Frasi e aforismi sulle favole e la fiabe, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla fantasia e l’immaginazione, Frasi e aforismi sulle fate, Frasi e aforismi sugli gnomi e Frasi e aforismi sull’unicorno.
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Frasi e aforismi sulle favole e le fiabe
Che strana macchina è l’uomo. Gli metti dentro lettere dell’alfabeto, formule matematiche, leggi, e doveri ed escono favole, risate e sogni
(Fabrizio Caramagna)
C’era una volta una Favola. Un giorno la Realtà le chiese: “Quando imparerai a parlare di me?”. “Quando tu imparerai a sognare”.
(Fabrizio Caramagna)
“C’era una volta” iniziava la favola e la Meraviglia si sedeva ad ascoltare.
“Solo una volta?” disse la Meraviglia.
“No, ogni volta che i tuoi occhi brillano”.
(Fabrizio Caramagna)
Raccontami una favola!
“C’era una volta… che diventò milioni di volte, perché le favole non finiscono mai”.
(Fabrizio Caramagna)
Raccontare una favola ai bambini è costruire una rete di immagini luminose e rassicuranti su cui adagiare, la sera, il piccolo cuore.
(Fabrizio Caramagna)
“Qual è la favola più bella che hai scritto?” domandò il figlio al papà scrittore.
“Quella che leggo nei tuoi occhi ogni giorno”.
(Fabrizio Caramagna)
Potremmo sempre incontrarci in un bosco pieno di fate, unicorni e cascate colorate: cosa importa se sarà solo un’illusione. Non lo vedi come è distratta la vita? Dai, vieni, prendiamoci per un attimo gioco di lei.
(Fabrizio Caramagna)
Raccontami una favola. Come se mi avessi di fronte. Come se tutto stesse per accadere. Come se ci fosse un destino che vuole compiersi in un “c’era una volta”.
(Fabrizio Caramagna)
Oggi sono un coniglio bianco, disteso sotto un albero, a contare i quadrifogli e a ridere di voi che non credete alle favole.
(Fabrizio Caramagna)
Vorrei fondare il partito dei progressisti delle fiabe. Nessuno pensa mai a cavalieri, fate, elfi e principesse.
(Fabrizio Caramagna)
Se scuoto forte un bosco, chissà quanti gnomi e fate e tesori si librano per un attimo nell’aria.
(Fabrizio Caramagna)
Delle fiabe della buonanotte ricordo solo il finale…
Dicevano “dormi” e non c’era sonno più sereno.
(Fabrizio Caramagna)
Lei ha minuscoli mondi in tasca, galassie nel suo diario, favole nei suoi capelli e sentieri verdi nei suoi occhi.
(Fabrizio Caramagna)
Dovresti raccontarmi solo le favole.
Usare lo sguardo per disegnare galassie.
Parlarmi di luna park, fate e arcobaleni.
Ho troppa realtà per le mani.
(Fabrizio Caramagna)
Mi piacerebbe creare qualche app soprendente. Per esempio una app in cui le persone che leggono le fiabe ad alta voce vengono connesse con le persone che non riescono a prendere sonno.
(Fabrizio Caramagna)
Oggi vorrei andare a raccogliere i funghi in un bosco, a scoprire se gli gnomi esistono oppure no, e poi vorrei scrivere una favola vera sotto un albero antico.
(Fabrizio Caramagna)
I lettori non lo sanno, ma il bosco delle favole non era poi così grande e l’abilità del favolista fu di fare in modo che Cappuccetto Rosso, Hansel e Gretel, Biancaneve e Pollicino non si incontassero mai.
(Fabrizio Caramagna)
Il favolista scambiò per sbaglio i fogli delle favole e in una favola Cenerentola amava il lupo e nell’altra i sette nani rapirono cappuccetto rosso.
(Fabrizio Caramagna)
Lupo: – Cappuccetto Rosso, cosa hai nel cesto?
– La mela di Biancaneve, la zucca di Cenerentola e il pane di Pollicino.
(Fabrizio Caramagna)
“Non raccontarmi favole, Perrault” gli disse sua moglie quando, tornato a casa alle tre del mattino, lui cominciò a raccontarle la storia di Cenerentola.
(Fabrizio Caramagna)
Raccontami una storia nuova.
Ma che abbia la tensione delle favole e delle porte lasciate socchiuse.
(Fabrizio Caramagna)
Le favole che hai letto, si vedono nei baci che dai.
(Fabrizio Caramagna)
Temperare una matita colorata, disegnare l’uscita in fondo al cielo, cavalcare un unicorno e scappare dalla parte opposta a questo giorno.
(Fabrizio Caramagna)
Ho lasciato che il desiderio mi accompagnasse ai confini del sogno, dove tu mi hai preso per mano per portarmi dentro ad una favola.
(Fabrizio Caramagna)
Io e te fummo quella minuscola lettera dell’alfabeto che si fece un’impensabile e lunga favola.
(Fabrizio Caramagna)
Leggila come se fosse una biografia
Baciala come se fosse una poesia
Amala come se fosse una favola.
(Fabrizio Caramagna)
Poi ci sono le favole e due occhi che ti guardano. E io mi aspetto cieli incantati e fate colorate che ammansiscono le paure. Mi giro e ogni istante diventa un’eternità.
(Fabrizio Caramagna)
Essere affini e fidarsi. Dovrebbe bastare per somigliare ad una favola.
(Fabrizio Caramagna)
E quando capisci che non puoi più voltare pagina, perché quella è la pagina più bella, realizzi di essere in una favola.
(Fabrizio Caramagna)
Sembriamo usciti da una di quelle favole antiche. Pensa se io e te fossimo veri.
(Fabrizio Caramagna)
L’alba ha sempre una favola da raccontare, il tramonto ha sempre una domanda a cui rispondere.
(Fabrizio Caramagna)
Oggi sul prato ho letto fiabe ai bambini del fiordaliso, sono entrato nei castelli del regno delle margherite e ho sognato di sposare la figlia del sultano delle iris. E il biancospino più bello rideva di tanta meraviglia.
(Fabrizio Caramagna)
Tutti conosciamo la versione di Cappuccetto Rosso e nessuno conosce quella del lupo. Forse ci parlerebbe di solitudine e di orgoglio, di lune favolose e di boschi cancellati dagli uomini.
(Fabrizio Caramagna)
Sempre, in ogni fiaba, c’è una voce che piange in una torre.
(Fabrizio Caramagna)
La Bella Addormentata non ha mai raccontato i suoi sogni.
(Fabrizio Caramagna)
Ci vediamo sotto il grande castagno del bosco, vicino al castello della bella addormentata. Però zitto che non la voglio svegliare.
(Fabrizio Caramagna)
Non tutte le fiabe te la raccontano giusta: alcune vogliono soltanto farti addormentare, prima che sia notte profonda.
(Fabrizio Caramagna)
Le migliori favole si vivono e non si raccontano, perché la gente ama rovinarti il finale.
(Fabrizio Caramagna)
L’orco passava di favola in favola, cambiando ogni volta nome, epoca e luogo. Terrificato dall’avvicinarsi dell’espressione “e vissero tutti felici e contenti”, scivolava nelle pagina della favola vicina pensando, prima o poi, che il male avrebbe vinto.
(Fabrizio Caramagna)
“E dimmi orco, cosa fai per vivere?”
“Mi invento una favola”.
(Fabrizio Caramagna)
A chi sogna la favola ricordo che gli orchi e le streghe sono terribili, le prove spesso ardue e sovente il lieto fine è riabbracciare il principe che ti ignorò per così tanto tempo.
(Fabrizio Caramagna)
Pollicino barattò la mollica di pane per un navigatore satellitare Gps. Ma nel bosco non c’ era campo, e la favola finì male.
(Fabrizio Caramagna)
Un giorno Biancaneve uscì dalla favola e scoprì che era invecchiata e suoi i nani erano diventati di gesso.
(Fabrizio Caramagna)
Nelle favole, “Si misero a girare i pollici non sapendo più cosa fare” è molto più realistico di “E vissero felici e contenti”.
(Fabrizio Caramagna)
Le vecchie favole iniziavano con c’era una volta e finivano con e vissero felici e contenti.
Le nuove iniziano con c’era una svolta e l’abbiamo mancata, perché avevamo paura di amare.
(Fabrizio Caramagna)
A volte ci si illude che le ombre del passato popolino paesi incantati e davvero ci si convince di aver vissuto una favola.
(Fabrizio Caramagna)
Chi divora troppe favole finisce per vomitare realtà.
(Fabrizio Caramagna)
Le favole d’amore moderne dovrebbero iniziare: “C’era una volta con tutte le sue conseguenze”.
(Fabrizio Caramagna)
Ogni favola ha il suo numero chiave: i sette nani di Biancaneve, i quaranta ladroni di Ali Babà, i trentacinque anni delle donne quarantenni.
(Fabrizio Caramagna)
C’era una volta un principe obeso, un buffone depresso, un’orrenda principessa e un drago con problemi di gastrite. Lo scrittore propose la favola all’editore, che la buttò nel cestino. E nessune seppe come finì quella favola.
(Fabrizio Caramagna)
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Le mie 9 frasi preferite sulla favola e la fiaba, di autori celebri e famosi
Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono. Perché i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.
(GK Chesterton)
In ogni istante della nostra vita abbiamo un piede nella favola e l’altro nell’abisso.
(Paulo Coelho)
Ognuno ha una favola dentro che non riesce a leggere da solo. Ha bisogno di qualcuno che con la meraviglia e l’incanto negli occhi, la legga e gliela racconti.
(Pablo Neruda)
Credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.
(Gianni Rodari)
Le favole dove stanno?
Ce n’è una in ogni cosa:
nel legno del tavolino,
nel bicchiere e nella rosa.
(Gianni Rodari)
La vita di ogni uomo è una favola scritta da Dio.
(Hans Christian Andersen)
I bambini non ricorderanno se la casa era lustra e pulita, ma se leggevi loro le favole.
(Betty Hinman)
Se vuoi che i tuoi figli siano intelligenti, leggi loro delle fiabe. Se vuoi che siano più intelligenti, leggi loro più fiabe.
(Albert Einstein)