Frasi e aforismi sulla compagnia

Frasi e aforismi sulla compagnia, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla solitudine, Frasi e aforismi sulla folla e la massa e Frasi e aforismi sull’amicizia.

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Frasi e aforismi sulla compagnia

Alcune cose sono complete solo in compagnia.
Altre cose sono complete solo nella solitudine.
(Fabrizio Caramagna)

Amo la compagnia di chi è amico della solitudine.
(Fabrizio Caramagna)

La cena migliore è quella con l’appetito e le persone più care vicino,
la compagnia migliore è quella che ti fa stare bene,
il momento migliore è quello che ti fa brillare gli occhi di felicità.
(Fabrizio Caramagna)

Conosciamo la nostra mente nella solitudine,
il nostro carattere in compagnia.
(Fabrizio Caramagna)

Quelli che non sanno stare da soli sono la peggiore compagnia.
(Fabrizio Caramagna)

Preferiamo frequentare le compagnie che ci trovano interessanti a quelle che noi troviamo interessanti.
(Fabrizio Caramagna)

Ti porto a mangiare fragole sulla Luna, in compagnia di Mozart. Vuoi?
(Fabrizio Caramagna)

Vado a innamorarmi in un bosco di unicorni e fiori selvaggi e cascate azzurre.
Mi fai compagnia?
(Fabrizio Caramagna)

Ciao, piccolo stupore luminoso che ti aggiri silenzioso tra le mie dita.
Oggi mi fai compagnia insieme a un buon libro.
(Fabrizio Caramagna)

Mai scusarsi se:
– Pretendi rispetto
– Stai antipatico agli arroganti
– Piangi di fronte a un tramonto
– Cammini sulle nuvole anziché per strada
– Preferisci un libro rispetto alla compagnia di certa gente
Sei solo diverso.
(Fabrizio Caramagna)

Non c’è bisogno di fare nulla di speciale quando si è accompagnati dalla voce del mare.
(Fabrizio Caramagna)

Forse perché sono un consumatore di pizza in compagnia, mi sorprendo quando vedo qualcuno che mangia una pizza da solo. Mi verrebbe voglia di sedermi istantaneamente al suo fianco.
(Fabrizio Caramagna)

Ciao tempo,
mi accompagneresti un attimo indietro?
(Fabrizio Caramagna)

Nessun vuole stare solo
quindi vengono tutti qui sui social
per ritrovarsi in compagnia di qualcuno
come se fosse una festa,
e al posto della musica a tutto volume
c’è il fruscio delle notifiche,
e dopo un po’,
come succede nelle feste,
ci si sente ancora più soli.
(Fabrizio Caramagna)

Ciao sono io.
Volevo sapere come stai, se fai ancora i tuoi esercizi di meraviglia, se ti ricordi ancora come si scrivono le parole con ditate di luce nel cielo ed in compagnia di quale galassia resti sola la sera.
(Fabrizio Caramagna)

Pensai a quell’albero, in mezzo all’asfalto e con poca terra, come a un’anima stanca che aveva appoggiato i suoi sogni nel posto sbagliato. Così presi a fargli compagnia e fu un silenzio complice.
(Fabrizio Caramagna)

Erano così uniti che, quando si separarono, la sua ombra rifiutò di staccarsi da lei e l’accompagnò per tutto il resto della vita.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono persone che si annoiano perché non possono uscire ad annoiarsi in compagnia.
(Fabrizio Caramagna)

Chi ha un’autostima altalenante è sempre al di sopra o al di sotto di se stesso. Non si tiene mai compagnia.
(Fabrizio Caramagna)

Io e la mia paura di disturbare ci teniamo compagnia fin troppo bene.
(Fabrizio Caramagna)

Che condanna
essere testimoni di se stessi,
sempre in propria compagnia,
senza mai posare la mente da qualche parte,
senza mai lasciare che l’io si separi dal proprio io.
Doversi ascoltare sempre
anche in mezzo alla folla più rumorosa.
Chi ha inventato una simile pena?
Perché non esiste da qualche parte un tasto off,
che spenga la mente ogni tanto
che ci consegni alla sana e incosciente leggerezza?
(Fabrizio Caramagna)

La propria coscienza rappresenta una compagnia troppo compromettente per mostrarla in pubblico. Preferiamo avere colloqui in privato con lei, lontano dalla vista di tutti.
(Fabrizio Caramagna)

Se gli oggetti – gli occhiali, la sedia, l’accendino – potessero muoversi, ricercherebbero la nostra compagnia?
(Fabrizio Caramagna)

L’incantevole compagnia del cane, che anche se non lo chiami ti accompagna a passeggio e, quando ti fermi, si sdraia accanto a te. Sei la sua famiglia.
(Fabrizio Caramagna)

Era così eccentrico. Aveva un pipistrello da compagnia e, quando gli faceva un cenno, costui si richiudeva e diventava del tutto simile a un ombrello di seta nero.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni compagnia sceglie e recluta un idiota e, se non diverte più, lo cambia. Qualcuno accetta il ruolo pur di essere coptato nel gruppo.
(Fabrizio Caramagna)

In trent’anni ha tradito sua moglie solo sette volte. In compenso non ha rotto nemmeno un bicchiere e l’ha accompagnata sempre all’Ikea il sabato pomeriggio.
Un matrimonio riuscito.
(Fabrizio Caramagna)

Quando si è vecchi, le cose non ci accompagnano soltanto. Esse pesano. Le nuvole sono nel cielo come prima ma pesano. I pensieri scandiscono il tempo come prima, ma pesano. Ogni cosa pesa.
(Fabrizio Caramagna)

I giorni della giovinezza con i nostri giochi: le corse nel prato, i giri sulla giostra, il parco dove incontravamo i nostri amichetti, i week end al mare.
Poi un giorno il dio dei giorni perfetti è migrato nel grande girotondo del tempo.
Ci ha lasciato in compagnia di un dio che non ci rivolge più la parola.
(Fabrizio Caramagna)

Non ti preoccupare Nulla, ti fa compagnia il mio vuoto stasera.
(Fabrizio Caramagna)

Vorrei essere una nota musicale e partire insieme al vento, in compagnia dei fiumi che non trovano il mare, delle campane in rivolta contro le stagioni e di una compagnia di alberi folli.
(Fabrizio Caramagna)

Non sgomitare per parlare. Ascolta.
Non promettere, dimostra.
Non calpestare, accompagna.
Non fare calcoli, sogna.
Non esistere, vivi
(Fabrizio Caramagna)

Sentirsi sempre fuori sebbene dentro, sempre ai margini seppure al centro della pagina, sempre estraneo sebbene in compagnia.
(Fabrizio Caramagna)

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