Frasi e aforismi sulla principessa

Frasi e aforismi sulla principessa, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul principe azzurro, Frasi e aforismi sulle favole e le fiabe, Frasi e aforismi sulle fate e Frasi e aforismi sul castello.

**

Frasi e aforismi sulla principessa

Come fate a dormire la notte se di giorno non avete inseguito un’illusione, un sogno, un frammento di impossibile, se non avete progettato un viaggio fino agli anelli di Saturno, se non avete salvato una principessa e combattuto un drago, se non avete guardato un tramonto e non vi siete emozionati, se non avete mai pensato a un’idea per cambiare il mondo. Ma come fate?
(Fabrizio Caramagna)

Lei aveva un viso da principessa ma a seconda delle circostanze era più una strega o un drago.
(Fabrizio Caramagna)

Lei mi disse: “Da bambina volevo essere la principessa, ma mi hanno cresciuta per diventare il drago”.
(Fabrizio Caramagna)

La rosa si innamorò del principe. Ma fu tagliata. Con essa il principe conquistò la principessa. Il fiore appassì sorridendo. I fiori sanno sempre sorridere.
(Fabrizio Caramagna)

La principessa prese la spada del cavaliere ferito e fissò il drago.
E la bestia, per la prima volta, seppe cosa era l’autentica paura.
(Fabrizio Caramagna)

Quando arrivò il cavaliere, la principessa aveva già ucciso il drago ed era scappata dalla torre. Gli aveva lasciato un biglietto dicendo che lo stava aspettando per cena.
(Fabrizio Caramagna)

Lei è una principessa eterea, vive in un castello in aria.
Ha ali di cristallo e un sottile corpo di colore ultraterreno.
Mangia ciliegie e immagina ogni giorno nuovi amori.
(Fabrizio Caramagna)

Si sta alzando il vento, le principesse sono sempre felici quando c’è il vento. Porta loro notizie del principe azzurro.
(Fabrizio Caramagna)

La vere principesse non si vanteranno mai del loro castello.
(Fabrizio Caramagna)

Una principessa sogna sempre perché sognare è tipico delle principesse, come essere valorosi e gentili è tipico dei cavalieri.
(Fabrizio Caramagna)

Le torri non dovrebbero essere troppo alte, per permettere alla principessa di calare la sua treccia e far salire il cavaliere.
(Fabrizio Caramagna)

All’improvviso comparve nel disordine della scrivania una chiave sconosciuta. Forse apriva porte di castelli e scrigni dorati? E torri dove hanno dimora le principesse?
(Fabrizio Caramagna)

La mia donna ideale?
Figlia della luna, principessa della brughiera, sorella dei lupi, guerriera di spade, fata dai capelli rossi, fanciulla dagli occhi verdi e gentili.
(Fabrizio Caramagna)

Il trucco è trattarla come una principessa in pubblico, per farti trattare come un re in privato. Anche se l’art.1 della Costituzione Italiana lo vieta!
(Fabrizio Caramagna)

Il Cavaliere stava sulla lancetta dei minuti, la principessa su quella delle ore, e si incontravano fuggevolmente.
(Fabrizio Caramagna)

La principessa guardava al mondo attraverso mura merlate perchè la vita e l’amore erano cose da cui cercava riparo.
(Fabrizio Caramagna)

La principessa imparò ad attaccare, a difendersi dai draghi, a spaccare la legna e soprattutto a scaldarsi i piedi di notte sotto una coperta, senza bisogno di un uomo.
(Fabrizio Caramagna)

E se la principessa volesse solo baciare rospi e non trovare nessun principe?
(Fabrizio Caramagna)

Castelli invalicabili, feritoie. Parole d’ordine dimenticate. Piena l’acqua dei fossati. Ci sono principesse che si sono rinchiuse nella propria dimora e hanno paura di tornare nel mondo.
(Fabrizio Caramagna)

La psicologa alla principessa: -Dimmi…
– Mi da fastidio un pisello sotto venti materassi, ho una matrigna che mi svaluta, sono stata rapita da un drago, ho baciato un rospo e soffro di narcolessia tanto che mi addormento per lunghissimi anni…
La psicologa fa un sospiro: – Va bene, cominciamo dal drago
(Fabrizio Caramagna)

Il principe azzurro mise il like alla foto profilo di un’altra donna e l’incantesimo si spezzò. La principessa aprì gli occhi, si allacciò le scarpette e corse via dal castello.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni principessa vorrebbe un drago come amico
che sappia riconoscere tra veri e finti principi azzurri.
Mettendo in fuga quelli che non lo sono.
(Fabrizio Caramagna)

A volte vorrei raccontare l’odore del bosco. È legno umido, pietra, muschio, qualcosa di smosso nel terreno (forse l’abisso?), un principio di frutta e bacche e foglie, una scia lasciata da fate o principesse e il pelo selvaggio di qualche animale.
(Fabrizio Caramagna)

“Tu come scendi dalle tue nuvole?”
“Con tuniche d’angeli legate insieme. E tu?”
“Io aggrappandomi alle trecce di un’antica principessa. O scendendo su scalini di vento. Ma tutte le volte mi manca la terra sotto i piedi”.
“Lo so, è così bello restare lassù”.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono dei giorni in cui devi farlo perché è giusto così: arrampicarti sulle torri del castello, perdonare il drago anche se ti sputa fuoco, salvare la principessa senza chiedere nulla in cambio e poi andartene.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi l’estate dorme come una principessa in un castello incantato. Ho provato a sfiorare le sue mani, a sciogliere le trecce dorate, poi sono arrivate le guardie dell’autunno e ho capito che era tutto finito per sempre.
(Fabrizio Caramagna)

La bella addormentata in realtà era la principessa sul pisello. E il principe per risvegliarla, anziché darle un bacio, mise un pisello sotto il materasso.
(Fabrizio Caramagna)

A volte una strega vestita di nero fa più luce di una bionda principessa vestita di bianco.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi uno smartphone sostituisce troppo presto un giocattolo. Si diventa adulti senza mai aver fantasticato di regni immaginari e giocato con soldatini e principesse nel silenzio della propria stanza.
(Fabrizio Caramagna)

All’asilo il bambino ripete la scena della caramella davanti a Laura, La vuoi una caramella? vediamo se ce l’ho, fruga nei pantaloni, fa l’occhiolino, l’estrae e gliela porge come fosse un fiore, Laura sorride e dice grazie come solo le principesse sanno fare.
(Fabrizio Caramagna)

Il grande castello sonnecchia, nessuna voce o movimento, sento il silenzio ma è indicibile a parole. Vorrei solamente restare in ascolto insieme con le statue all’ingresso, perdere gli occhi sui pendii di alberi secolari e sui prati che sanno di antiche feste, e poi vedere all’improvviso un cavaliere che avanza scortato dai valletti. Chissà se da qualche parte c’è anche la principessa.
(Fabrizio Caramagna)

Era un principe così narcisista, bugiardo, manipolatore e psicopatico che Cenerentola lasciò il ballo alle nove di sera.
(Fabrizio Caramagna)

In ogni famiglia c’è sempre un componente che viene sacrificato; una ragazza che interpreta Cenerentola, mentre le altre interpretano il ruolo di principesse.
(Fabrizio Caramagna)

Lei non mai voluto essere una principessa, o Cenerentola o Biancaneve, ha preferito essere una guerriera e non credere alle favole.
(Fabrizio Caramagna)

Provò a uscire dal suo corpo umano, guardando con nostalgia il suo laghetto, le sue ninfee e la sua libertà. Quella principessa voleva tornare a essere un rospo.
(Fabrizio Caramagna)

C’era una volta un principe obeso, un buffone depresso, un’orrenda principessa e un drago con problemi di gastrite. Lo scrittore propose la favola all’editore, che la buttò nel cestino. E nessune seppe come finì quella favola.
(Fabrizio Caramagna)

Chissà quante principesse sono morte aspettando di essere baciate dal principe giusto e di loro non si sa nulla perché non si sono meritate nessuna favola
(Fabrizio Caramagna)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *