un paese dove nella tasca di ogni bambino abita una coccinella e si danno lezioni di canto ai draghi.
(Fabrizio Caramagna)

È vero quel che vai dicendo di me:
che da troppo tempo abito sulla luna
parlando con gente matta
di antichi castelli e cose perdute.
(Fabrizio Caramagna)

Ho avviato il processo di sfratto contro il fantasma che abita il castello. Il motivo è che non ha pagato l’affitto per duecento anni.
(Fabrizio Caramagna)

C’è un fantasma che infesta la nostra abitazione. Spero che sia donna, faccia la casalinga e mi dia una mano nelle pulizie.
(Fabrizio Caramagna)

Come muta il mondo di sera, quando I rumori affannati del giorno si affievoliscono per lasciare spazio ai suoni più intimi.
Chissà che cosa devono pensare i lupi davanti alle nostre abitazioni illuminate.
(Fabrizio Caramagna)

Il poeta è un esploratore che, sotto un ciclamino o le ali di una farfalla, scopre mondi nuovi e li rende abitabili.
(Fabrizio Caramagna)

Una giornata colorata, uno sguardo di intesa con le nuvole. E poi al’improvviso abitare nelle poesie di Emily Dickinson.
(Fabrizio Caramagna)

Mi manchi in tutti i luoghi in cui mi hai abitato.
(Fabrizio Caramagna)

Quando non è in cielo, l’arcobaleno abita nelle vetrate delle cattedrali.
(Fabrizio Caramagna)

La creatività abita al piano di sopra dell’originalità.
(Fabrizio Caramagna)

L’innocenza è la purezza prima della caduta. Solo i bambini e gli animali abitano ancora questo paradiso terrestre.
(Fabrizio Caramagna)

La prima luce del mattino rende le cose differenti, indeterminate, possibili. Vorrei abitare solo in quel momento.
(Fabrizio Caramagna)

Della notte mi piace che abita la sfumature. Le precisioni le lascia tutte al giorno.
(Fabrizio Caramagna)

L’argento è il colore che abita più vicino alla luna.
(Fabrizio Caramagna)

Un’abitazione vive. Ci mostra le stanze, i mobili, gli scaffali e i quadri, tutta un’insieme di colori e odori e suoni che sono solo lì, in quello spazio. E mentre la sua voce invisibile ci parla, ci sembra di leggere in un dettaglio nascosto qualcosa di più intimo, di più caloroso. Ogni abitazione ha una sua intimità che viene fuori a poco a poco.
(Fabrizio Caramagna)

Accasarsi, è un verbo che crea tensione tra le coppie: per i maschi è il piacere di stare in casa, seduto sul divano davanti a un televisore (meglio se ci sono le partite), per la donna è il piacere di condividere un abitare insieme, che è prima di tutto un abitare nel cuore.
(Fabrizio Caramagna)

La foresta avvolgente e oscura della delusione è da attraversare, non da abitare.
(Fabrizio Caramagna)

Puoi mettere un granello di sabbia sull’altro. Lo puoi chiamare castello e abitarlo e mostrarlo al mondo. Ma non illuderti. L’alta marea arriva per tutti.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono persone che si comportano come se il mondo fosse una loro abitazione privata con il diritto di sfrattare chiunque.
(Fabrizio Caramagna)

Prima di dare risposte su ogni cosa guardate la vostra carta di identità.
Magari c’è solo il vostro nome e non c’è scritto “oracolo”.
Forse neanche abitate a Delfi.
(Fabrizio Caramagna)

Le parole abitano in superficie, il silenzio va molto più in profondità. Il suo luogo è l’abisso.
(Fabrizio Caramagna)

Facciamo finta che quella panchina sia così leggera e colorata che pare di stare su una nuvola. Facciamo finta che quel bacio ti sia piaciuto così tanto da volerci abitare per sempre. Facciamo finta.
(Fabrizio Caramagna)

Di certi luoghi amo il respiro dell’anima di chi ci abita.
(Fabrizio Caramagna)

Io non so abitare che i miei 20 anni,
nel mio specchio ci sono rughe che non riconosco.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio corpo è un tempio, abitato da un eretico.
(Fabrizio Caramagna)

Ti adoro, perché lungi dall’essere spaventato dal demone che abita nella mia ombra, lo prendi per mano e lo accompagni a godere della luce, la tua.
(Fabrizio Caramagna)

L’armadio di una donna non è mai abbastanza grande perché dentro una donna abitano centinaia di forme ed espressioni.
(Fabrizio Caramagna)

Cerchiamo di non parlare in modo prevalentemente generico: la genericità è il luogo dove abitano tutte le idiozie.
(Fabrizio Caramagna)

Chi non conosce la trasparenza, abita il sotterfugio.
(Fabrizio Caramagna)

Grottesco. come quel pezzo di sorriso che un tempo ho abitato.
(Fabrizio Caramagna)

Vedi di non visitare mai una città prendendo come guida un amico che abita lì. Lui ti dirà: “Vieni, ti mostro la vera Roma, la vera Londra, la vera Parigi” e di queste città meravigliose tu non vedrai che il parco abbandonato in cui andava sull’altalena, il quartiere periferico della sua infanzia, il bar sordido in cui si è innamorato per la prima volta.
(Fabrizio Caramagna)

A volte l’Italia sembra una nazione abitata soltanto da imputati e giudici.
(Fabrizio Caramagna)

I giornali sono diventati fonte di ansia. Emergenza Aids, emergenza clandestini, emergenza sbarchi, emergenza siccità, emergenza sicurezza, emergenza abitativa, emergenza immondizia, emergenza roghi, emergenza sanitaria, emergenza bollette, emergenza cinghiali. E questi sono solo alcuni dei loro titoli.
(Fabrizio Caramagna)

Lei aveva un’affinità naturale con le galassie disabitate, le stelle morte e i buchi neri.
E quando c’era una tempesta il suo volto si illuminava. Era quella luce che la maggior parte delle persone desiderava.
(Fabrizio Caramagna)

A dispetto dei mausolei e delle cappelle che costellano i cimiteri, la casa della morte è inabitabile.
(Fabrizio Caramagna)

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