Frasi e aforismi sui colori

Il 6 maggio si celebra la Giornata Mondiale del Colore, (World Kids Colouring Day). La ricorrenza nasce nel 2008 con l’intento di sensibilizzare i bambini verso i loro coetanei meno fortunati, che non hanno la possibilità di vedere il mondo sempre a colori.

Frasi e aforismi sui colori, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati
Frasi e aforismi sul nero
Frasi e aforismi sul bianco
Frasi e aforismi sul blu
Frasi a aforismi sull’azzurro
Frasi e aforismi sul giallo
Frasi e aforismi sull’arancione
Frasi e aforismi sul rosso
Frasi e aforismi sul verde
Frasi e aforismi sul grigio
Frasi e aforismi sul viola

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Frasi e aforismi sui colori

Ogni fiore che sboccia ci ricorda che il mondo non è ancora stanco dei colori.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori.
(Fabrizio Caramagna)

Ti si incastrano tra il respiro e le vene. Certi colori. Certe canzoni. Certe persone.
(Fabrizio Caramagna)

L’amore colora la vita come colorano i bambini, senza tenere conto dei margini.
(Fabrizio Caramagna)

Non c’è forma più colorata, più misteriosa, più feconda, più tremante, più sorprendente di un fiore illuminato dal sole…
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono il rosso, l’azzurro, il verde. E poi c’è il colore dei sogni. Nessuno sa definire con esattezza la sua tinta, ma pare che sia il colore più bello per colorare la realtà.
(Fabrizio Caramagna)

L’hai visto anche tu questo cielo color accarezzami?
(Fabrizio Caramagna)

C’è un cielo che potrei sedermi qui e raccontartelo. E dirti quanti colori gli mancano quando non ci sei.
(Fabrizio Caramagna)

E quando l’ho vista sorridere, ho capito che c’erano dei colori che ancora non conoscevo.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono tramonti che non puoi far altro che guardarli e pensare che avrai pur sbagliato tante cose, ma almeno hai i colori che ti meriti.
(Fabrizio Caramagna)

Bisognerebbe avvicinarsi piano a certi occhi; alleggerirli dalle ombre che hanno visto.
E finalmente capirne il colore.
(Fabrizio Caramagna)

Vorrei fare del nostro amore qualcosa di semplice e puro, come i quaderni dei bambini dove ci sono tanti colori e poche domande
(Fabrizio Caramagna)

I colori hanno la pazienza che manca alle parole. E sanno riempirsi di decine di sfumature inaspettate.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni anno bisognerebbe inventare un colore nuovo, di quelli mai immaginati.
O più semplicemente, due ali per volare.
(Fabrizio Caramagna)

Il giallo che vira al senape, il rosso che si fa ciliegia e il blu un po’ carta da zucchero.
Quando i colori giocano tra di loro, vengono fuori tinte bellissime.
(Fabrizio Caramagna)

Certi colori sono realistici, si fanno toccare e si può persino sentirne il sapore.
(Fabrizio Caramagna)

Alle persone che fanno rumore preferisco le persone che fanno colore.
(Fabrizio Caramagna)

Mettiti una felicità di quelle che sai tu e l’azzurro di questo cielo d’estate, ci vediamo stasera. Ti porto a colorare la nostra vita fuori dai margini.
(Fabrizio Caramagna)

Quando ancora i colori non si erano formati, il nero si struggeva di solitudine.
Ma un giorno concepì un’idea esplosiva e diede origine al Big-Bang.
Finalmente uno dopo l’altro vide nascere tutti quei suoi sorprendenti fratelli: i colori.
(Fabrizio Caramagna)

All’alba, a saperlo ascoltare, anche il cambio di colori sembra avere un suono.
(Fabrizio Caramagna)

La pioggia cambia colore ogni mese e solo i sensibili se ne accorgono.
(Fabrizio Caramagna)

Il colore di certi occhi è come quello dei temporali.
Troppi colori, cambi di luce, squarci di profondità e di orizzonti.
Troppo, di tutto.
(Fabrizio Caramagna)

Giorni in cui l’universo sembra trovare un senso e il destino ti lascia toccare i colori giusti.
(Fabrizio Caramagna)

Ti porto al parco. C’è una strada bellissima che possiamo colorare con un Noi.
(Fabrizio Caramagna)

Di sorrisi che hanno il colore della felicità e il gusto del vento.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi il giorno ha aperto la scatola dei colori nuovi e ha disegnato con il color “sogno” e il color “incanto” questo cielo.
(Fabrizio Caramagna)

Come quando ti svegli e trovi i colori che volevi, l’orizzonte che cercavi e la luce giusta per danzare nel cuore di una persona.
(Fabrizio Caramagna)

L’odore di certe mattine è color “vengo a prenderti e ti porto al mare”.
(Fabrizio Caramagna)

Ho un debole per le persone con gli occhi color gentilezza.
(Fabrizio Caramagna)

Lei non mi rispondeva.
Io le scrissi:
“Di quale colore è oggi il tuo silenzio?”
(Fabrizio Caramagna)

Oggi sono indeciso tra la purezza di un giglio bianco e l’eresia di una orchidea dai mille colori.
(Fabrizio Caramagna)

Temperare una matita colorata, disegnare l’uscita in fondo al cielo, cavalcare un unicorno e scappare dalla parte opposta a questo giorno.
(Fabrizio Caramagna)

Datemi un po’ di follia, una manciata di colori, poi serviranno solo due giri di danza e un segreto da condividere con qualcuno.
(Fabrizio Caramagna)

Tenetevi pure i sentimenti misurati, i sogni calibrati, i rischi calcolati.
Io scelgo i tuffi al cuore, i brividi nello stomaco, le corse sulle nuvole e i colori fuori dai margini.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio colore preferito?
I tuoi occhi mentre mi guardano.
(Fabrizio Caramagna)

A furia di respirare cielo e mare, sto diventando dello stesso colore della felicità.
(Fabrizio Caramagna)

Le ragazze innamorate hanno lo sguardo color Parigi
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno ti scriverò una poesia dove ci saranno tutti i colori delle dalie.
(Fabrizio Caramagna)

Ciao, ti va di mischiare i nostri stupori e creare nuovi colori?
(Fabrizio Caramagna)

Nei colori i compromessi possono essere bellissimi: per esempio il bianco e il nero.
(Fabrizio Caramagna)

La bellezza di certi colori sta tutta in un riflesso fuori posto, inaspettato.
(Fabrizio Caramagna)

-E oggi cosa hai fatto?
-Mi sono fermato a raccogliere una manciata di colori, ho parlato con un filo d’erba e ho gettato nel vento alcuni brutti ricordi.
(Fabrizio Caramagna)

Nel paese del Grigio i colori erano fuggiti. Allora Dio inventò i tramonti, gli arcobaleni e i bambini per farli tornare. I colori si moltiplicarono così tanto che stavolta furono i grigi a sentirsi accerchiati. Si rifugiarono nella nebbia, nella noia e nei cieli uggiosi.
(Fabrizio Caramagna)

Dove i fiori sognano, è lì che nascono i colori più belli.
(Fabrizio Caramagna)

Il pittore aveva l’orecchio sensibile, lo accostava alla tela e sentiva il perché certi colori non volessero venire fuori.
(Fabrizio Caramagna)

I colori possono avere anche un risvolto negativo: grigio come la dipendenza da un’abitudine, bianco come le parole inutili e le notti senza sogni, verde come la rabbia, nero come la violenza e la sopraffazione.
(Fabrizio Caramagna)

Io sono la prefazione che nessuno legge, il fiore timido che nessuno guarda, il tubetto di colori che nessuno spreme.
Se fossi in te, mi innamorerei.
(Fabrizio Caramagna)

Dei colori mi piace che hanno destino e carattere presi singolarmente, che sono forti nella loro individualità, ma sanno anche mescolarsi, accogliere il diverso, ricombinarsi.
(Fabrizio Caramagna)

Gli appuntamenti che ti fissa il destino hanno sempre a che fare con un paio di occhi e un cielo dai colori mai visti.
(Fabrizio Caramagna)

Il colore del limone è a due isolati dal sole.
(Fabrizio Caramagna)

Le pennellate di colore dei lillà, un prodigio dopo il lungo silenzio dell’inverno.
(Fabrizio Caramagna)

In un campo di tulipani i colori escono sempre dai margini e vanno a colorare il cielo.
(Fabrizio Caramagna)

Dio non trovò né la tinta nè la luce per l’ultimo colore e allora inventò la musica.
(Fabrizio Caramagna)

L’anima è un uccello colorato nelle mani di un bambino. Non si serve di parole per comunicare perché sa che lassù i cieli più limpidi non hanno voce.
(Fabrizio Caramagna)

Che voglia di essere un colore, entrare dentro il melograno e parlare con il rosso e il rubino
oppure finire in un quadro qualsiasi di Van Gogh a discutere con l’azzurro.
(Fabrizio Caramagna)

Che bello quando i miei occhi nei tuoi cambiano colore al mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Se il camaleonte si posa sulla mia anima, diventa color blu mare
(Fabrizio Caramagna)

Le persone affini le riconosci subito: hanno gli occhi pieni dei colori che cercavi.
(Fabrizio Caramagna)

Le pagine di un libro sono in bianco e nero. Tutta la gamma dei colori è tra le righe.
(Fabrizio Caramagna)

Il grigio non è solo grigio. Si potrebbe pensare che vive in assenza di colori, invece li trattiene tutti dentro la sua apparente immobilità.
(Fabrizio Caramagna)

Si è stancato degli abiti grigi. Oggi il sole ha messo un vestito pieno di colori.
(Fabrizio Caramagna)

Se la osservi bene, la pioggia estiva non bagna… colora il mondo
(Fabrizio Caramagna)

La vita è tutto un continuo girare la clessidra, in attesa che al posto della sabbia inizino a scendere sogni e colori.
(Fabrizio Caramagna)

L’azzurro è il più aperto dei colori. Non fa che accogliere.
(Fabrizio Caramagna)

Il rosa, a volte è un velo, a volte un riflesso, a volte una sfumatura, quasi mai esiste come puro colore rosa.
(Fabrizio Caramagna)

I colori vivono nella tensione di apparire, di mostrarsi. Solo il bianco conosce la pace dell’immobilità.
(Fabrizio Caramagna)

E’ misterioso, romantico, ribelle, elegante, rock, sensuale, erotico, irrazionale, inquieto, autoritario, triste, vivace, pieno di carattere, protettivo, e poi sfina, slancia, definisce, taglia, sta bene su tutto.
Il nero ha più sfumature di ogni altro colore.
(Fabrizio Caramagna)

Il bianco è soltanto il colore nero che gioca a nascondino.
(Fabrizio Caramagna)

Il colore beige. Tenue, attenuato, sommesso affievolito, leggero, smorzato, pacato, ovattato, bisbigliante, sussurrante, soffuso, riservato, intimo, impercettibile, armonico.
(Fabrizio Caramagna)

Corallo, bianco e turchese. Tre colori che al mare si abbinano in modo perfetto.
(Fabrizio Caramagna)

Un solo blu, ma infinite gradazioni ottenute caricando o diluendo il colore. Neanche il rosso riesce a raggiungere così tante sfumature.
(Fabrizio Caramagna)

Quando l’energia del rosso incontra la profondità del blu nasce un colore mistico come il viola.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono colori che reclamano un’ozio e una quieta attesa. Non l’incalzante giallo che col suo dinamismo ama sempre ridere e sparpagliarsi in tanti riflessi di luce.
(Fabrizio Caramagna)

L’arancione è sempre un bacio improvviso tra i colori del rosso e del giallo e fuori l’universo ride e ride per la luce calda che si sprigiona.
(Fabrizio Caramagna)

Verde, tu che sei il fiato del bosco e entri nell’anima delle foglie e metti la tua linfa in ogni filo d’erba, continua a fare del bene alla vita. E anche se ci sono orchi di cemento pronti a ghermirti, il mondo non sia separato dal tuo cuore festante, dal tuo polmone gentile.
(Fabrizio Caramagna)

C’è un cielo che sembra vestito di rosa e azzurro e altri colori mai visti.
Oggi Dio ci ha regalato ciò che di più bello aveva nel suo guardaroba.
(Fabrizio Caramagna)

Belli i caffè color estate, da prendere in una terrazza davanti al mare.
(Fabrizio Caramagna)

I miei occhi non sono castani, sono color papà.
(Fabrizio Caramagna)

Distesi a terra, a colorarci gli occhi di cielo, ti spiegherò la bellezza di noi due.
(Fabrizio Caramagna)

Un test di affinità abbastanza attendibile consiste nel chiedere all’altro il colore preferito e poi mescolarlo con il proprio. Se viene fuori un azzurro che tende al blu mare o al viola galassia direi che è un sì. Se esce un grigio sfumato, un marroncino indefinito, un giallo sporco allora è no.
(Fabrizio Caramagna)

Immagino i colori che prendono forma nei tuoi occhi. I suoni che fanno uscire le tue parole. La vita che tocchi. E vorrei essere quel mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Quando ti chiedo come stai, non rispondermi “bene”.
Dimmi perché salti quella pagina ogni volta che sfogli il libro, parlami di quella stanza nel tuo cuore dove non entri più da anni, raccontami di che colore è oggi la tua anima.
(Fabrizio Caramagna)

Un poeta che, prima di scrivere poesie, si dedica per anni ad ammirare i colori della libellula.
(Fabrizio Caramagna)

Quando ho detto all’arcobaleno che significato avevano dato gli uomini ai suoi colori, si è messo a ridere.
(Fabrizio Caramagna)

Dovrebbe essere un diritto del solitario scegliere il colore della luna che vede dalla finestra e cambiarlo anche cento volte in una notte.
(Fabrizio Caramagna)

Bevo qualsiasi colore e mi ubriaco soprattutto di azzurro.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi al tramonto, il cielo e il mare si sono uniti nello stesso colore, come una stoffa tanto perfetta che non si capisce quale sia il suo diritto e il suo rovescio.
(Fabrizio Caramagna)

Il passato ha tanti colori ma è spesso rosa o nero. Il presente, blu indaco (talvolta grigio). E il futuro verde foglia.
(Fabrizio Caramagna)

Novembre trasforma i colori in silenzio. Marzo il silenzio in colori.
(Fabrizio Caramagna)

I colori di primavera: il giallo della forsizia, il rosa della magnolia, il bianco della margherita, il verde tenero delle prime foglie appena spuntate.
(Fabrizio Caramagna)

Poi di sera quando sono solo
ti racconto il colore dei ciclamini.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono parti di me che esistono solo quando il vento soffia da ponente e il mare è in burrasca e le nuvole scorrono veloci dentro un cielo pieno di stupore e colori strani.
(Fabrizio Caramagna)

L’estate è come una pennellata di giallo nuova messa su vecchi colori, e quel giallo sembra che si affacci alla finestra, e guardi la luce del giorno e sorrida.
(Fabrizio Caramagna)

L’estate ti toglie i vestiti e ti consegna all’aria e ai colori.
E tu di nuovo conosci la formula della leggerezza.
(Fabrizio Caramagna)

Io porto un cielo e parole d’amore.
Tu porta i colori, sarà un impiastro bellissimo.
(Fabrizio Caramagna)

Mi piace il cuore della margherita.
E’ come un giallo che pensa che il sole sorga solo per guardare il suo colore.
(Fabrizio Caramagna)

La vita è un po’ come una scatola con i colori mischiati. Pensi di trovare il blu e trovi un turchese vivo. Troppo eccentrico, troppo sgargiante, troppo luminoso, troppo diverso da quello che ti aspettavi. Poi, però, quello diventa il tuo colore, perché nessun altro colore assomiglia al mare nei giorni d’estate.
(Fabrizio Caramagna)

Chi accende gli occhi delle azelee e li rende così colorati?
(Fabrizio Caramagna)

Il bianco non è un colore, ma è la somma di tutti.
Il silenzio non è una parola, ma le contiene tutte.
(Fabrizio Caramagna)

Non conosco un colore più pieno del rosso. Dentro il rosso vivono e si agitano moltitudini di colori: ocra, vermiglio, cinabro, cardinale, cremisì, carminio, ciliegia, scarlatto, fragola, ceralacca, corallo, porpora, fucsia, ferrari, pompeiano, persia, fuoco, sangue, rubino, bordeaux, pomodoro, vinaccia, magenta, melograno, ruggine. Il cielo quando è azzurro è vasto, ma quando è pieno del rosso di un’alba o un tramonto lo è ancora di più.
(Fabrizio Caramagna)

Mi mancano i colori più strani. Sono quelli che non ho mai visto, quello che forse non potrò mai vedere. Restano chiusi in un loro segreto alfabeto in qualche parte nascosta dei miei sogni. Per un attimo li scorgo nel sonno, poi arriva l’alba e li perdo.
(Fabrizio Caramagna)

Al mattino sono azzurri i pensieri, le pareti, i tappeti, i fiori nel vaso. Ogni cosa ha il colore dell’inizio.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi la primavera sparge tutti i suoi colori e i suoi odori e i suoi semi.
E tu mi sei sembrata quasi vera.
Quasi possibile.
Un po’ meno idea.
(Fabrizio Caramagna)

L’acqua, che non ha colore, ne crea di straordinari quando bagna e mescola le cose.
(Fabrizio Caramagna)

I tuoi occhi hanno quel colore oltremare che sembra una moltitudine infinita di chissà.
(Fabrizio Caramagna)

Non sono ancora in grado di dare risposte sensate oggi, sono così pieno di colori mai visti, architetture fiabesche, sentieri che sussurrano a ogni passo nuovi suoni e la voglia di cercare un varco per tornare nel mondo del Bianconiglio.
(Fabrizio Caramagna)

In una galleria di spazi vuoti e indifferenti all’improvviso vidi un quadro, e non un quadro qualunque.
Quei colori e quella luce sembravano fatti apposta per me.
(Fabrizio Caramagna)

La mia stanza preferita è fatta di cielo e di vento. E di orizzonti che hanno il colore di certe felicità segrete.
(Fabrizio Caramagna)

In primavera i colori cantano, i profumi disegnano e la musica accarezza.
(Fabrizio Caramagna)

Non ho mai visto brillare nessun poeta con la colorata energia con cui brillano i tulipani in un campo.
(Fabrizio Caramagna)

L’individualità dei colori si scusa con noi mettendo insieme l’arcobaleno.
(Fabrizio Caramagna)

L’immediatezza dei colori che ti scavalcano gli occhi e ti entrano dentro il cuore. Bisognerebbe avere una primavera così, sempre.
(Fabrizio Caramagna)

D’estate tutti si vestono di colori accesi, mostrano i tatuaggi e gli accessori più strani: nessuno vuole più assomigliare a se stesso.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo il tramonto si scopre il vero colore del cielo: è viola. L’aria fresca che ti avvolge è viola. E anche l’anima deve avere un colore viola.
(Fabrizio Caramagna)

Il giorno e la notte si rincorrono ma non si incontrano. Si sfiorano all’ alba e al tramonto. Parlando attraverso i colori tenui e i riflessi.
(Fabrizio Caramagna)

Era sera, tu avevi due occhi color meraviglia, un sacco di paure ma anche la curiosità degli inizi. C’era un vento a tenerci stretti, una luce strana a farci sorridere.
(Fabrizio Caramagna)

Quella notte facemmo l’amore, amandoci in quel modo che non è di nessun colore, respiro e temperatura di questa terra.
(Fabrizio Caramagna)

Innamorati di chi ti aiuta a dipingere
quando decidi che il colore dei tuoi sogni
è qualcosa che non vuoi più nascondere.
(Fabrizio Caramagna)

Mescola con me i colori dei tuoi desideri e scopriamone insieme la tonalità, l’intensità, la durata.
(Fabrizio Caramagna)

E io ti prometto la cura, il brivido, il dettaglio, l’esserci sempre e tutti i colori dell’orizzonte.
(Fabrizio Caramagna)

Sono i colori, quelli che sconfiggono il grigio, a tenere vivo questo mio incanto. Ogni sfumatura diventa una probabilità, fin quando i se diverranno sì.
(Fabrizio Caramagna)

Per un compleanno basta poco: un’amica che ti sorride, un regalo da aprire, una festa da iniziare, il cielo che sa di buono e l’orizzonte che esplode di colori.
(Fabrizio Caramagna)

Il cielo, azzurro. Il caffè, nero. Il miele, ambra. Gli occhi, verdi.
Il buongiorno può avere tanti colori.
(Fabrizio Caramagna)

La bellezza dei colori dell’autunno. Si vorrebbe dire a ogni albero, a ogni foglia, a ogni sfumatura d’oro, di giallo, di rosso, di marrone: “Ancora un istante, signor inverno”.
(Fabrizio Caramagna)

La ruota del pavone ospita migliaia di farfalle colorate.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio paese.
È casa, radici, colori, respiri, sangue, orizzonte che mi appartiene.
E una strada che porta sempre dove bisogna essere, in quel punto esatto della felicità.
(Fabrizio Caramagna)

Spesso, all’ebrezza dei colori, l’eleganza preferisce l’ombra discreta del grigio.
(Fabrizio Caramagna)

Di quella volta che il cielo disobbedì ai colori e mostrò la vera luce dell’universo.
(Fabrizio Caramagna)

Non l’età anagrafica determina i tuoi anni.
Per lo più contano
quanti colori ha la tua anima.
Quanto sai ridere.
Quanto ti indigni ancora.
Come ti emozioni davanti a un papavero.
(Fabrizio Caramagna)

Non ti innamori di qualcuno per il suo aspetto, o per i suoi vestiti o per la sua bella macchina, ma perché disegna la vita con dei colori che solo tu puoi vedere.
(Fabrizio Caramagna)

Come il sole dietro le nuvole. Si nasconde all’improvviso e i colori si risentono e smettono di giocare.
(Fabrizio Caramagna)

Giornate che pure se mescoli tutti i colori del mondo viene sempre fuori il grigio.
(Fabrizio Caramagna)

La miscela di due colori primari come la delusione e il dolore, può dare origine a un colore grigio e secondario che si chiama accidia.
(Fabrizio Caramagna)

La mediocrità, pronta a ogni compromesso, si accontenta anche dei colori piatti e uniformi di un pavone bianco.
(Fabrizio Caramagna)

Le banalità, anche se colorate, rimangono pagine bianche.
(Fabrizio Caramagna)

I depressi hanno il colore delle proprie ossa.
(Fabrizio Caramagna)

Litigando se ne dicevano di tutti i colori e intanto il nero avanzava.
(Fabrizio Caramagna)

I velenosi si inventano le forme più attraenti
ed i colori più sgargianti per farsi toccare.
(Fabrizio Caramagna)

Oh rose appassite,
di che colore diventereste
se il mattino vi promettesse
l’eternità?
(Fabrizio Caramagna)

Tu sei la luna
sdraiaiata lì da sola,
brilli nel buio
e milioni di persone ti guardano.
Ma nessuno si è mai chiesto
di che colore è la tua faccia nascosta.
(Fabrizio Caramagna)

Io sono un libro per bambini nascosto dentro un libro per i grandi. Lo capirai perché, dopo un po’ di pagine piene di caratteri fitti e dialoghi seri e sciocco buon senso, troverai solo disegni colorati e respiri più leggeri e fino a sei cose impossibili per pagina.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono luoghi e promesse che torneranno.
E colori che mi mancano ma che sanno aspettare.
(Fabrizio Caramagna)

Sei entrata nella mia vita non per caso, ma come chi arriva in un luogo dove tutti i colori hanno atteso i tuoi occhi, tutte le strade i tuoi passi.
(Fabrizio Caramagna)

Ciao ansia, vai avanti un attimo tu. Io mi siedo qui a giocare con i colori del cielo.
(Fabrizio Caramagna)

La vita non è mai in bianco e nero. Persino il musicista, quando appoggia le mani sui tasti del pianoforte, non fanno altro che cercare colori e sfumature e luci.
E’ una lotta continua. Da una parte il bianco e il nero, il bene e il male, il cielo e l’inferno e dall’altra l’uomo che tocca i tasti e trova milioni di gradazioni e colori.
(Fabrizio Caramagna)

Quando inizi a rimettere i colori nei tubetti, gli strumenti musicali nelle custodie, gli orizzonti sotto il ripiano della finestra. Deve essere così che comincia la vecchiaia.
(Fabrizio Caramagna)

Nella vita ne ho visti di tutti i colori, ma andandomene via rimpiangerò tutti i colori che non ho visto.
(Fabrizio Caramagna)

Di tutti gli abbracci possibili ne basterebbe uno. A ripararci da una pioggia di giorni che tolgono i colori.
(Fabrizio Caramagna)

Datemi due lembi di colore da annodare assieme, per farne una corda e calarmi giù dal grigiore delle solite giornate.
(Fabrizio Caramagna)

Lui aveva parole e le regalava racconti.
Lei aveva finestre, guardini e cieli e gli regalava colori.
(Fabrizio Caramagna)

L’uomo non capirà mai la differenza tra consumismo e “mi serve proprio di quel colore”. Se la donna non riesce a trovare gli abbinamenti giusti di colore è capace di restare triste tutto il giorno.
(Fabrizio Caramagna)

Per fortuna che l’essere umano non si è evoluto da uno di quei primati con il culo pieno di strani colori fosforescenti. Sarebbe stato imbarazzante.
(Fabrizio Caramagna)

Quello che chiamiamo “io” è un vestito di Arlecchino fatto con tante identità e cucito (talora anche rabberciato) con i colori diversi delle nostre storie. Ma quando incontriamo la grazia di un amore, allora ci sembra di essere vestiti di una stoffa unica e luminosa, senza neanche più una toppa.
(Fabrizio Caramagna)

La sensazione più che il significato. Come la parola “sbiadire” e quella curva lentissima che chiude l’orizzonte, prima della sera.
(Fabrizio Caramagna)

Quando possiedo le cose, invece di contemplarle, spengo i colori del mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Lassù, in quel pianeta, gli abitanti soffrivano la certezza delle tinte definite.
Il colore del cielo ad esempio lo decidevano ogni giorno.
Senza regole.
(Fabrizio Caramagna)

Il color salmone risalì il corso dell’arcobaleno. Ma giunto alla fine fu rimandato indietro. “Sette colori ci bastano già”.
(Fabrizio Caramagna)

I sordi sentiranno risuonare i suoni dei colori?
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me? Andiamo a dare uno spazio, una materia, un colore e un odore ai nostri sogni?
(Fabrizio Caramagna)

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