Frasi e aforismi sull’ulivo

Il 26 novembre si celebra La Giornata internazionale dell’Olivo (World Olive Tree Day), istituita per la prima volte nel 2019 dall’Unesco.

Frasi e aforismi sull’ulivo e l’olivo, scritte da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sugli alberi, Frasi e aforismi sulle colline e Frasi e aforismi sulle cicale.

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Frasi e aforismi sull’ulivo

Bisognerebbe imparare dagli ulivi a lasciarsi modellare dal vento senza perdere il proprio carattere.
(Fabrizio Caramagna)

L’ulivo è anche la sua durata. Il suo tronco è fatto dei medesimi movimenti naturali dei secoli lontani.
(Fabrizio Caramagna)

Quadro del giorno: un pezzo di estate. Scorci di mare e ulivi. Ritagli di sorrisi.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni uliveto è diverso dall’altro. Conta la fisionomia del paesaggio intorno, la consistenza del terreno, il progredire della luce e dell’ombra, e anche la forma delle nuvole e la direzione e la qualità del vento.
(Fabrizio Caramagna)

Lento.
Come un un ulivo al bordo di un muro di pietre a secco.
Lentissimo.
Come i nodi del suo legno.
(Fabrizio Caramagna)

Il perfetto, il puro, il bello? Oggi preferisco le nodosità di un ulivo centenario.
(Fabrizio Caramagna)

La mia ombra e quella dell’ulivo si incontrano, si uniscono. Poter lasciare qui la mia ombra frenetica e prendere quella paziente dell’ulivo.
(Fabrizio Caramagna)

Intorno a un ulivo centenario c’è una tale vibrazione che, se chiudi gli occhi, senti il volo dell’eternità.
(Fabrizio Caramagna)

Le pareti irregolari dei muretti di pietra. Quell’imperfezione umana che racconta di fatica, mani, polvere. Mentre, accanto ad essi, gli ulivi prendono tutta la luce del giorno.
(Fabrizio Caramagna)

In Puglia la piana degli ulivi è fatta di ulivi millenari, masserie e muretti a secco che delimitano l’eternità. Basta un filo di vento e persino il cielo si mette in prima fila di fronte a tanta meraviglia.
(Fabrizio Caramagna)

Il vino viene dal torchio, il caffè dalla macina, l’olio dal frantoio, il profumo dai fiori pressati: quando la vita ci schiaccia, esce fuori la parte migliore di noi.
(Fabrizio Caramagna)

Si raccolgono olive, si intrecciano racconti e reti tra sguardi che sanno di fatica e frantoi. Mentre la brezza leggera mi racconta i segreti dell’olio.
(Fabrizio Caramagna)

I rami degli ulivi hanno lasciato cadere i loro tesori. Curvo su reti antiche raccolgo perle d’oro verde. E ritrovo me stesso.
(Fabrizio Caramagna)

L’ulivo si nutre di roccia e di sole e respira splendente su leggere colline.
(Fabrizio Caramagna)

Dice il vento con voce intonata che le foglie dell’ulivo son più belle al rovescio, quando da verdi diventano argento.
(Fabrizio Caramagna)

A sinistra il mare, a destra gli ulivi, e sparsi qua e là tutti i colori dello stupore. E ogni sorriso mi porta verso l’orizzonte.
(Fabrizio Caramagna)

Sulle colline, gli ulivi si orientano seguendo i canti invisibili delle cicale.
(Fabrizio Caramagna)

Ho sostituito il mio alfabeto con 26 ulivi, in fila dritta e leggera davanti al mare.
(Fabrizio Caramagna)

Una panchina di pietra sotto gli ulivi. Dopo essermi seduto con calma, la brezza si è seduta accanto a me e mi ha sorriso.
(Fabrizio Caramagna)

La Liguria è quel luogo dove il blu del mare si mescola con l’argento degli ulivi, e il tuo sguardo è pieno di stupore e gratitudine.
(Fabrizio Caramagna)

Leggevo un ulivo che mi raccontava il mare.
Stavo bene.
(Fabrizio Caramagna)

Al mare, i verdi e gli azzurri.
Il basilico, l’ulivo, il lentisco.
La salsedine, la brezza.
I sensi allo spasimo.
(Fabrizio Caramagna)

Un sole così intenso che persino l’ulivo reclina appena il capo e guarda alla sua stessa ombra in cerca di frescura.
(Fabrizio Caramagna)

Pure l’ulivo secolare canta quando sente che la fine sta per arrivare. Ma lo sentono solo le cicale.
(Fabrizio Caramagna)

Un ulivo dove prende così tante ossa per metterle in ogni oliva?
(Fabrizio Caramagna)

In un frantoio le olive soffrono come gli animali in un macello?
(Fabrizio Caramagna)

Non pensi più a me. Sei già l’oliva di un altro Martini.
(Fabrizio Caramagna)

Vorrei che tu mi olìvassi all’ascolana.
(Fabrizio Caramagna)

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