Frasi e aforismi sul mare

L’11 aprile si celebra in Italia la “Giornata Nazionale del Mare e della cultura marina”, da non confondere con la Giornata Mondiale Marittima (World Maritime Day) che si celebra l’ultima settimana di settembre ed è voluta dalle Nazioni Unite al fine di promuovere la conoscenza del settore navale. L’8 giugno si festeggia invece la Giornata Mondiale degli Oceani (World Oceans Day).

Frasi e aforismi sul mare, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulle onde, Frasi e aforismi sulla spiaggia, Frasi e aforismi sulla salsedine e Frasi e aforismi sull’orizzonte.

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Frasi e aforismi sul mare

Il mare è l’unico essere infinito che si pone umilmente ai nostri piedi, senza mai perdere una briciolo della sua grandezza.
(Fabrizio Caramagna)

Vestiti di cielo e di stupore.
Ti porto al mare.
(Fabrizio Caramagna)

La vita non la misurai in anni, ma in strade, ponti, montagne, chilometri che mi separavano ogni volta dal mare.
(Fabrizio Caramagna)

D’estate le mani del vento muovono invisibili fili nell’aria, che uniscono le onde, i capelli, i pensieri.
(Fabrizio Caramagna)

Che, poi, io il mare lo ascolterei all’infinito. A tutto volume. Con gli occhi piantati sul soffitto del cielo. A immaginarmi la vita.
(Fabrizio Caramagna)

Il paradiso comincia con una discesa verso il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Davanti al mare tutte le cose serie sembrano più leggere.
Anche il peso del mare stesso.
(Fabrizio Caramagna)

Il mare: quell’infinito, che pur essendo irraggiungibile,
mi circonda da ogni parte.
(Fabrizio Caramagna)

Il mare è l’unico labirinto che contiene migliaia di uscite.
(Fabrizio Caramagna)

Ciò che amiamo del mare è questa linea fissa dell’orizzonte che vuole dirci qualcosa, che manda ogni volta le onde a dialogare con noi.
(Fabrizio Caramagna)

L’odore di certe mattine è color “vengo a prenderti e ti porto al mare”.
(Fabrizio Caramagna)

Davanti al mare.
Particelle di intensità mi circondano
e portano i miei atomi a fare un tuffo negli atomi del blu.
(Fabrizio Caramagna)

Di lei si diceva che non conoscesse la musica, ma chiunque avrebbe dato qualsiasi cosa per ascoltare il suo cuore quando guardava il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Al mare non sei circondato dallo spazio e dal tempo. Ma dall’intensità.
(Fabrizio Caramagna)

Al mare tutto cerca di toccarti o farsi toccare. Le onde, la luce, il vento.
(Fabizio Caramagna)

Ho la maringite. E’ una infiammazione dell’anima che vibra al minimo accenno del mare.
(Fabrizio Caramagna)

La terapia c’è.
Guardare il mare e farsi in vena la dose giusta di meraviglia, goccia a goccia.
(Fabrizio Caramagna)

La cosa più bella del mare è il suo desiderio di essere ancora più grande.
(Fabrizio Caramagna)

Lascio i doveri in città, chiudo le lancette e i calendari dentro a una scatola e vado al mare. Il tempo non è più un tiranno, ma un’onda che scivola leggera sull’acqua.
(Fabrizio Caramagna)

Essere come il mare, che incessantemente trabocca da se stesso senza mai svuotarsi di una sola goccia.
(Fabrizio Caramagna)

Al mare colleziono istanti, non cose.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me?
Ci inventeremo un binario, una valigia, uno sguardo complice e una vista sul mare.
(Fabrizio Caramagna)

Il mare mi prepara una culla di azzurro con merletti di cielo e io mi immergo e so che ogni volta rinasco.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni volta davanti al mare mi apro ai regali dell’aria, e i colori e le forme e le vibrazioni mi entrano ed escono dal petto con la stessa facilità con cui attraversano una finestra.
(Fabrizio Caramagna)

Poche persone sono capaci di venirti a cercare dove sei veramente. Per questo amo il suono delle onde. Loro sanno sempre dove sei.
(Fabrizio Caramagna)

Lo senti il rumore del mare,
quella voce riconoscibile che si infrange sulla riva.
Te la spiega in un attimo, la vita.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi ho bisogno di mare, cuore, intensità.
(Fabrizio Caramagna)

Il mare è l’ossimoro che preferisco.
Il perpetuo movimento che riposa la mente.
(Fabrizio Caramagna)

I chilometri che mancano per raggiungere il mare dicendo: “Accelera, guarda lo vedi il blu laggiù”.
(Fabrizio Caramagna)

Al mare sostituiamo il ritmo costante del tempo con il ritmo mutevole delle onde a scandire la giornata. E i piedi nella sabbia ritrovano di nuovo la leggerezza perduta.
(Fabrizio Caramagna)

Quando sono al mare, la mia vita è finalmente vuota e leggera.
Non devo dimostrare più niente a nessuno.
Quando entro in acqua il mare conosce tutte le mie debolezze e non le giudica.
Io racconto, lui ascolta. Io lo guardo, lui si fa guardare.
Mentre sono dentro l’acqua e nuoto verso l’orizzonte,
sento che il tempo per un attimo ha lasciato la sua presa,
sento che l’universo mi lascia fare e non mi chiede nulla,
sento che tutte le anime che sono stato mi vengono a trovare
e mi portano al largo, dove l’acqua è più luminosa
e il mondo è ancora buono.
(Fabrizio Caramagna)

Se mi invitassero a creare una religione, io farei del mare il mio dio.
La mia liturgia sarebbe composta di un tuffo e di una nuotata al largo.
(Fabrizio Caramagna)

Al mare sei nella luce più grande che si possa avere.
Apri la mano e chiudila.
Sentirai la vibrazione di mille possibilità
e il cielo che ride della tua gioia
(Fabrizio Caramagna)

Tutta l’acqua del mare annuisce quando ti immergi
e il tuo corpo è una dimora di fremiti leggeri
e di invisibili stupori.
(Fabrizio Caramagna)

Quella felicità che sopraggiunge dopo essere usciti dall’acqua del mare.
Una sospensione del tempo.
Un attimo ingrandito e riscaldato dal sole.
Il moto del cielo che si ferma e l’universo che ci guarda con stupore.
(Fabrizio Caramagna)

Nessuna casa dovrebbe essere senza vista sul mare. Ogni casa dovrebbe appartenere al vento e alle onde. Il mare e la casa dovrebbero vivere insieme per sempre, come due fanciulli che si siedono uno di fronte all’altro e si confidano i loro segreti.
(Fabrizio Caramagna)

Sono da sempre alla ricerca di un posto nel mondo, possibilmente defilato e con vista sul mare.
(Fabrizio Caramagna)

Potremmo fermarci qui, ad aspettare il tramonto da questa terrazza sul mare. La brezza leggera. I pensieri che si intrecciano tra le dita e i tuoi capelli mossi. Il collo scoperto e io che sorrido.
(Fabrizio Caramagna)

E’ arrivata l’estate.
La luce si è fatta incredibilmente forte.
E milioni di strade, a un tratto, hanno chiesto dov’è il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Ho passato la giornata a medicarmi le ferite con i raggi del sole.
Ho passato il pomeriggio a cancellare la mia infelicità con l’acqua salata.
Ho passato la sera a togliere le paure dalla mente, mettendovi dentro stelle e canzoni.
Se qualcuno mi chiede come ho passato la mia giornata al mare, io rispondo: “A guarire”.
Perché nient’altro al mondo mi guarisce come il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Bellezza, mare, azzurro: alcune parole non ammettono scetticismo.
(Fabrizio Caramagna)

Non credo in nessun rimedio che non abbia l’azzurro del mare e almeno 24 gradi di temperatura.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi il cielo ha il profumo del mare, ma a un volume altissimo.
(Fabrizio Caramagna)

Amo l’azzurro del mare e lo abbino su tutto.
(Fabrizio Caramagna)

Mi sento come le piante che per crescere si spostano verso la luce.
Per questo appena posso vado al mare.
(Fabrizio Caramagna)

L’allegria del sentiero che porta al mare e ha sempre l’azzurro davanti agli occhi.
(Fabrizio Caramagna)

Se non condividiamo un linguaggio segreto (la poesia o i fiori o il mare) io e te non possiamo essere amici.
(Fabrizio Caramagna)

Le caviglie dentro l’acqua del mare, la carezza delle onde, il dorso liscio della mano. E poi gli altri spazi del tuo corpo da tratteggiare, a seconda del vento e del sole.
(Fabrizio Caramagna)

Se i piedi toccano sempre la sabbia non puoi dire di amare il mare. Chi lo ama va dove non si tocca.
(Fabrizio Caramagna)

Guardare il mare di notte come si guarda una madre che dorme. Avere cura di ogni suo respiro. Imparare a udire quel suo fiato che sembra dire “Apriti alle cose e sogna”.
(Fabrizio Caramagna)

Mi domando che cosa manca alla vita quando in una notte d’estate l’alito delle stelle apre le finestre e vi butta dentro il profumo del mare.
(Fabrizio Caramagna)

Al mare la felicità è piena di spazio. Il cielo si muove in continuazione. Le onde filano le ore e i minuti. Respirare aria e salsedine è una occupazione a tempo pieno.
(Fabrizio Caramagna)

L’inaspettata semplicità con la quale il mare diventa un colore. O un profumo. O un pensiero. O una fotografia.
(Fabrizio Caramagna)

Amo il mare. Per ogni bracciata che mi fa sentire libero, per le terrazze ampie e luminose, dove incontro di nuovo il vento.
(Fabrizio Caramagna)

Il mare è l’elemento più rivoluzionario della natura,
perché cerca sempre di superare i suoi limiti.
(Fabrizio Caramagna)

Il mare è un grande amante,
che unisce, allo stesso tempo,
un’assoluta disponibilità e un mistero impenetrabile.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni volta collego la mia presa al mare, divento elettrico e pieno di luce.
(Fabrizio Caramagna)

Portami al mare, ho voglia di quel jazz estivo, del mojito sulla sabbia, di camminare a piedi scalzi per andare a vedere com’è bello l’inaspettato.
(Fabrizio Caramagna)

La vita è troppo breve per perdere tempo con chi non ti porta al mare a mangiare la focaccia.
(Fabrizio Caramagna)

Al mare non siamo che onde,
granelli che danzano nella risacca,
facciamo la vita da nuvole,
e corteggiamo sogni mai visti
(Fabrizio Caramagna)

Ogni volta che ti vedo ridere è come se fossi di fronte al mare.
(Fabrizio Caramagna)

Ti porto al mare è una dichiarazione d’amore.
E’ togliersi le ruggini della città,
è far prendere fiato al cuore,
e vivere l’azzurro come una strada.
(Fabrizio Caramagna)

Se la vacanza fosse un libro non sarebbe rilegato, non avrebbe pagine numerate… poggiato sul davanzale di una finestra aperta, racconterebbe le storie del vento e del mare.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi farei un giro al mare, uno in libreria e uno su di te
(Fabrizio Caramagna)

Con passo leggero e con un vento forte che mi porta il mare nei polmoni, provo ad avvicinarmi al paradiso.
(Fabrizio Caramagna)

Non c’era ancora vita sulla terra.
Per milioni di anni il mare non ebbe la consapevolezza di esistere
finché qualcuno – forse un bambino – non lo osservò da fuori e decise di tuffarsi.
Fu allora che per la gioia il mare prese quei colori azzurro, turchese, smeraldo
che tutti conosciamo
(Fabrizio Caramagna)

D’estate, al risveglio, invece di leggere le informazioni su uno smartphone, leggerle su un altro schermo piatto: il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Del mare mi piace la voce.
Regolare.
Suadente.
Che, sa come suggerire, senza obbligare.
(Fabrizio Caramagna)

In alcuni miei sogni sono in riva al mare senza più i miei “Non ci riesco”.
(Fabrizio Caramagna)

Come quando da bambino ero in treno e fissavo assorto il finestrino che dava sul paesaggio e a un certo punto mi urlavano: “girati, c’è il mare” e i miei occhi si illuminavano. Magari abbiamo solo bisogno di qualcuno che ci faccia girare nella giusta direzione.
(Fabrizio Caramagna)

Davanti al mare è il posto più bello dove lasciare per terra le paure e prendere per mano il coraggio.
(Fabrizio Caramagna)

Chi abita vicino al mare, sente crescere il corallo di notte, impara il linguaggio delle onde e della luna, conosce i segreti di ogni conchiglia.
(Fabrizio Caramagna)

E’ sempre il mare a lavare le strisce di tutti i miei dubbi, le orme inutili lasciate dal mio camminare, i fili sottili delle abitudini che mi invischiano. Ogni volta mi dona energia e la chiave per riaprire le forme del mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Del mare amo la vastità, quel suo seminare e liberare nell’aria respiri e richiami di libertà.
E ogni volta so che l’ormeggio dal mondo si scioglie appena entro nelle sue acque, che il viaggiare a bracciate verso l’orizzonte è l’inizio di qualcosa di nuovo.
(Fabrizio Caramagna)

Io voglio perdermi
tra i tuoi pensieri
nel modo in cui ascolti il mare
mentre ti addormenti.
(Fabrizio Caramagna)

Ci vorrebbe un eccomi, dei desideri in libertà e una finestra vista mare.
(Fabrizio Caramagna)

Io, se fossi in te, mi trasformerei subito in quel “Dai, Andiamo al mare!”
(Fabrizio Caramagna)

Il mio desiderio? Una stella tutta mia, in riva al mare.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni, ti porto al largo dove non si tocca.
Dove solo il cielo e la meraviglia ti toccano.
(Fabrizio Caramagna)

Al mare si va per visitare il cielo o per guardare sott’acqua. Ci si toglie gli abiti della città e ci si veste di aria e acqua e vento. Si cambia il respiro e si entra felici nelle ore senza saltarne neppure una.
(Fabrizio Caramagna)

Il mare è per me un libro dove imparo che sono vivo.
Hai presente un quaderno di fogli azzurri, paragrafi di vento e note di aria pura?
Ecco, io leggo attentamente questo quaderno e la precisione con cui mi insegna a vivere,
quasi mi abbaglia.
(Fabrizio Caramagna)

Capita che se chiudi gli occhi vedi l’infinito.
Onde, salsedine, risacca.
E la sabbia, polvere tra le dita.
Non ha confini, la geografia del mare.
(Fabrizio Caramagna)

Mi chiedo chi conforta il mare quando è in burrasca
e le sirene cercano un rifugio in qualche faro abbandonato.
(Fabrizio Caramagna)

Che spettacolo il mare mosso. Prima sono onde grandi e tutte diverse, e qualcuna sembra una creatura mostruosa tanto è alta. Poi le onde diventano meno grandi, perdono la schiuma per strada, si abbassano quasi a misurare il fondo. Poi sono ancora onde, ma sono stanche, esauste, e la schiuma è solo un soffio. Poi hanno quasi paura di arrivare a riva, diventano onde buone, gentili, educate.
(Fabrizio Caramagna)

Quante volte ho nuotato dentro gli occhi del mare e ho visto i suoi sogni. Una volta un’onda ha attaccato un carro a una nuvola e si è fatta portare oltre l’universo. Quando torno a riva, so di aver lasciato qualcosa di indicibile.
(Fabrizio Caramagna)

Era una casa di madreperla con vista sul mare, non c’era la televisione ma il vento portava sempre le storie delle onde e dei delfini.
(Fabrizio Caramagna)

Non mi sento libero che quando apro una porticina che dà sul mare.
(Fabrizio Caramagna)

A che punto siete con le domande impossibili? Io intanto vado a fare un tuffo in mare e a parlare con le posidonie.
(Fabrizio Caramagna)

Dimmi, piccola casa, su cosa vuoi ti apra le finestre stamattina? Sul mare? Sulla galassia Andromeda? Su un campo di tulipani?
(Fabrizio Caramagna)

Al mare il tempo è libero come lo era all’inizio dell’universo, quando non c’era nessuna filosofia a definirlo.
Gli orizzonti sono aperti a ogni possibile destino, senza più la gravità delle cose.
(Fabrizio Caramagna)

I ciottoli sulla spiaggia: questi ovali che il mare, vecchio artigiano, ha limato con pazienza fino a togliere ogni spigolo.
(Fabrizio Caramagna)

Buttarsi in mare per il primo bagno di stagione fa credere di essere nati in quel preciso momento.
(Fabrizio Caramagna)

Non raccontarmi il mare, prendimi per mano e portami lì.
(Fabrizio Caramagna)

Da una parte all’altra di me stesso ci sono sempre arrivato nuotando in mare.
(Fabrizio Caramagna)

Il mare è un pifferaio magico che suona le sue note per condurti a sé, prova con le onde e gli spruzzi melodie nuove, ma tu le riconosci subito e non resisti al richiamo e ti tuffi.
(Fabrizio Caramagna)

C’è chi si fissa sulle onde e l’azzurro, io preferisco andare sott’acqua e guardare i fondali. Ciascuno ha il suo modo di contemplare il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Sono alto 1,71, ma a livello del mare sono molto più alto, riesco persino a toccare le nuvole.
(Fabrizio Caramagna)

Il mare trema quando la luna vi entra dentro tutta nuda.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni giorno, dopo aver parlato con le onde, con il vento, con il cielo e con le sirene, il mare decide quale intensità del suo blu indossare.
(Fabrizio Caramagna)

Vedere le onde e avere la certezza che sono state offerte da qualcosa di eterno che tende la mano fino a noi per dirci: “Ho bucato il muro del nulla per venire fino da te”.
(Fabrizio Caramagna)

Il mare in superficie è solo il presente.
Ma nella sua profondità ci sono tutti i millenni passati.
(Fabrizio Caramagna)

La profondità del mare: in quegli abissi c’è la più inaspettata forma di apertura.
(Fabrizio Caramagna)

A me il freddo che c’è in fondo al mare piace, arriva fino alle ossa e lì non ci è arrivato mai nessuno.
(Fabrizio Caramagna)

Nei pomeriggi al mare la vita si è liberata dal tempo. Non ci sono più giorni, ore, anni, secoli. E’ un vivere senza più tempo e memoria.
(Fabrizio Caramagna)

Al mare il tempo si ferma. La sabbia della clessidra è tutta rovesciata in terra e tu ci puoi giocare.
(Fabrizio Caramagna)

Corallo, bianco e turchese. Tre colori che al mare si abbinano in modo perfetto.
(Fabrizio Caramagna)

In un pontile sul mare, al tramonto, ci sono sempre cose speciali.
(Fabrizio Caramagna)

Belli i caffè color estate, da prendere in una terrazza davanti al mare.
(Fabrizio Caramagna)

Non ho mai visto il volto di chi va al mare passando per l’autostrada. A volte penso che guidi con gli occhi sognanti. Almeno io farei così.
(Fabrizio Caramagna)

Vado al mare a rifarmi la meraviglia.
(Fabrizio Caramagna)

Sdraiarsi sulla sabbia del mare d’inverno, aprire le mani al sole e lasciare evaporare l’identità.
(Fabrizio Caramagna)

Non c’è bisogno di fare nulla di speciale quando si è accompagnati dalla voce del mare.
(Fabrizio Caramagna)

Un amore nato in una giornata di vento e mare, e perciò destinato a essere irrazionale, pieno di passione e leggerezza, possesso e abbandono, oltre che di incoscienza e profumo di peccato e una luce sempre sul punto di svanire.
(Fabrizio Caramagna)

Quando lasciamo il mare non lo lasciamo mai del tutto. La sua luce resta impigliata nei capelli, nelle sfumature della voce, nella morbidezza della pelle. Devono passare alcuni giorni prima di perderlo per sempre.
(Fabrizio Caramagna)

Il mare è un richiamo silenzioso. Scorre muto, sottopelle, anche quando sei a centinaia di chilometri di distanza.
(Fabrizio Caramagna)

Con me la geografia ha perso la testa,
sono tutto mare anche quando sono in una città lontana,
l’azzurro mi vibra dappertutto.
(Fabrizio Caramagna)

Qualcuno ne fa questione di principio, qualcun altro di orgoglio, qualche altro ancora ha smesso di farne questioni e si gode il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Il mare, la mia casa.
L’unico luogo dove forse ho vissuto davvero.
Dono sono nato tante volte ogni estate.
Prima di morire subito dopo, ogni autunno.
(Fabrizio Caramagna)

Quanto è triste andare al mare quando fa brutto.
Hanno chiuso le porte del sole
e tu resti fuori con qualche pezzo d’estate che sembra rotto.
Manca la luce, il furore del caldo, l’azzurro del cielo.
Provi a entrare in acqua,
ma incontri solamente vento e onde che ti respingono
come se fossi un estraneo.
(Fabrizio Caramagna)

In ogni onda il mare getta tutto se stesso, come se cercasse di raggiungere un altrove ignoto. Ma finisce per trovare sola la riva, e la sua schiuma bianca che si dissolve è il segno dell’effervescenza ma anche dello scacco.
(Fabrizio Caramagna)

Il mare ha un debito anche con lo sprigionarsi dell’acqua di un minuscolo rubinetto.
(Fabrizio Caramagna)

Passavano il tempo a raccontarsi vecchie storie di mare, il pappagallo e il pirata.
(Fabrizio Caramagna)

I tuoi occhi abitano la stanza più profonda del mio cuore. E da lì si vede sempre il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Quelli che non amano il mare, me li immagino fatti di terra, di muschio, di corteccia e di sentieri inesplorati. Forse solo in cima a una montagna ritrovano se stessi
(Fabrizio Caramagna)

Questa sera vorrei che mi abbracciassi più forte del mare.
(Fabrizio Caramagna)

Con il vizio del mare si nasce, e ogni volta che è lontano da noi ci si sente un po’ svanire.
(Fabrizio Caramagna)

Quando torni dalle vacanze, in poche ore sono passi dalla scala degli azzurri (mare) a quella dei grigi (città).
(Fabrizio Caramagna)

Il mare d’autunno. Ipnotico. Non smetteresti mai di guardarlo.
(Fabrizio Caramagna)

Al mare in autunno parlo con le alghe, ascolto i gabbiani e la notte un faro mi rivela i segreti delle sirene dai capelli rossi.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni. Ho un’anima per aspettarti e tanto mare per quando piove.
(Fabrizio Caramagna)

Quanti versi scrivono le alghe sulla riva del mare d’autunno.
(Fabrizio Caramagna)

Le città lontano dal mare. Così tante luci e neppure un faro. A volte sono davvero imperdonabili.
(Fabrizio Caramagna)

L’unica fuga che organizzarei oggi è con il mare. Lo porterei a fare un giro su Venere.
(Fabrizio Caramagna)

A nord confino con la solitudine, a sud con il mare, a ovest con i tramonti e a est con lo stupore.
(Fabrizio Caramagna)

Domenica d’estate, quando il mare unisce finalmente unisce il dire al fare.
(Fabrizio Caramagna)

L’unica volta che accetto che mi urlino in faccia, è quando lo fa il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Alla mia morte, anziché trasformarmi in cenere, vorrei essere schiuma di mare.
(Fabrizio Caramagna)

Si vestiva sempre di nero, i suoi occhi erano privi di luce e viveva in una pianura di fango al centro del continente: “il mare non esiste” diceva con la stessa sicurezza con cui l’ateo negava l’esistenza di Dio.
(Fabrizio Caramagna)

In un pianeta lontano c’era il mare, ma era diverso dal nostro. Era completamente rovesciato. Sopra c’erano gli abissi e al fondo l’aria e il cielo. Era stato concepito in modo così opposto al nostro, che lo abitavano uccelli dell’abisso e nuvole dalle forme strane (alghe, meduse, polipi), mentre in alto le onde giocavano con le stelle.
(Fabrizio Caramagna)

Il bambino, guardando il mare, disse: in ogni medusa abita l’anima di un naufrago.
(Fabrizio Caramagna)

Sembra un signore vecchio, calvo e traballante. Ma la sua anima è uno sguardo che punta il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Triste, come l’ultimo sguardo al mare prima di tornare in città.
(Fabrizio Caramagna)

Qual è quel punto della vecchiaia in cui si smette di correre verso il mare?
(Fabrizio Caramagna)

Ci siamo seduti un giorno, guardando il mare, pensando a tutto quello che sarebbe successo.
Ci siederemo un giorno, guardando il mare, pensando a tutto quello che se ne è andato via per sempre.
(Fabrizio Caramagna)

Lei aveva silenzio di una barchetta di carta che non riesce a salpare,
una calma struggente e mille sensazioni alla ricerca del mare.
(fabrizio Caramagna)

Che tipo di follia ha portato le persone a costruire città lontane dal mare?
(Fabrizio Caramagna)

È incredibile quanto la lontananza dal mare mi sappia di esilio, di parole non dette, di finestre vuote…
(Fabrizio Caramagna)

Nemico convinto del mare e del suo azzurro, l’imperatore, durante i suoi grigi anni di governo, aveva ordinato di costruire un pozzo immenso, in modo da prosciugare tutto il mare e sterminare le onde.
Ma gli uomini non potevano vivere senza mare e di fronte a quell’orizzonte vuoto e pieno di fango, erano tristi e vuoti.
Fu così che, in un’alba più disperata del solito, il guardiano di un faro guidò la rivolta e uccise l’imperatore e liberò il mare, il quale – mai come quel giorno – ebbe colori così belli.
(Fabrizio Caramagna)

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Le mie 11 frasi preferite sul mare di autori celebri e famosi

Il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni.
(Alessandro Baricco)

Non si può essere infelice quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento.
(Irène Némirovsky)

Se il rumore del mare sovrasta quello dei pensieri, sei nel posto giusto.
(Antonicont, Twitter)

La cura per ogni cosa è l’acqua salata: sudore, lacrime, o il mare.
(Karen Blixen)

Nelle città senza Mare… chissà a chi si rivolge la gente per ritrovare il proprio equilibrio… forse alla Luna…
(Banana Yoshimoto)

Il mare è una malattia al contrario. Se la fai da bambino, poi non guarisci più.
(GuidoFruscoloni, Twitter)

Al mare la vita è differente. Non si vive di ora in ora ma secondo l’attimo. Viviamo in base alle correnti, ci regoliamo sulle maree e seguiamo il corso del sole.
(Sandy Gingras)

Come si fa a spiegare il mare a chi lo guarda e vede solo acqua…
(Ritagodino, Twitter)

Uomo libero, sempre amerai il mare!
È il tuo specchio il mare: ti contempli l’anima
nell’ infinito muoversi della sua lama.
E il tuo spirito non è abisso meno amaro.
(Charles Baudelaire)

In piedi davanti al mare
meravigliato della propria meraviglia: io
un universo d’atomi
un atomo nell’universo.
(Richard Feynman)

Mare al mattino, cielo senza nubi
d’un viola splendido, riva gialla; tutto
grande e bello, fulgido nella luce.
Mi fermerò qui.
(Kostantinos Kavafis)

8 commenti su “Frasi e aforismi sul mare”

    1. Fabrizio Caramagna

      La ringrazio molto. Per me il mare è tutto. Un’ossessione, quasi un vizio. Ogni volta fuggo dalla mia città per ritrovare il mare…

  1. Da sempre vivo in montagna, ma per me la montagna altro non è che un mare pietrificato, immobile, poichè è stato reso tale da un malefico incantesimo astrale.
    Quando vado in pianarura , e mi tuffo nel blu , o isso la randa ed il fiocco, il malefico incantesimo svanisce e raggiungo la felicità .
    Queste due righe sono scaturite dai tuoi aforismi sul mare.
    Un caro saluto Michele

    1. Fabrizio Caramagna

      Bella l’immagine della montagna come mare pietrificato. Seppure anche io ami il mare, non ci vedo un incanto malefico. Magari un incantesimo buono sì, che l’ha trasformata in un mare pietrificato e immobile. Io invece la vedo come una stella che ci mette in contatto con l’universo.

  2. Ti leggo molto:i tuoi aforismi si distinguono.Leggendo quelli sul mare,condivido le stesse sensazioni.Anche io ho il “mare dentro”.
    Saluti e ripetuti complimenti
    TONIA

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