Frasi e aforismi sulla maschera

Frasi e aforismi sulla maschera, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulle bugie e le menzogne, Frasi e aforismi sullo specchio e Frasi e aforismi sull’apparenza.

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Frasi e aforismi sulla maschera

Viviamo in un mondo dove domina la virtualità, un mondo di maschere, apparenza e finzione. Il grande scopo della vita è trovare di nuovo la realtà.
(Fabrizio Caramagna)

La maschera che indossiamo è uno schermo che nasconde il nostro caos interiore.
Si spaventerebbero gli altri a vedere quali uragani ci scuotono.
(Fabrizio Caramagna)

Tra le messe in scena della vita, la più patetica (e forse anche tragica) è l’ostentazione di ciò che non si è.
(Fabrizio Caramagna)

Sotto le maschere c’è ancora un volto? O almeno un teschio? O solamente polvere di invidia?
(Fabrizio Caramagna)

L’ipocrita era stanco quel giorno. Tutte le copie delle sue maschere erano finite. Non sapeva più cosa mettere sul volto.
(Fabrizio Caramagna)

Aggiustati la maschera di ipocrisia, che ti si vede il naso da pagliaccio.
(Fabrizio Caramagna)

Sul palco degli applausi, tutti con la maschera migliore. Ma è dietro il sipario che si vede chi sei davvero.
(Fabrizio Caramagna)

Per conoscere le persone, non serve affannarsi: serve aspettare. Il palcoscenico prima o poi crolla, le maschere vengono giù e le persone si rivelano.
(Fabrizio Caramagna)

A un certo punto il sipario si fa pericolante, la recita diventa vuota, le vanità si indebolisce, i pregiudizi si mostrano in tutta la loro inutilità, le convinzioni rotolano in terra.
Di tutta le tue maschere non sai più che fartene.
E allora diventi davvero te stesso.
(Fabrizio Caramagna)

In chat, nella realtà.
Due persone così diverse.
Ma in quale maschera specchiarmi allora?
(Fabrizio Caramagna)

Maschera davanti, dietro ipocrisia. Hanno bei sorrisi, però dentro sono corrosi dalla finzione. Io, i fumi che esalano, non li voglio più respirare.
(Fabrizio Caramagna)

Dietro il vetro trasparente, nessuna faccia. Dietro la maschera, ci nascondiamo, aggrappati, a miliardi.
(Fabrizio Caramagna)

Voi andate. Io resto qui a godermi lo spettacolo dell’arroganza che si trasforma in ridicolo e delle maschere che cadono a una a una.
(Fabrizio Caramagna)

Ha mille maschere, sì, ma il suo sguardo arrogante, depravato, allucinato, si riconosce ovunque: in ogni specchio.
(Fabrizio Caramagna)

Incontriamoci, ma niente maschere ingannevoli, giochi geometrici ed illusioni ottiche. Sii spontanea, sii te stessa.
(Fabrizio Caramagna)

Facciamo un patto, voi vi togliete la maschera e io mi tolgo la corazza.
(Fabrizio Caramagna)

Ego. Tre lettere, una parola, infinite maschere.
(Fabrizio Caramagna)

Così tante maschere e così pochi eroi.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono talmente così tante maschere dentro ognuno di noi che dare del voi a chi si incontra sembra la cosa più sensata da fare.
(Fabrizio Caramagna)

Per gli esseri umani le maschere contano così tanto che persino i preti si travestono quando devono officiare una cerimonia in chiesa.
(Fabrizio Caramagna)

La mancanza di coerenza, i sì quando avresti dovuto dire no, la condiscendenza quando avresti dovuto protestare, l’opportunismo e l’ipocrisia e altre meschinità che nascondi dietro la tua maschera.
(Fabrizio Caramagna)

A causa dei social che ci fanno indossare sempre nuove maschere, siamo esiliati dalla nostra identità e cittadini stranieri nel nostro io.
(Fabrizio Caramagna)

Magari ogni tanto una veloce ripassata al ruolo e alla maschera che vi siete scelti sui social datevela, che vi vedo sovente in confusione.
(Fabrizio Caramagna)

Le affermazioni dell’ego sono negazioni della personalità.
E moltiplicazioni delle maschere.
(Fabrizio Caramagna)

Ammiro la capacità che avete di non abbandonare mai il personaggio.
Attenti che lui non abbandoni voi, lasciandovi nudi e inermi.
(Fabrizio Caramagna)

Tra le maschere che una donna può indossare, quello dell’arrivismo maschile è la peggiore di tutte.
(Fabrizio Caramagna)

Togliti la maschera e porta sempre dietro te stesso quando esci là fuori.
(Fabrizio Caramagna)

Quando la maschera si attacca a tal punto al viso che invece di cercare di toglierla andiamo da uno psicoanalista chiedendogli che ce la sistemi in modo tale che arrivi a confondersi con la nostra identità.
(Fabrizio Caramagna)

Il galateo consiste nel sapere quale maschera è appropriata in ogni situazione.
(Fabrizio Caramagna)

La saggezza inizia quando distingui negli altri il confine tra maschera e viso.
(Fabrizio Caramagna)

Non puoi nascondere chi sei davvero, quando ridi di cuore: non c’è posa, non c’è maschera che tenga, in quel momento.
(Fabrizio Caramagna)

Gli avevo fatto un dono
molto più intimo del mio corpo.
Mi ero tolto la maschera
e gli avevo mostrato le mie paure.
(Fabrizio Caramagna)

Fatti di maschere pubbliche, private e segrete, chi siamo davvero? Forse siamo quello che ci fa vibrare di paura o di stupore, perchè le maschere sono rigide e non vibrano mai.
(Fabrizio Caramagna)

Vanità, maschere, finzioni dell’ego. Tutta zavorra da lasciar cadere. Solo a quel punto prenderemo quota.
(Fabrizio Caramagna)

La provocazione svela un’anelito inconfessato a buttare giù le maschere altrui.
(Fabrizio Caramagna)

L’invecchiamento riempie le maschere di crepe, mostrando tutto quello che c’è sotto.
(Fabrizio Caramagna)

Da una relazione di un alieno sul pianeta terra.
“Qui la persone provano continuamente a mandare avanti e indietro le lancette degli orologi e per qualche strana ragione non riescono a vivere il momento presente.
Indossano tutti delle maschere con un sorriso che sembra finto. Dicono di essere felici, ma guardano sempre un display luminoso. E si sono dimenticati delle stelle”
(Fabrizio Caramagna)

Prima o poi, giunge il momento in cui, togliendosi la maschera, il pagliaccio si trova a non aver più il volto.
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno il popolo alzò la testa, si tolse i paraocchi e corse a dare fuoco a palazzo: le maschere di cera dei re e governanti paglia si sciolsero che era una bellezza.
(Fabrizio Caramagna)

Come una tempesta che ti frantuma il corpo in mille pezzi.
Non hai più maschere, non hai più corazze,
ma finalmente ti respiri per intero.
(Fabrizio Caramagna)

La scrittura – anche quella più delicata – è il cuore messo a nudo, è oltraggio al pudore, è brivido.
La scrittura finta e mascherata la riconosci subito. E vuota e scontata e non mette in pericolo nessuna parte di noi.
(Fabrizio Caramagna)

Siediti, ti racconto che fine ha fatto il Nulla quando per difendersi da Dio si è mascherato da Universo.
(Fabrizio Caramagna)

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