Frasi e aforismi su tram e bus, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sull’automobile e la macchina, Frasi e aforismi sulla metropolitana e Frasi e aforismi sul treno.
**
Frasi e aforismi su tram e bus
La città. Il tempo che scorre. I tram pieni di persone sole. I colori sui muri e il grigio sui visi. I passi veloci e le vite di fretta.
Poi viene la sera. Ogni cosa rallenta, prende fiato. E tu che cammini, indossando un sorriso bellissimo.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono dei posti incantevoli che si scoprono solo prendendo l’autobus sbagliato.
(Fabrizio Caramagna)
L’autobus, che alla fermata si ferma con un sonoro sbuffo di freni e subito riparte con un carico di vite, destinazioni, sogni e possibilità.
(Fabrizio Caramagna)
Le gente che scende dagli autobus o dal metro e rincasa col suo passo caracollante di stanchezza, tra semafori lampeggianti e auto in corsa, c’è il desiderio di concludere e tutto lo sfinimento del giorno che si consegna alla sera.
(Fabrizio Caramagna)
Un bus passa carico di passeggeri, due passeri che volano da un albero all’altro e un ragazzo in maniche corte che telefona dal suo balcone. E’ il puzzle della città, formato da migliaia di pezzi.
(Fabrizio Caramagna)
Il tram parte con una leggera scossa e disegna la curva come un apprendista di violino. Guardo i miei sogni riflessi nel suo vetro.
(Fabrizio Caramagna)
Il tram dondola, costringe a tenersi ai montanti di freddo metallo, ti sembra di stare in equilibrio su tutto, anche sulla vita.
(Fabrizio Caramagna)
Vanno avanti e indietro i tram,
sempre legati a una linea di acciaio e di fatica.
A ogni fermata lasciano salire un volto, un corpo
che sembra un naufrago nella città.
(Fabrizio Caramagna)
La panchina di un parco. La spalletta di un ponte. Le sedie della fermata dell’autobus. Ognuno di questi luoghi conserva una conversazione, una carezza, uno sguardo. Sono piccoli spazi dove tempo passa veloce, non degnandoli della sua attenzione. Eppure proprio lì, accade l’indimenticabile.
(Fabrizio Caramagna)
Sul tram c’è una bella ragazza con i capelli spettinati. Legge sulla porta e a ogni apertura l’aria le smuove un ciuffo libero sulla nuca.
(Fabrizio Caramagna)
A volte sul tram ci sono facce di un altrove. Per latitudine, odori di cucina, vestiti. Vengono da un altro tram di un altro mondo.
(Fabrizio Caramagna)
Seduto vicino al manovratore del tram capisco la regola che vieta di parlare al conducente.
(Fabrizio Caramagna)
A natale i tram strapieni sono trainati da renne invisibili, ma tu non lo sai.
(Fabrizio Caramagna)
Tram-onto.
(Fabrizio Caramagna)
Quei secoli fa quando volevi il numero di telefono e io non te lo diedi e un bus ti portò via.
Credo che la mia vita sarebbe stata diversa.
(Fabrizio Caramagna)
Mi nascondo dentro un ricordo qualunque. Una foto, una canzone, una strada percorsa tanti anni fa.
In lontananza passa un autobus, e tutto è malinconia.
(Fabrizio Caramagna)
Una volta in autobus ci si poteva pure innamorare. Oggi è solo cuffiette, visi bassi, niente sorrisi e un’umanità lontana.
(Fabrizio Caramagna)
Se dovessi disegnare la società, mi piacerebbe che sul bus, sul metro, su una panchina ci fosse un posto riservato ai lettori di un libro.
(Fabrizio Caramagna)
Che belle le ragazze che leggono tutte sole alla fermata del tram.
(Fabrizio Caramagna)
Il tram riga il cristallo della notte.
(Fabrizio Caramagna)
I binari del tram prendono la luce da dove arriva, di notte dai timidi lampioni e di giorno dal sole che li fa risplendere con il bagliore di uno specchio.
(Fabrizio Caramagna)
E’ un giorno come un altro per i guidatori del tram, tanto ossessionati dalla direzione da seguire da non riuscire mai a uscire dalla rotaie.
(Fabrizio Caramagna)
Il bus si ferma: sono indeciso. Poi riparte: rimango indeciso. Sembra ieri, ma sono passati trent’anni da quando lo prendevo per andare a scuola. E non ho coraggio di salirci sopra e riaprire certi ricordi.
(Fabrizio Caramagna)
Siamo tutti sullo stesso autobus, ma ci sono persone che pensano di essere autisti quando sono solo passeggeri di terza classe.
(Fabrizio Caramagna)
“Tutto è circolare. L’universo è circolare. Il tempo è circolare. Il destino è circolare”, disse il conducente di autobus.
(Fabrizio Caramagna)
L’inferno deve essere qualcosa come un autobus pieno di gente, senza aria condizionata, in ritardo di un’ora, con il conducente che dice “c’è posto dietro”.
(Fabrizio Caramagna)
Crescere è sedersi nella parte davanti dell’autobus.
(Fabrizio Caramagna)
Ogni tanto alla fermata del bus aspetto un Forrest Gump che mi racconti tutta la sua storia.
(Fabrizio Caramagna)