Frasi e aforismi sul consenso, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sui like, Frasi e aforismi sull’influencer e Frasi e aforismi sulla manipolazione.
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Frasi e aforismi sul consenso
La ricerca del consenso, dell’approvazione, dell’attenzione sta diventando un’ossessione. Il fiore non aspetta il consenso dei suoi compagni di prato: gli basta quello del sole e della terra, per fare primavera.
(Fabrizio Caramagna)
Le stelle non hanno bisogno di pubblico per risplendere.
Questa è una cosa difficile da capire per chi cerca continuamente visibilità e consenso.
(Fabrizio Caramagna)
L’odore pungente del consenso come bisogno primordiale
(Fabrizio Caramagna)
Si dice che l’uomo d’oggi pretende certezze. A me risulta che pretenda consensi. A suon di like.
(Fabrizio Caramagna)
Tra le nuove schiavitù la necessità di avere la continua approvazione degli altri.
(Fabrizio Caramagna)
Gli scrittori che cercano il consenso. Scrivono un’idea improvvisa su un pezzo di carta e poi la depongono, lavata e profumata, delicatamente su un depliant patinato con l’inchiostro finto della loro penna.
(Fabrizio Caramagna)
Nel discorso di un politico è possibile trovare un senso che non sia legato al consenso o al dissenso?
(Fabrizio Caramagna)
Quando si diventa sempre più schiavi del consenso altrui, la prima cosa che si perde è la dignità.
(Fabrizio Caramagna)
Macchiarsi di ridicolo, colpisce chi ama smisuratamente la cloaca del consenso.
(Fabrizio Caramagna)
Il consenso, anche se costituisce la maggioranza, non ha proprio alcun titolo per definire la qualità.
(Fabrizio Caramagna)
La cosa singolare è che, in un batter d’occhio, siamo passati a misurare e a verificare i rapporti di forza sulla base del paradigma consenso/non consenso anziché qualità/non qualità.
(Fabrizio Caramagna)
Se c’è un gusto da inseguire, non può essere che il proprio. Inseguire quello del pubblico, s’addice soltanto a chi, vergognosamente, s’inchina alla ricerca del consenso.
(Fabrizio Caramagna)
La condivisione sui social non decreta né bellezza, né tantomeno verità, semplicemente si ubriaca di cieco consenso.
(Fabrizio Caramagna)
Ormai, le immagini, al pari delle parole, scorrono esangui, svuotate, dominate dall’imperiosa violenza della ricerca del consenso.
(Fabrizio Caramagna)
C’è gente che ha perso se stessa per compiacere il pessimo gusto degli altri.
(Fabrizio Caramagna)
Siamo nel mondo come se fossimo sempre a casa degli altri e mai a casa propria. Viviamo nell’approvazione altrui e e mai nella nostra.
(Fabrizio Caramagna)
Raccattare è una parola che non amo.
E’ tutto un raccattare consensi, persone, voti.
(Fabrizio Caramagna)
La ricerca continua del consenso del pubblico impedisce ogni forma di autenticità. L’autenticità è sempre più un valore dei secoli passati.
(Fabrizio Caramagna)
I principi morali sono saltati tutti, non ne sta in piedi neppure uno. Li hanno distrutti la ricerca del consenso e della visibilità, il narcisismo e l’arrivismo.
(Fabrizio Caramagna)
Interrogo me stesso sulla mia linea di condotta con la speranza di ottenere il consenso della mente e del cuore. Ma il fegato dissente.
(Fabrizio Caramagna)
Dallo sperimentalismo poetico del Novecento per aumentare la fantasia alla sperimentazione degli algoritmi dei social per aumentare il consenso.
(Fabrizio Caramagna)
Le formule per cercare il consenso sono note e facili da applicare. Sta cedendo anche l’ultimo baluardo di resistenza, la vergogna di usarle.
(Fabrizio Caramagna)
Di tutte le lenti deformanti quella più grande è il consenso.
(Fabrizio Caramagna)
La maggioranza delle cose che scriviamo sui social sono praticamente di nessuna utilità e servono solo a raccogliere consenso.
(Fabrizio Caramagna)
Il meccanismo di approvazione e ricompensa tramite i like, i filtri che modificano i volti, la possibilità di postare cose non vissute, trasforma la nostra esistenza in una autofinzione. La recita della propria vita diventa la vita stessa, una vita dove l’obiettivo principale è come mettersi in posa nel miglior modo possibile.
(Fabrizio Caramagna)
I social sono il castello fatato dell’identità,
da dove si esce diversi rispetto a quando si è entrati,
ossia virtualmente migliori,
grazie alle foto piene di filtri
e al sussurro dei like di approvazione.
(Fabrizio Caramagna)
Il consenso è una moneta di scambio e il suo prezzo può essere alto, molto alto.
(Fabrizio Caramagna)
Con-sensi senza senso.
(Fabrizio Caramagna)
Svendo dieci consensi finti per i nonsense di uno che mi faccia ridere.
(Fabrizio Caramagna)
Il senso non si faccia abbindolare da uno scialbo e banale slogan e non diventi mai consenso: perderebbe tutta la sua grazia.
(Fabrizio Caramagna)