Frasi e aforismi sui fantasmi

Frasi e aforismi sui fantasmi, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sui mostri, Frasi e aforismi sull’invisibile, Frasi e aforismi sugli incubi e Frasi e aforismi sull’aldilà.

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Frasi e aforismi sui fantasmi

Non attribuire al vento ciò che si spiega più facilmente con la presenza di fantasmi.
(Fabrizio Caramagna)

Fantasmi di “vorrei e non posso” mi appaiono di notte e mi guardano come se aspettassero da me una risposta.
(Fabrizio Caramagna)

Sapessi quante volte mi dico “saranno stati i fantasmi”.
Anche se non abito in un castello e non ho i ritratti degli antenati appesi al muro.
(Fabrizio Caramagna)

Odio il rumore che fanno i fantasmi quando sfiorano le ante dei mobili e prendono a calci le sedie di notte.
(Fabrizio Caramagna)

Il mimo è il risultato dell’incrocio tra un fantasma e una statua.
(Fabrizio Caramagna)

Quando soffia il vento, il fantasma porta i suoi figli a cavalcare sulle altalene.
(Fabrizio Caramagna)

Il proprietario del castello portò il fantasma in tribunale: l’accusa era che viveva lì da duecento anni senza mai aver pagato l’affito.
(Fabrizio Caramagna)

A volte la casa produce dei tonfi, come se qualcuno aprisse un mobile o spostasse qualcosa e io interrompo ogni attività e mi metto in ascolto dei fantasmi domestici che non fanno paura, però qualche brivido lo trasmettono.
(Fabrizio Caramagna)

Lo so, voi non credete ai fantasmi. Non sentite i rumori della notte. Non sentite il peso dello sguardo che si è posato proprio su di voi. Vi girate di scatto ma non vedete nulla e pensate che sia solo un riflesso della vostra mente. Ma il fantasma è stato lì.
(Fabrizio Caramagna)

Ho avviato il processo di sfratto contro il fantasma che abita il castello. Il motivo è che non ha pagato l’affitto per duecento anni.
(Fabrizio Caramagna)

Una storia di fantasmi scritta da dei fantasmi per dei fantasmi è una storia realista.
(Fabrizio Caramagna)

Anche i fantasmi vogliono carezze, ma il mondo li nasconde sotto un lenzuolo e li fa diventare ancora più orribili.
(Fabrizio Caramagna)

A volte ciò che amiamo si trasforma in un fantasma che ritorna soltanto per darci un lungo addio.
(Fabrizio Caramagna)

Anche i morti si ammalano. Allora diventano fantasmi e vanno in giro per il mondo. Ma tutti prima o poi sono vinti dalla nostalgia dell’aldilà e abbandonano il mondo di nuovo.
(Fabrizio Caramagna)

In un cassetto conservo tutte le lettere d’amore che non ti ho mai spedito.
Sono fantasmi anche questi.
(Fabrizio Caramagna)

La puntualità dei fantasmi. Quando faccio l’appello, sono sempre tutti presenti.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni tanto i fantasmi tornano, anche solo, per chiedere di prendere un caffè.
(Fabrizio Caramagna)

A volte ci tiene in vita il fantasma di una speranza.
(Fabrizio Caramagna)

Si può cancellare anche un fantasma. Basta fargli credere che nessuno lo prenda sul serio.
(Fabrizio Caramagna)

Quel fantasma si vestiva solo delle scia di profumo che lasciavano alcune donne uscendo dall’ascensore.
(Fabrizio Caramagna)

Mi piace il futuro perché lì possiamo essere forti e delicati e pieni di sogni e di vento in faccia.
E ci sono strade mai viste e persone con cui parlare e fantasmi che possiamo sfidare a duello.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi vado a fare il fantasma in uno dei miei castelli in aria. Vieni con me?
(Fabrizio Caramagna)

Un fantasma dell’ottocento mi ha detto che gli danno molte fastidio tutte queste vostre notifiche rumorose e i display accesi nel cuore della notte.
(Fabrizio Caramagna)

Di notte le tende a fiori sembrano il deposito dei fantasmi.
(Fabrizio Caramagna)

Il fantasma si divertiva a rendere inquieto uno specchio in fondo a un corridoio di un castello scozzese.
(Fabrizio Caramagna)

Nel paese quasi abbandonato il campanile suona le ore per i fantasmi.
(Fabrizio Caramagna)

E’ solo stress, disse il medico al fantasma. E non dimentichi di praticare regolarmente i suoi esercizi di apparizione.
(Fabrizio Caramagna)

A volte un fantasma vorrebbe un lenzuolo tutto nero, girare nei corridoi e gridare ad alta voce rompendo mille specchi.
(Fabrizio Caramagna)

I fantasmi approfittano del fatto di non esistere per spaventarci di più.
(Fabrizio Caramagna)

Avete notato? I fantasmi non hanno più il naso. Usano altri sensi adesso.
(Fabrizio Caramagna)

Si spera sempre che il vicino non muoia, perché se ci ha disturbato in vita con i suoi rumori fastidiosi, come sarà da fantasma?
(Fabrizio Caramagna)

Il fantasma che a quest’ora fa il duro nascosto dietro il buio.
Poi apri la porta della stanza, fai: buuuuh! e scappa pure lui.
(Fabrizio Caramagna)

Sotto il velo pietoso c’è di tutto: i rimorsi, i rimpianti, l’imbarazzo, il ridicolo, i fantasmi di ciò che non siamo mai stati.
(Fabrizio Caramagna)

Mi ritrovo a combattere sempre con gli stessi fantasmi e sembra proprio, che per loro, gli anni non passino mai.
(Fabrizio Caramagna)

Non si potrebbe sostituire lo spettro della recessione con il fantasma dell’opera?
(Fabrizio Caramagna)

Lasciami dare la caccia ai fantasmi nel bagliore delle tue forme,
lasciami passare la notte tra le tue lenzuola di seta.
(Fabrizio Caramagna)

Ti scrivo per dirti che che non posso continuare ad essere il tuo fantasma, che mi sono innamorato di te e voglio essere persino l’aria che respiri quando sorridi.
(Fabrizio Caramagna)

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