Frasi e aforismi sull’invenzione e gli inventori, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla creatività, Frasi e aforismi sull’originalità e Frasi e aforismi sulla fantasia e l’immaginazione.
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Frasi e aforismi sull’invenzione e gli inventori
Le invenzioni sono di due tipi: quelle che fanno esclamare “Tutto qui?” e quelle che sorprendono e meravigliono. Ma di solito sono le prime che hanno più successo.
(Fabrizio Caramagna)
L’invenzione è sempre una scossa, ed è misteriosa come un terremoto.
(Fabrizio Caramagna)
Quando dici qualcosa che nessuno ha detto, stai inventando un universo.
(Fabrizio Caramagna)
L’invenzione è un atto di disobbedienza che alla fine viene premiato.
(Fabrizio Caramagna)
Perché si possa inventare, bisogna avere un ramo da cui spiccare il volo.
(Fabrizio Caramagna)
L’inventore del cuscino aveva tanti altri progetti. Ma dopo la sua prima invenzione, divenne così pigro che non fece più nulla.
(Fabrizio Caramagna)
Sono migliaia di anni che l’inventore che ha riscaldato l’acqua fredda e quello che ha raffreddato l’acqua calda si disputano l’invenzione dell’acqua tiepida, ma l’ufficio brevetti non ha ancora deciso.
(Fabrizio Caramagna)
L’inventore del piumone è stato insignito del Premio Nobel per aver inventato il piumone, ma poi è stato condannato a morte per aver inventato il copripiumone.
(Fabrizio Caramagna)
Come sarebbe poi avvenuto per la fotografia, la radio o i raggi x, la ruota ebbe più di un inventore. Quattro, per la precisione!
(Fabrizio Caramagna)
Il giorno dopo aver inventato la ruota, l’uomo ha inventato la velocità ma anche il dubbio e la possibilità di tornare indietro.
(Fabrizio Caramagna)
Le tre più grandi invenzioni dell’uomo:
– la ruota
– il fuoco
– la pizza.
(Fabrizio Caramagna)
L’invenzione del VAR è come quella dell’automobile: all’inizio ci fu molto sospetto e anche qualche sberfleffo e qualche anno dopo chi continuava ad andare in carrozza venne visto come uno che non sa stare al passo coi tempi.
(Fabrizio Caramagna)
La sveglia è allo stesso tempo la migliore e la peggiore invenzione dell’uomo.
(Fabrizio Caramagna)
Per i vegetariani si producono bistecche vegetali che imitano perfettamente la forma della carne. Quando inventeranno, per i poveri carnivori, bistecche che riproducono la forma delle carote e dei cavolfiori?
(Fabrizio Caramagna)
Chissà se l’inventore della svolta a destra e l’inventore della svolta a sinistra si sono mai incontrati.
(Fabrizio Caramagna)
Deve essere stato un momento straordinario quello in cui l’inventore della forchetta, degli spaghetti e del pomodoro si sono incontrati.
(Fabrizio Caramagna)
Il pavone inventò la ruota prima dell’uomo, ma invece di attaccarvi un carro, vi mise mille inutili colori.
(Fabrizio Caramagna)
Era un asociale, e dopo tanti sforzi riuscì a inventare il linguaggio dell’incomunicabilità. Solo che non lo comunicò a nessuno.
(Fabrizio Caramagna)
Le porte girevoli furono inventate da un asociale per non salutare chi esce.
(Fabrizio Caramagna)
Immaginiamo un grande Inventore dell’universo, che ha inventato un’infinità di cose. Dopo miliardi di anni ci ritrova e si stupisce che la sua invenzione non lo abbia dimenticato.
(Fabrizio Caramagna)
Quando i poveri inventarono la somma, i ricchi inventarono la moltiplicazione.
(Fabrizio Caramagna)
Dio non trovò né la tinta nè la luce per l’ultimo colore e allora inventò la musica.
(Fabrizio Caramagna)
Lo spirito di ribellione è il principio di ogni creatività. Non si pensa senza contro-pensare. Non si inventa senza disobbedire.
(Fabrizio Caramagna)
Scrivere paradossi è inventare l’ininventabile.
(Fabrizio Caramagna)
Siamo tutti appesi a un filo. Ma lo siamo in modo diverso.
Ci sono i funamboli che ci camminano sopra per andare a scoprire chi tiene l’altro capo.
E ci sono coloro che si tengono aggrappati al filo, senza mai farsi domande né tantomeno chiedersi dove porta il filo.
I primi sono gli artisti, i creativi, i pensatori, gli inventori. I secondi sono gli abitudinari, i ciechi, i mediocri.
(Fabrizio Caramagna)
Se l’inventore della saliera, del cucchiaio e della pantofola avesse avuto l’ego trionfante come l’inventore dell’Ipad, vi lascio immaginare quante celebrazioni e quanti tributi.
(Fabrizio Caramagna)
L’invenzione della lettera “F” cambiò molte cose ma cambiò soprattutto la vita di tutti coloro che si chiamavano rancesco, abio, ederico, ranco, abrizio
(Fabrizio Caramagna)
Si dovrebbe inventare una terza mano esclusivamente per aprire e chiudere le porte quando abbiamo le altre due occupate.
(Fabrizio Caramagna)
La logica è una invenzione dell’uomo. Con la logica l’uomo ha fatto il triangolo, il quadrato, il cerchio e altre cose intelligenti. Ma la fantasia ha un altro modo di nascere e vedere le cose ed è capace di fare triangoli di otto lati e quadrati come ali di farfalle.
(Fabrizio Caramagna)
I filosofi dicono che si deve ad Aristotele l’invenzione della logica. Ma è servita a poco: per secoli una cosa è stata vera solo perché l’ha detta Aristotele.
(Fabrizio Caramagna)
In primavera le ali delle rondini passano il tempo a inventare il cielo.
(Fabrizio Caramagna)
È che sei molto più bella delle parole che hanno inventato per dirtelo.
(Fabrizio Caramagna)
Chi ti ama sa anche inventarti.
(Fabrizio Caramagna)
Vieni con me? Ti porto dove tutto si confonde e la notte è il riflesso della luna sull’acqua, andiamo dove le ombre inventano disegni mai visti.
(Fabrizio Caramagna)
Per quante parole tu conosca, quando entri in un prato di primavera insieme a un bambino, devi inventarne di nuove.
(Fabrizio Caramagna)
La letteratura è di gran lunga superiore alla scienza in questo: in essa non c’è nulla di impossibile. Il romanzo, la poesia, il teatro inventano universi.
(Fabrizio Caramagna)
D’estate puoi inventarti di tutto. Puoi raccontarti storie improbabili, convincerti che le parole hanno suoni mai sentiti e che i girasoli di notte sfiorano la luna. Puoi fare tutto questo, mentre il vento porta via ciò siamo stati durante il lungo anno.
(Fabrizio Caramagna)
Voglio inventare un giradischi delle dimensioni di uno spillo che riproduca tutta la storia della mia vita girando nei solchi della impronta digitale del mio dito.
(Fabrizio Caramagna)
Il saxofono è stato inventato da un compositore che una notte sognò le note di una musica chiamata jazz e dovette costruire lo strumento per poterle sentire di nuovo.
(Fabrizio Caramagna)
Un giorno fu inventata una macchina che trasformò il pensarsi a distanza in parole.
E fu meravigliosa e terribile.
Si chiamava Internet.
(Fabrizio Caramagna)
L’ipocrisia, le banconote e la moda sono un’invenzione recente. Ma l’anima, i sogni e il tremolio dell’erba ci sono sempre stati
(Fabrizio Caramagna)
Perché vincano quelli che non hanno nessun talento, sono state inventate le lotterie e i reality show.
(Fabrizio Caramagna)
Troppe cose già dette, troppe cose già respirate.
Vieni con me. Ti porto dove i pianeti si riallineano al nostro passaggio e ogni cosa ha la freschezza di ciò che non è ancora successo.
Baciamoci e inventiamo l’universo.
(Fabrizio Caramagna)
“Inventare” cioè scoprire il vento.
(Fabrizio Caramagna)
I miei eroi segreti sono quelle persone anonime che hanno inventato proverbi e barzellette. Li considero grandi benefattori dell’umanità.
(Fabrizio Caramagna)
La categoria degli inventori: molti elogiati pubblicamente e messi un piedistallo, ma anche tanti ignorati, derisi, bistrattati e poi copiati, senza manco un grazie.
(Fabrizio Caramagna)
In ogni amore gli amanti si inventano l’anno, il giorno, l’ora e i nomi delle loro anime.
(Fabrizio Caramagna)