Frasi e aforismi sulla dittatura e la tirannide

Frasi e aforismi sulla dittatura, i dittatori e i tiranni, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla democrazia, Frasi e e aforismi sulla politica e Frasi e aforismi sulla guerra.

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Frasi e aforismi sulla dittatura

Prima le dittature uccidono le persone per le loro idee. Poi, non avendo più nessuno da assassinare, si limitano ad assicurarsi che non ci siano idee.
(Fabrizio Caramagna)

La tortura è la massima tirannia che può subire un individuo. Essa distrugge la sua libertà, il suo corpo, la sua volontà, la sua identità.
(Fabrizio Caramagna)

Tutte le dittature sono contro il popolo. Ma quasi tutte nascono facendo promesse impossibili e gridando cose ingiuste che il popolo non vede l’ora di sentirsi dire.
(Fabrizio Caramagna)

Nel contare i voti le dittature hanno il sistema più efficiente al mondo. Il conteggio finisce prima ancora che le votazioni siano terminate.
(Fabrizio Caramagna)

Insieme con la manipolazione del linguaggio, la falsificazione delle statistiche è una delle condizioni indispensabili a ogni dittatura.
(Fabrizio Caramagna)

La guerra ha le sue ragioni che la ragione non conosce, ma che i generali e i dittatori conoscono molto bene.
(Fabrizio Caramagna)

E se questo fosse un mondo dominato da una tirannia invisibile che si serve delle forme democratiche di governo?
(Fabrizio Caramagna)

La prova della nascita di una dittatura sono due: la censura e la comparsa dei delatori e delle spie.
(Fabrizio Caramagna)

La prima cosa che fa una dittatura è rinchiudere le donne in casa. La dittatura teme le donne.
(Fabrizio Caramagna)

In una dittatura, troppa consapevolezza viene vista come colpevolezza.
(Fabrizio Caramagna)

Lo stato di polizia di cui ogni dittatura si avvale non è solo manganello, carcere e pena di morte. È il clima di paura che viene a crearsi ogni volta che pensiamo o facciamo qualcosa che non è conforme. Che sia una telefonata, una riunione o un gesto.
Viviamo nel terrore di essere ascoltati, intercettati e prelevati. Viviamo nel sospetto.
La dittatura è la fabbrica del sospetto e della terrore.
(Fabrizio Caramagna)

Nella dittatura ci sono ordini, non un ordine.
(Fabrizio Caramagna)

I tiranni di domani ci renderanno meno odiosi quelli di ieri.
(Fabrizio Caramagna)

Certe persone dovrebbero poter vedere che posto migliore è il mondo senza di loro.
(Fabrizio Caramagna)

Il dittatore crede che la sua nazione sia tanto più grande quanto i suoi cittadini siano minuscoli.
(Fabrizio Caramagna)

Il dittatore che fa marciare la folla prima o poi va a marcire in qualche anfratto della storia.
(Fabrizio Caramagna)

I tiranni non amano del gregge che il suo silenzio. Affinché si senta meglio la musica delle sfilate militari e il passo degli stivali che marciano alla cadenza prestabilita.
(Fabrizio Caramagna)

Solo i dittatori, i santi e le rockstar riescono ad attirare folle oceaniche.
(Fabrizio Caramagna)

La tirannide ha un predilizione per i rituali sacri, dove il sacro stesso è il dittatore.
(Fabrizio Caramagna)

Un dittatore che si annoia, avendo tutti i sudditi ai suoi piedi, può solo decidere di togliersi la vita o uccidere qualcuno. Siccome la decisione di suicidarsi è troppo estrema, la cosa più facile è ordinare un massacro.
(Fabrizio Caramagna)

In una dittatura sono favorevole ai contrari.
(Fabrizio Caramagna)

La democrazia non è esente da traumi e malattie.
Ma la dittatura è un medico che uccide il malato.
(Fabrizio Caramagna)

Nella dittatura ciò che funziona è la censura. Nelle democrazia è più efficace la manipolazione.
(Fabrizio Caramagna)

Le democrazie sono guidate dai mediocri, le dittature dai pazzi.
(Fabrizio Caramagna)

In quella tirannide, le parentesi erano scritte con un filo spinato.
(Fabrizio Caramagna)

Armare tutti produce psicopatici e ragazzi assassini, ma disarmare tutti è il sogno di ogni dittatore.
(Fabrizio Caramagna)

Diamo a tutti gli uomini un giorno di potere individuale e assoluto, e vediamo quanto resisteranno i primati di Nerone, Hitler e Stalin…
(Fabrizio Caramagna)

Anche nelle dittature si vota. Sono l’indipendenza delle istituzioni, la separazione dei poteri, la libertà di critica e di opposizione civile e organizzata a fare le democrazie.
(Fabrizio Caramagna)

In una dittatura prima si contano i voti dell’opposizione e poi quelli del governo, in modo che i conti tornino.
(Fabrizio Caramagna)

Nella dittatura si crede fermamente nella pluralità delle voci, purché cantino tutte la stessa canzone.
(Fabrizio Caramagna)

Da certe utopie a certe tirannie non c’è che un passo, un passo che solo la mediazione dell’intelligenza può impedire.
(Fabrizio Caramagna)

Il problema di alcuni dittatori non è che vogliono suicidarsi ma che vogliono farlo insieme a tutti gli altri.
(Fabrizio Caramagna)

Osarono infine annunciare al tiranno che era morto da due giorni.
(Fabrizio Caramagna)

Non sopporto la tirannia esercitata dai forti sui deboli, e ancora meno quella esercitata dai deboli sui forti.
(Fabrizio Caramagna)

Nella democrazia moderna esistono tirannie private che agiscono con delle proprie leggi e delle proprie regole e che non devono rendere conto a nessun parlamento o cittadino: i social network, le banche centrali o le grandi multinazionali.
Queste tirannie private sono anche poco trasparenti e è difficile per un cittadino avere consapevolezza del loro funzionamento: nessuno sa come funziona l’algortimo di un social network, nessuno conosce il bilancio economico di una banca centrale e nessuno capisce qual è la logica che c’è dietro certe politiche di investimento e ricerca di una multinazionale farmaceutica.
(Fabrizio Caramagna)

Bisognerebbe instaurare una dittatura della libertà e obbligare la gente a essere libera, facendo in modo che ogni anno legga almeno 5 libri di autori anticonformisti e indipendenti, corra almeno una volta a perdifiato in un campo di girasoli ed esprima almeno 10 opinioni contrarie al buon senso.
(Fabrizio Caramagna)

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