Frasi e aforismi sull’inconscio, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla psicoanalisi, Frasi e aforismi sull’identità e Conosci te stesso – Frasi e aforismi sulla conoscenza di sé.
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Frasi e aforismi sull’inconscio
La nostra inclinazione a credere che siamo ciò che pensiamo di essere è sbagliata. Viviamo come un burattino i cui fili sono tirati dall’inconscio.
(Fabrizio Caramagna)
L’inconscio lavora tutta la notte gratis per consegnarti preoccupazioni fresche al risveglio.
(Fabrizio Caramagna)
Il nostro io si mostra solo a metà nel cerchio di luce dei pensieri. L’altra metà cresce nel fondo oscuro del nostro inconscio. Esso è come un giardino di cui vediamo solo i fiori colorati, mentre ignoriamo tutto quello che si agita sotto la terra.
(Fabrizio Caramagna)
L’inconscio è una buca delle lettere dove arrivano messaggi e lettere da sconosciuti: quasi tutti dal passato, ma anche dal presente e ogni tanto dal futuro.
(Fabrizio Caramagna)
Anche l’inconscio ha i suoi muscoli. Quali tieni allenati? Li conosci tutti? Quali hai lasciato che si atrofizzassero?
(Fabrizio Caramagna)
Credo che oltre al conscio, all’inconscio e al subconscio, ci sia anche lo sconscio.
(Fabrizio Caramagna)
Ci vuole una certa incoscienza per frequentare il proprio inconscio.
(Fabrizio Caramagna)
Siamo pieni di lividi, procurati sbattendo contro gli spigoli del nostro inconscio.
(Fabrizio Caramagna)
Un sonno pieno di sogni non è riposo, è una festa sfrenata dell’inconscio.
(Fabrizio Caramagna)
Il saggio dice: “Puoi fare quello che devi. Segui la tua volontà”.
Certamente.
Ma poi c’è l’inconscio, il ricordo impertinente, la canzone traditrice, il sogno clandestino.
E la pioggia che batte insistente sulla finestra.
(Fabrizio Caramagna)
Una seduta di analisi ci serve per trasformare mali inspiegabili in mali spiegati. E magari voluti dal nostro inconscio.
(Fabrizio Caramagna)
Credo che il mio inconscio non agisca da solo. Ci deve essere un complice nelle mie profondità.
(Fabrizio Caramagna)
C’è una profondità dentro di sé a cui nemmeno l’inconscio riesce ad attingere.
(Fabrizio Caramagna)
Quei giochi incomprensibili tra conscio, inconscio, io, me e qualcun altro che non so chi sia.
(Fabrizio Caramagna)
Caro inconscio, chi ti ha detto di entrare nella mia lucidità?
(Fabrizio Caramagna)
Prima o poi denuncerò il mio inconscio per i sogni orrendi che mi fa fare.
(Fabrizio Caramagna)
L’inconscio si interpreta, non si traduce.
(Fabrizio Caramagna)
Vieni che ti faccio le fotocopie del mio inconscio. Verranno un po’ nere.
(Fabrizio Caramagna)
Sto morendo di io chi sono?, un giorno alla volta. E il mio inconscio non fa nulla per aiutarmi.
(Fabrizio Caramagna)
Tra conscio e inconscio, chi governa il rimorso?
(Fabrizio Caramagna)
Con l’inconscio è come giocare ad acqua fuochino fuocherello senza sapere cosa stai cercando.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sfiniamo in ragionamenti e argomentazioni logiche invece di ascoltare l’inconscio.
(Fabrizio Caramagna)
La borsa: un nascondiglio simile all’inconscio dove la donna ripone oggetti, desideri e ricordi di ogni tipo.
(Fabrizio Caramagna)
Nelle persone superficiali e vuote, mi immagino pensieri e ragionamenti che rifiutano di nascere, che si suicidano nell’inconscio, pur di non essere pensati.
(Fabrizio Caramagna)
Desideri che viaggiano alla velocità dell’inconscio.
(Fabrizio Caramagna)
Provo un po’ di tenerezza per il mio inconscio che è costretto a conservare tutte le ferite e i traumi di una vita.
(Fabrizio Caramagna)
Non è vero che l’inconscio vuole nascondersi. Semmai cerca di trovare vie d’uscita, per farsi finalmente notare.
(Fabrizio Caramagna)
Certi sogni, sono rivelatori dell’insconcio più profondo.
(Fabrizio Caramagna)